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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

giovedì 20 marzo 2014

Per me resterà sempre IL CAV !

Dunque, ricapitoliamo.
Al termine di una vergognosa, indegna, putrida farsa di stampo vyhinskiano (da Andrej Januar'evic Vyshinsky, andate a leggere sul libro degli orrori staliniani chi era), a novembre Silvio Berlusconi è stato dichiarato decaduto dalla carica di Senatore.

Andrej Januar'evic Vyshinsky


Successivamente Piero Grasso, un magistrato divenuto senza meriti di alcun genere Presidente dello stesso Senato, cioè quella carica che è per l'assetto istituzionale della Repubblica italiana la seconda per importanza dello Stato, ha deciso assolutamente da solo, nonostante lo specifico parere contrario dell'apposito Comitato di Presidenza, di richiedere che il Senato potesse figurare come parte civile
nel ridicolo, assurdo, pretestuoso, schizofrenico processo a carico dello stesso Silvio Berlusconi in merito ad una presunta compravendita di senatori.
Richiesta che, neanche a dirlo, è stata prontamente accolta.

Ieri sera poi la Corte di Cassazione ha deciso di condannare, sapete chi? Esatto, proprio lui, Silvio Berlusconi, uno a caso, alla pena accessoria di due anni di interdizione dai pubblici uffici conseguente alla sua condanna il primo di agosto in quello scempio giudiziario del processo per la presunta violazione fiscale conseguente all'acquisizione dei diritti di trasmissione dei film da parte di MEDIASET.

E' di oggi, infine, la notizia che Silvio Berlusconi con una lettera inviata al Consiglio direttivo ha annunciato la sua decisione di autosospendersi dalla Federazione dei Cavalieri  del lavoro, decisione che è stata accettata da quell'organismo ponendo così fine ad un iter procedurale già intrapreso dal momento della condanna del tycoon lombardo, un iter iniziato grazie soprattutto ad una sollecitazione da parte del Conte Pietro Marzotto (pensate, Er Monnezza avrebbe detto: "Mej cojoni...!"), che in una lettera al Presidente della Federazione dei Cavalieri del lavoro del Triveneto aveva chiesto la revoca del suo Cavalierato per "indegnità".
Un Cavalierato che Berlusconi aveva ricevuto nel 1977, a 41 anni, il più giovane della storia in Italia, per dei meriti che il nobile Mar...amaldo  non conseguirà mai nella presente, nella prossima e nelle successive sue mille vite...


Quindi, in conclusione, in poco più di sette mesi Berlusconi:
-è stato condannato per una violazione fiscale risibile e manifestamente inesistente;
- non è più Senatore;
- è processato per una supposta compravendita di senatori, reato che se fosse concettualmente concepibile dovrebbe riguardare almeno metà del Parlamento e tutti gli schieramenti coi rispettivi segretari, vice, assistenti e portaborse assortiti, con il Senato quale controparte diretta;
- non è candidabile per un paio d'anni;
- non può votare per lo stesso periodo di tempo;
- non è più Cavaliere.

Be', sapete che vi dico? Sul biglietto da visita la scritta Senatore potrà sempre metterla, tanto è un titolo onorifico che gli resta e chi se ne frega di chi non è d'accordo.
Non è più candidabile? Anche qui chi se ne frega, tanto il nome Berlusconi sulla scheda ci sarà, eccome se ci sarà...
Non può votare? Dio bono, pensa che danno irreparabile per Silvio Berlusconi non votare alle Europee e alle amministrative...
Ecco, mi dispiace che non possa più ufficialmente portare il titolo di Cavaliere, questo sì, anche perché, a parte la politica e tutto quello che ha fatto da premier per la tutela delle aziende e del lavoro, come imprenditore se ce n'è uno che meritava un simile riconoscimento era, è e sarà sempre lui, con buona pace del Conte di Vattelapesca.
Conosco certi Commendatori (non Cavalieri, COMMENDATORI) che nella loro vita senza saper fare la o col bicchiere hanno solo avuto il merito di sapere come ungere le ruote al momento giusto per trovare i canali giusti, compreso quello per acquisire quel titolo, quindi sinceramente la cosa mi rode, mi rode parecchio...
Ma in un'Italia in cui il maggior rivale di Silvio Berlusconi, autore conclamato di una accertata (non presunta, ACCERTATA) violazione fiscale di ben diverse proporzioni, tra l'altro notoriamente residente fuori Italia, può permettersi di spassarsela leggiadramente senza alcun problema, dando anche giudizi morali di qua e di là, tra il consenso idiota di folle plaudenti di palloni gonfiati della carta stampata, della televisione, dell'imprenditoria e della politica, tutto sommato, forse, togliere proprio a costoro la soddisfazione di decidere sulla revoca del Cavalierato è stata comunque cosa buona e giusta.
Anche perché, sia ben chiaro, 'sti parrucconi della mutua possono dire e fare ciò che vogliono, ma per me questo testardo, coraggiosissimo, ingenuo, generoso combattente di nome Silvio Berlusconi resterà sempre IL CAV!


Con buona pace del Conte di Vattelapesca e della sua corte stracciona...



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