Dunque, qui abbiamo Matteo Renzi, uno al momento solo chiacchiere e distintivo che è sindaco di una città importante, uno che alle primarie del suo partito, in vista delle elezioni politiche
che si dovevano tenere di lì a poco (non stiamo parlando di decenni, ma a malapena di poco più di un annetto fa), è stato battuto da un altro.
che si dovevano tenere di lì a poco (non stiamo parlando di decenni, ma a malapena di poco più di un annetto fa), è stato battuto da un altro.
Poi quest'altro qui ha perso con rara maestria delle elezioni che doveva vincere con la pipa in bocca, travolto da un guitto scopertosi rivoluzionario in andropausa e dal solito puzzone che vacca miseria non lo ammazzano nemmeno con le cannonate...
Per risolvere l'enpasse hanno chiamato a presiedere lo Stato lo stesso di prima, già eletto da un parlamento delegittimato di suo nel 2006, composto da un Senato in cui non c'era maggioranza ma puntellato dai Senatori a vita e da quelli eletti all'estero, e da una Camera in cui la maggioranza c'era per soli 24.000 voti raccattati non si sa come e da chi al mercato delle vacche delle schede bianche e nulle.
Col tempo abbiamo scoperto che l'intero parlamento eletto ora, come quello del 2006 e come quello del 2008, è frutto di una legge elettorale incostituzionale, situazione tuttora non sanata e che rende di fatto illegittimo ogni provvedimento, ogni nomina, ogni singulto emesso in quelle aule una volta onorate almeno dal momento in cui la non conformità a Costituzione del cosiddetto "porcellum" è divenuta palese.
Nel frattempo, nominato un governo purchessia "di larghe intese" alla guida di un bravo figlio senza qualità, il solito puzzone, a capo del principale partito d'opposizione, alleato necessitato dell'azionista di maggioranza in questa innaturale compagine di compagni di merende, è stato cacciato con ignominia da questo parlamento di cooptati illegittimi, sulla base di risibili motivi giudiziari ed evidenti intenti speculativi, mentre al contempo i paraculi suoi avversari si pappavano tutto il pappabile tra poltrone, prebende, cazzi e mazzi...
Gioivano gli imbecilli, "Il tiranno è caduto", "L'onta è lavata", "Si apre una nuova era"...
Nuovo giro, nuovo regalo: il partito del puzzone si defila, tranne quattro disperati in cerca della via, la maggioranza cambia, i forconi s'infervorano, le alluvioni continuano, l'IMU rinasce sotto altre spoglie, l'IVA aumenta, il giramento di coglioni degli Italiani pure...
Ci si mette pure il Papa, che sbriga in due secondi la pratica di baciare una bambina per dedicarsi piuttosto ad arraffare al volo la maglia della sua squadra del cuore, il San Lorenzo, portagli da un connazionale tifoso quasi quanto lui...
E intanto il giovin signore di Firenze vinceva le nuove primarie indette dal suo partito, al costo di due euro al cranio, si becca preferenze in misura di un milione e otto e vince la riffa, mentre il vincitore di quelle vecchie si beccava il coccolone e il puzzone di Arcore esonerava Allegri, risalendo nei sondaggi.
E poi all'improvviso il putto mediceo decide che si è scherzato, che l'è tutto da rifare, invita al desco il puzzone, ci fa le riforme in quattro e quattr'otto ("Ancora tu, ma non dovevamo rivederci più...?", cit.) , cambia con lui la legge elettorale inventandosi il nuovo "Italicum"" e decide in tre nanosecondi all'interno di una direzione di partito, come se dalle decisioni della famosa "Loggia del Leopardo" del papà di Richie Cunningham ("Happy Days", cit.) dipendesse la nomina di Kennedy alla Casa Bianca, di guidare il governo e mandare a casa il bravo figlio senza qualità, con tanti saluti e un calcio in culo...
Non si va mica a votare, no, "le elezioni anticipate sono sciocchezze", risponde piccato il vecchio gentiluomo sull'alto colle, rimembrando forse i vecchi tempi di quando tutto sommato se ne faceva anche a meno senza problemi, tanto che sia cambiato il premier, che il nuovo in pectore non sia nemmeno in parlamento, che non si sia anzi nemmeno candidato, che la legge elettorale sia illegittima, che sia cambiata la maggioranza, che sia cambiata la natura dell'esecutivo, che siano nel frattempo nati due partiti dal vecchio centrodestra di governo ed al governo ce ne sia ora uno solo, quello di gran lunga più piccolo, e che si sia stravolta la ragione sociale del centrosinistra, tutto questo che conta...
Tranquilli, che ora arriva lui.
Al governo arriva Renzie...
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