Oh, questo qui è l'On. Avv. Michele Vietti, Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, già Sottosegretario alla Giustizia in quota Centro Cristiano Democratico prima, Unione Democratica di Centro poi (leggi sempre: Casini) con Premier Silvio Berlusconi dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005 e Sottosegretario all'Economia con lo stesso Premier dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006.
Sin dal 1994 eletto in Parlamento (collegio di Chivasso), col CCD confuso nell'ambito del Polo delle Libertà e del Buon governo nella parte maggioritaria e coi suoi candidati proporzionali eletti col simbolo di Forza Italia (sennò chi li eleggeva quei quattro gatti?), nominato Vice capogruppo del CCD alla Camera e Presidente del Comitato Pareri della Commissione Affari costituzionali nonché componente della Commissione per le Autorizzazioni a procedere, Michele Vietti dal 1998 al 2001 è stato nominato dal Parlamento in seduta comune componente del CSM, dove è stato presidente della XII Commissione (Regolamento) e Vicepresidente della I Commissione.
Ancora deputato nella XIV Legislatura, componente della II Commissione (Giustizia) dal 20 giugno 2001 al 27 aprile 2006, da alleato di Forza Italia, e nelle successive legislature dal 6 giugno 2006 al 28 aprile 2008 e dal 13 maggio 2008, l'On.Vietti è stato poi nominato al CSM per conto del Parlamento nel luglio 2010 e il 2 agosto successivo ne è stato nominato Vicepresidente.
Era ormai non più alleato di Forza Italia.
Forse è per questo che non insiste più per l'abolizione del grado d'appello nei processi penali in caso di assoluzione dell'imputato, di cui come mi ricorda l'amico Avv. Leopoldo Muti (che ringrazio per la segnalazione) era strenuo sostenitore.
Forse è per questo che non insiste più per l'abolizione del grado d'appello nei processi penali in caso di assoluzione dell'imputato, di cui come mi ricorda l'amico Avv. Leopoldo Muti (che ringrazio per la segnalazione) era strenuo sostenitore.
L'On. Vietti è quello che ha ammonito Berlusconi di cambiare atteggiamento nei confronti di Napolitano, perché il leader di Forza Italia "scherza col fuoco".
Chiede più sobrietà.
Lui.
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