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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

giovedì 20 marzo 2014

Tutto sta a capire se vogliamo essere Pinotti o Luxuria

Palazzo Baracchini, sede del Ministero della Difesa, in Via XX Settembre a Roma
Premetto che a me Roberta Pinotti, neo ministra della difesa, piace molto.
E' competente, ha passione della materia, ha superato i radicalismi pacifondai che coltivava nel suo passato, è concreta e, soprattutto, è riuscita a superare le diffidenze dei generaloni che la circondano ed a guadagnarsene l'apprezzamento, cosa nient'affatto scontata in un ambiente così (apparentemente) chiuso come quello militare, a maggior ragione nei confronti di una donna.
Quindi da parte mia nei confronti della Pinotti non c'è assolutamente alcun pregiudizio
di ordine politico, ideologico e, men che meno, di genere.
Ma il mio profondo apprezzamento per la persona e per le sue competenze non mi fa certo velo nel giudicare i suoi primi passi ai vertici di Palazzo Baracchini, sede del suo dicastero.

Il neo Ministro della Difesa Roberta Pinotti



Il fatto è che per far fronte alle mirabolanti promesse elettorali del Giovin Signore fiorentino sembra che la soluzione sia inedita: togliere soldi alla Difesa e spanderli e spanderli in giro come manna...
La soluzione trovata per far fronte agli impegni promessi da Matteo Renzi sarebbe infatti in quattro direzioni:
1) vendere la portaerei Garibaldi;
2) prendere solo metà dei "famigerati" JSF (Joint Strike Fighters) F-35 Lightning II in programma (45 invece di 90), peraltro al solo fine di evitare le fortissime penali, pari sembra ad un terzo dell'intero programma, che graverebbero sulle nostre casse in caso di abbandono sic et simpliciter del progetto, perché sennò a questo si arrivava; 
3) chiudere e poi vendere 385 caserme e diminuire in maniera consistente il numero di militari e civili in servizio;
4) sospendere il programma SOLDATO FUTURO portato avanti dall'Esercito all'incirca da un decennio ormai, e già più volte ridimensionato, per ridiscuterlo in ambito europeo in vista di sinergie con le altre industrie del continente (sì, come no, dovremmo mettere in comune con altri le NOSTRE ricerche decennali nel settore, in vista di un fine indistinto, così che gli altri le metteranno a frutto per i fatti loro...Bella mossa, davvero...): tra l'altro è un programma teso a favorire la sopravvivenza in ambiente ostile del soldato, ricordiamocene poi alle prime geremiadi quando uno dei nostri cade nell'adempimento del proprio dovere...


Una slide esemplificativa del progetto SOLDATO FUTURO
(notare quanti bei nomi dell'industria italiana siano interessati al progetto)

Mi si dice: l'Italia in questo momento è, insieme con gli inarrivabili USA (che hanno una decina e più di superportaerei nucleari), l'unica nazione al mondo con l'India ad avere più di una portaerei e non se ne sente la necessità, anche perché ci sarebbero solo tre basi capaci di ospitarle in Italia (ma, signori miei, Taranto, La Spezia, Augusta sono le tre basi principali della Marina Militare Italiana, che vogliamo farci? E poi, per chi non lo sapesse, le navi normalmente si muovono, né hanno il dono dell'ubiquità).
Oh, insomma, si insiste, la nuovissima Cavour è stata impegnata in solo due missioni operative, una per il terremoto ad Haiti e un'altra per un giro del mondo addestrativo ma soprattutto promozionale e d'immagine, tanto da essere pagato quasi per intero da degli sponsor...
(Che orrore...Che schifo....Brrrrrrrrrrrrr............)


Il Garibaldi a Malaga nel 2004
Be', allora qui bisogna capirsi: prima di tutto, sinceramente, premesso che non si vede cosa ci sia da dolersi se, per una volta nella vita, siamo all'avanguardia in un determinato settore strategico mondiale, non dimentico affatto che, con tutto il bene che voglio al caro vecchio "Peppino", definire Nave Garibaldi una portaerei è, diciamo così, leggermente azzardato, una bellissima manifestazione d'orgoglio patriottico-mediatico che però non tiene conto della realtà, tant'è vero che non appena entrata in servizio la Cavour la precedente ammiraglia è stata declassata ufficialmente a portaelicotteri.

Per una unità di 180 metri di lunghezza, 800 uomini di equipaggio, nemmeno 14000 tonnellate di dislocamento e con una capacità operativa al massimo delle sue possibilità di una dozzina di ormai superati Harriers a decollo corto e/o verticale, con tre o quattro elicotteri di supporto e stop, era appena giusta la definizione di portaeromobili, come recitava la terminologia della marina, che ha rimpiazzato quella originaria di incrociatore tuttoponte, adottata quando per una legge fatta all'epoca del Fascismo solo l'Aeronautica poteva disporre degli aerei di combattimento e solo una preveggente intuizione degli Ammiragli degli anni '70 portò a volere quella nave a tutti i costi, come utile strumento flessibile che potesse un giorno, come poi puntualmente avvenuto, essere convertito in (piccola) portaerei e dare così alla nostra Marina quella statura che rischiava di perdere a metà degli anni '70...

Harrier in volo

Perché il punto è proprio questo: il "Peppino" era più che altro un dimostratore tecnologico, che ha però fatto fare alla nostra cantieristica militare un balzo in avanti spaventoso e ha ridato autorevolezza alla nostra forza armata di punta (da sempre), ma nulla di paragonabile alle superportaerei nucleari americane, mostri da oltre 100000 tonnellate di stazza, 6000 uomini di equipaggio, 300 e passa metri di lunghezza e capacità di trasporto di 80 aerei da combattimento di ultimissima generazione, oltre a elicotteri, aerei radar e ricognitori: roba che una sola di esse ha la stessa potenza di fuoco dell'intera Aeronautica Militare Italiana...

La superportaerei nucleare americana George W. Bush in crociera nel Mediterraneo

Ecco, rispetto alla Garibaldi la Cavour, sì, è una portaerei, al momento la migliore portaerei STOVL (Short Take Off and Vertical Landing, cioè "a decollo corto ed atterraggio verticale") e convenzionale in circolazione (ma tra un po' sarà superata da altre di prossima entrata in servizio, britanniche e indiane), ma coi suoi 250 metri di lunghezza, 1200 uomini di equipaggio, 30000 tonnellate di stazza e al massimo una ventina di Harriers imbarcati, che poi si pensa di sostituire appunto con gli F-35 americani, è pur sempre un giocattolino rispetto alle ben più prestanti navi statunitensi...E sinceramente, essendo operativa solamente da circa un triennio, il fatto che in tempo di pace abbia già svolto, peraltro in maniera impeccabile, due intensi cicli di operazioni in giro per il mondo, con finalità umanitarie e addestrative e solo in via complementare di altro genere, viene tutto a favore dell'efficienza della forza armata e delle sue scelte strategiche, compresa quella eventuale di farsi pagare il gasolio dagli sponsors (non vedo il problema..)
Non facciamoci traviare dal discorso che due portaerei per noi sono comunque troppe: è una situazione assolutamente transitoria, perché nel breve spazio di un quinquennio, forse un decennio ad andare di lusso, resterà in mare la sola Cavour.

Nave Cavour in manovra

E qui andiamo al succo della questione.
Il caro vecchio "Peppino" è dell'85, è stato puntualmente schierato in tutte le missioni di un certo peso sostenute dalle nostre forze armate in questi trent'anni (dal primo conflitto in Iraq alle coste della Somalia, dalla guerra del Kosovo all'Afghanistan, dal Libano al conflitto con la Libia, e così via...), sempre con onore ed estrema prontezza operativa, ed ormai sta tirando gli ultimi, nonostante tutte le operazioni di aggiornamento e manutenzione effettuate in questi anni (l'ultima è tuttora in corso): è destinato quindi tra qualche anno ad essere dismesso.
In un contesto del genere ci sta quindi che possa essere venduto, anzi è un'operazione estremamente intelligente se vogliamo, anche se dispiacerà  un po' a tutti non vederne più la elegante sua sagoma solcare i nostri mari, tuttavia, per quanto vecchio, superato e piccolino, è pur sempre un tipo di unità non da tutti: insomma, quello che voglio dire è che non dobbiamo certo aspettarci di venderlo in quattro e quattr'otto, né di ricavarci chissà quanto, visto che certo non è presumibilmente a Stati di primaria importanza militare che potrebbe essere ceduto, né di chissà quali disponibilità economiche, salvo miracoli, e comunque nel frattempo va mantenuto in efficienza operativa, e altro tempo occorrerebbe per addestrare gli equipaggi di chi lo acquisti...
A meno che non lo si voglia vendere come un ferro vecchio d'occasione, e allora però se ne ricaverebbe ancor meno...
Insomma, Nave Garibaldi è una vecchia signora dei mari che ha una sua dignità, ma se crediamo vendendola di ricavarci in fretta tanti soldi, e se crediamo che lo stesso valga per le 385 caserme, spesso ormai abbandonate e in disuso, è meglio che abbassiamo un pochetto le nostre aspettative...Lo stesso personale militare e civile in esubero, poi, al limite andrebbe in prepensionamento o sarebbe allocato presso altre amministrazioni, quindi al massimo potrebbe esserci un lievissimo risparmio e forse un miglioramento delle efficienze, ma finisce lì...


Nave San Marco in navigazione

Detto questo, però,  a breve se non brevissimo termine giungerà al pettine anche il nodo delle nostre tre navi di trasporto truppe (San Marco, San Giusto e San Giorgio), navi sulle 8000 tonnellate giunte anch'esse al limite delle loro capacità per l'intenso utilizzo in tanti anni di missioni in tutto il globo: l'idea primigenia era quella di sostituirle con una o due navi soltanto, sulle 15000 tonnellate, ma con capacità decisamente superiori di trasporto, comando e controllo e limitate funzioni anche di portaeromobili, sostanzialmente comunque delle Garibaldi 2 alla fine.
L'esigenza di sostituire i tre "Santi" è INSOPPRIMIBILE e tra un po' acquisterà i caratteri dell'URGENZA, né sono concepibili ipotesi di acquisto di carrette usate dall'estero o di proseguire con mezzi similari anche nuovi, che alla fine costano lo stesso ma rendono assai meno e negli anni pesano di più sulle casse per mantenerli in efficienza...Si cambia sempre per migliorare, e per migliorare come al solito in questi casi si deve spendere.

Typhoon Eurofighter
Infine, ben presto cesseranno via via la loro vita operativa gran parte dei caccia Tornado e AMX Ghibli in dotazione alla nostra già assai sacrificata Aeronautica, costretta a tenersi fino a pochissimi anni fa per la difesa del territorio nazionale (quindi per la primaria delle sue funzioni) i bellissimi ma ormai impresentabili "Spilloni", gli F-104 Starfighters, caccia concepiti negli anni '50 per fronteggiare i Mig 15 e 17 usati dai Cinesi nella Guerra di Corea! 

Un F-104 Starfighter a metà anni '80, a Verona-Villafranca

Ecco, si tratta di circa un centocinquanta aerei, che dovevano essere sostituiti più o meno per un numero pari alla metà dai "famigerati" F-35 (una quindicina di quei 90 era destinato infatti all'aviazione navale): se si prendono solo 45 F-35, di cui almeno una quindicina sicuramente destinati alla sola Cavour a questo punto, i restanti 30 sono assolutamente troppo pochi per coprire il fabbisogno necessario e (minimamente) sufficiente per mantenere in efficienza operativa la forza armata, e quindi immagino che, a parte dismettere qualche Tornado e Ghibli in meno, che però andrebbe giocoforza ricondizionato ad uno standard più adeguato, bisognerebbe ricorrere per forza anche e soprattutto all'acquisizione di un certo numero di altri Typhoon Eurofighters, che pure non si era previsto di comprare e non sono neppure del tutto sovrapponibili agli F-35 come caratteristiche.
E poi costano anche loro, eh...E anche abbastanza.
Così come costa anche ricondizionare gli aerei che si sarebbero dovuti far andare in pensione.
Qui a gratis nessuno ti dà niente purtroppo...

Un F-35 Lightning II in volo

In conclusione, vendere il Garibaldi va bene, non dico di no, prendere metà degli F-35, benone, eliminare il progetto SOLDATO FUTURO, chiudere e poi vendere caserme, ridurre ancora i numeri di civili e militari, ottimo, ma poi?
Si vuol far cassa con le prime cose a portata di mano, lo capisco, e contemporaneamente si vuole strizzare l'occhio a certo pacifismo, ai Comboniani, a SEL, al M5S, non discuto, è la politica,  ma poi si deve anche tener conto dell'interesse nazionale...
Che è quello di mantenere per le nostre forze armate una capacità di proiezione adeguata al nostro rango (e alle relative ambizioni) di media potenza regionale con un suo ruolo strategico nel bacino del Mediterraneo e specifiche responsabilità di difesa della pace acquisite nel tempo in ambito NATO e ONU.


Il che significa, per esempio, sostituire i mezzi dismessi con altri magari in minor numero ma di superiore capacità, al fine di mantenere almeno inalterato un certo livello di prontezza operativa nelle nostre forze armate, quindi della loro credibilità, della loro capacità di porsi come attrici importanti e non come semplici comparse nel gioco strategico mondiale,  e in definitiva della conseguente possibilità per il nostro governo di influenzare quelle decisioni di politica internazionale che coinvolgono i nostri interessi specifici nel mondo intero.
E significa, ancora, persistere per esempio nell'acquisizione già finanziata per la Marina delle nuovissime unità classe ORIZZONTE-Andrea Doria (caccia), FREMM-Carlo Bergamini (fregate) e U212-Scirè (sottomarini), al di là dei soliti pacifismi ideologici di maniera e francamente fuori dalla realtà.
E tutto questo senza dovermi addentrare anche su tutte le ricadute tecnologiche, industriali, occupazionali, d'immagine a favore del nostro paese, che sono incredibili.

Fregata Carlo Bergamini (Classe FREMM)
Questi sono i costi necessari per mantenere in perfetta efficienza e credibile  una Difesa di mestiere e non basata sulla leva obbligatoria come era solo fino a poco tempo fa...
Se invece si decidesse di vendere ogni cosa che stia un minimo in piedi e non rimpiazzare nulla di tutto quello che in breve tempo giungerà a decadere tanto vale allora dare in appalto la difesa all'esterno e comportarci come un Costarica qualsiasi: non avete idea di quanto si possa risparmiare in tal modo.

Per far questo, però, a che serve la Pinotti nel dicastero di Via XX settembre? Mandiamoci Vladimir Luxuria e facciamola finita, tra l'altro avrebbe anche il phisique du role giusto...

Vladimir Luxuria







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