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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

mercoledì 21 dicembre 2016

Lukasz Urban, eroe di Polonia



Era un figlio di Polonia, della cattolica Polonia, Lukasz Urban, il camionista assassinato dai terroristi che hanno fatto l'attentato di Berlino.
Lukasz prima di morire ha lottato duramente contro i suoi assassini.
Ha cercato di impedire che dirigessero il suo TIR contro la folla dei mercatini di Natale.
L'hanno picchiato, accoltellato, infine finito con un colpo di pistola, ma prima di morire è riuscito a fare sbandare il suo mezzo imponente, a farlo dirottare dal percorso mortale.
Ne sono morti almeno 12, finora, i feriti sono una cinquantina, ma col suo gesto coraggioso ha impedito che la strage avesse risultati assai più tragici.
Onore a quest'uomo coraggioso.



Polacco, come polacchi erano quegli Ussari Alati di Jan Sobieski che salvarono Vienna e l'Europa intera dall'assedio di Kara Mustafà.
L'11 settembre 1683.
La Polonia deve essere orgogliosa di questo suo figlio.
Polska powinna byc dumna z tego syna.



Berlino 19.12.2016


"Quousque tandem, Catiline, abutere patientia nostra?

  Quamdiu etiam furor iste tuus non eludet? 
  Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?"

(Cicerone, Oratio in Catilinam prima, 1,1)

Ci hanno dato il Buon Natale.





















































Ciao, Fabrizia.

lunedì 5 dicembre 2016

Tante care cose















"L'esperienza del mio governo finisce qui".
Non c'è proprio null'altro da aggiungere, proprio nulla.
Nel 2006, da ex consigliere comunale di F.I. di Modena, mi sbattei personalmente come un dannato perché il referendum costituzionale sulla ben più seria e valida riforma del centro-destra avesse successo. 
Così non fu, perché quello stesso schieramento che ora imputava a ME, proprio a ME, di essere non al passo coi tempi allora mi votò contro.
Per pura ideologia.
Ora, col 60 a 40 di ieri contro la "schiforma" renziana (19.500.0000 di elettori contro 16.500.000, più o meno), ho restituito la pariglia.
Ciò che è fatto è reso.

Un'altra cosa.



Me ne sono ricordato.
CE ne siamo ricordati.
Ciao, arrivederci.
Ma anche no.



















Piano piano se ne vanno via tutti.
Ne resta una.

P.S. Ringrazio l'amico Alfio Krancic per avermi concesso di usare la sua vignetta.




mercoledì 30 novembre 2016

NO!!!



No, signori miei, NO!!!

NO nel merito:
- perché la riforma non cancella il Senato, che tanto per cominciare resta come sede fisica ed istituzionale, coi relativi costi fissi che evidentemente continuano, ma semplicemente lo umilia nel numero, nella composizione, nelle proporzioni numeriche con la camera, nella elezione e nel rispetto delle minoranze, facendolo diventare una sorta di club dopolavoro, un hobby non pagato (PER ORA, li conosco i miei polli...) per 95 tra consiglieri regionali (74) e sindaci (21) e mantenendo 5 membri a vita nominati dal Presidente della Repubblica (per quale motivo, poi, non si sa, già sono inutili se non dannosi ora, figuriamoci con la riforma);
- perché, esattamente come accaduto per le province (altra riforma fuffa), toglie all'elettorato l'unica arma in suo possesso, il diritto di voto dei suoi rappresentanti, consegnando manu militari il senato al ceto politico locale, peraltro storicamente appannaggio della sinistra, che se le canta e se le suona da solo; 
- perché l'unica cosa buona di questa riforma, l'abolizione dell'ignobile Titolo V sui rapporti tra Stato, Regioni ed enti locali come riformato dalla sinistra con 4 voti di maggioranza nelle ultime ore della legislatura 2001 (a proposito di correttezza politica...), diventa con l'assetto istituzionale che si verrebbe a creare con la riforma un modo per riportare le lancette dell'orologio indietro quasi fino all'epoca del centralismo di tipo giolittiano (solo per non dire mussoliniano, sennò qualcuno si offende), con l'aggravante che verrebbe gestito di fatto da una sola coalizione (se non addirittura da un solo partito), eletta con un nuovo meccanismo elettorale, il cosiddetto Italicum, che, come e più della mussoliniana Legge Acerbo e della "legge truffa" del 1953, finisce per consegnare la maggioranza assoluta della camera in mano ad uno solo dei tre poli elettorali, eletto all'incirca come gli altri due dal 30% dei votanti, pari al 15% effettivo degli elettori a causa del 50% che preferisce non andare a votare;
- perché ci mette totalmente in mano alla U.E ed alle organizzazioni sovranazionali, eterodirette da persone mai elette in vita loro, costringendoci forzosamente a seguirne le determinazioni come cagnolini al guinzaglio (si veda il nuovo art. 117 come uscirebbe dalla riforma);

martedì 22 novembre 2016

Ciao neh...




Au revoirs, animale, salutami Carlà.
Cameron è andato.
Obama pure.
Hillary anche.
Ora tocca a te.
La prossima sarà lei...



mercoledì 9 novembre 2016

Perché persino Mike Tyson ha più acume di Severgnini



L'America profonda, signori miei, non è Luisa Veronica Ciccone in arte Madonna, non è Kate Perry, non è il politicamente corretto, non è Bruce Springsteen, non sono i circoli LGBT, non è Robert De Niro, non sono gli avvocatoni della Upper Class né i giornalisti democratici del New York Times, non è Soros e nemmeno Spike Lee, non è neppure Severgnini o Zucconi, per quanto loro lo credano.
L'America profonda sono Clint Eastwood e Mike Tyson, la frontiera e le scazzottate sulla strada.
L'America profonda è John Wayne che da solo contro tutto e contro tutti batte i cattivi che nessuno osa contraddire.



Grazie Donald.
God bless America. 


martedì 1 novembre 2016

Non ho nulla da festeggiare, Santità!




Santità, io non credo che certe cose accadano per caso, mi dispiace.
C'è una maledetta convergenza di eventi, il terremoto catastrofico in periodo di Ognissanti, che è però anche periodo della maledetta Halloween, un terremoto che colpisce proprio i luoghi della predicazione di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia, che rade al suolo Norcia e la sua bellissima basilica dedicata a San Benedetto, Patrono d'Europa, colui che con la sua opera indefessa ha tramandato tutto un patrimonio di valori classici alla modernità, ammantandolo di una veste cristiana che è quella che ora identifica nel mondo la nostra identità europea...
Ma ce ne stiamo dimenticando, Santità...
E la Tua Visita in Svezia, a festeggiare i 500 anni di Lutero, non riesco a pensare non c'entri in tutto questo, mi dispiace.


Non ho nulla personalmente contro Lutero, Santità, per me è stato un personaggio storico, un dato di fatto che mi sono trovato nascendo: sono anche disposto a riconoscere che l'azione di Lutero sia servita in qualche modo anche a dare la sveglia alla Chiesa del tempo ed ho profondo rispetto per chi, pur cristiano come me, crede in una visione della venuta sulla terra di Cristo che è comunque diversa dalla mia (sono pochi ormai, ormai in certe zone non si crede più in nulla e si vede), ritengo quindi giusto che si cerchi di addivenire ad una meravigliosa convivenza...
Ma tutto deve finire lì.
Tra i protestanti ed i cattolici non ci sono semplici differenze procedurali o rituali o dettate dalle contingenze storiche, che sarebbero tutte superabili con un minimo di elasticità, ma ci sono ben precise differenziazioni di ordine teologico e dogmatico, che sono semplicemente irriducibili.
Non ci sono terze vie.

mercoledì 26 ottobre 2016

A Gorino si combatte per la nostra libertà



Purtroppo si sta arrivando proprio dove non si doveva arrivare.
A Calais, in Grecia, in Belgio...
E a Gorino.

È inutile che ci giriamo intorno, amici.
A Gorino si combatte per la nostra libertà.
A Gorino, dove da sempre l'amministrazione comunale è di sinistra, non certo leghista...

Ora useranno questa carta, quella del pietismo solidale, ma la verità è un'altra.
Ci sono poche donne e pochi bambini? Bene, li utilizzeranno tutti come cavallo di Troia per queste situazioni.
E se non saranno poche donne e bambini, saranno pochi vecchi, oppure pochi malati e bisognosi di cure...
Si comincia sempre così...
Dopo che saranno entrati, questi qui volete che non chiedano il ricongiungimento con altri familiari? Volete che non glielo si accordi, poverini, che hanno bisogno di aiuto?
Già li immagino, i soliti cantori del solidarismo a spese altrui: "Sono donne incinte, hanno bisogno delle mamme...", "Sono persone anziane, hanno bisogno dei figli...", "Sono inabili, hanno bisogno di qualcuno che li aiuti..."
Così, quando sarà il momento di affondare il colpo, manderanno avanti il 99% VERO dei nuovi arrivati, fatto tutto di nerboruti giovanotti 20/30enni di 70/80 chili, e a quel punto non si sarà più titolati a protestare, perché avranno i precedenti dalla loro ed una melassa indistinta di buoni sentimenti e tanta faccia tosta ci sommergerà, trainata dai soliti media e dalle ormai strabordanti fiction lampedusane...
Chi lo farà sarà additato al pubblico ludibrio, accusato di essere un vile razzista, puzzone e criminale, portato innanzi ai giudici, sbattuto al gabbio...
È ora che si deve fermare questa deriva, amici miei, ora o mai più.
Fino a che siamo ancor in tempo.
La Giungla di Calais


Se si cede su questo punto, amici miei, si cede su tutto.
Il concetto stesso di proprietà privata, e quindi di LIBERTÀ, nostra e dei nostri figli, è in pericolo.
DIFENDIAMOLO!!! 


Dispiace, sinceramente, per quelle poche donne e per quei pochi bambini, ma se non ci sono le possibilità di tenerli in Italia, molto semplicemente, NON LI SI VA A PRENDERE A DOMICILIO.
Punto!


Non possiamo. Fine della storia.
E se non l'hanno ancora capito, mi sa che tra un po' la realtà vera si incaricherà di farlo.
E non sarà un bello spettacolo, purtroppo.

Con buona pace del Prefetto Morcone, che deve stare attento a demagogizzare sul conto della gente di Gorino, sennò si è titolati anche a farlo rifacendosi a certe intercettazioni di Odevaine, e soprattutto con buona pace dell' intellighentija di sinistra al caviale, adusa a guardare la vita dagli attici romani o dalle comode ville di Capalbio, tra una sniffata e l'altra...

Siamo arrivati alle barricate, tra non molto scoppieranno i primi scontri armati.
Ci scapperà il morto.
Se le cose precipitano, non dite poi che avvertimenti non ne avete avuti.
Maledetti.





P.S.
Volendo, l'alternativa è questa.






giovedì 20 ottobre 2016

A Tito glielo dite voi che lì c'erano i musulmani e non gli ebrei?



Ieri l'UNESCO ha approvato in via definitiva in sessione plenaria e senza dibattito una risoluzione preparata dall'Autorità Nazionale Palestinese ed appoggiata dagli Stati arabi del Golfo in cui, nel condannare come da contratto la solita Israele come "potenza occupante" dei Luoghi Santii di Gerusalemme, si stabilisce, sorvolando bellamente su circa 2000 anni di storia,  che quel piccolo fazzoletto di terra che comprende il Monte del Tempio per gli Ebrei, il sepolcro di Gesù per i cristiani ed il luogo in cui Maometto è asceso al cielo per i musulmani, PIÙ DI 600 ANNI DOPO LA NASCITA DI CRISTO!!!, sia solo ed esclusivamente un luogo musulmano, pertanto degno di essere menzionato con la sola denominazione araba.

La ritengo una cosa vergognosa, antistorica, contro la verità e pertanto disonesta.
Negare l'identità ebraica ma anche cristiana di quei luoghi (come pure di altri come la tomba di Rachele a Betlemme e la Grotta dei Patriarchi a Hebron) non ha alcun senso, si tratta solo di una schifosa scelta politica dal chiaro imprinting religioso, una assurdità che però fa capire in maniera palese quale sia il concetto di tolleranza, rispetto e libertà religiosa propri di certi Stati musulmani teocratici e soprattutto di una certa visione dell'Islam, purtroppo ahimè sempre più prevalente tra le masse arabe (e quelle che stiamo importando da noi più di altre), anche per la miope accondiscendenza che certe prese di posizione trovano per bassi interessi di bottega in Occidente (basti vedere la gentaglia che l'attuale Sindaco di Milano Sala ha voluto/dovuto imbarcare nella sua brancaleonesca cordata pur di vincere le elezioni cittadine, con la contestuale emarginazione invece delle personalità veramente pensanti che a tale deriva si opponevano).
Negare l'ebraicità di certi luoghi in odio ad Israele, ma, ripeto, giacché c'erano negarne anche la presenza bimillenaria della religione di Cristo, ha lo stesso impatto mediatico e simbolico del ritenere barbaro il Colosseo solo perché circa nel 5/600 d.C. in Italia dominava Teodorico...
Un'autentica cazzata!



Ieri sera il Foglio ha organizzato una manifestazione davanti alla sede dell'UNESCO in Italia per stigmatizzare questo gravissimo fatto e non solo i suoi organizzatori non sono stati ritenuti degni di una visita al cospetto del capataz romano di questo gigantesco ente fondamentalmente inutile e succhiasoldi (come praticamente tutti quelli che fanno capo all'ONU, sui quali prima o poi si dovrà fare un discorso bello chiaro, a maggior ragione in un'epoca di grave crisi come l'attuale), ma questo qui ha fatto accuratamente chiudere porte e finestre del palazzo, tra gli sghignazzi dei suoi dipendenti.



La cosa che più mi indigna e ferisce è che l'Italia, il mio paese, quello che amo quasi solo come mia moglie e la mia famiglia, senza nemmeno prendersi la responsabilità e il coraggio di votare a favore, scelta orrida ma almeno chiara e indiscutibile, ha scelto di non scegliere, come quasi tutti i paesi europei, e si è astenuta (tipica mossa di quel cioccapiatti del nostro premier, che twitta e si presenta ridente come uno scemo solo dove gli conviene ma quando si tratta di prendere decisioni svicola e si dà fuori stanza, come in questa occasione): solo 6 paesi (gli USA, la Gran Bretagna, la Germania, l'Olanda, la Lituania e l'Estonia) hanno votato contro, ben 23 i favorevoli.

Andres Roemer
Onore allora all'Ambasciatore del Messico all'UNESCO, l'ebreo Andres Roemer, che giovedì scorso, al momento dell'approvazione della bozza in commissione, disattendendo la volontà del suo governo è uscito dall'aula prima del voto, dimostrando di avere delle palle cubiche: è stato destituito, ma col suo dignitoso comportamento ha costretto il Messico a fare marcia indietro ed a trasformare in semplice astensione il suo voto inizialmente dichiarato come favorevole.
L'Ambasciatore messicano ha tutta la mia stima, a differenza dei nostri reggitori, per i quali ogni giorno di più provo un sentimento misto tra rabbia, schifo e profondo orrore, anche per le scelte ignobili che ci stanno imponendo a forza su questioni etico-antropologiche che meriterebbero ben altro approfondimento e riflessione.
Anche per questo, nonostante la compagnia di giro ai limiti dello spregevole che mi trovo per l'occasione a frequentare, ed anzi a maggior ragione proprio per il fatto che io sia costretto a violentare anni e anni di battaglie politiche, economiche, giuridiche e persino culturali e filosofiche pur di affermare un certo principio, al referendum costituzionale voterò NO.
NO, NO e NO!
Sempre NO!
Convintamente NO!!!

P.S.
Sul NO farò un apposito post prima del 4 dicembre. "Stay tuned", come dicono gli anglofili.

Per saperne di più:



martedì 18 ottobre 2016

Suona l'orchestrina...


Vabbè, mentre il nostro amato premier, che dice che abolirà Equitalia (il che vuol dire quindi che ci metterà nelle mani delle ancor più rapaci agenzie create dagli enti locali o peggio ancora della sempre più amata Agenzia delle Entrate), oltre a promettere mille altre fantasmagoriche cose (tutte a debito, eh...), si concede proprio oggi un mega spottone elettorale a Washington da Obama con vista referendum con moglie e varie star al seguito...
Ecco, mentre succede tutto questo:

1) Stiamo facendo a chi ce l'ha più lungo con la Russia e l'Italia subito si è messa in prima linea decidendo di mandare in avanscoperta 140 alpini in Lettonia spacciandoli per un battaglione, quando si tratta più o meno di due o tre plotoni: ci mancava giusto un bel ritorno alla guerra fredda, che confina guancia a guancia sinistramente con un possibile conflitto termonucleare globale...
Il problema è che stavolta non ho più certezze sulla parte con cui stare, anzi a dirla tutta credo che proprio la NATO sia in torto marcio...
Non è che ci stiamo, come dire, un pochetto allargando...?



2) L''anatra zoppa che sta alla Casa Bianca, l'inqualificabile Nobel per grazia ricevuta, spera di essere avvicendato con l'ambiziosissima, risoluta e malata virago già moglie del presidente più puttaniere dall'epoca di John Fitzgerald Kennedy, attuale ministra degli esteri, fautrice dei disastri africani, iracheni e siriani dell'amministrazione Obama, anima nera dell'oscura vicenda del consolato americano di Bengasi, chiacchierona autrice di mail compromettentissime su vicende riservate, inviate dal suo indirizzo privato a svariati interlocutori estranei al governo USA...
Eppure pretende di essere preferita al suo non convenzionale e sicuramente antipatico avversario, accusandolo addirittura di voler portare l'Apocalisse nel mondo e di essere a sua volta un puttaniere per fatti avvenuti tra i venti ed i trenta anni fa e che solo ora attempate e francamente bruttarelle coguare si sono ricordate di pubblicizzare a tutte le tivvù nel prime time.
E dire che una volta si volevano bene, magari perché Trump cacciava la fresca per la campagna elettorale...



3) Ogni giorno arrivano ormai sulle nostre coste tra i 1.500 ed i 3.500 disperati di ogni dove, ma nemmeno ce lo dicono più, come relegano a fatterelli minori il tentativo da parte di un ex profugo siriano di fare un mega attentato esplosivo in Sassonia, il suo successivo suicidio mediante impiccagione praticamente poche ore dopo in carcere, come non accadeva dall'epoca delle Baader-Meinhof, o i bombardamenti a tappeto compiuti dai cari alleati sauditi sullo Yemen (ma si sa, gli yemeniti sopportano meglio le bombe di quei piagnoni di siriani di Aleppo quindi è inutile parlarne, vuoi mettere come sono peggiori quei cattivoni di russi...)



Ma non era meglio quando a muoversi era solo Berlusconi, che al massimo c'era Apicella???



Che bel Natale si prepara...
Salutovi.

P.S.
Però gli insulti a Bebe Vio no, eh...


giovedì 13 ottobre 2016

A noi, camerata Fo! (Con buona pace del vomitevole TG1)


È morto oggi Dario Fo, uno che è passato (è stato fatto passare, diciamo, che forse è più giusto) per genio assoluto dopo esser trasmigrato senza soluzione di continuità da Salò a Mao, dal manifesto contro Calabresi alla difesa degli indegni assassini della famiglia Mattei nel rogo di Primavalle fino all'inchino a Sua Maestà il Re di Svezia per prendersi un incredibile Nobel per la Letteratura, per finire a Vendola e Grillo...
E tutto questo senza fare un plissè  sulla sua faccia.

venerdì 30 settembre 2016

Tre su tre!





















Il giudice del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Grieco, ha ASSOLTO l'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso dall'accusa di omicidio colposo plurimo e di lesioni "PER NON AVER COMMESSO IL FATTO" al processo Grandi Rischi Bis in merito al sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009.

SIAMO A TRE SU TRE!
(Si vedano i miei altri due post sull'argomento, Dott. Bertolaso, è contento vero??? e E due!).

L'accusa, risibile, era sostanzialmente quella di non aver avvisato preventivamente la popolazione abruzzese per il terremoto che di lì a pochi giorni avrebbe devastato l'Aquila e le zone vicine.
Bertolaso era accusato di aver organizzato "un'operazione mediatica perché vogliamo rassicurare la gente", come emergeva da un'intercettazione fatta sul suo telefono mentre parlava con l'assessore regionale alla protezione civile Daniela Stati, prosciolta anche lei, nel convocare la Commissione Grandi Rischi all'Aquila il 31 marzo 2009, solo pochi giorni prima della devastante scossa sismica che avrebbe distrutto il comprensorio aquilano e non solo.
Sulla base di questa autentica scemenza, a-scientifica (nessuno al mondo a tutt'oggi è in grado di prevedere i terremoti, men che meno a giorni di distanza), illogica (basta sentire con animo sereno l'intercettazione) e senza alcun riguardo per la storia personale e professionale di uno dei più grandi servitori dello Stato degli ultimi vent'anni, si è imbastito il solito corto-circuito mediatico-giudiziario che ha portato ad infangare, con Bertolaso ed il premier di allora e suo mentore Berlusconi, la straordinaria opera messa in atto dalla Protezione Civile in quei terribili e tristi giorni del post-sisma, prima pietra di una ricostruzione che si è bloccata a metà dopo il folgorante avvio per la cinica opera di delegittimazione dei soliti noti, con effetti che perdurano ancora adesso e con gente (meglio, gentaglia) che da allora è assurta dalle note a margine del sottobosco politico abruzzese alle cronache nazionali anche del gossip senza alcun merito, facendosi bella solo e protetta solo dal suo conclamato antiberlusconismo.
Adesso vedremo che miracoli farà il ripescato Vasco Errani, chiamato da Renzi a fare il commissario alla ricostruzione per il sisma di Amatrice, probabilmente solo per rabbonire un acerrimo sostenitore del NO al referendum, com'era stato finora l'ex presidente della regione Emilia-Romagna...

Con questa assoluzione, ottenuta da Bertolaso, caro Fatto Quotidiano, rinunciando alla prescrizione e persino ai propri testi a difesa, bastando per ottenerla solo quelli portati avanti dall'accusa e dalle parti civili, siamo a tre assoluzioni su tre per l'ex capo della Protezione Civile!
Adesso possono dire quel che vogliono, ma questa sentenza di assoluzione è un'autentica pietra tombale sulla questione, per come è stata formulata e per le modalità processuali con cui si è giunti alla sua determinazione.
Una sentenza che pesa come un macigno sulla coscienza collettiva del paese e soprattutto di diversi soggetti ben identificati che ancora oggi pontificano un giorno sì e l'altro pure dall'alto dei loro giornaloni del cavolo e non solo...




Dopo sette anni però cosa resta?
Abbiamo rovinato la serenità e perso i servizi di un grande servitore dello Stato, distrutto un sistema perfetto di Protezione Civile che tutto il mondo ci invidiava, interrotto a metà un lavoro magnifico come quello che si stava facendo nel 2009, screditato tutto un mondo scientifico nazionale che non se lo meritava, e avviato anche a partire da qui quella valanga mostruosa che avrebbe portato, quel maledetto novembre del 2011, alla fine del Governo Berlusconi e ad un interregno di governi imposti dall'alto, ligi solo nel mettersi a 90° davanti agli interessi di potenze ed organizzazioni straniere.
Un interregno che ancora non trova fine.

Qualcuno dovrebbe pur avere un minimo di pudore e vergognarsi.
Ma non lo farà.

P.S.
A me Vauro ha dato sempre di sporco.
Forse è per questo che vede merda dappertutto, anche nelle torte di compleanno altrui.
È il suo humus abituale.
Come quello dei lombrichi, mangiacacammerda per definizione.

Per saperne di più: 

giovedì 29 settembre 2016

BUON COMPLEANNO, PRESIDENTE!



L'Italia unita, nel corso dei suoi 155 anni di storia, ha avuto, che piaccia o no, solo sei statisti, intendendo come tali uomini politici capaci di visione strategica, che andasse oltre il contingente, con prospettiva sulle prossime generazioni.
Uno era Camillo Cavour, che però restò sempre nell'animo più piemontese che italiano tanto da non scendere più giù di Firenze fino al termine della sua non lunghissima vita.
Il secondo fu Giovanni Giolitti, più per forza di cose però, per il fatto che l'Italia era giovane e voleva affermarsi nel mondo, che per autentica spinta interiore, lui che era un classico liberale dell'800 catapultato nell'era moderna.
Il terzo, e non poteva che essere così, fu Benito Mussolini, che portò l'Italia fino al 1936, attraverso una dittatura, certo, ma temperata dall'esistenza di due istituti come la Monarchia ed il Papa, alle vette probabilmente più alte della sua breve storia unita, salvo poi crollare sotto i colpi delle sue stesse contraddizioni e sull'altare di una alleanza perdente in partenza, quella con Hitler e col suo regime omicida, razzista e paganeggiante, del tutto estranea alle corde del popolo italiano.
Poi fu la volta di Alcide De Gasperi, che in realtà si sentiva probabilmente più mitteleuropeo che italiano (sarà mica un caso che i fondatori dell'Europa unita, Schuman, Adenauer e lui, fossero tutti e tre accomunati dalle medesime radici tedesche?) e comunque ebbe la "fortuna" di ripartire da zero, dopo una guerra perduta disastrosamente, con un popolo italiano con le pezze al culo ma orgoglioso di sé stesso e voglioso di ricostruire, senza troppi fronzoli per la testa.
Dopo quasi un trentennio irruppe sulla scena politica Bettino Craxi, che però aveva il difetto di essere insieme pesce troppo ambizioso ma anche troppo piccolo per reggere negli ultimi rantoli di una Prima Repubblica da tutti contro tutti.

Infine lui, Silvio Berlusconi, il Cav.
L'uomo che in Italia col nobilissimo discorso pacificatorio di Onna toccava il 25 aprile 2009 il picco più alto di popolarità mai raggiunto nella storia da un politico occidentale, con un indice del 76%, e che in quel momento trattava da pari a pari con tutti i potenti del mondo, l'uomo di Pratica di Mare e della pace tra la Georgia e la Russia, l'uomo ascoltato con attenzione da Israele e dalla ANP, l'uomo che intratteneva amichevoli e feconde relazioni con Putin ed Erdogan, con Gheddafi e Moubarak, con Sarkozy e Merkel, con Bush Jr. e pure Obama, mettendo il Bel Paese al centro del mondo diplomatico (assolutamente intollerabile  per chi voleva la solita Italietta asservita e disponibile, utile solo come mercato).

Proprio il discorso di Onna è stato il punto più alto della sua parabola politica, lì i suoi avversari interni ed esterni si spaventarono, capirono che se non lo fermavano il "Caimano" avrebbe veramente rivoluzionato le cose stavolta, e sfruttando le sue debolezze umane, i suoi indubbi errori di valutazione, la sua ingenuità  e solitudine di fondo, le invidie, le gelosie e le miserie morali di una classe politica indecorosa ed imbelle, anche interna al suo stesso schieramento, riuscirono ad azzopparlo, in un modo vergognoso e che "ancor m'offende".

Ora, ferito anche nella salute, il Cav è costretto di fatto a fare il Patriarca della sua bella e grande famiglia, è indotto dalle circostanze a cedere persino il suo amato Milan, e tutto sommato, vedendo la fine che hanno fatto parte dei suoi interlocutori esteri, vedendo quella che ha fatto Craxi, forse è meglio così che correre un rischio alla Enrico Mattei...

Ma io, ora che è il giorno del suo ottantesimo compleanno, saluto in Silvio Berlusconi non solo il grande statista, ma anche l'innovatore principe della nostra televisione, il grandissimo imprenditore che ha fondato un impero economico senza una Famiglia dietro e senza nulla elemosinare da Mediobanca e dai cosiddetti Poteri Forti, il più grande presidente/proprietario nella storia dello sport, nonché il generosissimo e spesso incognito benefattore di tante persone  e famiglie in difficoltà.
Tante cose da riempire altro che due quarantenni di fila.
Se ne ricordino, coloro che senza avere un briciolo delle sua capacità di lavoro, del suo talento, della sua lucida eppur visionaria follia, continuano tutt'oggi a dileggiarne la figura.
Loro tra mille anni saranno dimenticati, lui no.

BUON COMPLEANNO, PRESIDENTE!





mercoledì 28 settembre 2016

Il talento grillino nel farsi del male...



Balla, cocca, balla, cuor contento il Ciel l'aiuta...
Ma intanto, mentre la Raggi balla domani l'Assemblea capitolina vota sulla ratifica al suo NO alle Olimpiadi.
Che poi...Suo...Proprio NO...
E' stata una decisione molto ponderata, immagino, esaminata in tutti i suoi aspetti, frutto di un acceso dibattito con la cittadinanza e la politica, trattato con le dovute maniere istituzionalmente corrette, mica dettata dal fatto che, in caso contrario...



Ma io sono proprio curioso di vedere come andrà a finire domani, non sono affatto sicuro che alla fine ci sia sul serio questo NO.
Proprio per niente.
Gli avvertimenti, più o meno soft, su cosa significhi veramente dire no ad un'opportunità epocale come questa, non solo per Roma ma per l'Italia tutta, sono già arrivati, dal Premier, dal Sottosegretario De Vincenzi e da Malagò.
Mi siedo sulla riva del fiume e aspetto.

Ah, dimenticavo, assessori al bilancio ne abbiamo???


Torna a ballare, vah...

P.S.
Sì, lo so, sono accadute tante cose nel frattempo, dal terremoto nell'Appennino centrale, che ho avvertito bene quella notte lì al mare, alle tensioni tra USA e Russia, che farebbero tanto dejavu anni '70 se non fosse che ora, porca miseria, mi viene da parteggiare di più per Vladimiro, dal dibattito Trump/Rodham (fanno tanto le femministe, poi però...), all' "HABEMUS REFERENDUM!" di coso, fissato all'ultimo giorno utile, il 4 dicembre, forse perché fissarlo al 29 febbraio non si poteva, fino addirittura all'incredibile nuovo annuncio: IL PONTE SULLO STRETTO!!!
Che vi posso dire...
Scusatemi, ma il ritorno dalle ferie è sempre un po' complicato, e quest'anno per me lo è ancora di più.
Ora si riparte.

lunedì 15 agosto 2016

venerdì 5 agosto 2016

Con tanto affetto


Scusate, amici miei, ma permettetemi questa piccola evasione.
Il blog per me è qualcosa di catartico, uno sfogatoio, un modo per descrivere anche i miei stati d'animo, le mie paturnie, persino le mie meschinità vah..., piccole o grandi che siano...
Ebbene, ora che una mia certa esperienza è finita, scusatemi se mi permetto questo piccolo ed in fondo inoffensivo gestaccio.
Non dirò a chi è rivolto, non serve, tanto comunque non mi leggerà e poi in fondo in fondo chi se ne frega, diciamo che è una cosa mia, un qualcosa che voglio rimanga permanentemente agli atti.
Perché arriva un momento in cui certe cose bisogna farle.
Prometto che resterà un momento unico.
Buone vacanze a tutti.

lunedì 1 agosto 2016

BUONE FERIE A TUTTI



Cari amici, dopo un anno pesantissimo vado in ferie anch'io.
Non vi nascondo che ho passato periodi migliori, ma alla fine l'importante è stare bene in salute e almeno sotto quel punto  di vista per me va tutto bene.

Vi do il solito avvertimento: da qui mi è pressoché impossibile postare nuovi pezzi, perché ho solo il cellulare.
Sicuramente se lo sapessi usare meglio non avrei problemi, ma siccome proprio l'anno scorso cercando di lavorare con lo smartphone per errore ho cancellato improvvisamente ed irreparabilmente un intero post molto importante non mi fido più.
Quando e se compariranno dei nuovi post in questo mese vorrà dire quindi che saranno articoli che nel frattempo ho programmato per la loro uscita agostana (al momento a parte questo ne ho solo uno in mente, ma a dir la verità ancora non so se lo farò uscire, visto che ha un carattere, come dire, di sfogo personale...), salvo che accada qualcosa di così rilevante e significativo che mi costringa letteralmente a scrivere qualcosa. 
E sinceramente non so se augurarmelo, visto che negli ultimi tempi tutto ciò che accade di rilevante e significativo è sempre qualcosa di brutto.

Vabbè, vi lascio ora.
Di nuovo, auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie delle bellissime ferie.
Ciao!

mercoledì 27 luglio 2016

MA LUI NON SI E' INGINOCCHIATO!



Siamo ormai sotto attacco, è evidente.
Ed è altrettanto evidente che le nostre Autorità non sanno che pesci prendere, per essere benevoli.
Questo povero vecchio prete di campagna però ci ha insegnato qual è la via.
Questa volta ci hanno attaccato nel luogo più sacro, nel modo più vile, nel momento più spirituale della nostra Religione, che è insieme il momento più spirituale delle nostra Tradizione, Identità e Cultura popolare.
Ieri hanno attaccato il nostro più puro essere Europei.
I due assassini islamici armati di coltelli e si dice bardati di tutto punto con quelle che potevano sembrare cinture esplosive hanno fatto irruzione, urlando l'ormai solito "Allah Achbar!", nel bel mezzo della sua Chiesa, quella di Saint Etienne du Rowray, vicino a Rouen, in Normandia, mentre stava facendo messa, e hanno preso in ostaggio tutti i presenti, chiudendosi dentro.
Poi hanno preso l'84enne Padre Jacques, gli hanno urlato di tutto in faccia, sembra gli abbiano anche intimato di recitare dei versetti del Corano, ma lui non si è piegato.
Gli hanno intimato di inginocchiarsi.
MA LUI NON SI E' INGINOCCHIATO.
L'hanno sgozzato, per questo.
MA LUI NON SI E' INGINOCCHIATO!

Per saperne di più:


martedì 19 luglio 2016

Golpe? Finto golpe? Autogolpe? Controgolpe?



Non c'è dubbio, Recep Tayyp Erdogan ha le palle cubiche e credo che l'immagine di lui che parla all'intera nazione al telefonino di una giornalista della tv di Stato turca nel bel mezzo del colpo di Stato militare passerà alla Storia come quella di Boris Eltsin in piedi sul carro armato durante il golpe russo del 1990.

venerdì 15 luglio 2016

Io vi maledico




Non ci sono più parole per descrivere lo Schifo, l'Orrore, la Rabbia che pervadono la mia anima dopo l'ennesima strage in terra di Francia.





Una strage compiuta da un cittadino francese di origini tunisine, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, gridando "Allah Achbar!", alla guida di un camion di morte lungo 15 metri e pesante 18 tonnellate, che ha scagliato a 80 chilometri all'ora per ben due chilometri, a quanto sembra sparando anche con una pistola, contro la folla inerme che voleva solo divertirsi, mangiarsi un gelato, fare una serena passeggiata estiva in un giorno di festa.
Che grande atto di coraggio, grandissimo coglione!!!

lunedì 4 luglio 2016

I versetti del Corano potete ficcarveli proprio lì!


Cari amici, ce ne sarebbero di cose da dirsi su questi ultimi giorni di fine giugno/inizio luglio...
Parto dalla vergognosa condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti, ovvio esito di un caso mediatico con pochi precedenti in Italia, quello dell'orrendo omicidio di Yara Gambirasio, per il quale la procura ha impegnato tutte le sue energie giocandosi la faccia su un'esilissima traccia di DNA di origine mai identificata (ma di sicuro non sangue né sperma), fortemente contestata sul piano procedurale oltre che nel merito, con a mio parere fondate ragioni, e che comunque nulla prova in merito ad un'eventuale commissione dell'omicidio da parte dello sventurato muratore.

lunedì 27 giugno 2016

L'attentato di Sarajevo



1. La visita ufficiale di Francesco Ferdinando e Sofia in Bosnia.

Il 28 giugno 1915 l'Arciduca Francesco Ferdinando di Asburgo-Este, nipote dell'Imperatore e primo in linea di successione al trono asburgico dopo il suicidio del cugino Rodolfo d'Asburgo-Lorena il 30 gennaio 1889 nel casino di caccia di Mayerling (v. QUI per la tragica storia di Rodolfo e dell'amante Maria Vetsera) e la morte del padre Carlo Ludovico il 19 maggio 1896, era in visita ufficiale a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina.

venerdì 24 giugno 2016

Il Re è nudo. Viva il Paese della Regina!


L'esito è stato I-N-E-Q-U-I-V-O-C-A-B-I-L-E.
Contro tutti i pronostici degli ultimi giorni, sul 100% dei dati scrutinati il 51,9%, pari a 17.410.742 elettori, ha votato LEAVE (Lascia), il restante 48,1%, pari a 16.141.241 elettori, ha votato a favore del REMAIN (Resta).
Il BREXIT ha vinto!
Nonostante tutti gli intellettuali ed i mass media "illuminati", nonostante i sondaggi farlocchi fino persino al giorno del voto, nonostante l'appello di Renzi sul Guardian (in questo periodo non è cosa, Matte'!!!, sembri quasi Fassino con le sue profezie), nonostante le minacce di Juncker ("Non ci saranno altre trattative, chi è fuori è fuori"), nonostante persino l'ignobile tentativo di speculare con cattivo gusto ed una faccia di bronzo da fare schifo sull'omicidio di una sventurata deputata britannica da parte di uno squilibrato, accomunando di fatto a quest'ultimo tutti coloro che avessero intenzione di votare a favore del BREXIT.
Ebbene, tutto questo non è servito, il BREXIT ha vinto.
Ed io godo come un riccio.




Intendiamoci bene, la Gran Bretagna da tempo stava nell'U.E. più per finta che sul serio, visto che non è mai stata nell'Euro avendo preferito mantenere orgogliosamente la propria tradizionale Sterlina, senza quindi che altri potessero decidere per lei sulla politica economico-monetaria dagli sconosciuti uffici di Bruxelles (QUESTO significa fare i propri interessi nazionali!) [50% dei problemi eliminati] e visto che rispetto a tutti gli altri paesi aveva numerosissimi privilegi su aspetti molto sensibili, primo fra tutti il tema delle politiche comuni dell'immigrazione (per esempio la mancata adesione al trattato di Schengen) e dell'assistenza sociale, oltre a quello dei contributi, etc. [un buon 20% ulteriore di problemi eliminati alla radice].
Di più, se fosse prevalso il REMAIN, inoltre, molto probabilmente l'U.E. come premio le avrebbe concesso ulteriori privilegi, SOLO A LEI ovviamente, ed a ulteriore scapito degli ALTRI europei.
Ma la scelta di oggi finalmente spariglia le carte.




Un conto era la Grecia, che ha un'economia che è una risibile frazione di quella britannica, che era nell'euro, che aveva i conti veramente al collasso ed è stata facilmente ricondotta alla ragione semplicemente strozzandola (anche giustamente, sotto diversi punti di vista, visto che certe politiche di spesa seguite fino a lì erano assolutamente inconcepibili) fino ad indurla a recedere dai suoi bellicosi propositi referendari, un altro è la Gran Bretagna, che è uno dei quattro grandi dell'Europa, insieme con Germania, Francia e Italia.
Se va via la Gran Bretagna si rompe un tabù, si dimostra che una fuoruscita è possibile, si traccia una via che molti altri paesi, in primis l'Olanda e la Francia, ma anche altri Stati del Nord Europa, la Polonia, l'Ungheria e altri paesi dell'Est potrebbero seguire a breve.
Chissà, persino l'Italia
, nonostante la classe politica imbelle e prona che abbiamo ora.



L'U.E. forse ora sarà costretta ad aprire definitivamente gli occhi, a capire che così non si può andare avanti, che, parafrasando una abusata frase fatta, UN'ALTRA U.E. è possibile.
Una Unione Europea che non sia eterodiretta da fuori, da poteri non ben definiti mai eletti da nessuno ma nominati da chissà chi sulla base di chissà quali accordi di cui la gente comune è puntualmente lasciata all'oscuro.
Una Unione Europea che ha una moneta ed una Banca comuni ma nessuna politica economica-monetaria cui rispondere che non sia subordinata ai desiderata di Berlino o addirittura del F.M.I.
Insomma un nano politico guidato da una commissione che altro non è che un organismo fantoccio al soldo degli interessi sempre di Berlino e delle lobbies internazionali, senza quindi un governo vero, soprattutto con un premier, un ministro degli esteri ed uno della difesa che siano autorevoli, un governo che sia effettivamente decidente in autonomia sulla base di programmi chiari, completi, su cui si sia espresso l'intero elettorato europeo...
Un elettorato europeo che invece ora è costretto ad eleggere nazione per nazione un parlamento che ha solo la competenza a stabilire la misura della circonferenza delle banane, nel segno di un consociativismo ormai stantio tra popolari e socialisti, senza una maggioranza ed una minoranza chiare, con la prima che governi sul serio e la seconda che faccia regolare opposizione, sulla base dei rispettivi programmi...
Con questo voto finalmente una parte dell'Europa, autorevole e da non trascurare in alcun modo,  ha urlato sia pure d'istinto BASTA!
Basta con quel mostro burocratico e dispendiosissimo, quel moloch indistinto e liquido che c'è ora, che prende decisioni sempre sulla testa dei cittadini senza che ci siano precise responsabilità da parte di nessuno, su argomenti epocali che incidono direttamente sulla vita di tutti noi, in tema di emigrazione, di economia, di tasse, di Valori...
NON ERA QUESTA L'EUROPA CHE VOLEVANO ALCIDE DE GASPERI, KONRAD ADENAUER E ROBERT SCHUMAN!!!



Da diverse parti si leva il grido di coloro che disprezzano il referendum come strumento per dirimere certe questioni di politica estera. 
Io pure sono molto diffidente sul referendum come modo ordinario di prendere delle decisioni, ma al contempo in questo caso mi dico: ma senza il referendum, che scelta alternativa ci poteva essere per la gente comune, posto che politicamente parlando l'U.E. non ha referenti specifici cui potersi rivolgere e con la responsabilità vera di prendere decisioni in piena autonomia, di cui venir chiamati a rispondere al termine della legislatura? 
No, perché vorrei far notare a chi pur legittimamente ha questa convinzione che non è più il tempo del governo degli ottimati, che dall'empireo dei loro attici meravigliosi, tra una tartina di caviale e un flute di champagne (magari innervati da una striscia chimica qua e là), decidono delle sorti di oltre 500 milioni di europei, la maggior parte dei quali ormai lotta giorno dopo giorno per pagarsi le bollette, le tasse, il mangiare e le rette dell'asilo per i figli (vedendosi magari scavalcati regolarmente in tutte le graduatorie possibili e immaginabili da gente proveniente da fuori senza più alcun controllo...)
Se non ho chi mi rappresenta e la situazione va facendosi insostenibile a chi posso rivolgermi, se non ho a disposizione nemmeno  uno strumento democratico come il referendum per far valere le mie volontà su certe questioni di epocale importanza?
Esatto, c'è solo il Generale, come ho scritto su questo blog tempo fa.
Ma il Generale è meglio evitarlo, come ho detto, per millemila motivi.
Ecco, forse la BREXIT consentirà di evitarlo.
FORSE, SE non è troppo tardi e SE l'U.E capisce il messaggio.
Perché se non lo capisce...



Ve lo dico sin d'ora, il referendum aveva natura solo consultiva, le procedure per una uscita formale richiederanno almeno due anni e comunque la Gran Bretagna ha contratto impegni economici verso l'U.E. fino al 2020 che dovrà mantenere, per cui la mia previsione è che alla fine le due parti contratteranno e troveranno una soluzione concordata affinché i britannici restino nell'U.E., da sanzionarsi con un altro referendum uguale e contrario a quello di oggi, ma questo ora conta meno.
Perché ora le cose andranno risolte per il meglio non più guardando caso per caso e paese per paese, ma all'intera Europa, trovando un nuovo assetto più o meno effettivamente confederale, sulla base di Principi, Valori e Radici comuni, che apra a un'autonomia politica del soggetto giuridico Unione Europea, con poteri effettivi e responsabilità adeguate al nuovo vento che porta con sé questo colpo di maglio di oggi, nella netta distinzione dei poteri e con alla base di tutto IL POPOLO EUROPEO SOVRANO, sia pure articolato nelle sue diverse specificità nazionali.
Per poi portare tutto questo di fronte a TUTTO l'elettorato europeo, 500 e passa milioni di europei chiamati a decidere tutti insieme, lo stesso giorno, nelle stesse ore, con un referendum che coinvolga l'INTERA Europa e non solo i singoli paesi, ed il cui esito sia a quel punto effettivamente sovrano.



La verità è che la BREXIT apre finalmente una breccia nel muro, una breccia enorme dalla quale  se lo vorranno potranno uscire tanti altri paesi che all'U.E. invece appartengono a pieno titolo e che finora erano frenati probabilmente solo dalla paura dell'ignoto.
La BREXIT ha lanciato un pesantissimo segnale, che l'Unione Europea non può non cogliere, pena la sua estinzione, o almeno quella di QUESTA U.E.
Perché tutto sta a dirlo a voce alta:

 "IL RE E' NUDO!"

Fino a quando non succede tutti stanno zitti.
Ci voleva il paese della Regina (e della Magna Charta Libertatum) per ricordarcelo.