Il primo pensiero è stato: "Peccato, quella di Alex Schwazer era una bella storia di redenzione, un positivo esempio per i giovani e non solo, la plastica evidenza che ci si può sempre rialzare, anche dopo le cadute più brutte, ed invece ora tutto questo sarà sepolto, inverecondamente sepolto dal ritorno del più becero giustizialismo forcaiolo, ma d'altronde cosa ci vogliamo fare, se se le vanno a cercare...Mi dispiace tantissimo soprattutto per quel galantuomo di Sandro Donati, persona moralmente inattaccabile ed assolutamente al di là di ogni sospetto che in questa vera e propria opera di misericordia umana ci aveva scommesso tutto ..."
Poi però ho letto i fatti per come sono andati, ho visto i primi commenti sui media e tra gli atleti, letto le prime dichiarazioni a caldo degli interessati.
Soprattutto, ho visto la conferenza stampa immediatamente convocata da Schwazer, Donati ed i loro legali ed ormai mi sono convinto.
La sua faccia, le sue parole, le sue espressioni sono inequivocabili.
Schwazer non è un personaggio costruito, è un montanaro tirolese in fondo, uno che per forma mentis e d.n.a. è nato con l'abitudine alla fatica, al sudore, al lavorare sodo in silenzio, quel silenzio che contraddistingue le sue valli.
Non è abituato a mentire, ed infatti quando ci ha provato è stato sgamato subito, non ha retto, dimostrando che quando ha peccato di doping l'ha fatto semplicemente perché in fondo in fondo è un puro, perché aveva scoperto la popolarità e ne era stato travolto, perché all'improvviso si era (probabilmente errando) convinto di essere inadeguato ad un certo mondo competitivo e aveva scelto la via più facile, in uno sport faticosissimo, estremamente tecnico eppure così poco mediatico come la marcia, in cui è pure facile cadere nella tentazione del doping.
Ma Dio mio, guardate com'è diverso lo Schwarzer di ieri sera rispetto a quello trovato con le mani nella marmellata alla vigilia di Londra 2012 per uso illegittimo di epo!!!
Pianse quando lo scoprirono allora, non si nascose, non fece come il ciclista Riccardo Riccò, ora squalificato fino al 2024, uno delle mie parti, uno su cui qui si puntava molto, uno con uno stile di gara da incantatore di folle, che aveva accusato l'universo mondo, detto falsità in serie, negato tutto, salvo poi essere sconfessato in pieno dai fatti una prima volta e poi ricascarci nuovamente dopo la prima, giusta, condanna...
No, il povero Alex ammise subito le sue responsabilità, si prese tutte le colpe, collaborò con la procura antidoping, perse la fidanzata, forse ancor più famosa di lui, eppure non la mise in mezzo, non la buttò in caciara, anzi la difese sempre fino all'ultimo (e lei lui).
Ieri no.
Ieri, molto scuro in volto, molto determinato, molto amareggiato eppure molto duro, l'ha detto chiaro: "Stavolta sono pulito e non ho da chiedere scusa a nessuno!"
E io gli credo.
Perché quest'uomo ed il suo tecnico Donati davano e danno fastidio.
Qualcuno l'ha fatta sporca.
Ma non sono loro. Non è lui.
La dinamica dei fatti è già di per sé molto esplicativa.
In sintesi, traggo dal sito della rosea (v. QUI), le cose sono andate così: il test risale AL PRIMO GENNAIO SCORSO a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno, con Schwazer ancora squalificato dopo la prima condanna, e riguardava un campione sangue e urina che aveva dato esito NEGATIVO come TUTTI i successivi fino a ieri.
E teniamo conto che nel suo percorso riabilitativo l'atleta aveva scelto lui per primo di affidarsi a Donati, un vero e proprio guru dello sport pulito, e quest'ultimo lo ha sempre fatto seguire passo passo, imponendogli una disponibilità h 24 ai test antidoping, anche a sorpresa, anche al di là di quelli IAAF, e dandogli un regime di allenamenti durissimo: perché Donati al ragazzo ci credeva e ci crede, al suo talento di sportivo, al suo cuore di uomo, alla sua tempra di montanaro.
Solo il 12 maggio, dopo un nuovo controllo sulle provette del 1° gennaio, è stata riscontrata la positività, al termine di sofisticatissimi e misteriosissimi procedimenti chimici: a distanza quindi di oltre 5 mesi, nei quali il campione esaminato chissà da quante mani è stato toccato, dove è stato riposto, quanti rimaneggiamenti può aver subito (sempre che fosse lo stesso, evidentemente...)
Il 12 maggio, cioè guarda caso DOPO LA QUALIFICAZIONE PER RIO OTTENUTA IL PRECEDENTE GIORNO 8 A ROMA, tra lo scorno di tanti che certo non l'avevano nascosto e per di più con un grandissimo tempo, che lo rendeva probabilmente IL FAVORITO a Rio De Janeiro.
Il 12 maggio, cioè guarda caso DOPO LA QUALIFICAZIONE PER RIO OTTENUTA IL PRECEDENTE GIORNO 8 A ROMA, tra lo scorno di tanti che certo non l'avevano nascosto e per di più con un grandissimo tempo, che lo rendeva probabilmente IL FAVORITO a Rio De Janeiro.
La cosa incredibile è che il nuovo controllo era finalizzato alla ricerca nell'organismo di STEROIDI ANABOLIZZANTI che, ma credo lo sappiate, sono assolutamente inutili per un marciatore in quanto servono a far ingrossare la massa muscolare, tanto che sono utilizzati dai body builders o, nell'atletica, dai centometristi.
Ebbene, ne sarebbe stata rilevata addirittura una quantità ABNORME, 12 volte oltre la norma.
Ebbene, ne sarebbe stata rilevata addirittura una quantità ABNORME, 12 volte oltre la norma.
Ma dico, l'avete presente Schwazer?
Quanto potrà pesare, 65 chili? 70 al massimo?
Ma vi pare normale una cosa del genere?
Ma vi pare normale una cosa del genere?
Che cosa se ne farebbe di tutti questi steroidi anabolizzanti???
E poi, guarda un po' il caso, la IAAF, la federazione internazionale di atletica, aspetta un bel tot di tempo fino alla sera di martedì per avvisare la Federazione italiana e lo stesso atleta, CON LE OLIMPIADI INCOMBENTI CHE LASCIANO QUINDI TEMPI STRETTISSIMI AD EVENTUALI RICORSI PER EVITARE LA SUA ASSENZA A RIO!!!
No, qui le cose non quadrano, non quadrano per nulla!
E allora viene fuori che a Schwazer era stato caldamente consigliato da qualche vocina dal sen fuggita di TENERE UN PROFILO BASSO nella gara di Roma dell'8 maggio, di non vincere, di ottenere giusto il tempo per la qualificazione e stop, quando invece non solo il ragazzo ha ottenuto la qualificazione, ma ha fatto un grandissimo tempo e battuto i suoi principali avversari nella marcia alle Olimpiadi!
E allora viene fuori che a Schwazer era stato caldamente consigliato da qualche vocina dal sen fuggita di TENERE UN PROFILO BASSO nella gara di Roma dell'8 maggio, di non vincere, di ottenere giusto il tempo per la qualificazione e stop, quando invece non solo il ragazzo ha ottenuto la qualificazione, ma ha fatto un grandissimo tempo e battuto i suoi principali avversari nella marcia alle Olimpiadi!
E poi Nando Sanvito di MEDIASET che fa notare come qualche giorno fa in un giornale, credo straniero (ha detto quale ma non ricordo la testata, chiedo venia), fossero state accostate in un articolo sul doping le foto dello stesso Schwazer con quella addirittura di Justin Gatlin, lui sì scoperto dopato per eccesso di anabolizzanti, nello specifico il testosterone (come paragonare, quanto a complessione fisica, Giaccherini a Ibrahimovic!), segno evidente che la notizia della positività qualcuno già la sapeva, che la bomba era in arrivo...
E allora ripensi a tutta la lotta che il suo tecnico Sandro Donati ha fatto anni fa per mettere alla luce i segreti oscuri del CONI sul doping dei nostri atleti, per denunciare la FIDAL per lo scandalo Evangelisti nel salto in lungo ai Mondiali di Roma del 1987, per combattere l'uso abnorme degli integratori vitaminici nella dieta dell'atleta (figuratevi la contentezza delle industrie farmaceutiche che li producono!), ripensi alla sua vera e propria messa al bando in Italia dopo la sua crociata contro queste storture, che hanno ovviamente creato molte, diciamo così, antipatie...?, nel mondo sportivo italiano...
E infine ripensi alle parole quasi tutte di rabbia, invidia, gelosia di diversi atleti, anche in specialità diverse dalla marcia (nella marcia ovviamente c'era anche la strizza di perdere sia nella 20 che nella 50 chilometri a Rio) verso il percorso umano e di atleta di Schwazer, di diversi esponenti di federazione stranieri e italiani...
Non so se è un complotto.
Ma di sicuro qui tanti interessi, sportivi, economici, mediatici, federali, d'immagine, oltre che sentimenti ignobili quali la pura e semplice invidia e la gelosia, finiscono per convergere in un unico calderone.
Schwazer e il suo tecnico Donati stanno pagando tutto questo.
Ne usciranno fuori.
Con Onore.
Qualcuno dovrà vergognarsi.
Ma non saranno loro.
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