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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

lunedì 3 marzo 2014

Fanc***lo. Ma credo che il prossimo anno vinceremo lo scudetto




Quest'anno va così, ragazzi.
La cosa che mi fa incazzare di più è che tra noi e la Juve la situazione è esattamente uguale, ma a parti invertite, a quella di solo quattro anni fa, solo che noi allora perdemmo con loro incredibilmente all'andata per 2-1 sempre in casa nostra, e andammo a vincere solo per 1-0 a Torino
una sfida che pure aveva l'esito scritto nelle stelle, a pochi minuti dalla fine, con la famosa "ciofeca" di Gattuso, mentre quest'anno all'andata la Juve ha vinto un po' così per 3-2 a Torino, con noi passati in vantaggio dopo 30 secondi e pure in inferiorità numerica alla fine, mentre al ritorno stasera ha vinto 2-0 una partita in cui, a esser buoni, il Milan sarebbe dovuto ritornare negli spogliatoi dopo il primo tempo sul 2 o 3 a zero a favore, e invece alla fine deve quasi ringraziare se non ha subito pure un terzo gol che sarebbe stato quasi offensivo per come è stato lo svolgimento della tenzone.
E' purtroppo questione di attitudini consolidate ormai nel tempo: come l'Inter è da sempre squadra "femmina", come si diceva una volta, umorale, facile agli entusiasmi come alla depressione, ciclotimica, tanto facile agli sfottò quando vince quanto incline alla lamentela, al vittimismo, al sospetto esteso a sistema quando perde, così invece il Milan è programmato per il bello stile, per la leggiadria, per il talento, caratteristiche che però in genere significano spreco  e poco o nulla si sposano compiutamente con la praticità, il cinismo, la ferocia, doti che invece si ritrovano in quantità industriali nella Juve, il cui DNA è tarato essenzialmente sulla funzionalità, la concretezza, l'ineluttabilità nel colpire al momento giusto e nel modo giusto.
Il Milan sarà sempre così, è insieme la nostra condanna e la nostra redenzione, la nostra colpa e il nostro privilegio: la verità è che la venuta di Allegri, col suo gioco essenziale e poco spettacolare, con l'abiura dei piedi buoni a favore dei corridori mozzorecchi, con la ricerca dell'equilibrio a tutti i costi a scapito della dolcezza del tocco e della veronica anche fine a sé stessa qualche volta, ma che da sempre dà la misura del nostro essere, ha violentato reiteratamente e sempre più in profondità la nostra anima, fino al punto che c'è stato l'inevitabile rigetto.

Ora che è andato via Allegri sta riemergendo finalmente con forza la nostra vera identità, un'identità che predilige il gioco, il controllo di palla a testa alta, il genio della singola giocata risolutiva, l'eleganza nel passo e nel gesto tecnico individuale: Seedorf, un allenatore nuovo di pacca ma che ha dentro di sé la più autentica vocazione rossonera (così come Conte rispecchia appieno lo spirito bianconero e Mazzarri, che piaccia o no, quello dell'Inter),  deve però fare fuoco con la legna che ha, col combustibile messo da altri, sulla base di eventi, situazioni, circostanze avvenuti tutti quando lui non c'era, e a cui è assolutamente estraneo.
Non riuscirà a far diventare vincente una stagione che ormai è andata, ma riuscirà ad aggiustare l'aggiustabile e ad ottenere, sono sicuro, quei piccoli o grandi traguardi che abbiamo di fronte: una qualificazione all'Europa League, la vittoria in almeno un paio di confronti di cartello in campionato (uno dei quali sapete perfettamente quale sia), e magari, chissà, una impresa a Madrid, che darebbe comunque a quest'annata disgraziata una dignità ad un certo punto imprevista.

Finita questa stagione, chiariteci tutti le idee, pensiamo a rafforzarci bene, con cognizione di causa, programmi precisi, nei tempi giusti e senza aspettare agosto, la nostra autentica maledizione in questi ultimi anni.

Se le cose le facciamo bene, l'anno prossimo, lo dico sin d'ora, vinceremo lo scudetto.
Perché stasera ho visto prodromi di grande Milan.
E dico grande sul serio.

P.S. Onore alla nostra squadra primavera,

 

uscita battuta dal Chelsea padrone di casa nell'ottavo di finale unico della UEFA YOUTH CHAMPIONS LEAGUE: una sconfitta per 4-1 assolutamente esagerata nel punteggio, sia pur meritata visto che il Chelsea è più forte, avendo raccattato in giro per il mondo le migliori individualità giovani, grazie alla pressoché illimitata disponibilità di fondi a disposizione.
Anche nella nostra principale squadra giovanile ci sono ottimi talenti, come ha dimostrato il nono trionfo assoluto nella Coppa Carnevale di Viareggio (per quel che può contare segnalo a titolo personale Tamas, Pinato e Mastalli, ma anche il portierino Gori promette bene): talenti che potrebbero venire buoni anche per la nostra prima squadra tra qualche anno e che hanno via via eliminato in quattro partite faticosissime i Croati del Rijieka (che poi sarebbe la nostra italianissima Fiume, ma va be'), i Colombiani dell'Envigado, la Fiorentina in semifinale e i Belgi dell'Anderlecht in finale, in una rivincita (l'ennesima, per i nostri colori) della sconfitta dell'anno scorso.
Sopportiamo ancora un po', amici miei, ma siamo fiduciosi.
Il futuro ci sorride.

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