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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

martedì 28 ottobre 2014

Scontro finale?




L'impressione è che si stia rapidamente giungendo allo scontro finale.
Incredibile constatare come il P.D. sia capace di farsi del male da solo, e tutto questo non a seguito dell'avvento di un genio del male, o al contrario di un finissimo politico dall'oratoria affascinante e dalla limpida visione profetica, d'altronde qualità che in certi casi tendono spesso a coincidere, no...
No, il P.D. si sta vaporizzando grazie ad un simpatico contaballe come il Giovin Signore fiorentino, uno che sparandone tante, tutte insieme, tutte una dietro l'altra, a mitraglietta, tatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatatat, sta facendo strame dei metodi, dei pensieri, delle idee, della storia, delle strutture, degli uomini, dei pregiudizi, delle fisime, delle momomaniacalità, dei luoghi comuni, delle frasi fatte di quello che fu il glorioso e terribile Partitone, ridotto ormai a carta da culo.
Con rispetto parlando...





Non che mi dispiaccia, sia chiaro, anche se un po' di tenero compatimento lo provo, per quel più o meno sessantenne personaggio, con una incredibile chioma ramata alla Biscardi lunga un mezzo metro abbondante, che fino a metà estate andava in bicicletta a fissare le pagine dell'Unità con le punes al tatzebao di Via Buon Pastore a Modena, uno dei tanti che punteggiano la mia città da sempre (chissà perché, eh...?), e che ancora adesso vedo vagare senza meta nelle vie dintorno, facendo plin plon col campanello...








Ma ve l'immaginate, questo qui, e quelli come lui, leggere la nuova Unità, quella che dovrebbe uscire tra qualche mese, acquistata dall'editore Guido Veneziani, uno che ha nel carnet del suo gruppo editoriale giornaloni epocali come VERO (?), STOP (??), TOP (???), RAKAM (????), MIRACOLI (?????)
Cioè, vi rendete conto?
MIRACOLI!!!!!!
L'Unità, il giornale fondato da Gramsci, quello di Fortebraccio e di Cuore, di Pajetta e D'Alema,  farà parte di un gruppo imprenditoriale che edita riviste che si occupano di gossip della peggior specie, uncinetto e Padre Pio...



Ecco, sinceramente parlando: come non provare pena per quel nostalgico comunistone??? 
Come non solidarizzare con lui?
Perché, vedrete, noi alla fine moriremo tutti democristiani, perché così andrà a finire (sotto altro nome, certo, con idee che di cristiano non avranno una beata f..., pure, solo il marchio, che in politica è quello che conta alla fine, come nella vita), ma a lui, chi glielo va a dire A LUI che la sua Unità passerà di mano da Gramsci ai miracoli della Veggente Nunziatina di Ravendolo di sotto (invento, eh...non sia mai...), dalla Iotti a Paris Hilton, dalla Falce e Martello al Punto Croce???





Come, mi chiedete? Moriremo democristiani? E tu come lo sai?
Francamente non lo so, semplicemente vedo una linea tendenziale ben definita, una linea magari frastagliata, magari contorta, con qualche variante a deviarne temporaneamente il percorso, a spingere una volta più a sinistra, un'altra più a destra, un'altra ancora a tornare indietro per un tratto più o meno lungo...
...Salvo poi, appena ci si distrae un attimo, ZAC!, ritrovarsi la stessa, medesima linea totalmente ricomposta, orgogliosamente rivolta nella medesima direzione di partenza, quella cui evidentemente punta sin dall'inizio...
Il famoso "patto del Nazareno"...






Tutti ne parlano, tutti fanno finta di saperne, tutti ne chiosano gli aspetti più evidenti, la nuova legge elettorale, certe (apparenti) riduzioni fiscali, certe iniziative riformative della Costituzione...
Ma nessuno per me ne ha centrato veramente, probabilmente, il vero senso, la vera finalità, il vero suo centro propulsore, salvo qualche spiffero uscito da Libero e ribadito dal Giornale...(Guarda caso...)
Prontamente smentito (ariguarda caso...), ma questo fa parte del gioco...
A mio parere, ribadisco A MIO PARERE, e posso tranquillamente sbagliarmi (ma non credo), il fulcro di quell'accordo è sempre più evidente e più si va avanti più emerge nella sua ampiezza.
Da una parte, Renzi, la progressiva deforestazione dell'anima di sinistra-sinistra del suo partito, una deforestazione attuata non a colpi di accetta ma con l'utilizzo su vasta scala dell'agente arancio e, ove non bastasse, del napalm e, se proprio fosse necessario, magari della bomba al neutrone...
Dall'altra, Berlusconi, l'altrettanto evidente avvicinamento a temi, spunti, suggestioni che non hanno mai fatto parte tradizionalmente del patrimonio ideologico e sentimentale, se così si può dire, della vecchia Forza Italia, del successivo Popolo della Libertà e, più in generale, del centrodestra italiano comunemente inteso, se non di alcune sue sacche minoritarie, puntualmente messe a tacere dal Capataz o più spesso dai suoi sodali...





Insomma, tra Renzi e Berlusconi non c'è solo ed esclusivamente, SECONDO ME, un contingente avvicinamento di altissimo profilo dovuto ad una certa empatia caratteriale tra i due, alla volontà di riscrivere (giustamente) insieme le regole del gioco in mancanza di un terzo interlocutore, il M5S, da sempre dichiaratosi indisponibile a qualunque accordo di questo tipo, al loro essere campioni di una certa moderazione in politica, attributo che negli ultimi anni è andato precipitando a livelli polari.
Tra Renzi e Berlusconi c'è un accordo, probabilmente meramente verbale e fiduciario, niente di scritto: "Tu, Matteo, mi spacchi il P.D. e me lo porti su un versante moderato e riformista di tipo europeo, metti al centro la riforma delle Istituzioni, quella della Giustizia, un impianto fiscale finalmente rispettoso del cittadino contribuente e delle imprese, mentre io trasporto pian piano F.I. sui temi tradizionalmente "disturbanti" per il centrodestra, i diritti civili per esempio, lo Jus Soli, l'eugenetica, dandogli certo un taglio più dialogante ed equilibrato di quello che vorrebbero fare gli Scalfarotto e le Kienge di turno, e alla fine di tutto questo processo, quando il quadro politico attuale si sarà totalmente sfaldato, uniremo le nostre forze sotto il tuo comando diretto e la mia regia in sottofondo in un grande partito moderato, che metta al bando le estreme e trionfi alle elezioni con quel benedetto 51% che né io, né te da soli potremmo mai raggiungere, ma che insieme, se siamo bravi, possiamo quanto meno giungere a sfiorare...L'intendenza seguirà o sarà spazzata via..."
Che cosa sarebbe, questa, se non una nuova D.C.?





Ma, mi direte voi, che ci guadagna Berlusconi da tutto questo?
Perché dovrebbe consegnare F.I. a Renzi?
Be', mi pare ovvio... Per una sorta di rivincita personale, per passare alla Storia come il cofondatore della Terza (o Quarta?) Repubblica, per essere magari eletto Presidente della Repubblica, in omaggio a tale riconoscimento, e soprattutto per salvare sé stesso e le sue aziende da una deriva anarco-populista di stampo giudiziario che l'avvento di Matteo Renzi ha indubbiamente non dico fermato, ma rallentato sì...






Riuscirà questo disegno? E tu, cosa ne pensi tu?
Io? Io sono niente, il mio pensiero conta niente, probabilmente tutte le elucubrazioni che ho fatto sono il frutto della mia mente malata...
Ma la verità è che non lo so...
In primis non so se un disegno strategico del genere sia fattibile...Vent'anni fa, con tangentopoli, con Mariolino Segni, con l'avvento di Silvio Berlusconi, credevo che fosse giunta l'ora di un bipartitismo all'italiana, maggioritario, con una maggioranza governante forte e rispettosa e una opposizione controllante coesa e responsabile; poi piano piano, vedendo le difficoltà di innovare, vedendo le resistenze dei tanti conservatori che si nascondevano anche tra i sedicenti progressisti, vedendo i tanti Scalfaro che sarebbero morti piuttosto che innovare una Carta Costituzionale palesemente non più adeguata ai tempi, mi sarei accontentato di un bipolarismo efficiente, con due coalizioni contrapposte, guidate dai rispettivi leaders, pronti a battagliare alle elezioni e in aula, ma capaci anche di andare oltre gli steccati ideologici per il bene dell'Italia e degli Italiani, e di riformare concordemente un impianto istituzionale superato; infine mi sarei accontentato anche solo di un sistema che consentisse al premier eletto di poter governare con una sufficiente stabilità, tale da consentirgli di stare al riparo dai tanti trabocchetti che la politica di questo paese consente...

Credo che un accordo del genere possa essere funzionale a quest'ultima esigenza, un'esigenza evidentemente al ribasso, non del tutto confacente a quelle che sono le nostre necessità di sistema, ma forse l'unico tipo di risposta che il popolo italiano vuole sia data al riguardo, evidentemente...
E la politica è l'arte del possibile,
Siamo un paese troppo vecchio, di civiltà, di idee, di concezioni di vita, per fare un così totale e immediato salto nel buio: il maggioritario impone un diverso modo di pensare, di concepire la politica, necessariamente impone delle drastiche scelte di campo, che spesso pongono a chi le adotta degli interrogativi chiari, perentori, senza alternative, cui bisogna dare giocoforza delle risposte altrettanto nette, precise, senza se e senza ma...
Risposte che non tutti, intossicati come sono dall'ideologia, dai preconcetti, dalla mentalità, sono capaci di dare.
Meglio quindi un approccio soft alle nuove sfide, meglio dare la possibilità a tutte le idee, e non solo alle due, tre, massimo quattro prevalenti, di andare in parlamento, foss'anche solo per dire "Io esisto", e pazienza se questo significhi lasciare spazio ai partitini dello 0 virgola...
Purché però si consenta a chi vince di poter governare in santa pace per i cinque anni di una legislatura, di portare a casa qualche risultato da poter sbandierare alle elezioni successive, così che possa essere giudicato sulla base di ciò che ha fatto veramente, e si dia la possibilità a chi perde di poter esercitare una sana e corretta opposizione, che lo porti a segnalare tutte le mancanze di chi è chiamato a condurre la politica nazionale, così da poter essere premiato dopo cinque anni se le sue proposte politiche si rivelino più aderenti alle volontà del corpo elettorale. 
E poi io per primo sono stanco di contrapposizioni, di insulti reciproci, di interventi a gamba tesa da parte di soggetti estranei alla normale dialettica politica, che siano i magistrati, i maitres a penser di 'sto cavolo, i registi, i filosofi, i giornalisti, sono stanco di immobilismo, di convegni a perdere, di pastoni sul nulla...
E come sono stanco io credo lo siano tutte le persone moderate e di buona volontà, di destra o di sinistra che siano,  che combattono ogni giorno in questo benedetto paese.





Non so se quella del patto del Nazareno sia una prospettiva che mi piace, non so che cosa possa nascerne sul serio, non so neppure se ci siano retropensieri nei suoi due ideatori e a dir la verità non so nemmeno se riuscirà sul serio o se la forza della reazione sarà tale da respingerla (lo scopriremo in breve tempo, credo).
In verità non dico nemmeno che sia la cosa migliore che possa essere, o la cosa peggiore, mi limito a descrivere un possibile scenario come mi sembra si stia disvelando a poco a poco. 
E se così è (ripeto, non è mica detto), ci sono alcune cose, di quelle che sembrano emergere da questo indistinto magma dialettico in ebollizione, che mi possono piacere, altre che segnalano temi e problemi che vanno affrontati, perché non è giusto girarsi dall'altra parte facendo finta di nulla (ne parlerò, su questo blog), alcune che non mi piacciono per niente, altre che tratterei in maniera diversa, ma una cosa è sicura...
Questo paese deve cambiare passo!
E non saranno certo le truppe cammellate dei sindacati, quella supposta milionata di novelli luddisti e nostalgici del tempo che fu portati in piazza da Susanna Camusso a dare la soluzione che occorre.
Certo, fa specie il pensiero che là dove non sono riusciti Mussolini, De Gasperi, Craxi, Berlusconi, riesca Matteo Renzi...
Ma Matteo Renzi d'altronde non è comunista, non è socialista, non è sessantottino, non è proprio di sinistra.
E' un figlio degli anni '80, che ha frequentato e credo frequenti ancora la parrocchia, che è stato boy scout, che ha partecipato alla trasmissione di Mike Bongiorno buonanima...
Non so cosa c'entri lui con il P.D., me per fortuna non è un problema mio però, se la sono cercata loro e loro se la devono sorbire tutta, goccia a goccia, 'sta cicuta...
E anche se mi fa tenerezza il pensiero di quell'uomo in bicicletta che ancora crede nel Sol dell'Avvenire e si affanna ad attaccare le pagine del fu organo del P.C.I. sulle bacheche cittadine, io non dimentico certo che è proprio tra questi soggetti che si nascondono ancora gli ultimi fissati della rivoluzione, quelli che ancora adesso, se glielo dicessero, sarebbero pronti ad andare a prendere i vecchi e arrugginiti Sten nascosti in cantina, le Breda 37 trafugate a suo tempo al Regio Esercito, le bombe a mano tedesche seppellite nel vecchio campo del nonno, per far trionfare la bandiera rossa.
Il problema è che costoro non si rendono conto che tutte queste armi non sono più capaci di usarle, e comunque con ogni probabilità gli scoppierebbero in mano tanto sono ossidate...
Sono vecchi loro e vecchie le loro armi.
Non fanno più paura, ormai...





Camusso, renditene conto, che ti piaccia o no la guerra è finita!
Siete tutti vecchi. Vecchi, capito?
Vecchi di pensiero, vecchi di idee, vecchi come metodi di lotta, vecchi come soluzioni.
Non rappresentate più nulla ormai, solo la conservazione.
Arrendetevi.
Tra un po', gli unici scioperi generali che potrai indire saranno quelli dei pensionati che si rifiuteranno di andare ai giardinetti....


La curvatura della falce e del martello c'è...




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