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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

venerdì 30 settembre 2016

Tre su tre!





















Il giudice del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Grieco, ha ASSOLTO l'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso dall'accusa di omicidio colposo plurimo e di lesioni "PER NON AVER COMMESSO IL FATTO" al processo Grandi Rischi Bis in merito al sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009.

SIAMO A TRE SU TRE!
(Si vedano i miei altri due post sull'argomento, Dott. Bertolaso, è contento vero??? e E due!).

L'accusa, risibile, era sostanzialmente quella di non aver avvisato preventivamente la popolazione abruzzese per il terremoto che di lì a pochi giorni avrebbe devastato l'Aquila e le zone vicine.
Bertolaso era accusato di aver organizzato "un'operazione mediatica perché vogliamo rassicurare la gente", come emergeva da un'intercettazione fatta sul suo telefono mentre parlava con l'assessore regionale alla protezione civile Daniela Stati, prosciolta anche lei, nel convocare la Commissione Grandi Rischi all'Aquila il 31 marzo 2009, solo pochi giorni prima della devastante scossa sismica che avrebbe distrutto il comprensorio aquilano e non solo.
Sulla base di questa autentica scemenza, a-scientifica (nessuno al mondo a tutt'oggi è in grado di prevedere i terremoti, men che meno a giorni di distanza), illogica (basta sentire con animo sereno l'intercettazione) e senza alcun riguardo per la storia personale e professionale di uno dei più grandi servitori dello Stato degli ultimi vent'anni, si è imbastito il solito corto-circuito mediatico-giudiziario che ha portato ad infangare, con Bertolaso ed il premier di allora e suo mentore Berlusconi, la straordinaria opera messa in atto dalla Protezione Civile in quei terribili e tristi giorni del post-sisma, prima pietra di una ricostruzione che si è bloccata a metà dopo il folgorante avvio per la cinica opera di delegittimazione dei soliti noti, con effetti che perdurano ancora adesso e con gente (meglio, gentaglia) che da allora è assurta dalle note a margine del sottobosco politico abruzzese alle cronache nazionali anche del gossip senza alcun merito, facendosi bella solo e protetta solo dal suo conclamato antiberlusconismo.
Adesso vedremo che miracoli farà il ripescato Vasco Errani, chiamato da Renzi a fare il commissario alla ricostruzione per il sisma di Amatrice, probabilmente solo per rabbonire un acerrimo sostenitore del NO al referendum, com'era stato finora l'ex presidente della regione Emilia-Romagna...

Con questa assoluzione, ottenuta da Bertolaso, caro Fatto Quotidiano, rinunciando alla prescrizione e persino ai propri testi a difesa, bastando per ottenerla solo quelli portati avanti dall'accusa e dalle parti civili, siamo a tre assoluzioni su tre per l'ex capo della Protezione Civile!
Adesso possono dire quel che vogliono, ma questa sentenza di assoluzione è un'autentica pietra tombale sulla questione, per come è stata formulata e per le modalità processuali con cui si è giunti alla sua determinazione.
Una sentenza che pesa come un macigno sulla coscienza collettiva del paese e soprattutto di diversi soggetti ben identificati che ancora oggi pontificano un giorno sì e l'altro pure dall'alto dei loro giornaloni del cavolo e non solo...




Dopo sette anni però cosa resta?
Abbiamo rovinato la serenità e perso i servizi di un grande servitore dello Stato, distrutto un sistema perfetto di Protezione Civile che tutto il mondo ci invidiava, interrotto a metà un lavoro magnifico come quello che si stava facendo nel 2009, screditato tutto un mondo scientifico nazionale che non se lo meritava, e avviato anche a partire da qui quella valanga mostruosa che avrebbe portato, quel maledetto novembre del 2011, alla fine del Governo Berlusconi e ad un interregno di governi imposti dall'alto, ligi solo nel mettersi a 90° davanti agli interessi di potenze ed organizzazioni straniere.
Un interregno che ancora non trova fine.

Qualcuno dovrebbe pur avere un minimo di pudore e vergognarsi.
Ma non lo farà.

P.S.
A me Vauro ha dato sempre di sporco.
Forse è per questo che vede merda dappertutto, anche nelle torte di compleanno altrui.
È il suo humus abituale.
Come quello dei lombrichi, mangiacacammerda per definizione.

Per saperne di più: 

giovedì 29 settembre 2016

BUON COMPLEANNO, PRESIDENTE!



L'Italia unita, nel corso dei suoi 155 anni di storia, ha avuto, che piaccia o no, solo sei statisti, intendendo come tali uomini politici capaci di visione strategica, che andasse oltre il contingente, con prospettiva sulle prossime generazioni.
Uno era Camillo Cavour, che però restò sempre nell'animo più piemontese che italiano tanto da non scendere più giù di Firenze fino al termine della sua non lunghissima vita.
Il secondo fu Giovanni Giolitti, più per forza di cose però, per il fatto che l'Italia era giovane e voleva affermarsi nel mondo, che per autentica spinta interiore, lui che era un classico liberale dell'800 catapultato nell'era moderna.
Il terzo, e non poteva che essere così, fu Benito Mussolini, che portò l'Italia fino al 1936, attraverso una dittatura, certo, ma temperata dall'esistenza di due istituti come la Monarchia ed il Papa, alle vette probabilmente più alte della sua breve storia unita, salvo poi crollare sotto i colpi delle sue stesse contraddizioni e sull'altare di una alleanza perdente in partenza, quella con Hitler e col suo regime omicida, razzista e paganeggiante, del tutto estranea alle corde del popolo italiano.
Poi fu la volta di Alcide De Gasperi, che in realtà si sentiva probabilmente più mitteleuropeo che italiano (sarà mica un caso che i fondatori dell'Europa unita, Schuman, Adenauer e lui, fossero tutti e tre accomunati dalle medesime radici tedesche?) e comunque ebbe la "fortuna" di ripartire da zero, dopo una guerra perduta disastrosamente, con un popolo italiano con le pezze al culo ma orgoglioso di sé stesso e voglioso di ricostruire, senza troppi fronzoli per la testa.
Dopo quasi un trentennio irruppe sulla scena politica Bettino Craxi, che però aveva il difetto di essere insieme pesce troppo ambizioso ma anche troppo piccolo per reggere negli ultimi rantoli di una Prima Repubblica da tutti contro tutti.

Infine lui, Silvio Berlusconi, il Cav.
L'uomo che in Italia col nobilissimo discorso pacificatorio di Onna toccava il 25 aprile 2009 il picco più alto di popolarità mai raggiunto nella storia da un politico occidentale, con un indice del 76%, e che in quel momento trattava da pari a pari con tutti i potenti del mondo, l'uomo di Pratica di Mare e della pace tra la Georgia e la Russia, l'uomo ascoltato con attenzione da Israele e dalla ANP, l'uomo che intratteneva amichevoli e feconde relazioni con Putin ed Erdogan, con Gheddafi e Moubarak, con Sarkozy e Merkel, con Bush Jr. e pure Obama, mettendo il Bel Paese al centro del mondo diplomatico (assolutamente intollerabile  per chi voleva la solita Italietta asservita e disponibile, utile solo come mercato).

Proprio il discorso di Onna è stato il punto più alto della sua parabola politica, lì i suoi avversari interni ed esterni si spaventarono, capirono che se non lo fermavano il "Caimano" avrebbe veramente rivoluzionato le cose stavolta, e sfruttando le sue debolezze umane, i suoi indubbi errori di valutazione, la sua ingenuità  e solitudine di fondo, le invidie, le gelosie e le miserie morali di una classe politica indecorosa ed imbelle, anche interna al suo stesso schieramento, riuscirono ad azzopparlo, in un modo vergognoso e che "ancor m'offende".

Ora, ferito anche nella salute, il Cav è costretto di fatto a fare il Patriarca della sua bella e grande famiglia, è indotto dalle circostanze a cedere persino il suo amato Milan, e tutto sommato, vedendo la fine che hanno fatto parte dei suoi interlocutori esteri, vedendo quella che ha fatto Craxi, forse è meglio così che correre un rischio alla Enrico Mattei...

Ma io, ora che è il giorno del suo ottantesimo compleanno, saluto in Silvio Berlusconi non solo il grande statista, ma anche l'innovatore principe della nostra televisione, il grandissimo imprenditore che ha fondato un impero economico senza una Famiglia dietro e senza nulla elemosinare da Mediobanca e dai cosiddetti Poteri Forti, il più grande presidente/proprietario nella storia dello sport, nonché il generosissimo e spesso incognito benefattore di tante persone  e famiglie in difficoltà.
Tante cose da riempire altro che due quarantenni di fila.
Se ne ricordino, coloro che senza avere un briciolo delle sua capacità di lavoro, del suo talento, della sua lucida eppur visionaria follia, continuano tutt'oggi a dileggiarne la figura.
Loro tra mille anni saranno dimenticati, lui no.

BUON COMPLEANNO, PRESIDENTE!





mercoledì 28 settembre 2016

Il talento grillino nel farsi del male...



Balla, cocca, balla, cuor contento il Ciel l'aiuta...
Ma intanto, mentre la Raggi balla domani l'Assemblea capitolina vota sulla ratifica al suo NO alle Olimpiadi.
Che poi...Suo...Proprio NO...
E' stata una decisione molto ponderata, immagino, esaminata in tutti i suoi aspetti, frutto di un acceso dibattito con la cittadinanza e la politica, trattato con le dovute maniere istituzionalmente corrette, mica dettata dal fatto che, in caso contrario...



Ma io sono proprio curioso di vedere come andrà a finire domani, non sono affatto sicuro che alla fine ci sia sul serio questo NO.
Proprio per niente.
Gli avvertimenti, più o meno soft, su cosa significhi veramente dire no ad un'opportunità epocale come questa, non solo per Roma ma per l'Italia tutta, sono già arrivati, dal Premier, dal Sottosegretario De Vincenzi e da Malagò.
Mi siedo sulla riva del fiume e aspetto.

Ah, dimenticavo, assessori al bilancio ne abbiamo???


Torna a ballare, vah...

P.S.
Sì, lo so, sono accadute tante cose nel frattempo, dal terremoto nell'Appennino centrale, che ho avvertito bene quella notte lì al mare, alle tensioni tra USA e Russia, che farebbero tanto dejavu anni '70 se non fosse che ora, porca miseria, mi viene da parteggiare di più per Vladimiro, dal dibattito Trump/Rodham (fanno tanto le femministe, poi però...), all' "HABEMUS REFERENDUM!" di coso, fissato all'ultimo giorno utile, il 4 dicembre, forse perché fissarlo al 29 febbraio non si poteva, fino addirittura all'incredibile nuovo annuncio: IL PONTE SULLO STRETTO!!!
Che vi posso dire...
Scusatemi, ma il ritorno dalle ferie è sempre un po' complicato, e quest'anno per me lo è ancora di più.
Ora si riparte.