Cari amici, dopo la delusione della cancellazione improvvisa e vile del mio pezzo sullo sbarco di Sicilia impostami da Blogger (non ho capito ancora per quali motivi), dopo averci pensato tanto ho deciso di riprendere in mano questo blog.
Tratterò però solo argomenti di genere storico, nelle forme che piacciono a me e con l'approccio che sento più congeniale al tema trattato.
Spero vi continui a piacere.
E vi ringrazio se tornerete a leggermi.
Con affetto
il Vostro Forcone
MI consenta, al suo posto io ri-pubblicheri tutto quello che le è rimasto: in primis per non darla vinta a certa gentaglia e in secundis perchè era (è) un lavoro fatto molto bene che può essere d'aiuto a chi la storia la studia per davvero!
RispondiEliminaOvviamente avendone fatta prima una copia...
Caro amico (ti do del tu, se mi permetti), innanzi tutto scusami se ti rispondo solo ora, ma purtroppo ho letto un po' in ritardo il tuo commento.
EliminaSai cos'è? Mi piacerebbe molto fare come dici tu, anche perché in effetti ho salvato in pdf una versione precedente di quanto scritto sullo sbarco, ma purtroppo è una versione molto vecchia e inevitabilmente superata da quello che ho aggiunto poi.
Purtroppo una delle armi vincenti del mio blog era, nel dialogo con voi, l'idea di modificare via via quanto avevo scritto con le correzioni, gli spunti nuovi, le integrazioni o anche solo le semplici precisazioni che via via voi lettori mi inviavate (non hai idea di quanti lo hanno fatto, mandandomi foto di congiunti misconosciuti protagonisti dei fatti, addirittura di diari personali, verbali dal ritorno della prigionia, dandomi le loro versioni dei fatti come narrate dai loro genitori/nonni...)
Questo ha fatto sì che il pezzo, nel corso del tempo, finisse effettivamente per dilatarsi al di là di quanto io stesso mi immaginassi, tanto che stavo pensando di fare una cosa forse strana, dato che era già pubblicato addirittura da anni: frazionarlo in più parti, così da renderlo più facile, meno lungo e più scorrevole da leggere.
Non era mia intenzione, sul serio, l'idea di fare una sorta di saggio: semmai pensavo a qualcosa tipo una docu-fiction basata su fatti reali e documentalmente, ineccepibile, anche perché mi ero accorto di averla costruita nel tempo quasi inconsapevolmente in modo tale da trarne con facilità una sceneggiatura: anzi, mi stava sorgendo in mente l'idea di potere farci sopra addirittura un libro, più costruito come tale, opportunamente adattato.
Era un progetto che mi ero fatto anche perché stimolato in tal senso da mio zio, poeta e scrittore finissimo, e confesso che ne ero allettato anche perché avrei voluto dedicarlo a tutti i soldati senza nome, caduti, feriti, sopravvissuti, che avevano partecipato a quella tragedia, e volevo dedicarlo anche a voi lettori così attenti, precisi, solleciti e affettuosi nei miei confronti, e soprattutto a mio padre, che mi ha lasciato ormai sei anni e mezzo fa e ha fatto una vita intera da ufficiale nell'esercito: la sua morte mi aveva letteralmente annientato, tanto che mi ero fermato anche sul blog, ma erano state anche le vostre attestazioni di stima e interesse a quel lavoro, di voi lettori intendo dire, a far sì che io riprendessi di nuovo "carta, penna e calamaio", come diceva il grande Totò.
Con tutta questa consapevolezza, con tutto questo sottinteso stavo limando il lavoro in bozza prima di pubblicarlo, anche perché stavo appunto cercando di capire come ristrutturarlo in due o addirittura tre parti distinte, quando mi sono accorto prima che non riuscivo più a salvarlo in bozza, e poi che all'improvviso mi hanno cancellato tutto, anche il pubblicato, senza darmi nemmeno un preavviso così che potessi almeno salvarmene una copia integrale!
Un colpo mortale, da cui fatico a riprendermi ancora, e che ancora mi impedisce di andarmi a rileggere ed eventualmente rimettere qui dentro ciò che mi è rimasto di salvato, perché ho paura di quello che potrei trovare leggendolo, di tutte le imprecisioni, errori, contraddizioni che pensavo di aver eliminato e che invece ritroverei probabilmente, se non tutte, in gran parte, e di tutte le integrazioni mancanti che invece avevo messo e non ritroverei più.
Oltre a questo, c'è anche il fatto che dovrei ricopiare e reincollare in bozza tutto, prima di pubblicarlo con un minimo di adattamento sulla base di quanto avevo fatto nel frattempo, ed è un qualcosa che non so se tecnicamente sia così nelle mie corde.
Comunque prima o poi ci proverò, promesso.
Te lo devo.
Ve lo devo.
Grazie comunque per le tue belle parole, e scusa il pippone che ti ho scritto.