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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

sabato 22 febbraio 2014

Il diavolo bisogna vederlo, per poterlo combattere


Il mondo è in subbuglio.
In Ucraina le ultime notizie parlano di una situazione al limite della guerra civile, in cui sembrano risvegliarsi antichi echi che ricordano anni ormai lontani in cui i blocchi contrapposti di Est e Ovest si sfidavano giorno dopo giorno, provocazione dopo provocazione, in un crescendo del riarmo anche se non soprattutto nucleare che sembrava non aver mai fine.
Era un'epoca in cui tutto sommato era facile schierarsi, da una parte c'erano i buoni, dall'altra i cattivi, cambiava giusto l'angolo visuale dal quale valutare chi fossero i buoni e chi i cattivi, ma una volta scelto quell'angolo la risposta era scontata.
Ora francamente le idee sono più confuse: che l'Ucraina sia una dittatura o giù di lì è scontato, che il leader di quel paese, Yanukovitch,  sia assai più vicino alla Russia di Putin piuttosto che all'Occidente altrettanto evidente, che sia in corso un potenzialmente deflagrante braccio di ferro tra gli USA di Obama e la solita Russia non è più una novità, che tanti Ucraini stiano manifestando per la libertà e la democrazia nel loro paese, per la voglia di Europa, per un futuro migliore non è da mettere in discussione neppure per scherzo, tuttavia...



Tuttavia Obama è quel sommo stratega che ha dato il la a quella evidente truffa che sono state le "primavere arabe", che stanno rivelandosi tutte quante uno straordinario modo per certe elites fondamentaliste di andare al potere con la forza,  a meno che la stessa forza non le tenga a bada (il che porta ad un ulteriore interrogativo: perché allora far cadere potentati autocratici, certo, democratici per modo di dire, spesso sanguinari e autoreferenziali, ma per lo meno conosciuti e ormai sotto controllo, e comunque non certo peggio di chi ora governa al posto loro?)
Putin è poco democratico? Oh, certo che lo è, ma si può essere democratici a tutto tondo per poter guidare una superpotenza nucleare estesa come la Russia, reduce da settant'anni e passa di oscurantismo comunista, in un'epoca di globalizzazione come la nostra?
E' proprio questo il motivo per cui gli USA danno contro a Putin? O non è forse per essersi dimostrato assai più capace nella gestione della grana siriana? O per aver cominciato a farsi valere nelle trattative internazionali sulle forniture di gas e petrolio? O per voler contrastare una certa deriva mondialista che sta cercando in tutti i modi di stravolgere usi, costumi e tradizioni dei singoli popoli, senza curarsi di chi non è d'accordo, come anche noi Italiani stiamo cominciando a vedere e sentire coi nostri occhi? Insomma, per voler riaffermare dopo vent'anni di umiliazioni il ritorno della Russia come attore globale sulla scena contemporanea?
Davvero gli USA stanno intervenendo nella questione ucraina solo per la tutela dei diritti umani, civili e politici? O non si tratta forse solo di bieche questioni di soldi, e potere, in un gioco d'interessi che non vede contrapposti soltanto USA e Russia, ma persino paesi che sono legati su certi temi ora agli uni, ora all'altra, anche al di là delle appartenenze formali ai rispettivi schieramenti?
Non si tratta solo di dire sì o no, a certe domande che ci poniamo, in modo automatico, guardando solo alle appartenenze ideali, storiche, consolidate, ma si tratta di andare a vedere al fondo delle questioni.

Il diavolo si deve vederlo, per poterlo combattere.
A costo di averne paura.
E quello che vedo non mi piace. Per niente.
Anche se il grido disperato di questa ragazza fa stringere il cuore.


Ma non è solo in Ucraina che stanno avvenendo gravi disordini, in un panorama di incommensurabile violenza...
Anche in Venezuela si combatte tra le strade, tra le forze di sicurezza e i sostenitori del dittatore Maduro, erede di quel Chavez che circa un anno fa ha lasciato questa valle di lacrime, e gli oppositori del regime, ormai decisi a vender cara la pelle piuttosto che a vedere sempre più deperire il proprio paese, nelle mani incapaci e avide di una classe dirigente censurabile che sta mandando alla deriva una terra letteralmente affogata nel petrolio, tra violazioni dei diritti umani ed impossibili sogni comunisti ormai fuori dal tempo.
Guardate questo video, guardate queste foto, impossibile anche qui non capire quanta sofferenza, quanta rabbia, quanto dolore possa esserci dietro a queste proteste.

L'attuale leader venezuelano, Nicolas Maduro, succeduto al defunto Chavez










Proteste avvengono in Europa, in Grecia, in Spagna, in Polonia, in Italia, persino in Francia: salgono di numero e gravità i movimenti contestativi contro un certo modo di intendere l'Unione Europea e la sua leadership di cooptati, mentre sempre più gravi focolai di tensione si accendono dappertutto.
Sono tempi difficili per il mondo, signori miei: credevamo che dopo il crollo del comunismo, nell'89, tutto ormai fosse più semplice, il politologo nippo-americano Francis Fukujama si era spinto persino a parlare di una fine della Storia e invece no...
Molto semplicemente si è aperto un vaso di Pandora: dove prima tutto era riconducibile a due soli poli di attrazione, ora si è passati ad una situazione fluida, in perenne movimento, un tutti contro tutti che presenta molte opportunità, certo, ma anche tantissime insidie...Ciò che prima era consolidato, abitudinario, ripetitivo ora è movimento, diversità, opportunismo. Tutti sono autorizzati a fare da soli, ma devono guardarsi alle spalle da chi prima nemmeno consideravano, o ritenevano amico...



Abbiamo passato un paio d'anni a domandarci se il 21 dicembre 2012 potesse essere il giorno della fine di tutto, si sono fatti film, libri, documentari,  talk shows su tutto questo, poi non è successo nulla, abbiamo tirato un sospiro di sollievo e abbiamo ricominciato a fare le nostre solite cose, come se non fosse successo nulla, dimenticandoci di tutto.
E se invece tutto ciò che accade ora sia effettivamente il segno che il mondo sta cambiando veramente?
E molto semplicemente noi siamo così presi da tutto che non ce ne stiamo accorgendo?
O magari anche questa volta preferiamo nascondere la testa sotto la sabbia?
Ma l'ho detto prima: il diavolo si deve vederlo, per poterlo combattere.
Nascondersi non serve a nulla.
Vedere in TV solo Sanremo neppure.
Per ora preghiamo per gli amici Ucraini e Venezuelani.
Ne hanno bisogno.



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