Intervengo in breve sulla presunta riforma del Senato.
1) Vogliamo
fare il monocameralismo, abolendo il bicameralismo perfetto.
Ottimo, nulla da dire, comporta snellimento delle procedure, maggiore efficienza, meno sprechi di costi e di tempi, tendenzialmente anche forse una maggiore ponderazione sulle questioni.
2) Il nuovo Senato non dovrà dare la fiducia.
Bellissima cosa, la fiducia dev'essere sul programma politico complessivo, quindi è giusto che la dia solo la Camera dei Deputati, che ha il compito di dare la configurazione normativa statale generale, senza limiti di materia, sulla base del programma illustrato dal Presidente del Consiglio in pectore nella sua prima seduta in aula.
3) Il Senato si occupi solo delle materie locali e regionali.
Benissimo, così ci sarà finalmente una chiara distinzione di ruoli, procedure e conseguentemente responsabilità.
Tutto bene , quindi?
Seeeeeeeeeeeeeeeee...
Se le cose stanno come dette sopra, perché mantenere comunque
il Senato come organo politico paritario alla Camera sul piano istituzionale, radicato a Roma, con una sua sede, suoi impiegati e funzionari, sue dependances?
(Vedrete che anche il discorso sul divieto di una specifica indennità di carica prima o poi rientrerà, passata l'attuale buriana, col progressivo aumento di competenze e responsabilità, non illudetevi, e sarà anche giusto così perché se col mio voto rischio di avere anche da innocente delle conseguenze magari penali voglio quanto meno la garanzia di un ritorno economico, sennò chi me lo fa fare???)
(Vedrete che anche il discorso sul divieto di una specifica indennità di carica prima o poi rientrerà, passata l'attuale buriana, col progressivo aumento di competenze e responsabilità, non illudetevi, e sarà anche giusto così perché se col mio voto rischio di avere anche da innocente delle conseguenze magari penali voglio quanto meno la garanzia di un ritorno economico, sennò chi me lo fa fare???)
E perché mantenere il Senato in una forma non elettiva, coi suoi
rappresentanti costituiti da un tot variamente definito di presidenti regionali, sindaci,
consiglieri locali dalla doppia configurazione, senatori e componenti
locali, che se la cantano e se la giocano da soli, senza che noi elettori possiamo dire beo, e peraltro impegnati in una sorta di rotazione perenne in
quanto decadono al momento stesso della loro cessazione dalla funzione istituzionale primigenia?
quanto decadono al momento stesso della loro cessazione dalla funzione istituzionale primigenia?
Ma che siamo qui, al gioco natalizio tradizionale del Saltacavallo???
"Apri bottega, chiudi bottega..."???
Senza considerare che il mestiere di esponente istituzionale locale ha comunque una valenza diversa e meno complessa di quella di senatore, che ha una prospettiva nazionale certo di più lungo respiro.
Pensateci bene, persino il ruolo dell'elettore, oltre che delle liste nella scelta dei candidati, viene in qualche modo di fatto ridisegnato, perché certe considerazioni alla base di un certo voto locale (tipo: "È un amico", "Lo conosco di persona", "È il cugino di un dipendente di un amico di mio zio", "Noi di Castelguelfo non voteremo mai per uno di Castelghibellino", "Non è del mio partito ma mi è simpatico, e poi è solo un voto locale in fondo...") dovrebbero essere opportunamente riviste, alla luce di una simile mutazione genetica...
Saremmo veramente preparati a tutto questo?
O non sarà pure questo un modo per favorire smaccatamente chi è più forte nel voto locale, per abitudine, per interessi consolidati, per pigrizia dell'elettorato, per mancanza di un'opposizione credibile, per qualunque altro motivo, insomma???
Senza considerare che il mestiere di esponente istituzionale locale ha comunque una valenza diversa e meno complessa di quella di senatore, che ha una prospettiva nazionale certo di più lungo respiro.
Pensateci bene, persino il ruolo dell'elettore, oltre che delle liste nella scelta dei candidati, viene in qualche modo di fatto ridisegnato, perché certe considerazioni alla base di un certo voto locale (tipo: "È un amico", "Lo conosco di persona", "È il cugino di un dipendente di un amico di mio zio", "Noi di Castelguelfo non voteremo mai per uno di Castelghibellino", "Non è del mio partito ma mi è simpatico, e poi è solo un voto locale in fondo...") dovrebbero essere opportunamente riviste, alla luce di una simile mutazione genetica...
Saremmo veramente preparati a tutto questo?
O non sarà pure questo un modo per favorire smaccatamente chi è più forte nel voto locale, per abitudine, per interessi consolidati, per pigrizia dell'elettorato, per mancanza di un'opposizione credibile, per qualunque altro motivo, insomma???
Non sarebbe meglio a questo punto dare una configurazione più
precisa e con maggiori poteri se del caso alla Conferenza Stato-Regioni, che già c'è, è ormai rodata e ha procedure, prassi e competenze ben delineate???
Facciamo così, diamole questi poteri, chiamiamola direttamente Senato e
buona notte...
O
forse vogliamo tenere sia l'una che l'altro? Con due sedi, due apparati burocratici, due bilanci, etc. etc.???
Ma poi, se vogliamo fare il monocameralismo perché dare la possibilità
comunque a una maggioranza qualificata del "nuovo" Senato
di chiedere di poter intervenire anche nelle materie di competenza
della Camera?
Se
deve essere monocameralismo che sia monocameralismo e stop.
Il Senato
di nuovo conio pensi solo alle questioni regionali, senza chiedere altre incombenze per le quali non è attrezzato e non ha competenza.
Ultimo
punto: che significato ha mantenere i senatori a vita in un contesto
riformato come questo? Già ne hanno poco ora, di senso, ma se li
manteniamo e in più ne aggiungiamo altri cinque (in una prima stesura si parlava addirittura di ventuno, mi pare), a
termine, di diretta nomina presidenziale, siamo proprio
all'impazzimento.
Ne abbiamo già parlato a suo tempo, in un post dell'1 marzo scorso che trovate qui e anche nella pagina LA COSTITUZIONE PIÙ BELLA DEL MONDO: i senatori, per età, modi di elezione, esperienza parlamentare,
dovrebbero dare un contributo di ragionevolezza, moderazione,
pacatezza dei termini superiore a quello dei deputati, quasi in senso
filosofico, tale da andare oltre la mera contingenza dei temi
trattati.
I
senatori a vita, poi, nemmeno a parlarne, sono addirittura dei
cooptati, il loro dovrebbe essere un ruolo di mera testimonianza, di
prestigio istituzionale, di volo altissimo sui problemi del paese.
Li
abbiamo già trasformati nel tempo di fatto in militanti dell'aula, tra l'altro non
votati da nessuno, già sono stati usati per stravolgere delle maggioranze, in totale spregio del giudizio del corpo
elettorale, e
si ha il coraggio non solo di mantenerli anche adesso, ma con in più l'aggiunta di senatori temporanei
cooptati dal presidente non si sa in base a quali criteri, e che durano per tutto il corso del mandato di quest'ultimo, in un
contesto istituzionale comunque nuovo e del tutto diverso da quello
originario???
Ma porca miseria, lo volete capire o no che noi questo paese dobbiamo alleggerirlo, dobbiamo riformarlo di brutto, dobbiamo metterlo in efficienza, al di là degli steccati ideologici, politici, umani???
Siam passati a qui... |
...A qui... |
Se il Senato deve restare che sia strettamente legato a materie precise, di solo impatto locale, ma sia appositamente votato in elezioni specifiche come ora, magari
con una composizione di soli 100 rappresentanti, che siano scelti e non mezze figure, che
siano esperti del settore, che siano motivati a fare il bene del
paese: non
dia la fiducia e non abbia la possibilità di interloquire comunque
in materie non attinenti a quelle di sua stretta competenza.
Se
invece il Senato deve essere una controfigura solo un po' più brillante della
Conferenza Stato-Regioni non elettiva si potenzi solo questa e stop,
senza inutili duplicazioni di figure, costi e burocrazie.
Volete
chiamarla Senato, e sia, chiamatela così, ma basta fare
giochini.
Una seduta della Conferenza Stato-Regioni: c'è bisogno anche di meno spazio... |
Ma lo volete capire che la gente comincia ad essere stufa di questi trucchetti da magliari???
Tomasi di Lampedusa non so se l'abbiamo letto tutti, ma quanto meno a scuola "Il Gattopardo" l'abbiamo studiato e in tanti avranno anche visto il film con Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Giuliano Gemma.
Ecco, vedete di non prenderci in giro per cortesia...
P.S. Scopro ora che il Senato potrebbe legiferare anche, in seguito a un emendamento dell'opposizione, su "materie eticamente sensibili", termine che più vago, generico e potenzialmente estensibile all'infinito (in politica tutto é possibile) non si potrebbe.
E il monocameralismo perde un altro pezzo...
Inoltre i 5 senatori a vita scomparirebbero ma resterebbero i 5 senatori presidenziali, in carica fino a quando resta in carica il loro "benefattore".
5 senatori su 100 che rispondono solo al presidente.
Capirei in una logica presidenzialista, ma con l'attuale sistema...
Mah...
Qui facciamo un vero e proprio gruppo del presidente, autoreferenziale e politicamente stra impegnato...
La ratio faccio veramente fatica a trovarla. Cos'è, gli altissimi meriti sono a tempo determinato?
O é solo un pretesto, l'ennesimo, per attribuire al Napolitano di turno eletto non dal corpo elettorale ma nel segreto delle stanze da tre o quattro persone, non di più, il potere di poter fattivamente fare come più pare a lui, in spregio della volontà sovrana del popolo che vota?
Sarò malizioso, ma é la storia a rendermi tale.
Arimah...
Tomasi di Lampedusa non so se l'abbiamo letto tutti, ma quanto meno a scuola "Il Gattopardo" l'abbiamo studiato e in tanti avranno anche visto il film con Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Giuliano Gemma.
Ecco, vedete di non prenderci in giro per cortesia...
P.S. Scopro ora che il Senato potrebbe legiferare anche, in seguito a un emendamento dell'opposizione, su "materie eticamente sensibili", termine che più vago, generico e potenzialmente estensibile all'infinito (in politica tutto é possibile) non si potrebbe.
E il monocameralismo perde un altro pezzo...
Inoltre i 5 senatori a vita scomparirebbero ma resterebbero i 5 senatori presidenziali, in carica fino a quando resta in carica il loro "benefattore".
5 senatori su 100 che rispondono solo al presidente.
Capirei in una logica presidenzialista, ma con l'attuale sistema...
Mah...
Qui facciamo un vero e proprio gruppo del presidente, autoreferenziale e politicamente stra impegnato...
La ratio faccio veramente fatica a trovarla. Cos'è, gli altissimi meriti sono a tempo determinato?
O é solo un pretesto, l'ennesimo, per attribuire al Napolitano di turno eletto non dal corpo elettorale ma nel segreto delle stanze da tre o quattro persone, non di più, il potere di poter fattivamente fare come più pare a lui, in spregio della volontà sovrana del popolo che vota?
Sarò malizioso, ma é la storia a rendermi tale.
Arimah...
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