Leggo
di nuove "retate" simil Tangentopoli in occasione degli
appalti commissionati per l'EXPO milanese del 2015.
Alcuni
degli arrestati/indagati sono personaggi i cui nomi ricorrevano
spessissimo nelle cronache di vent'anni fa, in primis il mitico
Compagno G, alias Primo Greganti, colui che col suo silenzio in quel
periodo ha probabilmente (fino a un certo punto, non facciamo gli
ingenui, ché se si voleva andare in fondo si sarebbe andato fino in
fondo, ma vabbè...) salvato l'allora PCI/PDS dall'essere messo nel
calderone del disprezzo generale, come meritava, insieme agli altri
partiti coinvolti, consentendogli anzi di fare pure il maestrino con
il ditino alzato nei loro confronti.
Ma
non è questo il punto, secondo me, non quello focale almeno, e
comunque non è di questo che voglio parlare...
Compagno G 1 |
Compagno G 2 |
Il
punto
per me è un altro: posto che la corruzione, come la
prostituzione, come gli omicidi, come in linea generale ogni fenomeno
di tipo penale, è pressoché inestinguibile, facendo parte della
natura umana, la si combatte di più e meglio aumentando le pene,
dando maggiori poteri ai già onnipotenti ed irresponsabili
magistrati, come se già non ne disponessero abbastanza, aumentando
le norme cosiddette di tutela dell'ordine generale, i controlli, le
multe, dando maggior discrezionalità agli organi di controllo,
istituendo nuove commissioni, nuovi istituti, nuovi garanti, nuovi
enti, che si intersecano tra loro, si sovrappongono, portano a nuovi
motivi di distinguo, nuove possibilità di interagire illegalmente con
gli interessati, nuove interpretazioni delle norme già pletoriche e che
non fanno che aumentare, introducono nuove possibilità di contrasti tra
enti intermedi di un colore e di un altro?
O non sarebbe invece meglio cambiare totalmente sistema?
Cominciare per esempio a ridurre le proliferazioni/sovrapposizioni di enti intermedi per lo più inutili, al solo uso e consumo dei partiti e delle caste che a vario titolo intervengono nella greppia pubblica?
Cominciare a sfrondare l'intrico malsano delle discipline di legge, circolari, regolamenti, quesiti al ministero, numeri di protocollo, nulla osta, visti, cazzi e lazzi che puntualmente moltiplicano per cinque i costi, aumentano del quadruplo i tempi, decuplicano i giramenti di balle degli interessati senza evidentemente ottenere quei risultati mirabolanti che ogni volta vengono promessi da quelli che propongono certe assurdità?
Cominciare ad attribuire precise responsabilità a pochi centri decisionali, possibilmente uno solo finale, e solo a quelli, di tipo fiduciario, con conseguenti stipendi all'altezza ma anche le connesse penalità di ordine disciplinare, amministrativo, contabile, penale, legate al risultato ottenuto, ai tempi impiegati, al rispetto delle procedure ed all'attività svolta, anche per le irregolarità non necessariamente di tipo illecito compiute dai propri sottoposti, nei confronti dei quali avrebbe però il potere di un controllo assai più penetrante di quello ordinario (e per i quali ovviamente varrebbero comunque le norme di legge previste)?
O non sarebbe invece meglio cambiare totalmente sistema?
Cominciare per esempio a ridurre le proliferazioni/sovrapposizioni di enti intermedi per lo più inutili, al solo uso e consumo dei partiti e delle caste che a vario titolo intervengono nella greppia pubblica?
Cominciare a sfrondare l'intrico malsano delle discipline di legge, circolari, regolamenti, quesiti al ministero, numeri di protocollo, nulla osta, visti, cazzi e lazzi che puntualmente moltiplicano per cinque i costi, aumentano del quadruplo i tempi, decuplicano i giramenti di balle degli interessati senza evidentemente ottenere quei risultati mirabolanti che ogni volta vengono promessi da quelli che propongono certe assurdità?
Cominciare ad attribuire precise responsabilità a pochi centri decisionali, possibilmente uno solo finale, e solo a quelli, di tipo fiduciario, con conseguenti stipendi all'altezza ma anche le connesse penalità di ordine disciplinare, amministrativo, contabile, penale, legate al risultato ottenuto, ai tempi impiegati, al rispetto delle procedure ed all'attività svolta, anche per le irregolarità non necessariamente di tipo illecito compiute dai propri sottoposti, nei confronti dei quali avrebbe però il potere di un controllo assai più penetrante di quello ordinario (e per i quali ovviamente varrebbero comunque le norme di legge previste)?
Non
si riesce a capire che più norme ci sono, spesso in contraddizione tra
loro; più teste e più istituzioni sono chiamate a dire la loro, magari
efficienti, magari no, magari oneste, magari no, magari attive, magari
no, magari elastiche, magari no; più poteri d'interdizione si
accompagnano a simili scelte, ai quali però non si legano in pari misura
CHIARE E INDIVIDUALI responsabilità e SPECIFICI E BEN DEFINITI oneri,
consentendo così ogni volta l'immancabile obiezione ("Ma non era mia
competenza..."), puntualmente seguita
dall'impossibilità di accertare le reali responsabilità, LE COSE NON
SOLO CONTINUERANNO AD ESSERE COSI', MA ADDIRITTURA A PEGGIORARE????
Non
si capisce che è proprio questo il modo di alimentare la corruttela in
quanto diventa assai più conveniente rischiare di essere colti sul fatto
ma sveltire le cose, diminuire i costi, evitare intoppi e quindi
rivolgersi alle persone giuste o subire le loro imposizioni senza
parlare, piuttosto che seguire pedissequamente certe norme lunari???
E invece qui abbiamo persino istituito l'Authority anti corruzione...Un altro carrozzone, che si aggiunge a tutti gli altri carrozzoni inutili, dispendiosi, controproducenti, lottizzati sparsi per lo stivale.
Come se non bastassero i magistrati, col loro potere incontrastato e incontrastabile...
Ma dove vogliamo andare così???
E invece qui abbiamo persino istituito l'Authority anti corruzione...Un altro carrozzone, che si aggiunge a tutti gli altri carrozzoni inutili, dispendiosi, controproducenti, lottizzati sparsi per lo stivale.
Come se non bastassero i magistrati, col loro potere incontrastato e incontrastabile...
Ma dove vogliamo andare così???
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