Davide Boni era il riverito Presidente leghista del Consiglio Regionale della Lombardia.
Accusato da un architetto di aver preso tangenti, due anni fa Boni venne indagato per corruzione dalla Procura della Repubblica di Milano.
Fu costretto a furor di popolo a dimettersi
da consigliere regionale, a lasciare tutti i suoi incarichi politici e istituzionali, a rinunciare a tutte le candidature che ne frattempo gli erano state proposte.
da consigliere regionale, a lasciare tutti i suoi incarichi politici e istituzionali, a rinunciare a tutte le candidature che ne frattempo gli erano state proposte.
Poi, il 10 dicembre scorso, i PM competenti per l'inchiesta hanno depositato presso l'ufficio del GIP Manuela Scudieri una richiesta di archiviazione, a causa dell' "infondatezza della notizia di reato, in quanto gli elementi acquisiti non appaiono idonei a sostenere l'accusa in giudizio".
Così, 717 giorni dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia (S-E-T-T-E-C-E-N-T-O-D-I-C-I-A-S-S-E-T-T-E), e senza mai essere stato sentito dagli inquirenti, Davide Boni si è visto finalmente restituito l'Onore.
Ma nel frattempo questi due anni di vergogna, di problemi politici, economici, professionali, familiari, di stress, di ghettizzazione sociale chi glieli restituisce?
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