Questo post è scritto congiuntamente da me e da mia sorella Annalisa, cooperante internazionale (Afghanistan, Kosovo, Haiti), componente della CROCE BLU di Modena, capitano della riserva selezionata dell'esercito (Iraq, Nassiriyja).
Diversi nostri contatti su fb, chiacchierando, ci esprimono stupore e risentimento perché il poco amato (da loro) Silvio Berlusconi non ha (ancora) dato fiato alle trombe e non si è ancora espresso nei riguardi della situazione ucraina, considerati i rapporti fraterni che ha con Vladimir Putin. Gli imputano cioè di non aver ancora interceduto presso di lui per evitare uno scontro
che potrebbe fare da prologo ad un'ipotetica Terza Guerra Mondiale.
Premesso che per costoro ogni cosa che Berlusconi dica o faccia è sbagliata a prescindere, se si fosse mosso non avrebbe dovuto farlo e se ora non lo fa dovrebbe farlo, tanto vale chiarire alcuni punti.
Punto primo: la Crimea, già tartara come gli USA erano in realtà dei nativi indiani, è da almeno due secoli storicamente russa, passata solo in via meramente formale all'Ucraina sovietica nel 1954 come dono di Nikita Krusciov al popolo ucraino, nell'ambito comunque di uno Stato che si credeva assolutamente unitario e non frazionabile, ed è popolata per oltre il 60% da gente di etnia russa che si sente, appunto, russa e vuole stare in Russia, senza contare le memorie della omonima guerra combattuta tra il 1853 e il 1856 (quella della famosa carica insensata di Balaklava condotta dai 600 della brigata leggera di cavalleria britannica guidata da Lord James Brudenell, settimo Conte di Cardigan, con la partecipazione di un corpo di spedizione piemontese, una delle poche cose che si imparano a scuola sulle cause che portarono al Risorgimento) ed il fatto che la capitale Sebastopoli sia la base più importante della Flotta Russa del Mar Nero, oltre che città martire nella "Grande Guerra Patriottica", cioè la seconda guerra mondiale.
La carica di Balaklava vista dal punto di vista russo (William Simpson, 1855) |
Punto secondo: l'Ucraina in quanto tale non è mai esistita da sola come Nazione, perché in realtà è un coacervo eterogeneo di pezzi di Polonia, di Prussia e di Russia.
Punto terzo: magari ci fosse stato Berlusconi (ultimo presidente eletto della storia d'Italia), perché, come accaduto qualche anno fa in analoghe situazioni nei riguardi della Georgia, sarebbe stato senz'altro capace di porsi come mediatore con Putin e risolvere il problema con una semplice telefonata, grazie appunto al suo rapporto privilegiato con lui.
Punto quarto: quell'inetto di Barack Obama, Premio Nobel dei miei stivali, lui sì, sta facendo di tutto per far cadere governi più o meno legittimi (Yanukovitch, francamente insopportabile, era stato comunque regolarmente eletto), scientificamente appoggiando le forze più discutibili, inaffidabili e pericolose per meri motivi economici e geostrategici, non certo per difendere i diritti umani, mettendo in mano certi paesi ai fondamentalisti musulmani e lasciando la prevalenza della protesta ucraina ai movimenti neonazisti.
La cattura di Gheddafi, già ferito, che verrà seviziato e ucciso poco dopo |
Punto quinto: situazioni borderline come quelle dell'Ucraina sono una costante della storia, senza andare troppo in là nel tempo citiamo una situazione che Annalisa ha potuto constatare di persona nella sua esperienza di cooperante internazionale e volontaria ONU negli anni 1999-2001, quella tra il Kosovo e la Serbia. Non per niente la dissoluzione della Yugoslavia ricorda molto da vicino quella dell'URSS, fatte le debite proporzioni. E anche in quel caso la NATO è intervenuta (a sproposito!) sempre su input dei democrats americani, a bastonare uno Stato sovrano, per quanto infingardo e violento!!!
Il nostro rigetto per l'Unione Sovietica (tanto simpatica a tanti amici nostri, proprio quelli che ora si chiedono dove sia SB...), per il comunismo e per tutti gli assolutismi, di destra o sinistra che siano, è assoluto, e potete immaginare la nostra solidarietà convinta per i poveri Ucraini, tirati per la giacchetta da tutti quelli elencati sopra, ma dopo la caduta del Muro di Berlino non c'è più la contrapposizione tra buoni e cattivi (da capire chi sono gli uni e gli altri...) e anche l'Italia vi si trova invischiata nel mezzo e deve acquisire un suo ruolo autonomo e credibile, attento ai suoi interessi.
Berlusconi è stato fatto cadere per questo da un vero e proprio complotto internazionale che sta emergendo con sempre maggior chiarezza (grazie alle parole di persone non certo a lui vicine) e l'Italia, ormai svuotata di qualsiasi credibilità e potere decisionale ed economico, sta diventando una colonia dello straniero (UE= Germania + Francia, che crede di scamparla, povera illusa...)
Di certo Berlusconi avrebbe avuto un ruolo positivo determinante in questa crisi, fosse stato ancora Premier come gli Italiani avevano deciso, mentre il "faso tuto mi" Renzi, che si è letteralmente calato le braghe addirittura con Ignazio Marino, che ascendente volete che abbia sul panorama internazionale e su Putin????????
Ce l'immaginiamo Putin, quando l'avvisano che il Ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini vorrebbe parlargli al telefono: "Moghe...Chi???"
Ce l'immaginiamo Putin, quando l'avvisano che il Ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini vorrebbe parlargli al telefono: "Moghe...Chi???"
Non si può chiedere a Berlusconi -che è stato fatto fuori con un indegno colpo di mano dal Senato, credendo di averlo eliminato dalla politica tout court (che ingenui...), sputandogli addosso ogni insulto conosciuto e incolpandolo di ogni nefandezza- di intervenire come se fosse un juke box in cui metti un gettone e parte la canzone!
Stiamo così bene adesso che non c'è più, no...? Se a voi sta bene così...
Comunque credeteci, siamo convinti che lui la sua parte la farà comunque...
Un conflitto mondiale non conviene proprio a nessuno. Né ora, né mai...
A titolo personale, e qui è strettamente Il Forcone del Diavolo che parla, credo che si arriverà comunque a una secessione più o meno pacifica della Crimea dall'Ucraina, tanto più che c'è già in programma per la fine del mese, credo, un referendum sullo status di quella regione.
Con buona pace di Obama...
Con buona pace di Obama...
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