Pagine

Diavolo che scrive al pc

Diavolo che scrive al pc
Tic tic tic tic tic tic

martedì 27 marzo 2018

Er mejo Fico der bigoncio




In un momento in cui le notizie tristi abbondano, dall'attentato di Trébes in cui tra le vittime del terrorista filo ISIS Radouane Lakdim c'è stato l'eroico tenente colonnello della Gendarmerie
Arnaud Beltrame
Arnaud Beltrame, sgozzato dal bastardo dopo aver volontariamente preso il posto di una donna presa in ostaggio,
all'omicidio sempre in Francia di Mireille Knoll, una donna 85enne sopravvissuta alla Shoah, accoltellata a morte e poi bruciata nel suo appartamento di Parigi in un abietto rigurgito di antisemitismo (che Oltralpe sta drammaticamente aumentando), dall'abuso del nostro governo che pur dimissionario ed in semplice regime di prorogatio post-elettorale per i soli affari correnti si permette di espellere due diplomatici russi per il caso Skripal pur senza che vi siano prove delle responsabilità di Putin, al caso di quello sventurato padre impossibilitato a
Mireille Knoll
vedere la figlia gravissima in un ospedale austriaco perché la donna musulmana ricoverata nella stessa stanza non vuole che altri uomini entrino,
fino alle tragiche scomparse di Davide Astori capitano della Fiorentina e Fabrizio Frizzi volto amatissimo della RAI, è bello e soprattutto consolante vedere e leggere che er mejo Fico der bigoncio usa l'autobus per andare alla Camera...
Mi piace questo venire incontro alla ggente, da parte di uno che finora a Roma non faceva che andare in taxi.





Poi, oh, che colpa ne ha lui se un paio di fotografi hanno il culo di essere esattamente alla stessa ora e sullo stesso autobus che il solerte neo presidente della Camera e terza autorità dello Stato usa per andare al lavoro...
Certo, però, io mi domando, ma chi si crede di essere?





















P.S.
A proposito, ma il grosso uomo calvo che lo segue passo passo chi è?





Forse ti potrebbe interessare:



giovedì 15 marzo 2018

Mi viene da piangere



Oggi sono le Idi di Marzo: sono esattamente 2062 anni che il più grande di tutti, Caio Giulio Cesare, non è più tra di noi.
Non era onesto, non era buono, aveva mille vizi, era un approfittatore, un vendicativo, un cinico opportunista, un figlio di puttana gran calcolatore.
Ma ci sapeva fare, aveva una precisa visione dell'avvenire e due palle così.
Ora potremmo avere al governo Giggino Di Maio. 

giovedì 8 marzo 2018

All'alba della III° Repubblica




Signori miei, credo di poter dire che le elezioni di domenica scorsa hanno decretato ormai ufficialmente la nascita della III° Repubblica.
L'esito finale, sicuramente ostico da maneggiare per un pur scafato navigatore politico come il nostro Presidente Mattarella, ha comunque certificato un risultato chiaro: gli italiani si sono stufati di seguire un partito, il P.D. renziano, completamente fuori dalla vita reale, che pensa a tutto tranne a ciò che veramente a loro serve, seguendo la scia di miserabili consorterie in cerca di visibilità, soldi e potere, dalle associazioni di chi sappiamo noi alle ONG multinazionali di miliardari annoiati, da certa intellettualità pasciuta e stanca di tutto, tranne che del proprio ego smisurato e presuntuoso, al dorato mondo del cinema, viziato e ipocrita come quant'altri mai (e la squallida vicenda del "Me too", che trova in Asia Argento la sua principale paladina in Italia, ne è la prova provata).



Ci tengo troppo al mio paese, per augurargli un quinquennio di decrescita felice con il Movimento 5 Stelle, anche se politicamente ci sarebbe quasi da augurarselo (già la sera dopo le elezioni, a "Porta a Porta", Di Maio ha detto che "Ci vorranno anni per introdurre il reddito di cittadinanza, perché prima bisognerà riformare gli uffici del lavoro"), perché così la lezione per chi li ha votati sarebbe definitiva ed inappellabile, per cui credo e spero che a prendere il mano il governo sia il centro destra, ormai più destra che centro, magari con l'aiuto a questo punto dei più responsabili tra i parlamentari del P.D.


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Bari



Un P.D. che per me a gioco lungo non potrà che spaccarsi, diviso com'è tra l'anima incancellabilmente comunista delle origini (però assai minoritaria alle camere, nelle quali la maggior parte dei posti è rigorosamente stata appannaggio dei protetti del putto fiorentino, ormai ridimensionato Deo Gratias!), e quella dei "centristi" alla Renzi (o, ultimo arrivo, alla Calenda): i primi (guidati da quel caciarone di Emiliano, il Ras della Puglia che però pure lui, grazie a Dio, le ha prese nelle sue lande) vorrebbero allearsi ai grillini, e fare con loro una maggioranza che sarebbe di tipo anarco-sinistroide, un qualcosa di veramente abominevole a mio parere, oltre che politicamente debolissimo sul piano strettamente numerico in parlamento, gli altri sono assolutamente lontani dal mondo malato evocato dai Grillo's boys, per tantissimi motivi.
Altre ipotesi non ne vedo, sinceramente, di politicamente potabili, da una schifosissima compravendita da mercato delle vacche (sull'uno e sull'altro fronte), che non farebbe che affossare definitivamente chi la persegue, ad un'innaturale commistione M5S-Lega: che interesse avrebbe la Lega, espressione maggioritaria del Nord operoso ed in cerca di libertà fiscale, che potrebbe essere la guida forte e giovane di un rinnovato fronte di centro-destra (destra-centro), meno europeista e più attento agli interessi italiani e degli italiani, a fare da ruota di scorta sussidiaria al movimento di Grillo, nuovo esempio soprattutto di masianellismo meridionale, fautore di un'idea di puro assistenzialismo che tanto successo ha avuto in realtà degradate come Scampia??? (A proposito, cari grillini, qui non si parla più di voti di camorra, eh...?)



Ecco, la Lega.
Secondo me in questi giorni si vedrà la statura da leader di Matteo Salvini: ha conseguito un successo indubitabile, superiore alle previsioni, ha scavalcato (doppiandola addirittura in molte realtà settentrionali) F.I., stanca come stanco è il suo leader (per tanti motivi, quest'ultimo, e tutti comprensibilissimi), ma ancora deve fare un passo in più: quello che separa il politico dal politicante l'ha fatto, ora deve dimostrare di essere uno statista.
E allora bisogna alzare la posta, e rischiare.
E per me, con tutta la comprensione umana che si può avere per le legittime aspirazioni di un Calderoli, un passo enorme sul piano politico, umano e mediatico, anche rivolto all'estero, sarebbe la proposizione da parte sua di Tony Iwobi, l'ottimo imprenditore leghista italiano 62enne di origini nigeriane, a candidato unitario di tutto il centrodestra a Presidente del Senato (che è anche Seconda Carica dello Stato).
Sarebbe una mossa dirompente, spiazzante di tutti i luoghi comuni sulla Lega e sull'intero centrodestra italiano, in Italia ed all'estero.
Se III° Repubblica deve essere, che lo sia sul serio.