Le violenze che a partire dal 12 novembre scorso stanno infiammando uno dei più problematici quartieri di Roma, quello di Tor Sapienza (che peraltro problematico non era, mi fanno notare, semmai lo è diventato ora), sono solo uno dei tanti, solo il più recente e vistoso, dei gravi fatti di cronaca che ormai più o meno in tutta Italia stanno scoppiando soprattutto nelle periferie e nei centri storici degradati.
In tanti si coprono gli occhi e le orecchie, mentre con la lingua giudicano le persone coinvolte col sovrano distacco di chi certi problemi non li ha, dall'alto dei loro attici con giardino pensile di complemento, derubricandoli a mere questioni di ordine pubblico locale, o parlando sprezzantemente di provocazioni intessute di politica, o tacciandoli puramente e semplicemente di bieco razzismo, come tanti cani di Pavlov
che si agitano non appena scatta l'input, tra una tartina di caviale, una striscia di coca e un bicchiere di Champagne Cristal, non so se per semplice superficialità, o per incompetenza, per cieca ideologia o per paura, o ignavia, o indifferenza, o chissà cosa...
Fotogramma tratto dal film "La Grande Bellezza" |
Fanno male, perché la situazione sta tristemente e velocemente precipitando nel baratro di una crisi economica e morale senza fine, e prima o poi dovrà trovare uno sfogo purchessia: la povertà, la promiscuità, la concorrenza tra derelitti, l'indifferenza delle autorità, pronte solo a taglieggiare la gente
con sempre nuove e più pervasive tasse, in cambio di servizi pressoché nulli o inesistenti, il crollo del ceto medio, da sempre centro propulsivo vero dell'Italia, l'insoddisfazione anche tante volte ingiusta per il diverso, che diventa però inevitabile quando non si danno risposte ai problemi sempre più urgenti che comporta una convivenza indotta, sopportata, subita, più che ordinata, ragionata e consapevole, non potranno che portare ad una rottura prima o poi...
con sempre nuove e più pervasive tasse, in cambio di servizi pressoché nulli o inesistenti, il crollo del ceto medio, da sempre centro propulsivo vero dell'Italia, l'insoddisfazione anche tante volte ingiusta per il diverso, che diventa però inevitabile quando non si danno risposte ai problemi sempre più urgenti che comporta una convivenza indotta, sopportata, subita, più che ordinata, ragionata e consapevole, non potranno che portare ad una rottura prima o poi...
Non conterà a quel punto chi sia l'innocente e chi il colpevole, chi il provocatore e chi la vittima, perché arriva un punto in cui, quando si superano certi limiti, che possono essere normativi o culturali, laici o religiosi, morali o di semplice buon senso (spesso tutti questi assieme), le cose partono da sole, prendono la loro via e una volta lanciate non sono più fermabili fino a quando non si trova un nuovo equilibrio.
Il compito nostro, di cittadini, e quello delle autorità che ci governano, locali, regionali e nazionali (ma anche europee), è quello di far sì che non si arrivi a questo punto, che si trovi il modo di anticipare questa partenza delle cose, e scoprire da noi il nuovo equilibrio, prima che sia il Destino, Dio, la Natura, o forse solo il Caso, chissà, a definirlo per noi.
Bisogna solo averne la forza. E la volontà.
Ma ci sono, questa forza, questa volontà?
Siamo su un pericolosissimo crinale, a strapiombo sull'abisso, scivoloso, colmo di insidie, in quella che ha tutta l'aria evidentemente di essere la classica fase di pre-golpe, con un'insofferenza generalizzata della popolazione, i primi clamorosi scontri tra masse di poveri antichi e nuovi, stranieri e italiani, un diffuso sentimento di acrimonia verso la politica in genere, incapace di intercettare sul serio le esigenze della gente comune e più attenta semmai a gestire
le proprie riserve di potere, la mancanza di punti di riferimento certi nelle Istituzioni, non in grado di far fronte ormai neppure alle piogge appena appena abbondanti, alla criminalità minuta in continuo aumento, ad un diffuso senso di impunità per le illegalità compiute da chi sa di godere per le più varie ragioni di specifici privilegi da parte della gente giusta, e con tanti stolti che soffiano sul fuoco da una parte e dall'altra, per fattori di pura speculazione politica...
Il fenomeno dei "Forconi", che sono riusciti a "normalizzare", è stato solo una prima, pallida, avvisaglia di ciò che potrebbe succedere.
Eppure c'è l'evidente impressione che ai piani alti non abbiano capito che nel calderone che è stato messo irresponsabilmente sul fuoco l'acqua sta giungendo a bollore...(V. quello che il 5 agosto scorso avevo scritto QUI).
le proprie riserve di potere, la mancanza di punti di riferimento certi nelle Istituzioni, non in grado di far fronte ormai neppure alle piogge appena appena abbondanti, alla criminalità minuta in continuo aumento, ad un diffuso senso di impunità per le illegalità compiute da chi sa di godere per le più varie ragioni di specifici privilegi da parte della gente giusta, e con tanti stolti che soffiano sul fuoco da una parte e dall'altra, per fattori di pura speculazione politica...
Il fenomeno dei "Forconi", che sono riusciti a "normalizzare", è stato solo una prima, pallida, avvisaglia di ciò che potrebbe succedere.
Eppure c'è l'evidente impressione che ai piani alti non abbiano capito che nel calderone che è stato messo irresponsabilmente sul fuoco l'acqua sta giungendo a bollore...(V. quello che il 5 agosto scorso avevo scritto QUI).
E' un qualcosa che negli anni '20-'30 avrebbe portato dritto filato ad insorgenze più o meno gravi e con una fortissima capacità espansiva all'esterno, un qualcosa che ora è probabilmente trattenuto dal far noi parte dell'UE.
Fino a quando dura l'UE.
E se fosse proprio l'Italia a far scoccare la scintilla?
Per saperne di più:
Questi avvenimenti sono solo piccole scintille a cui nessuno dà grande importanza, piccoli gruppi indignati e stanchi che però, a mio avviso, si stanno scagliando contro le persone sbagliate.
RispondiEliminaSe ti regalassero uno stipendio tu lo rifiuteresti?
È solo una manovra, come tutte le altre.
Una volta, un politico, non ricordo chi perché ero troppo piccola disse: " Un popolo portato alla fame è un popolo più governabile". Sono parole che continuano a rimbombarmi nella mente. Chissà perché!
Fino a quando non s'incazza...
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