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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

martedì 13 maggio 2014

Le lezioni di una stagione fallimentare

La partita di ieri con l'Atalanta è stata l'esemplificazione della nostra stagione: un primo tempo letteralmente buttato via, come il nostro girone d'andata, tra errori di formazione, spirito amebico in campo, abulia complessiva del gioco; un secondo tempo iniziato bene, con i dovuti correttivi, un gol fatto forse con un pizzico di fortuna ma al termine di una bella azione avviata dal redivivo El Shaarawy, le possibilità di replicare; poi l'azione estemporanea dell'avversario, il solito errore da coglioni nostro, un rigore regalato, segnato con facilità estrema col nostro portiere spiazzato che neppure quasi si butta (ieri altri due rigori, segnati sì, ma solo su ribattuta dell'estremo difensore); e allora che fai?, ti butti allo sbaraglio ovviamente...Tutti avanti "into the box" con la cavalleria, pesante, leggera, dell'aria, e vai col palo clamoroso (oltre a una traversa bestiale nel primo tempo) da parte di Balotelli, e poi altre azioni potenzialmente letali sfumate di un niente; ovviamente, alla fine, arriva la beffa, il gol della nemesi atalantina all'ultimo secondo dell'ultimo minuto, con tiro all'angolino alto alla destra del portiere (Amelia, sostituto dello squalificato Abbiati, uno che forse per per sfiga o forse per altro ha due reti prese di media a partita in tutti questi anni), da 5674 metri, da parte di un subentrato per prendere tempo che non segnava da 18 mesi...
 

Che ieri Clarence Seedorf abbia toppato formazione non ci piove, così come non posso non sospettare che se l'EL fosse stato un obiettivo (residuale) vero ci sarebbero state sollevazioni societarie all'idea di giocare alle 12,30, quando invece siamo in PRIME TIME nell'Oriente di Honda...
Che CS abbia confermato in pieno le perplessità sul suo conto (mancanza di esperienza, poca elasticità tattica e ambientale, presunzione, poca capacità relazionale con tante persone, compresi i giornalisti, etc.), pare assodato, così come è indubitabile che non si possa cominciare il prossimo campionato, ancora una volta, come alla fine della scorsa stagione, con forti dubbi sulla guida tecnica, come sarebbe se CS fosse confermato sull'onda popolare dei tifosi ma senza una reale convinzione societaria.
Detto questo, il carattere di CS era perfettamente conosciuto dal Milan, il tecnico è stato strappato manu militari dal Botafogo DOVE GIOCAVA ANCORA, e a suon di milioni per due anni e mezzo, ha ottenuto dieci punti in più di Max Allegri, ci ha fatto godere con le vittorie di Firenze e nel derby e ancora adesso ha (poche) possibilità di andare in EL, quando con la precedente gestione tecnica si pencolava tra la decima e la quattordicesima posizione.
#IostocolMilan, sempre, ma questo non significa avallare ogni scelta, anche se deleteria, della dirigenza/società.

E Seedorf è stato scelto da qualcuno.
Allegri è stato difeso sino all'inverosimile da qualcuno.
Determinati giocatori sono stati scelti da qualcuno.
Certe scelte tecniche, tattiche, di gestione economica, di organizzazione, di relazioni privilegiate con certi soggetti e non altri, etc. si devono a qualcuno.

Nulla di nuovo, nulla di sconvolgente, si tratta di cose già dette un anno fa, alla trasmissione di Biscardi, e a novembre, nel post Milan-Fiorentina.
Basta essere coerenti.
Tutto qui.


Quindi si costruisca una squadra sensata, con un allenatore capace, che abbia un'idea di cosa sia il Milan, con giocatori degni, senza aspettare fine agosto, senza puntare solo alle occasioni estemporanee, senza prendere solo improbabili parametri zero, senza affidarsi ai soliti, con programmazione, tempismo giusto e qualche soldo, ebbene sì.
E si esca da questa maledetta stagione fallimentare, di cui non vorrei che gli unici colpevoli restassero solo i due tecnici alternatisi al comando.
Idee chiare, obiettivi ragionevolmente ambiziosi, risorse adeguate, senza inseguire chimere di grandezza ormai non più possibili ((almeno in questo momento storico) ma anche senza inutili e anzi controproducenti geremiadi contro Tizio, Caio e Sempronio, comunque nel segno del Milan che da sempre, e a maggior ragione negli ultimi 28 anni, ha avuto un suo stile, una sua storia, un suo alone sportivo che non può essere sempre sacrificato a esigenze di bilancio che ci stanno ormai portando alla periferia del calcio che conta.
Ho finito. 

P.S.: Almeno il Sassuolo è salvo.

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