Visto che tutti si sentono di dire la loro sul "puzzone", reo di aver detto una cazzata sui campi di concentramento tedeschi, leggete un po' qua, si tratta di parole scritte da un noto politico 49enne del PCI il 20 febbraio 1974 su un quotidiano notoriamente imparziale, "L'Unità", a proposito del libro "Arcipelago Gulag" del dissidente sovietico Aleksandr Solgenitzcyn: "Non possono inserirsi in una ricerca onesta e fruttuosa le tendenze, che sull'onda dell'ultimo libro di Solgenitzcyn si vanno diffondendo, ad attribuire sommariamente a Lenin la responsabilità delle deformazioni e dei guasti della politica stalininana" (le sottolineature, in questo come negli altri casi, sono del sottoscritto).
L'esimio scrivente, pur ben consapevole che il dissidente era stato per anni rinchiuso nei lager sovietici, cioè nei campi di lavoro in Siberia, e che solo a causa di una mobilitazione mondiale alla fine se ne era ottenuta la liberazione, con la sua espulsione dal dorato paradiso comunista dell'Unione Sovietica, aveva la faccia tosta di prenderlo pure in giro, parlando del suo "shopping" per le vie di Zurigo, fatto con le "cospicue somme da lui accumulate, grazie ai diritti d'autore, nelle banche svizzere".
Delle avvedute ed eleganti espressioni di buon gusto, non c'è che dire, che assurgevano addirittura al rango di vere e proprie profezie quando giungevano fino a condannare le "rappresentazioni unilaterali e tendenziose della realtà dell'URSS, le accuse arbitrarie, i tentativi di negare l'immensa portata liberatrice della Rivoluzione d'ottobre, lo straordinario bilancio di trasformazioni e di successi del regime socialista", toccando il massimo dell'acutezza nella comprensione della realtà con l'affermazione che "è questa negazione, fattasi via via sempre più cieca, che ha segnato la condanna di un'opera come quella di Solgenitzcyn".
Minchia, come ci ha preso questo sagace Nostradamus dell'Unità...
Ma voi credete che certe insulse puttanate siano terminate? Ma certo che no...
Leggete cosa scrive ancora l'illuminato autore di queste perle di saggezza: "Del tutto fuorvianti, infine-oltre che manifestamente contrarie agli interessi supremi della pace- vanno considerate le posizioni di quanti vorrebbero "imporre" una "liberalizzazione" all'interno dell'URSS, subordinando in modo inammissibile lo sviluppo del processo di distensione a non si sa quali mutamenti del regime politico e dell'ordinamento giuridico sovietico".
Qui in, aspettate che le conto, diciamo in una quindicina di righe un signore maturo di 49 anni, esponente di spicco del PCI di allora, pienamente immerso nelle torbide vicende della guerra fredda, dice una serie di stronzate che a leggerle a maggior ragione con gli occhi di ora non ci si crede: 1) passano in cavalleria i lager sovietici; 2) si disprezzano e prendono in giro con soave indifferenza le sofferenze di milioni di persone ivi rinchiuse (il tutto derubricato a deformazioni e guasti della politica staliniana); 3) si continua a perpetuare quell'autentica cazzata dell'Unione Sovietica come paradiso in terra pieno di bellezze che quel cattivone del mondo occidentale tendenzialmente nega per evidente inferiorità del suo sistema democratico e pluralista; 4) si persiste a giustificare l'oppressività, la chiusura totale al nuovo, la mancanza di libertà del sistema sovietico con la scusa di attentare alla pace mondiale.
Mica il revisionismo deve essere rivolto solo in una direzione...Se non è revisionismo questo, anzi diciamolo vero e proprio NEGAZIONISMO, che cos'é???
Una tale serie di nefandezze inenarrabili vengono dette con una facilità di eloquio e di autoconvincimento che fanno paura, in un periodo storico in cui soprattutto in Italia c'era tutto un mondo comunista nell'ombra, di cui tutti, in primis i vertici del PCI, erano perfettamente a conoscenza, tra parrocchie (sì, anche le parrocchie, almeno nel modenese), polisportive, circoli ARCI, sezioni di partito, etc., ed a cui non erano estranee certe frange immerse a pieno titolo nel terrorismo brigatista, pronto a semplice comando ad insorgere come un sol uomo tirando fuori tutte le armi nel frattempo nascoste dalla fine della guerra (e corroborate, oltre che dai finanziamenti provenienti dalla casa madre sovietica, anche da appositi corsi tenuti in Cecoslovacchia di tecniche di guerriglia e sabotaggio, uso clandestino delle radioricetrasmittenti, letture delle carte topografiche, etc.) per portare la guerra civile nel nostro paese in caso di invasione sovietica della Valle Padana a partire dal confine orientale, quel confine orientale in cui mio padre e tanti altri ufficiali e soldati come lui erano chiamati a sacrificarsi in caso di attacco del Patto di Varsavia...
Eppure quando se ne parla tutti dicono che è acqua passata...
Io 'ste cose non le dimentico invece, non dimentico la battaglia per fortuna persa che il PCI e i suoi amici di merende combatterono nei primi anni '80 affinché Italia e Germania non schierassero nei loro territori quei missili Cruise americani destinati ad essere puntati contro le basi di lancio dei missili balistici sovietici SS20 puntati contro le principali città europee; non dimentico (sia pure non essendo ancora nato allora) la battaglia fatta contro il Piano Marshall, o contro l'adesione alla NATO, né quella contro l'introduzione della CEE e persino contro quel Serpente monetario che fu l'antesignano dell'odierno, disgraziato euro (che invece gli eredi del PCI hanno contribuito a fare, e si vede...); io non dimentico lo sdraiamento totale del PCI sulle posizioni sovietiche nei casi dell'invasione dell'Ungheria, della Cecoslovacchia e persino dell'Afghanistan, né che la complicità del PCI con le alte sfere sovietiche (vogliamo chiamarlo alto tradimento?) sarebbe finita solo nel 1991 (pensate, anche dopo la caduta del muro di Berlino!!!), e solo per cause di forza maggiore, mica per intimo convincimento; e non mi scordo neppure dell'opportuna amnistia del 24 ottobre 1989 che estinse nel nulla una serie di reati come il finanziamento occulto ai partiti, salvando così di fatto il PCI e soprattutto i suoi esponenti apicali di allora, tra i quali c'era anche il tizio di cui sopra, da una serie di indagini che avrebbero messo in luce ben altro che i finanziamenti illeciti provenienti dalle cooperative, ma tutto quel reticolo infame e maleodorante di rapporti politici, economici, commerciali che il partitone e tutte le sue innumerevoli appendici intrattenevano con il mondo sovietico in tutte le sue diramazioni, cioè con uno Stato, ripeto, nemico dell'Italia e che aveva i suoi missili balistici puntati su di noi.
Quello che è stato è stato, è vero, nessuno ha ormai tempo, voglia e interesse a riesumare tempi ormai andati e che con gli occhi di ora sembrano preistoria, ma quando tutt'una classe di politici proviene quasi nella sua integrità da una medesima struttura partitica (ma anche sociologica, culturale e soprattutto economica) che fino a pochi anni fa sosteneva e diceva certe puttanate, si comportava in questo modo, intossicava con le sue pregiudiziali ideologiche ogni cosa potesse intossicare, avvelenava tutti i pozzi che poteva avvelenare. soprattutto sbagliava sistematicamente tutte le scelte strategiche possibili e immaginabili sul futuro della nazione, be', a quel punto, ogni tanto, ci si aspetterebbe da parte di codesti politici, intellettuali o autonominatisi tali un minimo di pudore, di umiltà, di silenzio.
Pure un po' vergognoso, se devo dirla tutta...
E invece no, continuano a parlare, con la solita spocchia di sempre, a dare giudizi col medesimo fervore tra il fideistico e l'orgiastico, come se avessero sempre e comunque il germe della Verità in bocca, sempre pronti a riconoscere col senno di poi di avere sbagliato, ma nell'intima convinzione di essere comunque sempre nella ragione anche quando sbagliano...
E allora io gli ricordo, da questo piccolo, spuntato, periferico luogo di osservazione, da dove vengono.
E soprattutto dove volevano portarci.
P.S. Oh, a proposito...Avete capito chi era l'illustre politico 49enne del 1974 che diceva quelle stronzate?
Io non ve lo dico, il personaggio in questione ha ancora una discreta importanza oggi...Non sia mai che Vietti dica anche a me che "scherzo col fuoco"...
Mica ho i soldi di Berlusconi, io...
;-)
Fonti:
Ringrazio Davide Giacalone, che non mi conosce ma che io leggo sempre, per le sue illuminanti parole in https://www.facebook.com/davide.giacalone.50/posts/10203568979127354, e ringrazio pure un blog in cui mi sono imbattuto, si chiama L'Attaccabrighe (http://lattaccabrighe.blogspot.it/2013/10/lamnistia-del-1989-che-salvo-il-partito.html).
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