Viene ritirato il decreto "Salva Roma", cioè quella legge specifica di derivazione governativa che va votata dal Parlamento entro 60 giorni dalla sua emanazione e che puntualmente a inizio anno ci frantuma i cabasisi
Mi irrita il politicamente corretto. Sono milanista, conservatore prima che liberale, cattolico, polemico, un po' contraddittorio: rispetto le idee di tutti, nessuno ha il monopolio della Verità, ma più ancora rispetto le mie Tradizioni, le mie Radici, la mia Gente. Nessuno mi tocchi l'Italia, perché m'incavolo: sono Il Forcone del Diavolo, mica Santa Maria Goretti!!!
venerdì 28 febbraio 2014
Hai voluto la bicicletta...?
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Sai dove te lo schiaffo il forcone?
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giovedì 27 febbraio 2014
Le piccole cose
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C'è chi dice no
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Ne resterà solo uno
E anche ieri è stata avviata da parte della ditta associata Grillo & Casaleggio l'espulsione di altri quattro esponenti
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Politica
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Ventiquattro anni fa, in Via Poma
Ieri sera la Corte di Cassazione ha finalmente detto la parola fine (per ora?) sull'assassinio di Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa in maniera orribile con 29 coltellate nel suo ufficio dell'Associazione Alberghi della Gioventù
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Giustizia?
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martedì 25 febbraio 2014
Notte stellata a Pyongyang
Nulla più di questa foto notturna dal satellite esemplifica in maniera più plastica il buio del comunismo più sfrontato, fondamentalista, inumano, perverso, ignobile: quello che tuttora domina con ferreo pugno e spietata determinazione in Corea del nord.
I comunisti esistono ancora, evidentemente.
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Comunisti? Come? Dove? Chi?
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lunedì 24 febbraio 2014
"Non siamo mica gli Americani, ché loro possono sparare agli Indiani..."
Al processo contro i due marò il Procuratore Generale presso la Corte Suprema G.E. Vahanvati ha detto che il Governo non vuole che si applichi il SUA ACT contro la
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Io sto coi marò
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domenica 23 febbraio 2014
Una faccia un perché
Per salvare dai fondamentalisti jihadisti la signora raffigurata qui sopra, rapita il 4 febbraio 2005 a Baghdad dall'Organizzazione della Jihad islamica mentre effettuava un reportage
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sabato 22 febbraio 2014
Storia minima
Si chiamava Eduardo De Falco.
Aveva 38 anni.
Aveva una pizzeria a Casalnuovo, in provincia di Napoli, la "Speedy Pizza".
Martedì scorso stava lavorando
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C'è chi dice no
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Il diavolo bisogna vederlo, per poterlo combattere
Il mondo è in subbuglio.
In Ucraina le ultime notizie parlano di una situazione al limite della guerra civile, in cui sembrano risvegliarsi antichi echi che ricordano anni ormai lontani in cui i blocchi contrapposti di Est e Ovest si sfidavano giorno dopo giorno, provocazione dopo provocazione, in un crescendo del riarmo anche se non soprattutto nucleare che sembrava non aver mai fine.
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Geopolitica
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venerdì 21 febbraio 2014
Ma che sono 717 giorni nel corso di una vita intera?
Davide Boni era il riverito Presidente leghista del Consiglio Regionale della Lombardia.
Accusato da un architetto di aver preso tangenti, due anni fa Boni venne indagato per corruzione dalla Procura della Repubblica di Milano.
Fu costretto a furor di popolo a dimettersi
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Giustizia?
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Ventott'anni dopo, all'alba di una Nuova Era
Vabbè, diciamolo, la stagione sta andando un po' così, è dalla prima di campionato che ci dice male.
Siamo a pezzi fisicamente, è chiaro, è stata cannata completamente la preparazione estiva, il play off di Champions League
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Milanismi
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giovedì 20 febbraio 2014
Sei solo uno str...eaming!
Che dire, uno spettacolo penoso quello che si è svolto oggi nel primo pomeriggio in diretta via streaming, una sfida all'OK Corral veramente fuori tempo e fuori luogo...
Ma soprattutto fuori di testa!
Ma soprattutto fuori di testa!
Beppe Grillo è un soggetto pericoloso ed evidentemente psichicamente instabile.
Come possano avergli dato tanta fiducia così tanti cittadini per me è un mistero.
La politica è anche e soprattutto ascolto e rispetto, mentre lui non ascolta e non rispetta, sbraita e basta.
Nessuna giustificazione è possibile, questo qui è solo un maleducato infoiato con tanti soldi, malato di egocentrismo e senza alcuna voglia (o capacità?) di costruire.
Uno che gioca al massacro per noia, o per una sorta di risentimento malato verso la politica, non lo so, uno che non dà spazio a nessuno, amico o avversario che sia, uno che non sente ragioni a prescindere, uno che spara cazzate a gogò inframmezzate da qualche mezza verità e da tante suggestioni buone per i gonzi.
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Sai dove te lo schiaffo il forcone?
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Un paese senza memoria: l'eccidio di Codevigo
Il 19 febbraio 1942, mentre 150 cacciabombardieri giapponesi attaccavano Port Darwin, in Australia, con un'azione aeronavale comandata dall'Ammiraglio Chuichi Nagumo simile a quella da lui stesso effettuata a Pearl Harbor poco più di tre mesi prima, il trentaduesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, Franklin Delano Roosevelt, firmava l'Ordine Esecutivo n. 9066, in base al quale
tutti i residenti nel territorio statunitense di origine giapponese, anche quelli nati sul suolo americano (quindi cittadini americani), dovevano essere rinchiusi in appositi campi di concentramento.
tutti i residenti nel territorio statunitense di origine giapponese, anche quelli nati sul suolo americano (quindi cittadini americani), dovevano essere rinchiusi in appositi campi di concentramento.
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Coriandoli di Storia
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martedì 18 febbraio 2014
Unica soluzione: Argo
Lo so, è la terza volta che parlo dei marò in meno di una settimana,
ma dopo l'ennesimo rinvio della decisione da parte della Corte Suprema di Nuova Delhi , oggi il ventiseiesimo dall'inizio della storia, ancora una volta per avere il tempo di mettere nero su bianco la decisione se seguire o meno la legge antipirateria, non credo ci sia altra soluzione.
Perché arriva un momento in cui bisogna dimostrare di avere le palle!
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Io sto coi marò
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lunedì 17 febbraio 2014
E chi se ne...?
Ieri sera Vladimir Luxuria, in giro per Sochi a fare casino tanto per cambiare, era stato/a arrestato/a e tradotto/a in carcere.
Oggi è stata liberato/a.
Cazzarola, mo' non se lo/a cagherà più nessuno.
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I due marò sono innocenti. Chiaro?
1) i due marò sono innocenti, come d'altronde attesta indirettamente il fatto stesso che ad oggi dopo due anni di prigionia ancora le autorità indiane non abbiano formulato un capo d'imputazione, pur leste sin dal primo giorno ad accusare apertamente i nostri due soldati (per fare solo due nomi, il capo del governo locale del Kerala, Oommen Chandy: "Siamo di fronte ad un caso chiaro di crudele assassinio" e il ministro della marina del Kerala, G.K. Vasant: "Uomini italiani armati hanno sparato contro pescatori indiani");
2) i fori calibro 7,62 dei proiettili riscontrati sul barcone indiano St. Antony e sui corpi dei due pescatori uccisi, Ajesh Binki, di 25 anni, e Valentine Jelastine, di 45, sono incompatibili col calibro 5,56 NATO dei fucili mitragliatori Beretta SC 70/90 usati dai due fucilieri (oltre che delle mitragliatrici leggere belghe FN Minimi, comunque presenti nella nave italiana): però, guarda la combinazione, essi sono perfettamente compatibili con le munizioni adottate dalle mitragliatrici PKM di cui sono provviste le Arrow Boats della marina e della guardia costiera dello Sri Lanka, l'antica Ceylon, vicina alle coste del Kerala indiano ed in perenne conflitto col gigantesco vicino per la territorialità delle pescosissime acque tra i due Stati;
3) da anni infatti in quel conteso tratto di mare si verificano continui assalti dei barchini srilankesi contro i pescherecci indiani che sconfinano nelle acque territoriali dell'isola per andare a pescare tonni nel Golfo di Palk, e che vengono bersagliati ad alzo zero e senza tanti avvertimenti: almeno 80 pescatori indiani (c'è chi parla di addirittura 530 dall'80 in poi) hanno perso la vita nel corso degli ultimi anni a causa di queste sanguinose dispute territoriali, cui non è estranea la orribile guerra interetnica col movimento terroristico separatista delle Tigri Tamil (la maggioranza dei pescatori indiani in queste acque proviene infatti dallo stato indiano del Tamil Nadu), tanti altri languono in condizioni assai precarie nelle prigioni dello Sri Lanka e l'India non riesce a venire a capo della questione, con le conseguenti polemiche che ciò comporta;
4) per risolvere l'enpasse, gli inquirenti indiani hanno avanzato la teoria che le munizioni fossero sicuramente italiane perché quel calibro 7,62 è utilizzabile (cambiando però la canna ed alcune altre parti dell'arma) dal fucile italiano Beretta ARX 160, ma la stessa Marina Militare Italiana con un comunicato ufficiale ha smentito seccamente questa autentica fesseria, in quanto quest'ultima arma non è in dotazione dei reparti imbarcati nelle operazioni anti pirateria né tanto meno in quelli a bordo dell'Enrica Lexie: in effetti l'ARX 160 è arma sperimentale tuttora in corso di valutazione presso le forze armate italiane ma ancora non distribuita ai reparti (a proposito, ci si domanda perché a Roma degli agenti segreti indiani siano stati sorpresi sul fatto da Daniele Ranieri del Foglio, che puntualmente ne ha parlato sul suo giornale, mentre cercavano in tutti i modi di impadronirsi di alcuni esemplari di tale arma, peraltro senza successo);
5) i rilievi balistici compiuti sugli stessi fori, svolti anch'essi senza che i due maggiori dei carabinieri giunti apposta apposta da Roma, Paolo Fratini e Luca Flebus, potessero assistervi direttamente (salvo il test di tiro delle armi sequestrate ai due fucilieri), hanno comunque indiscutibilmente dimostrato una traiettoria orizzontale, cosa impossibile dato l'enorme dislivello in altezza tra il peschereccio indiano e l'Enrica Lexie dell'armatore napoletano D'Amato su cui operavano i due marò in servizio di scorta armata, che avrebbe giustificato invece un percorso dall'alto verso il basso (impossibile ovviamente se i colpi fossero venuti dall'Enrica Lexie, ma possibilissima se i colpi fossero venuti da bordo di un barchino srilankese...);
3) da anni infatti in quel conteso tratto di mare si verificano continui assalti dei barchini srilankesi contro i pescherecci indiani che sconfinano nelle acque territoriali dell'isola per andare a pescare tonni nel Golfo di Palk, e che vengono bersagliati ad alzo zero e senza tanti avvertimenti: almeno 80 pescatori indiani (c'è chi parla di addirittura 530 dall'80 in poi) hanno perso la vita nel corso degli ultimi anni a causa di queste sanguinose dispute territoriali, cui non è estranea la orribile guerra interetnica col movimento terroristico separatista delle Tigri Tamil (la maggioranza dei pescatori indiani in queste acque proviene infatti dallo stato indiano del Tamil Nadu), tanti altri languono in condizioni assai precarie nelle prigioni dello Sri Lanka e l'India non riesce a venire a capo della questione, con le conseguenti polemiche che ciò comporta;
4) per risolvere l'enpasse, gli inquirenti indiani hanno avanzato la teoria che le munizioni fossero sicuramente italiane perché quel calibro 7,62 è utilizzabile (cambiando però la canna ed alcune altre parti dell'arma) dal fucile italiano Beretta ARX 160, ma la stessa Marina Militare Italiana con un comunicato ufficiale ha smentito seccamente questa autentica fesseria, in quanto quest'ultima arma non è in dotazione dei reparti imbarcati nelle operazioni anti pirateria né tanto meno in quelli a bordo dell'Enrica Lexie: in effetti l'ARX 160 è arma sperimentale tuttora in corso di valutazione presso le forze armate italiane ma ancora non distribuita ai reparti (a proposito, ci si domanda perché a Roma degli agenti segreti indiani siano stati sorpresi sul fatto da Daniele Ranieri del Foglio, che puntualmente ne ha parlato sul suo giornale, mentre cercavano in tutti i modi di impadronirsi di alcuni esemplari di tale arma, peraltro senza successo);
Mitragliatrice leggera di squadra FN Minimi |
Beretta ARX 160 |
Beretta SC 70/90 |
5) i rilievi balistici compiuti sugli stessi fori, svolti anch'essi senza che i due maggiori dei carabinieri giunti apposta apposta da Roma, Paolo Fratini e Luca Flebus, potessero assistervi direttamente (salvo il test di tiro delle armi sequestrate ai due fucilieri), hanno comunque indiscutibilmente dimostrato una traiettoria orizzontale, cosa impossibile dato l'enorme dislivello in altezza tra il peschereccio indiano e l'Enrica Lexie dell'armatore napoletano D'Amato su cui operavano i due marò in servizio di scorta armata, che avrebbe giustificato invece un percorso dall'alto verso il basso (impossibile ovviamente se i colpi fossero venuti dall'Enrica Lexie, ma possibilissima se i colpi fossero venuti da bordo di un barchino srilankese...);
6) c'è incertezza sul numero dei colpi sparati: si è parlato addirittura di un minuto e mezzo di fuoco, il che implicherebbe un profluvio incredibile di colpi data l'alta celerità di tiro di queste armi, e di conseguenza un peschereccio ridotto praticamente a un groviera ed i corpi dei due marinai uccisi fatti praticamente a pezzi, ma in realtà al massimo ne possono essere stati sparati 20, tanti sono quelli disponibili nei caricatori in dotazione alle munizioni dei due militari: le autorità indiane tuttavia in un primo momento hanno parlato di 60 colpi, poi di 16 contro il peschereccio e svariati altri (quanti? boh...) sui cadaveri dei due poveracci, solo che poi hanno fatto l'autopsia per conto loro (se poi sia stata una vera e propria autopsia in realtà non si sa, pare si sia trattato di semplici rilievi superficiali), tenendone lontana l'apposita commissione italiana precipitatasi sul posto, e non hanno accettato esami da parte nostra, se non superficiali e a mezzo di foto, per una sorta di non ben definito rispetto religioso delle salme oltre che di orgoglio nazionale;
7) fatto sta che misteriosamente dopo un anno il St.Antony è affondato e anche i corpi dei due pescatori sono stati cremati dopo tre giorni;
7) fatto sta che misteriosamente dopo un anno il St.Antony è affondato e anche i corpi dei due pescatori sono stati cremati dopo tre giorni;
8) è sicuro, lo provano il satellite e lo stesso libro mastro della nave italiana, che l'Enrica Lexie al momento dell'uccisione dei due indiani transitasse a 33 miglia dalla costa, in acque internazionali, ben lontane dal luogo del tragico incidente, che è a 22 miglia dalla costa del Kerala, quindi nemmeno in acque territoriali, ma semmai "contigue";
il 30 agosto scorso è altrettanto certo invece che sul posto e all'ora del fattaccio, le 21,30 ora indiana (come affermato dal comandante ed armatore del St.Antony, Freddy Bosco, in ben due occasioni diverse al momento del suo arrivo in porto a Neendakara, alle 23,15 ora indiana), ci fosse un mercantile battente bandiera greca, e con "contractors" (non militari) a bordo, la Olympic Flair (assai somigliante per sagoma e colori, rosso e nero, all'Enrica Lexie);
10) questa nave, però, dopo aver riferito alla Organizzazione Marittima Internazionale alle 22,20 ora locale, quindi circa un'ora dopo il fatto come attestato da Freddy Bosco, di aver subito un tentativo di abbordaggio da parte di due imbarcazioni pirata, prontamente sventato dall'allerta dell'equipaggio (come?...boh...), è stata rapida a svicolare via e chi s'è visto s'è visto;
11) attestano il falso pertanto i verbali della polizia e della guardia costiera di Kochi quando parlano di un arrivo in porto del St.Antony alle 18,20 locali, quando il sole sarebbe stato alto mentre è in effetti tramontato quel giorno solo alle 19,47 locali, cosa facilmente verificabile visionando i filmati dell'arrivo in porto del natante indiano con i corpi dei due marinai deceduti, che mostrano indiscutibilmente come fosse ormai notte;
12) invece è provato che i due fucilieri a bordo della nave italiana abbiano aperto il fuoco contro dei pirati presumibilmente somali intorno alle 16/16,30 ora indiana, cioè ben cinque ore prima dei fatti contestati, come attesta anche una mail inviata all'Enrica Lexie alle ore 20,36 locali dal Centro di controllo marittimo indiano di Mumbay con la richiesta di invertire la rotta verso il porto di Kochi a causa di "un incidente a fuoco di pirateria con un sospetto skiff "(un tipo particolare di battello usato dai pirati, n.d.r.), dopo che a seguito dell'allarme diramato per il sospetto attacco pirata dal comandante della nave Umberto Vitelli gli indiani gli avevano chiesto telefonicamente di dirigersi in quel porto, inducendolo pertanto a chiedere loro conferma scritta di tale richiesta;
L'arrivo in porto del St. Antony. Si notino sia l'ora notturna sia il fatto che, incredibilmente, il peschereccio sia praticamente intatto... |
13) risulta prova anche della risposta affermativa inviata dallo stesso comandante Vitelli undici minuti dopo, quindi pur sempre un bel tre quarti d'ora prima dell'uccisione dei due marittimi indiani, con la conferma dell'inversione di rotta in direzione del porto di Kochi, ove l'Enrica Lexie sarebbe giunta intorno alla mezzanotte ora locale;
14) appena attraccata in porto l'Enrica Lexie, le autorità locali del Kerala avrebbero dapprima chiesto ai due militari di scendere dalla nave (pur essendo questa territorio italiano, quindi extraterritoriale) per rispondere semplicemente a delle domande e poi, dopo averli tenuti praticamente consegnati per quattro giorni sull'unità, li avrebbero costretti manu militari a scendere dalla stessa per trarli formalmente in arresto non appena sbarcati, con l'accusa di omicidio dei due pescatori, laddove invece l'Olympic Flair beatamente se la batteva a gambe levate, subodorato l'inghippo in cui avrebbe rischiato di trovarsi, e tutto questo accadeva nonostante la presenza in quei giorni sulla nave italiana di varie autorità diplomatiche e militari di altissimo livello, tra cui l'addetto militare presso l'ambasciata italiana, il Contrammiraglio Franco Favre, lo stesso Console generale italiano a Mumbay, Giampaolo Cutillo, nonché l'Ammiraglio Alessandro Piroli, capo del Reparto Operazioni della Marina, giunto nel frattempo a Kochi con un'apposita delegazione;
15) le autorità indiane, consapevoli che sul fatto non fosse competente la loro giurisdizione, si sono inventate al riguardo (nonostante molteplici rassicurazioni date a livello ufficiale alle autorità italiane sul contrario) l'applicabilità al caso in esame della SUA ACT, la legge antiterrorismo, che estende appunto anche oltre le normali prerogative la competenza indiana, il che è però intollerabile, considerato che è come dire che due rappresentanti ufficiali dello Stato italiano nell'esercizio delle loro funzioni, QUINDI LO STATO E IL POPOLO ITALIANO, sono terroristi;
16) a questo punto, che ci sia la condanna a morte o una pena alla reclusione di dieci anni è perfettamente indifferente (ovviamente non per i due militari e le loro famiglie), visto che il marchio del terrorismo continuerebbe a pesare come un macigno sulla coscienza italiana;
17) le modalità con cui i due soldati italiani sono stati tratti in arresto sono un'offesa al buon senso, alla correttezza dei rapporti bilaterali con l'Italia e in definitiva al popolo italiano;
18) oltre a tutto questo, aggiungiamo lo spregio con cui è stato trattato il nostro ambasciatore in India, Giacomo Sanfelice di Monteforte, quando i due marò sembrava non dovessero ritornare più, ad un certo punto tratto praticamente anche lui in arresto contro tutte le convenzioni internazionali;
19) citiamo poi solo di sfuggita e per completezza d'informazione, come puro dato di cronaca, le polemiche inerenti i forti interessi politici indiani connessi alla vicenda, legati alle elezioni locali nel popoloso stato del Kerala, in cui è al potere un partito all'opposizione del Partito del Congresso Nazionale Indiano di cui leader riconosciuta è la piemontesissima (si fa per dire) Sonia Maino vedova Ghandi, la quale sembra aver del tutto dimenticato, o forse se ne vergogna, le sue solide radici italiane e mai ha detto una parola che fosse una sulla spiacevole vicenda in difesa dei suoi due connazionali (d'altronde, per le abitudini di quelle lande, è già tanto se la signora non sia stata messa al rogo dopo la morte violenta del marito Rajiv, figlio di Indira Ghandi, ucciso come la madre oltre vent'anni fa, in un attentato esplosivo), e quelle relative alle forniture italiane soprattutto militari (siluri ed elicotteri) e infrastrutturali al gigante asiatico, che avrebbero almeno in parte dettato la reazione alquanto timida delle nostre pavide autorità governative ai ripetuti soprusi subiti.
Sonia Maino vedova Ghandi |
Si può non essere d'accordo con queste mie convinzioni sull'innocenza dei due fucilieri di marina, si possono anche avere dei dubbi, i due marò possono pure stare antipatici, addirittura tutti i militari possono essere per chi mi legge attaccabrighe e guerrafondai, si può essere "Peace and Love", tutto quello che si vuole, ma una cosa è certa: stante l'evidenza di certi dati di fatto, tutto si può fare, tranne che negare a prescindere l'innocenza dei due marò, se solo si ha l'onestà intellettuale per ammetterlo, per pregiudizio ideologico, culturale, mentale, politico, pacifista, terzomondista...
Se non si è proprio sicuri dell'innocenza, a maggior ragione bisogna non esserlo della colpevolezza, e non si può non convenire che le autorità indiane si siano comportate malissimo, con un'inchiesta frettolosa e sotto più profili condotta con imperizia e vera e propria malafede, in totale spregio delle norme internazionali e con un atteggiamento vessatorio e offensivo verso i due militari italiani per cui, non foss'altro che per questo, sui due sfortunati Massimiliano Latorre e Salvatore Girone deve pronunciarsi tutt'al più e proprio per non voler dare una pubblica umiliazione all'India (come meriterebbe) un arbitrato internazionale.
Con tutte le garanzie del caso.
E con i due ragazzi in Italia. Ovviamente.
Per ulteriori informazioni, si posta qui di seguito un'analisi tecnica completa, per quanto ci sia possibile allo stato, dell'Ing. Luigi Di Stefano:
http://alfredodecclesia.blogspot.it/2012/11/i-due-maro-la-balistica.html
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Io sto coi marò
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domenica 16 febbraio 2014
"Perché io so' io e voi non siete un c...!"
Dunque, riassumiamo:
1) Seedorf ha deciso che in difesa De Sciglio è titolare sulla fascia destra ed Emanuelson su quella sinistra, senza sconti:
1) Seedorf ha deciso che in difesa De Sciglio è titolare sulla fascia destra ed Emanuelson su quella sinistra, senza sconti:
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Milanismi
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sabato 15 febbraio 2014
"Sunday, Monday, Happy Days...": l'irresistibile ascesa di Renzie
Dunque, qui abbiamo Matteo Renzi, uno al momento solo chiacchiere e distintivo che è sindaco di una città importante, uno che alle primarie del suo partito, in vista delle elezioni politiche
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venerdì 14 febbraio 2014
Ti volevo bene, maledizione!
Il Pirata, così gli piaceva lo chiamassero, era stortignaccolo, bruttarello, aveva delle spalline quasi rachitiche, una testa calva,
delle orecchie come quelle di Dumbo...
delle orecchie come quelle di Dumbo...
Ma quando partiva, in salita, li staccava
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Ricordi
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martedì 11 febbraio 2014
Ciao, Oberdan
Ieri nella palestra comunale di Bastiglia, uno dei paesi più colpiti dalla piena del Secchia che ha sconvolto tutta la "Bassa" modenese il 19 gennaio scorso,
è stato dato l'ultimo saluto
è stato dato l'ultimo saluto
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L'Italia migliore
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Basta prese in giro dall'India!
Ancora un rinvio, l'ennesimo, in questa farsa di processo che non ha ancora un capo d'accusa, dopo due anni di indagini finte
come la neve a ferragosto a Taormina...
Però mi sembra di sentirli, i nostri politicanti da strapazzo: "Che bello, le Autorità indiane hanno detto che non condanneranno a morte i due marò..."
Eccerto, che bello, gli daranno solo dieci anni per il reato di terrorismo.
Terrorismo, capite?
Terrorismo, capite?
A due soldati italiani.
Innocenti.
Innocenti.
Nell'esercizio delle loro funzioni.
In una missione di protezione NATO/ONU voluta dai nostri governanti, sulla base di regole d'ingaggio
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Difesa,
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Non ci ruberanno mai l'anima
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C'è chi dice no
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Voglio l'impeachment del Presidente della Repubblica!!!
Cari amici, questo pezzo inaugura una sezione tematica del mio blog cui tengo molto.
Ho deciso di chiamarla "La Costituzione più bella del mondo", una frase ormai ripetuta come uno stolido luogo comune
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La Costituzione più bella del mondo
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domenica 9 febbraio 2014
Lavori in corso: il post Napoli-Milan
Subito dopo il disastroso Mondiale del 1974, dove un'Italia tecnicamente fortissima ed all'inizio data favorita, ma concettualmente vecchia e anagraficamente datata, si era fatta sbattere fuori a sorpresa al primo turno da un'Argentina discreta e nulla più
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Milanismi
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sabato 8 febbraio 2014
Se lo dice lui...
Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha deciso d'autorità, nonostante il parere contrario del Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama, di costituire il Senato parte civile
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La fuga dei cervelli
Un kamikaze trentenne "bellunese" si è fatto esplodere in Siria.
Un'altra "risorsa" del paese che è andata a valorizzarsi all'estero, mannaggia...
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giovedì 6 febbraio 2014
Ciao a tutti
Ciao a tutti, amici miei.
Ho deciso di aprire un blog e di chiamarlo IL FORCONE DEL DIAVOLO.
Si sentiva tanto la necessità di un altro blog? Forse no, che ne so, ma siccome ormai mi sono accorto
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