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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

giovedì 27 febbraio 2014

Ne resterà solo uno


E anche ieri è stata avviata da parte della ditta associata Grillo & Casaleggio l'espulsione di altri quattro esponenti
del M5S, colpevoli di "esternazioni non condivise dalla base, frutto del loro pensiero personale".
In pratica, si dice con soave e tragica serenità, i senatori Francesco Campanella, Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino,  Luis Alberto Orellana vengono espulsi non per motivi di insanabili, magari reiterate e comunque profonde difformità di indirizzo politico o programmatico, ma perché colpevoli di pensare, essere rei cioè di non avallare puramente e semplicemente i "contenuti" di quello sproloquio inqualificabile fatto da Beppe Grillo in diretta nazionale in occasione delle consultazioni istituzionali col candidato Premier Matteo Renzi...

Gli espulsi Battista, Campanella, Orellana e Bocchino

Che tutto questo sia una palese violazione degli arrt. 49 (che prevede il metodo democratico come caratteristica specifica di ogni partito per essere legittimato al confronto politico) e 67 della Costituzione (quello che prevede il divieto del mandato imperativo a carico di ogni singolo parlamentare) pare una questioncina di poco, di "lana caprina" la definisce un utente di facebook con cui mi sono trovato a confrontarmi al riguardo, che tutto questo richiami in maniera inquietante certe farneticazioni teorizzate nell'Unione Sovietica all'epoca di Stalin o nella Cina maoista, nell'Albania di Enver Hoxha o nell'attuale Corea del nord (e meno male che Grillo non è proprietario di 120 cani, sembra...), che il fatto stesso che qualche migliaio di internauti incazzati col mondo possano decidere della sorte di persone portate lì dove sono da milioni di (incauti) elettori, sulla base di un semplice input dettato dal dittatorello di Genova, tutto questo sembra non avere alcun rilievo...

Scusate, questa è troppo bella, non la potevo non mettere...:-)

Ma la fronda interna al movimento di Grillo sta raggiungendo un punto di ebollizione mai toccato prima: ci sono i parlamentari (e non solo i parlamentari) già espulsi in precedenza, ci sono quelli che stanno per esserlo ora, ci sono quelli che ormai apertamente danno sempre più cenni di insofferenza e si dichiarano pronti ad andarsene anche loro, all'esito di queste consultazioni farlocche della rete sulla cacciata o meno dei "dissidenti"...

Non mi dispiace assolutamente per chi è costretto ad andarsene: il gioco era scoperto sin dall'inizio e loro, fino a quando gli era convenuto, avevano deciso di giocare con quelle regole, con quei "contenuti", con quei toni, in quel clima.
Troppo facile fare le vittime ora...Sono andati al Parlamento grazie a questo partito qui, hanno le relative prebende, i relativi onori, i numerosi benefici (che vanno ben al di là del semplice stipendio da parlamentare, sia ben chiaro, checché si dica) connessi a certe cariche, non possono ora lamentarsene...
Non mi interessa quindi nemmeno cosa faranno nel prossimo futuro: Orellana dice che intende dimettersi da senatore (se lo facesse sul serio sarebbe, devo ammetterlo, un bello schiaffo morale a Grillo e ai suoi mozzorecchi, ma tanto non lo ammetteranno mai), altri entreranno probabilmente in SEL o nel ramo civatiano del PD, altri ancora faranno un gruppo a sé se possono o entreranno alla peggio in quello misto...
Problemi loro, in fin dei conti.

Mi dispiace però per chi davvero aveva pensato, mandando questi incompetenti allo sbaraglio nelle aule parlamentari, di poter davvero cambiare le cose: fino a quando si urla, si fa caciara, si fa la gara di rutti o a chi ce l'ha più lungo tutto va bene e tutto si può fare, non si ha nessuna responsabilità, si ha il consenso unanime, chi ti si contrappone è in genere annichilito da tanta verve polemica e contestativa perché qualche fantasma nell'armadio ce l'ha, è vero, ma poi...
Ma poi si tratta di quagliare, di andare veramente al fondo delle cose, di risolvere dei problemi, senza fare tanti populismi, senza fare tante chiacchiere demagogiche anche se tanto apprezzate dai media e dai propri elettori incazzati col mondo intero, senza fare str...eaming a go go che alla fine, credetemi, fanno tanto spettacolo, fanno tanta ammuina, fanno tanta audience ma, e prima o poi gli elettori e gli aderenti al M5S dovranno farsene una ragione, non risolvono un beneamato cavolo...

E qui arrivano i problemi, si avverte drammaticamente tutta la pochezza concettuale, propositiva, costruttiva di un movimento nato solo dalle viscere di due esagitati mestatori del nulla, non fatto per costruire, ma solo per offendere, solo per litigare, solo per fare schiamazzo in televisione e sui giornali, solo per dare visibilità (e soldi) ai due pasdaran di cui sopra...

I più avveduti se ne stanno accorgendo solo ora, ma sono costretti ad andar via, o a tacere frementi nell'ombra (per ora), ma intanto centinaia di questi qui sono arrivati in Parlamento, sulla scia certo di una protesta assolutamente legittima, assolutamente giustificata dalle manchevolezze di una classe politica che sembra aver del tutto obnubilato la realtà attuale della gente comune,  ma che tuttavia sin dall'inizio si appalesava per quello che era: una protesta assolutamente sterile e vuota di pensiero.
Lo show narcisistico, autoreferenziale ma fondamentalmente inutile del guitto genovese alle consultazioni in diretta tv ne è lo specchio più fedele, uno spettacolo insieme penoso e squalificante per le nostre Istituzioni.

Alla fine Grillo avrà ottenuto il suo obiettivo: "Li manderemo tutti a casa", aveva detto.
Per ora lo sta facendo coi suoi.
Alla fine ne resterà solo uno, indovinate chi.
Quello che può permettersi di fare il puro, tanto nessuno lo contesta sul serio.

Spero che il vento apparentemente riformatore che sta spingendo le vele del Vate di Firenze porti felicemente in porto la sua nave.
Non vorrei ritrovarmi tra qualche anno una nuova infornata di questi qui.

Stavolta sarebbe veramente letale per la nostra Democrazia.
Morire per una rivoluzione ha comunque una sua tragica, solenne, bellezza, ma cadere per il ridicolo, ecco, questo proprio vorrei evitarmelo.

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