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Diavolo che scrive al pc

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martedì 19 luglio 2016

Golpe? Finto golpe? Autogolpe? Controgolpe?



Non c'è dubbio, Recep Tayyp Erdogan ha le palle cubiche e credo che l'immagine di lui che parla all'intera nazione al telefonino di una giornalista della tv di Stato turca nel bel mezzo del colpo di Stato militare passerà alla Storia come quella di Boris Eltsin in piedi sul carro armato durante il golpe russo del 1990.

Ma l'ammirazione per l'indubbio coraggio del presidente turco (o è stato semplice cinismo, nella consapevolezza di stare giocando al gatto col topo?) non mi può far velo sulle conseguenze di ciò che è successo nella notte tra venerdì e sabato.
Come purtroppo temevo, il novello Sultano ce la sta facendo pagare.
A tutti, non solamente ai poveri militari golpisti che, state sicuri, pena di morte o no non se la passeranno benissimo da ora e per i prossimi cinquanta anni.
Erdogan non dimenticherà mai i tanti no ricevuti nella lunga notte dell'abortito golpe dei suoi militari e sarà animato da una terribile sete di vendetta: contro i militari in primis, certo, contro chi li appoggiava all'interno del paese, ma anche contro chi in quelle ore drammatiche di venerdì sera, anche tra i paesi UE e NATO, ha aspettato solo di capire lo sviluppo degli eventi senza muovere un solo dito in sua difesa.
Temo una islamizzazione ancora più forte delle forze armate e della Turchia tutta, dei ricatti ancor più sfrontati sulla questione migranti, ma soprattutto temo che veramente da questo momento la Turchia voglia scopertamente tornare ad essere La Sublime Porta di secoli fa...





Se questa grande nazione si ponesse come Stato guida dell'Islam avrei veramente paura: a differenza degli arabi, che in fondo sono e restano nel loro DNA solo dei predoni mozzateste, dei razziatori, dei guerriglieri, dei pirati al massimo e stop, i turchi sono ben altra razza. Nelle loro vene scorre il sangue europeo, unno, dei mongoli.
Loro la guerra la sanno fare sul serio, sono disciplinati, capaci...E spietati.
E' vero, gli arabi hanno invaso Africa ed Europa sulla spinta propulsiva della predicazione di Mohamed, millequattrocento anni fa, hanno conquistato la Spagna, il Portogallo, la Sicilia, le coste africane, quelle pugliesi, ma, finita l'inerzia di quel momento, cosa hanno fatto? 
Ve lo dico io.

Arabi in Sicilia ammirano l'Etna



Hanno vissuto solo di rendita sui territori conquistati, si sono ben presto divisi tra loro sempre litigando gli uni con gli altri, per poi essere progressivamente ricacciati indietro: sono stati proprio i turchi da quel momento in poi a prendere in mano la bandiera del Profeta, a debellare gli eserciti cristiani dell'Impero d'Oriente, a far definitivamente cadere Costantinopoli nel 1453 ed a prendere il suo posto tra le grandi potenze mondiali, quasi appunto in un ideale passaggio di consegne con gli arabi ormai in ritirata, e che solo trent'anni dopo sarebbero stati definitivamente scacciati dai re spagnoli nella penisola iberica.


Il martirio di Marcantonio Bragadin a Famagosta



I turchi avrebbero tenuto quel posto per secoli, almeno quattro, brigando sempre per conquistare la Cristianità, occupando Ungheria, Polonia, Valacchia, Bulgaria, Serbia, Romania, Albania, Grecia e giungendo ad un palmo così, per almeno due volte, dal prendere Roma e dal farla diventare islamica.





Nel 1683, solo poco più di tre secoli fa, in fondo, proprio l'11 settembre guarda un po', sono giunti di fronte ( ed era la seconda volta!) alle mura di Vienna e sono stati fermati solo dagli Ussari Alati polacchi di Jan Sobieski.
Mehmet V
Ancora nel 1914 l'Imperatore Mehmet V, pur alla guida di un Impero ormai decaduto, entrando in guerra al fianco degli Imperi Centrali contro le Potenze dell'Intesa proclamò per l'ultima volta ufficiale il Jihaad in tutto il mondo contro i nemici dell'Islam, cioè quelli suoi, e Dio solo sa quanti casini questa decisione creò agli inglesi in Egitto e successivamente a noi in Libia...

Soldati turchi durante la Grande Guerra



L'avvento definitivo dei Giovani Turchi di Mustafà Kemal Ataturk con la fine dell'Impero e soprattutto del suo totalitario ed opprimente sottofondo religioso, persino nei suoi aspetti in fondo più folcloristici, di costume e tradizionali che islamici in senso stretto (mi riferisco a cose come la proibizione delle barbe lunghe, dei copricapi tipici, del velo per le donne, disposizione quest'ultima abrogata da Erdogan, l'uso dell'alfabeto latino, etc.), fu certo un vero e proprio shock imposto soprattutto alla Turchia profonda, quella dei villaggi di pastori dell'Anatolia, quella delle scuole coraniche, dei matrimoni concordati tra le famiglie degli sposi, probabilmente sotto certi aspetti una decisione anche profondamente ingiusta se vogliamo, ma di sicuro liberò l'Europa da un fantasma che per secoli e secoli ne aveva minacciato l'integrità territoriale, religiosa e culturale.


Mustafà Kemal detto Ataturk (Padre dei turchi)



Per dettato costituzionale l'esercito turco aveva ed ha tuttora la funzione di difendere il principio di laicità dello Stato e così aveva puntualmente fatto prima dell'avvento di Erdogan, anche con il compimento di numerosi colpi di Stato.





Erdogan si è spinto molto, forse troppo in là, ridando forza con i suoi provvedimenti reazionari al sentimento islamico più radicale (con un'apparenza di moderazione, almeno all'inizio, ma negli ultimi tempi ormai sempre più scopertamente), mettendo ai vertici delle forze armate e dei servizi segreti generali di sua fiducia e vicini alla Fratellanza Musulmana, allontanandosi sempre di più da un tradizionale alleato come Israele, foraggiando sotto sotto i movimenti sunniti fondamentalisti più radicali (tra cui l'ISIS), facendo la voce grossa con l'UE soprattutto in materia di immigrazione, e persino con la Germania per la mozione del Bundestag favorevole al riconoscimento ufficiale del genocidio armeno, per non parlare dell'abbattimento del caccia russo...




Il tentato colpo di Stato di venerdì è stato la risposta a tutto questo.
Una risposta PURTROPPO fallita.

I generali golpisti turchi



Quindi alla domanda: "Ma il golpe è stato vero, è stato falso, è stato un autogolpe, è stato un controgolpe?" io non so rispondere ovviamente con certezza.




Credo però di non sbagliare se dico che in verità i militari hanno tentato veramente di abbattere il Sultano, ma molto probabilmente quest'ultimo, che ha ormai immesso nel Sistema tantissimi uomini suoi, eliminando sistematicamente chi potesse sbarrargli la strada, sia venuto a sapere in (largo) anticipo le mosse dei rivoltosi ed abbia potuto elaborare nel frattempo le giuste contromisure.


Erdogan in mezzo alla folla subito dopo il golpe fallito, protetto dalla sicurezza interna


Il golpe così è fallito, con un totale di 161 morti tra i civili e le forze governative, 104 tra i golpisti e 1140 feriti.





Il risultato?
Una reazione da parte del presidente Erdogan degna di ben pochi altri personaggi della Storia, degna di Hitler, degna di Stalin, degna di Mao Tze Tung!
(Ma condotta da un leader presunto democratico, il cui partito è ospitato all'interno del Partito Popolare Europeo !!!, un nostro formale alleato nella NATO, che ambisce a entrare nell'UE...)





La prova?
Il fatto che a sfilare a favore del Satrapo turco non sia stata la popolazione civile come si è detto, no, ma semmai la polizia fedelissima del nuovo regime instaurato da Erdogan, e i servizi ormai del tutto controllati dai suoi seguaci, e soprattutto manipoli organizzati di fondamentalisti islamici, tutti uguali, in genere maschi, nazionalisti, nerboruti e spesso con le barbe lunghe, gente che, una volta catturati i soldati golpisti, li ha spogliati e buttati nelle stalle, frustati a cinghiate, in certi casi decapitati col solito, orrido modo con cui quelli dell'ISIS tagliano la testa ai loro poveri prigionieri in arancione.












































































































Così, dopo aver negli ultimi anni manipolato le regole costituzionali a suo uso e consumo, intimidito e silenziato i principali partiti di opposizione, perseguitato e messo in galera intellettuali e giornalisti, dopo aver fatto chiudere testate giornalistiche, dopo aver arrestato ed incarcerato migliaia di semplici cittadini per i medesimi motivi ed avere fatto lo stesso coi loro avvocati, colpevoli solo di aver tentato di difenderli, Erdogan ha approfittato dell'occasione per avviare una epurazione in grande stile del suo apparato militare, ministeriale, burocratico, giudiziario.
Ecco quindi che, mentre sembrano aumentare in misura esponenziale le richieste a favore della reintroduzione della pena di morte, in primis da parte di membri del governo, del parlamento e dello stesso Erdogan, e mentre ronde di assatanati seguaci del presidente presidiano le strade e le piazze fino a qualche giorno fa cosmopolite e molto europee di Ankara e di Istanbul inneggiando al ritorno della Shari'a come unica e inderogabile fonte del diritto (figurarsi cosa può accadere nei paesi e nei villaggi dell'Anatolia..), sono stati arrestati AD OGGI 209 alti ufficiali delle forze armate, 6000 militari, 100 membri dei servizi segreti, 7850 agenti di polizia, oscurati 20 siti web di notizie, licenziati ed arrestati migliaia di dipendenti pubblici, tra cui 21.000 insegnanti, 1577 rettori di università, 1500 impiegati del ministero delle finanze, 492 del ministero degli affari religiosi, 399 di quello della famiglia, 257 facenti capo allo staff del primo ministro, 47 governatori dei distretti, 30 prefetti, ed oltre a tutti questi 2745 giudici, 140 giudici della Yargitay, la Corte di Cassazione, 9 giudici della Corte Suprema e 10 del Danistay, il Consiglio di Stato (altri 38 sono tuttora ricercati) e rimuovere 5 dei 22 giudici dell'HSYK, il Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri, l'equivalente del CSM italiano, questi ultimi per presunti legami con l'Imam Fetullah Gulen, da anni residente in USA e considerato l'ispiratore del golpe, tanto che ne è stata chiesta anche l'estradizione.

L'Imam Fetullah Gulen, ex alleato agli inizi e poi acerrimo oppositore di Erdogan, da anni residente negli U.S.A.


Ecco, appunto, gli USA...E' evidente che dietro a questo golpe, al cui comando si sono posti ufficiali notoriamente laici e fedelissimi alla NATO, i cui caccia (che hanno a quanto pare tentato di abbattere, non riuscendovi, il Gulfstream presidenziale) sono stati aiutati da aerei cisterna partiti sembra dalla famosissima base NATO di Incirlik, per quasi un giorno praticamente assediata dalle truppe e dalla polizia fedeli a Erdogan (anche perché vi si era rinchiuso un generale dell'aeronautica golpista anche lui), non si può non intravedere ancora una volta la maldestra mano di Mr. Airforce One, il peggior presidente della Storia americana...


La base aerea NATO di Incirlik



Anche perché, vedi tu la combinazione, il suo fedele segretario di Stato John Kerry si è visto proprio la sera prima con Vladimir Putin, che qualche motivo di risentimento con Erdogan ce l'ha...
Ma...E la Germania? Zitta per ore, come quasi tutti i principali paesi europei (persino il twittatore compulsivo Renzi non ha detto nulla, ma non se ne è accorto probabilmente nessuno), e poi, a cose fatte, piena di ipocrite parole di appoggio per Erdogan, come quasi tutti i principali paesi europei (ma anche in questo caso nessuno ha cagato di striscio, scusate il francesismo, il buon Renzi).
Ma...E la UE? La Mogherini aveva fatto sapere che "stava monitorando la situazione"...
"Mej cojoni!!!", dico io...




Siamo nelle mani di questi qui, purtroppo...
Ho letto l'altro ieri un arguto stato su fb, non mi ricordo di chi e mi scuso: ci sarebbe bisogno di un Churchill o di un Roosevelt, invece ora in Europa e nel mondo ci sono solo dei Chanberlain e dei Daladier...
(Per me ci sono anche  dei Quisling, ma tant'è...)

Ora c'è veramente da aver paura.
Questo golpe ormai avrà solo due esiti, visto come Erdogan è riuscito a uscirne (scusate la dissonanza):

- o la parte più moderna della Turchia a questo punto si ribella sul serio, in maniera totale, assoluta e radicale, e allora sarà la guerra civile, terribile come tutte le guerre civili, in una zona del mondo che proprio non ha bisogno anche di questo;

- o, il che è forse pure peggio, sarà il presidente Erdogan a crearsi un suo califfato a sua immagine e somiglianza, una dittatura islamica a due passi dall'Europa, sotto la veste istituzionale di Repubblica presidenziale, in cui godrà di poteri assoluti, tutta basata sulla legge coranica (molti parlamentari del suo partito l'hanno già detto, che nel loro paese la laicità dovrà finire), amica dei Fratelli Musulmani e dell'ISIS, decisa a sterminare ancora una volta i curdi e gli armeni, e pronta a lanciarsi nell'agone internazionale come la nuova potenza musulmana di riferimento.





Una repubblica presidenziale che vorrebbe entrare nella UE (certo, come no, 80 milioni di turchi in un colpo solo tutti dentro, oltre ai 4 che già ci sono in Germania, oltre a tutti gli extracomunitari musulmani che già vivono e soprattutto votano qui da noi...), anche se stavolta la Merkel col ditino alzato ha strepitato:
"Con la pena di morte in Europa non si entra!!!"
E se ne farà una ragione, amica mia, tanto abbiamo concesso alla Turchia anche la bomba atomica dei profughi che può sbolognarci addosso in qualsiasi momento...

Soprattutto, una repubblica presidenziale che fa parte della NATO, anzi ne è un membro fondamentale, che dispone del secondo esercito più potente di questa organizzazione, probabilmente destinato a crescere ed a "fondamentalizzarsi" ancor di più, creando ovviamente a quel punto una forte tensione internazionale in tutta l'area mediterranea e del Medio Oriente, in contrapposizione diretta con la Russia, con Israele, ed una probabilissima corsa anche al riarmo, e che soprattutto ha nel suo territorio, sempre nella famosa base di Incirlik, almeno una sessantina di ordigni nucleari tattici (ecco, io, quelli, cercherei discretamente prima di subito di farli uscire da lì, per cortesia...)



Ho paura, amici.
Perché gli arabi la guerra "vera" non la sanno fare.
Ma i turchi sì.

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