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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

martedì 12 luglio 2016

Sotto il sole di Sicilia noi combattemmo


51 commenti:

  1. grazie per la sua sollecita cortesia.sono il padre di fabrizio sabatini,figlio di mario.il maggiore dei bersaglieri che da quanto ho saputo contrattaccò a palma di montechiaro ,facendo dare a gambe i rangers del texas.ovviamente fu un vittoria momentanea ed illusoria .ma ciò non toglie la statura del gesto di quel btg.se posso ancora contare sulla sua pazienza la prego di farmi sapere dove ha per la prima volta trovato citato il nome di mario sabatini maggiore del 527 berrsaglieri.grazie

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  2. Come ho già avuto modo di dire in privato a suo figlio, ho trovato l'episodio del 527° bersaglieri di suo padre nella relazione del Generale Schreiber: lì non era citato il nome del maggiore Sabatini, che ho però trovato nell'elenco degli ufficiali fatti prigionieri e tornati in Italia nel dopoguerra, citato in calce, come comandante del 527°. Ho quindi messo insieme i due dati. Esiste sicuramente nell'archivio la relazione di suo padre sulle circostanze della sua cattura, avvenuta il 18 luglio ad Agrigento, ed ovviamente anche su quelle della battaglia di Palma di Montichiaro. Sembra ne siano state fatte due copie.
    Immagino possa chiederne una copia a Roma.
    Mi farebbe piacere, qualora la ottenesse, se volesse mandarmene via mail una copia anche a me, così eventualmente da poter integrare il racconto dell'eroico fatto d'arme in cui fu impegnato suo nonno.
    A lui come a tutti gli altri battutisi disperatamente per la difesa della Sicilia vanno il mio più commosso ringraziamento e le mie preghiere.

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  3. Colgo anche l'occasione per salutare Santino Vincenzo Barone, il cui padre era cugino di primo grado di Vincenzo Barone, l'eroico sottotenente di complemento del 122° reggimento costiero caduto a Marzamemi e decorato di medaglia d'oro alla memoria.
    Come per il mio pezzo su Matapan, come per quello su Caporetto, tutti i vostri interventi e ricordi non fanno che riempirmi di gioia.
    A qualcosa evidentemente questi pezzi servono, quello che ho scritto non è stato vano.
    Grazie.
    A tutti voi.

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  4. gentilissimo Forcone,le faccio innanzitutto i miei complimenti perchè lei è riuscito ad incrociare i dati dove l'archivio dell'esercito non è stato capace .Credo di dover andare all'archivio di stato all'eur perchè lì dovrebbero esserci i verbali degli interrogatori avvenuti in italia a fine guerra.Comunque le annuncio che forse ho trovato una lettera del mitico colonnello venturi che riguarda mio padre,maggiore sabatini comandante del 527 btg dei bersaglieri.Se poi le interessa avrà anche altrre nortizie storiche della mia famiglia

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  5. gentilissimo Forcone,le faccio innanzitutto i miei complimenti perchè lei è riuscito ad incrociare i dati dove l'archivio dell'esercito non è stato capace .Credo di dover andare all'archivio di stato all'eur perchè lì dovrebbero esserci i verbali degli interrogatori avvenuti in italia a fine guerra.Comunque le annuncio che forse ho trovato una lettera del mitico colonnello venturi che riguarda mio padre,maggiore sabatini comandante del 527 btg dei bersaglieri.Se poi le interessa avrà anche altre nortizie storiche della mia famiglia

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    1. Sì, molto volentieri. Le sarò grato per ogni e qualunque notizia ulteriore voglia darmi, che sarò ben lieto di condividere con tutti i miei lettori o direttamente nel testo o comunque qui, nei commenti, ove non vi fosse materialmente la possibilità di integrare graficamente le novità.
      Salvo magari fare un post apposito.
      A risentirci e un abbraccio sincero da parte mia.

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  6. la ringrazio ancora per la sua attenzione.mio padre apparteneva ad una categoria che sembra ormai sparita:quella dei patrioti.nella prima guerra mondiale era bersagliere e pilota dei caproni con i quali borbardò più volte gli austriaci ma la storia per la nostra famiglia non si limita a questo.I miei due fratelli,molto più grandi di me combatterono uno a 17 e l'altro a 19 anni nel ricostituito esercito italiano.il più grande è medaglia d'argento alla memoria.per finire mia madre stefania canzio mi ha lasciato al gianicolo sette statue di eroi del risorgimento a caomiciare dai miei trisavoli garibaldi e anita.con grande affetto e condivisione delle sue idee un caloroso saluto

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    1. Caro amico, sulla rete ho trovato in effetti la sua linea genealogica.
      Mi capirà, non ho potuto trattenermi dal farlo.
      Sono veramente contento di aver fatto la sua conoscenza (sia pure virtuale), mi creda.
      Visto che tanto l'ha scritto qui nei commenti mi sono permesso di accennare alla sua parentela nel punto dove parlo dell'intervento di suo padre in battaglia.
      L'ho ritenuto doveroso.
      Un abbraccio ancora da parte mia.

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  7. Sono veramente onorato di averla potuta conoscere. Come potrà vedere, mi sono permesso di postare l'immagine dell'encomio ricevuto da suo padre da parte del colonnello Venturi, che lei mi ha inviato via fb. Ovviamente ho citato il suo nome.
    Uomini con la tempra di suo padre e dei suoi due fratelli, mi creda, si fa fatica a vederli oggi.
    Ma io mi ostino a pensare che ce ne siano ancora.
    E credo che lei sia uno di questi.

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  8. Bellissimo lavoro
    Sin dai racconti di guerra di mio padre,mi sono sempre chiesto come mai lo sbarco in Sicilia era avvenuto senza alcun contrasto delle forze armate italiane.
    Per molti anni tutto era circondato da nebbie.
    Ricordo la mia infanzia nei primi anni sessanta,in cui non riuscivo a capire chi era il nemico,mio padre aveva combattuto contro gli inglesi, ma poi i nemici erano i tedeschi.
    Gli italiani combattevano gli angloamericani e i siciliani li accoglievano come liberatori.
    La ringrazio vivamente per gli squarci di verita'a cui abbiamo potuto accedere dopo piu' di settanta anni.

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  9. Ottimo lavoro Sig. Signorile. Avrei da farle una domanda....io sto sviluppando degli scenari di wargames basati sui fatti di Case Priolo e Biazza Ridge... qual'è la sua fonte che pone alcuni Tigre in Case Priolo i giorni 10 e 11 luglio per pois spostarsi su Biazza Ridge? Tutti i testi che ho consultato la compagnia del 504 sempre si accompagnò al PzGrenRgt in quei giorni e quindi su Colle Biazzo al massimo Ponte Dirillo

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  10. Credo che Biazza Ridge fosse il nome che gli americani davano all'altura di Biazzo e al settore del Ponte Dirillo.
    Quella di Sicilia è stata in generale una formidabile battaglia di ripiegamento delle forze italo-tedesche, a parte il primo e ultimo tentativo di controffensiva del 10/11 luglio incentrato soprattutto su Gela, quindi ci sta che le forze si frazionassero spesso, muovendosi anche in luoghi diversi da quelli in cui si pensava fossero.
    In generale le fonti sono comunque quelle indicate in calce e/o quelle indicate in certe note specifiche in corso di testo.
    Adesso mi cogli un po' impicciato ma andando a memoria credo di aver letto al riguardo fonti americane.
    Sono comunque puntualizzate nel testo.
    Grazie per i complimenti e continua a leggermi, se puoi mettendo MI PIACE alla pagina facebook de IL FORCONE DEL DIAVOLO.
    Ho anche scritto dei lavori su Caporetto, Matapan e Vittorio Veneto.
    Nel frattempo, auguro a Te e ai tuoi cari un bellissimo Anno nuovo.

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  11. Complimenti sinceri per il gran bel lavoro che trovo molto avvincente e puntiglioso. Mi permetto di aggiungere qualche particolare frutto di ricerche fatte negli anni. Dalla relazione del Ten. Col. Storti, Comandante il 10° Rgt. bersaglieri, da lui costituito nella seconda decade del giugno 1943, risulta che alle ore 13,00 del 15 luglio 1943,su ordine del Com/te la 207^ Divisione costiera, Gen. De Laurentis, affidò il comando del reggimento al Magg. Sidoti per assumere quello del gruppo mobile “B” dislocato nella zona di Raffadali (Ag) poichè il suo comandante, T. Col. Mascio, non ancora rientrato dalla licenza. il 16 luglio alle ore 15,00 il Ten. Col. Storti ricevette l’ordine di attaccare i reparti americani dislocati a Monte Aperto, cacciandoli e liberando il paese intorno alle ore 18. Come da ordini già ricevuti, subito dopo il T. Col. Storti si recò dal Gen. De Laurentis in attesa di riceverne altri, lasciando una compagnia a presidiare le posizioni di Monte Aperto. Si trasferì in auto ad Agrigento insieme all’Aiutante Maggiore in 1^ ed all’ufficiale alle Informazioni, preceduto da due motociclisti di scorta. Al bivio di Spina Santa, i reparti nemici aprirono il fuoco ed in tali fatti d’armi perse la vita uno dei due motociclisti. Il Ten. Col. Storti nonostante l’intenso fuoco nemico riuscì a raggiungere il posto comando del Gen. De Laurentis. Dalle notizie avute dagli amici dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Mineo (Ct), il motociclista caduto in combattimento era originario di questa cittadina, tale Tamburino Giovanni nato il 9 gennaio 1917 e padre di un bambino nato pochi giorni dopo la sua morte, esattamente il 22 luglio. Il bersagliere Tamburino chiamato alle armi il 21 maggio 1938 ed incorporato nel XVI Btg. bersaglieri del 10° Rgt.,venne mobilitato come motociclista portaordini. Fu inviato sul fronte albanese e successivamente su libico dove a seguito di aspri combattimenti venne dichiarato disperso in data 5 febbraio 1941, ma dopo una breve prigionia venne reincorporato nel 10° il 18 aprile 1941. Giunse in Italia il 30 aprile ed inviato a Palermo presso il deposito dello stesso reggimento in data 6 giugno. Fu nominato caporale il 1 maggio 1942. A seguito di malanni venne ricoverato in diversi ospedali militari, dimesso dai quali, rientrò al deposito solo nel mese di febbraio 1943. Il 16 luglio 1943 Il caporale Tamburino all’altezza del bivio di Spina Santa colpito all’addome da una sventagliata di proiettili rimase sdraiato con il ventre aperto, rimanendo sul posto e lamentandosi per i forti dolori senza alcuna possibilità di ricevere aiuto. Fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Motociclista porta ordini, veterano di altri fronti, sempre pronto alle imprese più rischiose. Durante il servizio di scorta al Colonnello Comandante in territorio battuto dal fuoco avversario, sorpreso da preponderanti forze, non esitava nonostante l’intenso fuoco delle armi automatiche e mortai a reagire a colpi di bombe a mano. Gravemente ferito continuava nell’accanita resistenza, incitando con la voce e con l’esempio i compagni, finchè cadeva mortalmente colpito.”
    Salvo Reale

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  12. Io non riesco a leggere un libro su internet. Ma non potete stampare e vendere? Se non potete, dovete.

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  13. Molto interessante. Sarebbe possibile inserire una versione stampabile o PDF senza le immagini? Grazie!

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  14. Cari amici, vi ringrazio per i complimenti.
    Sto pensando effettivamente a farne un libro.
    Quando e se la cosa sarà possibile ragguaglierò in merito voi e tutti gli altri lettori.
    La stessa cosa vale per i miei racconti documentati su Caporetto, Vittorio Veneto e Capo Matapan.
    UN abbraccio e ancora grazie.

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  15. Cari amici, vi ringrazio per i complimenti.
    Sto pensando effettivamente a farne un libro.
    Quando e se la cosa sarà possibile ragguaglierò in merito voi e tutti gli altri lettori.
    La stessa cosa vale per i miei racconti documentati su Caporetto, Vittorio Veneto e Capo Matapan.
    Un abbraccio e ancora grazie.

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  16. Complimenti per il bellissimo lavoro: sono nipote di Armando Ercoli di Gualdo Tadino (Perugia), sotto tenente medico della Livorno, caduto a Gela a 28 anni. Con grande commozione ho letto il Suo nome, citato nel passaggio relativo alla caduta del primo soccorso di Castelluccio. Per caso, possiede qualche documento specifico sul punto?...mi farebbe enorme piacere ….
    Grazie infinite comunque e di nuovo complimenti

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  17. Chiedo scusa, vedo che il messaggio è partito come "sconosciuto": sono Francesco Menichetti (menichettifrancesco@virgilio.it) di Gualdo Tadino. Cordialità

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Gent.mo Sig. Francesco (ha il mio stesso nome)
      credo che sul punto specifico del suo nonno (o zio?) Armando Ercoli, alla cui memoria mi inchino, mi sia rifatto a quanto scritto nel piccolo saggio di Andrea Augello, Uccidi gli italiani, Mursia Ed.; penso che ci sia qualcosa (dovrei verificare, non l'ho qui con me sotto mano, ma glielo consiglio lo stesso) anche nel testo romanzato di Pier Luigi Villari, dal titolo L'onore dimenticato-I ragazzi della Divisione Livorno, IBN Editore.
      Li trova entrambi in libreria e su internet.
      La ringrazio per le sue belle parole.

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  18. Gent.mo Francesco, grazie infinite per le indicazioni. Di nuovo complimenti per lo scritto (e per altri che ho avuto modo di leggere ieri sera….solo ieri sono venuto a conoscenza del "forcone del diavolo"). Armando Ercoli era mio zio: medico chirurgo specializzato, classe 1915, figlio unico, sottotenente medico della 33 fanteria Livorno…. Sto cercando di mettere insieme alcune informazioni….a ricordo e in onore di un ragazzo che poteva avere ben altre prospettive di vita…. Leggendo il nome nel Suo scritto ho pianto, con il cuore gonfio di tenerezza e riconoscenza...così come nell'approfondire le vicende dello sbarco nella piana di gela e nel vedere su google maps il castelluccio (e relativo stato di conservazione...con tanto di discarica di rifiuti nei paraggi...) e la lapide a ricordo. Mio zio è sepolto nel Sacrario del Cimitero di Gela.
    Non Le nascondo che ho provato rabbia, verso me stesso, per "aver bevuto" pedissequamente la versione propagandata dal solito sistema: lo sbarco come fatto pacifico, accolto dalla popolazione festante, le ragazze ed i bambini intorno alle jeep, le caramelle, la cioccolata, le sigarette...l'esercito italiano in disparte, o addirittura già in lotta contro l'alleato tedesco. Alla faccia! Altro che "liberazione": in quei giorni lo sbarco era visto e sentito da tutti (o quasi) come una invasione, contro la quale l'esercito italiano (non fascista, ITALIANO) lottò con forza e determinazione, sino al punto di quasi costringere gli alleati a tornare in mare e rimandare tutto…. Non ho mai approfondito le dinamiche militari, ma quel poco che ho letto (penso a "la nostra guerra" di Petacco) non danno minimamente conto di ciò...almeno a mia memoria….la versione ufficiale è quella di un esercito sfiduciato e già pronto a "salire sul carro dei vincitori". Sicuramente in larghi settori sarà anche stato così, come nella popolazione….ma in quei giorni (10/16 luglio) c'è una guerra vera, tra italiani\tedeschi da una parte e anglo\americani dall'altra, che lascia sul campo cifre spaventose di ragazzi, da entrambe le parti. Mio zio cade in quel contesto: la morte resta tale, ma forse sapere "perché" e "come" è avvenuto offre un senso ed un conforto…

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  19. L'importanza di quei fatti e di quella battaglia, persa per la impressionante e colpevole disparità delle forze in campo (triste costante del conflitto) e non certo per la arrendevolezza del nostro esercito, credo si colga tutta solo pensando ai fatti del 25 luglio...di lì a pochi giorni. E' vero che il Paese era stufo del regime e di mussolini...ma sicuramente lo sbarco sul suolo patrio del nemico (in quel momento tali erano gli alleati) costituì la classica goccia…. Leggendo il Suo saggio ho appreso una verità diversa, che mi sforzerò di approfondire, in memoria del ricordo di mio zio e di quei ragazzi.
    Mi impressiona confrontare questa vicenda con quello che accadde a mio nonno; solo spostandoci più avanti di qualche settimana (dopo il 25 luglio e dopo l'8 settembre) "tira già un'altra aria": i tedeschi da alleati divengono occupanti, gli anglo-americani "liberatori" a tutti gli effetti, i ragazzi dell'esercito costretti a scegliere tra due campi ben diversi, per valori e prospettive, si formano le prime formazioni partigiane (credo inesistenti nel luglio 43, specie nel sud). E basta spostarsi un poco più a nord, sempre in quei giorni, per trovare un mondo diverso: mio nonno Guido (classe 1922) era di stanza a Ciriè (Torino); mi racconta di giorni (quelli della estate del 43) di attesa...sino all'8 settembre...quando, nella confusione totale, la gran parte dei soldati cercò semplicemente di tornare a casa (mio nonno, dopo qualche giorno di attesa, insieme a 2 colleghi di Bologna e Ancona, si avviò a piedi, direzione Gubbio. 14 giorni di marcia a piedi, tra campi e strade secondarie, sino a Mirandola e poi in treno sino a fossato di vico...6km da casa). Esperienze diverse, di ragazzi italiani che si trovarono ad affrontare fatti e circostanze diverse \ opposte o addirittura impensabili, solo a distanza di poche settimane e di qualche centinaio di km.
    Nel ringraziarLa ancora per i suggerimenti (oltre ai quali vorrò leggere anche Gela 1943 di Carloni, Obbiettivo Biscari di Anfora, Le operazioni in Sicilia...di Santoni), La abbraccio con riconoscenza
    (francesco menichetti)

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    1. Carissimo amico
      sono io che ti ringrazio, dal più profondo del mio cuore.
      Ciò che hai scritto è bellissimo e mi rende veramente felice, perché dà un senso a tutto il mio lavoro, che è appunto teso a rendere onore ai nostri soldati di terra, di mare e di cielo durante un confronto così aspro e sofferto come è stato quello della battaglia di Sicilia.
      Una battaglia che non è mai stata raccontata veramente nei cinema e nei libri, tanto meno nei giornali, e di cui la massima espressione cinematografica ch'io sappia è IL GRANDE UNO ROSSO, che ne tratta per un discreto pezzo, in cui però vengono ricicciati i soliti triti luoghi luoghi comuni di sempre.
      L'ultimo film in materia che ho visto, IN GUERRA PER AMORE, oltre che essere più una commediola a sfondo bellico che altro, è un lavoro a tesi sulle colpe americane sull'affermazione della mafia nell'isola (che, sia ben chiaro, è la mia stessa opinione), ma sul piano strettamente bellico non fa che rimasticare anch'esso i soliti cliché di sempre (per non parlare di certe inesattezze storiche incredibili, quell'elicottero in volo sui cieli di Sicilia nel 1943 grida veramente vendetta!), ed è comunque evidemtemente dettato da pregiudizio politico.
      Ma non voglio dilungarmi ancora, ti ringrazio di nuovo per le bellissime parole.
      La prossima volta che andrai sulla tomba di tuo zio, se ci andrai, metti un fiore anche da parte mia.
      P.S. Probabilmente farò un libro di questo lavoro, se del caso ti avvertirò.
      Grazie, amico mio.

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  20. Segnalo due monografie del compianto dott. Orazio Sudano sulla "Battaglia di Solarino": Solarino nella seconda guerra mondiale (2003) e La battaglia di Solarino dell'11-13 luglio 1943 (2013), qui non citate

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  21. Ringrazio per la segnalazione.
    Confesso che non le conoscevo, spero di riuscire a trovarle.
    Approfitto della tua gradita sollecitazione per citare anche l'appena uscito "Fino all'ultimo uomo. L'eroismo degli italiani a Solarino 11-13-luglio 1943" dell'amico Pier Luigi Villari.

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  22. Conosco Villari e il suo libro. Se lo hai letto, avrai trovato più volte citato lo storico dott. Orazio Sudano e suo figlio Giovanni che tanto si è prodigato per aiutare l'autore nella ricerca di informazioni e di personaggi

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  23. Segnalo la pubblicazione del Pdf. in versione integrale, scaricabile gratuitamente, del Diario storico del XII Corpo d'Armata che combatté nella Sicilia Occidentale contro la 7a Armata americana:
    https://bibliotecafascista.org/2020/07/10/italiani-contro-americani-sicil-43/

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    1. Grazie per la segnalazione.
      Ogni cosa che serve a far conoscere meglio le vicende della campagna di Sicilia è benvenuta.

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  24. Grazie per l’interessante e approfondito contributo, che dà giustizia e profondità storica agli accadimenti dei fatti di guerra del luglio 1943.
    Parlo a nome di mio padre, S.Tenente Mario Conte, che ha servito la Patria nei ranghi della Livorno, 33°/I° Batt. 4ª Compagnia A.A. (comandata dal Cap. Iannarone).
    Nei suoi scarni racconti di guerra ho sempre percepito l’orgoglio, frammisto al dolore per i tanti compagni caduti, di avere vissuto quegli avvenimenti.
    Dopo la sua morte ho trovato appunti, memorie, copie di lettere inviate ai Comandi nel dopoguerra, cercava infatti di recuperare tutta la sua documentazione, i cui originali erano andati smarriti.
    Una cosa aggiungo: durante le prime fasi della battaglia, si trovò al comando della Compagnia, in assenza del Capitano, in quei giorni in licenza (fatto appreso da suoi appunti).
    Grazie ancora per il suo lavoro, così come ringrazio gli amici Villari e Reale che pure tanti sforzi hanno fatto per dare dignità alle memorie dei nostri Padri.

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    1. Sono io che ringrazio lei.
      Parole come le sue e come quelle di tanti altri che mi hanno scritto e continuano a farlo sui gloriosi e tragici eventi bellici del luglio '43 in Sicilia, parlandomi dei loro cari che quelle battaglie si trovarono ad affrontare, mi rendono felice ed orgoglioso per quello che ho fatto, e per quell'Italia che pure in condizioni di clamorosa inferiorità riuscì a tenere testa a lungo agli anglo-americani.
      Anche se il suo enorme sforzo non è mai stato adeguatamente apprezzato e pubblicizzato, se non negli ultimi anni:
      La abbraccio.
      E quando va da suo padre, gli porti per favore un fiore anche da parte mia.

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  25. Mio padre ha partecipato al conflitto .Apparteneva al 29 reggimento pisa. Era Portoempedocle poi in ritirata a Palazzo Adriano e infine il 21 luglio
    Fu catturato dagli alleati nei pressi di Santo Stefano di camastra costretto ad arrendersi come i suoi commilitoni perche' erono rimasti senza munizioni. Portato in prigionia a Orano. Ritornato in italia nel 46

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    1. Sia orgoglioso di suo padre.
      Ha fatto il suo dovere al meglio che poteva e come poteva, sopportando per questo anche la prigionia.
      Perché non ci fa sapere il suo nome e il suo grado?
      Anche solo ricordandolo qui, nei commenti, sarebbe un modo, piccolo e sicuramente insufficiente, ma tangibile, di onorarlo.
      Un abbraccio.

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  26. Molto interessante. Complimenti per il lavoro.

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  27. Buongiorno, sono alla ricerca del maggior numero di informazioni relative alla cattura da parte anglo-americana, avvenuta in data 10/07/1943 a S.Oliva (Licata) del Serg.te d'Artiglieria Paolo Susani
    facente parte della 79^ Batteria Autonoma Controcarro.Mio padre mi ha sempre raccontato che la sua sezione era nei pressi di Casa Urso.
    Sono in particolare interessato sia all'esatta ubicazione di dove si trovava la sua sezione, credo fosse la 1^ delle tre che ne facevano parte, sia la tipologia dei pezzi utilizzati della stessa. Avevano fatto fuoco fino alle h 07.30 ca. del 10/7.Ci sarebbe tanto ancora da raccontare, ma in questo momento mi servono principalmente questi dati...
    Ritornò in Italia solo nel 1946...
    Ringrazio chi ha scritto e collaborato a questo "fantastico" blog che ho scoperto da poco..e di cui stò leggendo momento dopo momento quello che è successo in Sicilia.
    Un cordiale saluto.

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  28. Caro amico, innanzi tutto ti ringrazio per le bellissime parole.
    Riguardo alla tua richiesta, ho chiesto aiuto all'amico Salvatore Reale e posso dirti che qualche informazione nuova c'è.
    La 79° batteria c/c su pezzi da 75/34 schierata a Sant'Oliva era agli ordini del tenente di complemento Ottavio Distante ed appartenenva al 145° gruppo del 12° Raggruppamento d'artiglieria.
    Distante afferma che i pezzi erano 6 con il compito di aprire fuoco a puntamento diretto contro i semoventi e carri armati. Alle 09.00 quando 6 shermann si portarono a breve distanza dai pezzi, il tenente ordinò di aprire il fuoco che non sorti' alcun effetto. L unico effetto fu l"avere svelato le posizioni e le due sezioni più vicine furono eliminate, mentre il resto del personale fu costretto alla resa.
    Spero che queste scarne informazioni ti siano d'aiuto e di conforto.
    Se permetti integrerò sul punto il mio pezzo.

    P.S. Magari ci fossero collaboratori, amico mio, faccio tutto da solo. Si può dire che i miei collaboratori siano tutti quelli come te che coi loro commmenti, i loro ricordi e le storie loro (se sono stati diretti protagonisti dei fatti) o dei loro parenti venuti a mancare aiutano a fare sempre più luce sui fatti dello sbarco di Sicilia.
    Non smetterò mai di ringraziarvi tutti quanti.
    Grazie ancora per i tuoi complimenti.

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  29. Grazie Grazie Grazie!Se le informazioni provenienti dal sig.Salvatore Reale,disponibilissimo e rapidissimo come te vedo, sono state desunte dall'interrogatorio del Ten.te di cpl. Distante Ottavio (Di cui ho il verbale dal Fondo 9)posso affermare che,come disse anche mio padre in vita,l'impossibilità tecnica da parte della ns. artiglieria ad affrontare i carri USA con cariche NON superperforanti e avere successo.
    Papà era Specialista al tiro, tra l'altro nei suoi molteplici richiami in servizio aveva puntato e sparato fin con i 305/17 obice di una potenza e di una gittata da 17000m.,voglio dire non era uno sprovveduto.Mi aveva anche riferito che gli shermann li aveva effettivamente colpiti ma con scarsi risultati.Questo dimostra che non avevamo alcuna possibilità di ributtarli a mare.Avrei anche altre considerazioni...tipo che 2 mesi prima dello sbarco furono fatti togliere dal bagnasciuga(Con la scusa di revisionarli?)diversi elementi difensivi anti sbarco.....(Strano: Superperforanti mancanti,strumenti difensivi eliminati,etc.)Ritornando alle sezioni in postazione stò vedendo in questi gg. anche i verbali dei S.ten.ti Silvani e Mambelli sempre della 79^Btr per cercare di capire sempre, dove esattamente erano posizionate le relative sezioni, purtroppo non ho cartina esaustiva dell'epoca e mi manca di conoscere chi si trovava a comandare la 1^ sezione, oppure dove si trovava,e se unica, dove fosse la centrale di tiro e comando dell'intera batteria.Scusate la prolissità ma era necessaria.
    Caro amico, scusami se però ti chiedo di chiarirmi cosa intendevi dire con "Se permetti integrerò sul punto il mio pezzo." Grazie ancora di tutto e a risentirci presto.Sempre disponibile per un aiuto.

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  30. Intendevo solo dire che mi piacerebbe integrare la parte del blog in cui parlo dell'attacco alle spiagge di Licata con i dati che ti ho citato sopra.
    Visto che ci siamo, mi confermi che il s.ten. Silvani e Mambelli erano i due comandanti delle altre due sezioni, a parte quella di tuo padre?
    Voglio andare a vedere anch'io i nominativi del fondo M9, chissà che non ci sia anche quello del comandante della sua sezione.
    Grazie ancora delle tue parole.
    E se puoi quando vai a trovare tuo padre portagli un fiore anche da parte mia.
    Come dico sempre, visto che lui era un artigliere e lo era anche mio padre (ufficiale in s.p.e., da ultimo all'8° campale di Modena), è come se fossimo un po' parenti.
    Ciao

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  31. Aggiungi pure tutto quello che vuoi,mi pare corretto.Non usare il verbo "integrare", a volte stona.Affermativo per Silvani 2^sez.- per Mambelli 3^sez. cosi citano i verbali d'interrogatorio.Proprio da questo non trovando chi comandava la 1^sez. stò cercando almeno,con l'aiuto di quanto trovato, a risalire dove sarebbe stata la 1^ sez.,magari con cartina dei posti.Anche perchè i 3 ufficiali sono stati abbastanza chiari a dare indicazioni che potrebbero portare,triangolando i dati, ad individuare se era proprio a casa Urso(come diceva papà)-tra l'altro essendo stato anch'io,come parente tuo, in Artiglieria Campale come topografo alla BSAD del 5°Rgt.Artiglieria di Udine...magari ci riesco.Con qualche aiutino non si sà mai. Che ne dici?Il fiore verrà sicuramente portato,abbi fede!Ciao

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  34. Allora, nel frattempo ho trovato altri nominativi, secondo me tra questi e il precedente che ti ho indicato via mail (Sott.Ten. Domenico Grasso, com. sez. aut. da 75/34 445° gruppo [potrebbe essere un errore, quindi 145°] a Casa Mulè, catt. a Licata il 10/7/43) potrebbe esserci il comandante di tuo padre.
    Sott. Ten. Gioacchino Pantellaro com.te sez. da 75/34 a Mollarella 12° raggruppamento GaF, catt. 11/7/43 a Mollarella (Licata).
    Sott. Ten. Pietro Petrocco com.te sez. 79° btr. aut. c/c 12° raggruppamento art.p.c. catt. 10/7/43 a Licata.
    Fammi sapere.

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  35. Grazie ancora per l'aiuto, ho verificato i nominativi e dovrei escludere i primi due perchè dai miei riscontri Casa Mulè(che non ho trovato neanche su google earth)mai fu citata nei racconti di Papà,come pure il 2° nominativo perchè Mollarella è sul mare mentre invece lui affermò che al sorgere del sole videro(ma questo con i binoccoli) il mare brulicare di navi e natanti all'inverosimile.
    Il S.Ten.Pietro Petracco è invece interessante e da verificare,Tutti e tre i nominativi per altro si trovano nel Fondo M9 che stà a Roma.Per ora mi risulta impossibile andarci,terrò presente il nominativo per visionare l'interrogatorio appena possibile.Grazie ancora.
    Ti farò sicuramente sapere.

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  36. Infatti io penso che sia Petracco l'uomo giusto.

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  37. Trattasi del S.Ten. Pietro Petrocco.Avevo sbagliato io nel mio post delle H.11.51 a trarti in errore,chiedo scusa.
    Ciao

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  38. Buongiorno...cortesemente può contattarmi alla mia email sombrero88@hotmail.it, ho delle informazioni in più su quanto scritto da lei.
    Mi piacerebbe discutere in merito, mi farebbe molto piacere

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    1. Buongiorno Sig.Chiarello, ho provato a contattarla con mail indicata ma invano...attendo sue nuove.

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  39. Segnalo un paio di errori nelle fotografie: quelle attribuite ai generali Carlo Rossi ed Enrico Pitassi Mannella ritraggono in realtà Gabriele Nasci ed Achille Vaccarisi.

    Sono anche abbastanza convinto che il generale presentato come "Bergonzoli catturato" sia in realtà Sebastiano Gallina (altro generale dalla barba "importante" catturato durante "Compass"), e che sia presente proprio un errore nelle didascalie dell'Imperial War Museum; però su questo non metterei la mano sul fuoco.

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  40. Buonasera, innanzitutto mi accodo ai complimenti sinceri che le fanno tutti per questo complesso articolo, per tutto ciò che riguarda lo sbarco in Sicilia, sò che magari non è questo il posto per una eventuale richiesta di informazioni.. però, avendole praticamente provate tutte, mi affido a qualsiasi cosa.. In breve, da anni mi sto occupando della ricerca del mio prozio sergente maggiore Amleto Cavagna del 33° reggimento divisione livorno disperso in data 3 luglio 1943.. sono andato all'archivio storico ma non ho cavato un ragno dal buco.. non capisco, al giorno indicato dov'era la divisione e perchè non c'è nulla che possa attestare una eventuale sparizione visto che la data era antecedente lo sbarco..
    Vorrei a tutti i costi poter riportare a pavia ciò che rimane o sapere dove potrebbe esser morto..
    saluti
    Matteo Stoppini

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