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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

mercoledì 18 luglio 2018

Bertolaso ancora una volta vincitore

























Ritornare alla stretta attualità giudiziaria, stavolta in positivo, mi (e ci) riporta a pensieri meno cupi rispetto a quelli avuti negli ultimi tempi, anche se non certo meno amari.
Mi limito a copincollare qui un'informativa di ieri dell'ANSA.


"++ Grandi rischi bis: Bertolaso assolto in appello ++
(ANSA) - L'AQUILA, 17 LUG - La Corte d'Appello dell'Aquila ha assolto l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso nel processo bis alla Commissione Grandi Rischi. I giudici di secondo grado hanno confermato la formula della sentenza di primo grado. Bertolaso, ex commissario per l'emergenza terremoto, era accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni in quanto, per l'accusa, sarebbe stato responsabile della comunicazione di false rassicurazioni sul rischio sismico che la Commissione avrebbe fornito il 31 marzo 2009."


Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti, dopo tutto quello che ho scritto al riguardo in questi anni. 
Vi faccio solo una domanda: avete visto, letto, sentito il mainstream mediatico nazionale dare a questa notizia la stessa, identica importanza, enfasi e rilievo dati a suo tempo alle incriminazioni a carico dell'ottimo Guido Bertolaso? 
La risposta datevela da soli. 
Hanno rovinato un validissimo servitore dello Stato per infami lotte politiche di sottobosco. 
Vigliacchi.












domenica 15 luglio 2018

Il Mondiale più brutto della mia vita

"L'estate del 2014, subito dopo l'eliminazione dal Costarica, avevo scritto che passata la delusione sarei ritornato comunque col pensiero al prossimo mondiale  e di sicuro nel 2018 mi sarei ritrovato davanti alla tv, con quattro anni di più sul groppone a tifare come un matto insieme con mio padre, ormai entrato nell'80° anno di età".
Scrivevo questo il 24 novembre 2017, subito dopo l'invereconda eliminazione dal mondiale dell'Italia al play off (v. QUI).
Mio padre ha cominciato a vedere questo mondiale, da amante del calcio come il sottoscritto, nonostante la nostra eliminazione dal mondiale, a 80 anni appena compiuti a marzo, ma purtroppo non è riuscito a finirlo.
Nella notte del 27 giugno, davanti ai miei occhi, ha avuto una terribile emorragia cerebrale, che se l'è portato via, vigliaccamente, poco più di dodici ore dopo, in ospedale a Baggiovara, per fortuna senza soffrire, in coma, in pace con Dio e con gli uomini, da uomo giusto qual era.
Pochi minuti dopo la sua ... sarebbe cominciata la partita dall'esito forse più sorprendente dell'intero mondiale, forse una delle sorprese sportive più clamorose della storia, quella nella quale la Corea del Sud, battendola 2-0, avrebbe eliminato la Germania campione del mondo, favorita d'obbligo anche stavolta.
Ma a mio padre non interessava più.
A me non interessava più.
Curiosamente, il primo mondiale che avevo "visto" con mio padre (si fa per dire, avevo circa 3/4 mesi di età) era quello del '66, in cui la Corea, stavolta quella del Nord, aveva eliminato clamorosamente la strafavorita Italia...
Mio padre diceva sempre che ogni volta che urlava "Bidone!" all'indirizzo dei nostri campioni umiliati in campo in quella clamorosa sconfitta io piangevo dal seggiolino...
Mio padre ha cominciato a vedere i mondiali insieme con me con una sorprendente Corea, ed ha finito con un'altra, ed anche in questo caso ho pianto, lacrime amare sul serio stavolta, anche se non per il calcio...

Non ho mai avuto la forza di vedere le immagini di quella partita.
Per giorni e giorni non ho visto nulla dell'evento sportivo più planetario che ci sia, non ne avevo la forza e la voglia.
Ora che il mondiale è finito, con la vittoria della Francia per 4-2 sulla sorprendente Croazia, mi fa strano pensare che tutto si sia compiuto.
Senza l'Italia in campo e soprattutto senza mio padre a vedere le partite insieme con me.
È stato un mondiale bellissimo, dicono, ma io non lo posso giudicare, l'ho visto con occhi completamente diversi, col pensiero sempre rivolto a mio padre che, ne sono sicuro, nonostante la nostra assenza si sarebbe divertito veramente tanto.
Sono credente, e penso che abbia continuato a vedere le partite insieme con me.
Ma io non lo vedevo, non lo vedrò più fino a quando sarò in terra.
Scusate, lo so, questo è un post un po' così, ma mi ero ripromesso di scrivere qualcosa sul mondiale.
Mi accorgo che inevitabilmente il mondiale passa in secondo piano, il mio tifo sfrenato per la Croazia pure, l'antipatia (sportiva) per la Francia anche, la delusione per l'Italia che non c'era pure...
Questo capitolo si chiude, era l'ultimo che avevo in sospeso con mio padre, ora tutto quello che verrà sarà qualcosa sempre senza di lui.
Sarà dura.
Scusate lo sfogo.
Mio padre era molto meglio di me.



domenica 1 luglio 2018

Ninna nanna per un papà

Domenico Signorile
(Acquaviva delle Fonti, BA, 2 marzo 1938-
Modena, 27 giugno 2018)

Ninna nanna per un uomo

che muore. Ninna nanna 
per il tuo papà.
Questa volta tocca a noi 
farlo sognare
per l’ultima volta.
Ricordi la sua voce profonda 
di uomo 
nella notte
quand’eri bambino?
Parlava suadente 
per lasciarti declinare
nel mondo dei sogni.
Ti narrava di mondi
di eroi e marinai
di formiche e gladiatori
e rovi attorcigliati e usignoli 
e fiumi e pietre
e perle di conchiglie
e monti inondati di neve.
E così cacciava i fantasmi
che nascondevi sotto il letto.
Tu, lento, spegnevi le ciglia
e una nebbia felice 
abbracciava i tuoi sogni
quando i racconti 
si facevano sempre più flebili.
Ora mentre si accasciano opache
le sue lente pupille
parlagli tu, come lui 
con tenerezza suadente,
sottovoce
perché possa lui declinare
dolcemente
nel mondo sconosciuto
che non ha voce.
Questa sera.
Per farlo addormentare.
Per l’ultima volta.



Ciao papà.
Ti voglio bene.

(Grazie zio).