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Diavolo che scrive al pc

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mercoledì 25 giugno 2014

Un'altra delusione mondiale-2

Mario Balotelli lanciato nella metà campo avversaria nel primo tempo di ieri sera sviene al primo contatto con due uruguaiani (GRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!)



 
Bene, eliminate col primo post le incombenze arbitro e Suarez, passiamo alle VERE dolenti note.
Mario Balotelli ha evidentemente toppato il Mondiale e ha in tal modo totalmente disatteso tutte le speranze che tutti quanti (io per primo) riponevamo in lui: ha ormai quasi 24 anni, con sette di professionismo alle spalle e diverse maglie indossate in carriera in realtà tecniche nient'affatto irrilevanti,  e non può più atteggiarsi a giovincello inesperto e scavezzacollo cui si deve perdonare tutto, per le sue origini africane, per la sua vita da bimbo adottato, per l'enorme talento di cui Madre Natura l'ha dotato emerso sin dalla più tenera età, ma che non fa che disperdere in inutili liti con il mondo.
E' quindi ovvio che, passato questo ciclo totalmente incentrato su di lui come nume tutelare dell'attacco, ora che finalmente se ne apre un altro, con diversi interpreti alla guida sia in campo che fuori, lui per primo debba accollarsi, che lo voglia o no, la responsabilità di redimersi agli occhi della gente e dei suoi stessi colleghi di campo. 
NON E' E NON DEVE SENTIRSI PIU' UN INTOCCABILE, ma ritorna semplicemente ad essere UNO DEL GRUPPO, con tutti gli onori ma anche e soprattutto gli oneri che ciò comporta, nel segno del saggio detto secondo cui TUTTI SONO UTILI MA NESSUNO E' INDISPENSABILE.
Un'esigenza cui non può più sfuggire, pena la sua prematura scomparsa dal calcio che conta.


 
Bibì e Bibò



Sarebbe una fine veramente ingloriosa per un talento simile, finora espressosi solo al 60/70% delle sue immense potenzialità: paradossalmente può fare da argine ad un simile pericolo proprio il tizio più insospettabile, quel ciccione italo-belga di Mino Raiola, il suo procuratore e vero e proprio guru.
Uomo francamente sgradevole a vedersi e nel parlare, ma che credo abbia un'intelligenza straordinaria e una furbizia acclarata, spero che a lui per primo non sfugga che la scelta di avallare (e sfruttare) una certa anarchia caratteriale e comportamentale del ragazzo (cosa che non significa affatto che SuperMario sia un cattivo soggetto, attenzione!) lo stia ormai lentamente portando al di fuori di una dimensione tecnica che pure per mezzi fisici, atletici e tecnici meriterebbe ampiamente di frequentare per almeno i prossimi dieci anni.
Credo che il "pizzaiolo", come sprezzantemente lo definiscono, abbia il diritto/dovere, visto il suo grado dì influenza sul ragazzo, di toccare le corde giuste che gli consentano di far recuperare Mario Balotelli  al calcio che conta: se non lo vuol fare per il calcio italiano, per il bene di Mario, per i tifosi, per la sua crescita professionale ed umana lo faccia magari per puro spirito egoistico, per tutelare un investimento, una sua grandissima fonte di reddito potenzialmente ancora più grande di quella che pure finora è stata.
Ma che così andando le cose non potrà che avvizzirsi sempre più rapidamente, fino a cessare del tutto.
Ci pensi, Mino Raiola, e ci pensi soprattutto Mario Balotelli, magari col conforto della sua famiglia più che di quell'accozzaglia di soggetti che lo circondano ad ogni pie' sospinto. E magari anche con quello del Milan e soprattutto del nuovo tecnico Pippo Inzaghi, che potrebbe dargli infinite lezioni in materia di centravanti ma soprattutto di vita d'atleta (che però non si è mai fatto mancare nulla sotto altri aspetti, attenzione pure qui!)













Paradossalmente, la scoppola che ha preso in quest'occasione, in quello che doveva essere il SUO Mondiale, quello della consacrazione, quello dell'ingresso senza discussioni nell'Olimpo dei più grandi, potrebbe essere per Mario la sua vera salvezza, se si dimostrerà capace di cogliere il significato vero di quello che gli è capitato, se accetterà i consigli disinteressati di chi ne sa più di lui, e persino quelli pure interessati di chi ha comunque l'intelligenza per comprendere che ormai il "bluff" del "Bad boy" comincia a non essere più pagante, in campo e fuori.





Non è più l'ora di cazzeggiare, Mario.
E' giunta l'ora di crescere, Mario!

(Continua)

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