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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

venerdì 20 marzo 2015

Stato di pre-allerta massima



Dopo l'attacco islamico di Tunisi al Museo del Bardo su un account twitter che fa riferimento all'ISIS è apparso questo messaggio.
Raffigura una delle vittime, un povero, inoffensivo, sfigatissimo pensionato italiano, Francesco Caldara.
E' segnato da una croce rossa.
Le parole in arabo sotto la croce dicono: "Schiacciato il crociato italiano".
Le frasi sopra dicono ancora: "Questo crociato è stato schiacciato dai leoni del monoteismo".
Il povero Francesco Caldara è uno dei quattro italiani che hanno perso la vita in questo vile attentato.
Gli altri sono Orazio Conte, piemontese come Caldara, Antonella Sesino, 54 anni, dipendente del comune di Torino, e Giuseppina Biella, di 70 anni, di Meda vicino a Monza.
Gente inoffensiva, matura, pacifica, che aveva ricavato una settimana di ferie per fare la classica crociera sul Mediterraneo, quella che anche i miei, per tre volte in vita loro, hanno fatto.
Gente che voleva solo svagarsi un po', rilassarsi un attimo, prendere un po' di sole, visitare qualche luogo di cultura, comprare qualche souvenir per sé stessa, per i figli, per i nipoti...
Che schifo di mondo sta diventando, amici miei, quello che andiamo ad affrontare nel prossimo futuro... 


Oltre a questi quattro poveri cristi, altri 11 italiani sono rimasti feriti in questo vile attacco, che ha causato in totale 25 morti, di cui 20 stranieri, 3 tunisini e 2 dei 5 attentatori (uno è stato catturato, altri due si sono dileguati), oltre a 48 feriti.
La maggior parte delle persone coinvolte loro malgrado nell'attacco erano scese dalla Costa Fascinosa, una nave da crociera italiana. I quattro italiani uccisi erano scesi tutti da lì.
In porto in quel momento era presente anche la nave Splendida, della MSC, compagnia formalmente svizzera, ma nel cuore italiana, essendo il nome nuovo della vecchia flotta di Achille Lauro. Nove dei morti stranieri erano ospiti su quella nave, da vivi, fino a poche ore prima.
Dodici pullman colmi soprattutto di Italiani erano scesi mercoledì scorso dalle due navi italiane, nell'assolata Tunisi, quasi tutti per visitare il Museo del Bardo.
Dodici.
Ripetiamo cosa c'era scritto nel messaggio: "Schiacciato il crociato italiano".
La penso come Toni Capuozzo, il grande reporter italiano, curatore di "Terra" su Canale 5: uno che ha l'esperienza, la competenza, la capacità di analisi e gli informatori giusti per poter ritenersi assolutamente credibile.

Toni Capuozzo

Sotto tiro, certo, è finita la Tunisia, l'altro ieri.
Ma soprattutto sotto tiro, ora, ci siamo noi.
Noi Italiani.

La Costa Fascinosa



La MSC Splendida

Il ministro degli Esteri Gentiloni parla di "stato di pre-allerta massima" (anche se, per carità di Dio, non sia mai, metti che quelli si incazzino, "Non facciamo isterismi!", ha aggiunto, anche se a me sembra che qui l'isterico lo faccia lui...)
Il ministro dell'Interno Alfano (per quanto tempo?) rafforza tutti i presidi militari sul territorio, quelli visibili e quelli meno visibili, buttando nella mischia migliaia di soldati in tuta mimetica, giubbotto antiproiettile e mitra ben evidente a tracolla.

Il nuovo Capo di Stato maggiore dell'esercito Danilo Errico



Danilo Errico, il nuovo capo di Stato maggiore dell'esercito, in un'intervista dice che l'esercito è pronto.
La ministra della Difesa Pinotti ci dice giulivamente che il dispositivo aeronavale in Mediterraneo centrale è allertato, è stato potenziato e si sta allenando a puntino per far fronte ad ogni potenziale minaccia (ma non erano semplici esercitazioni?)




(Ah, per inciso, en passant la stessa Pinotti ha riferito alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato che non manderemo più nuclei militari di protezione sulle navi mercantili italiane ed anzi non parteciperemo nemmeno più alla missione navale antipirateria NATO, come risposta al sempiterno caso Marò dopo l'ennensimo rinvio a luglio dei giudici indiani, per il quale è stato nuovamente sollecitato il segretario generale dell'ONU Ban- Ki-Moon - v. QUI), 

La ministra Roberta Pinotti passa in rassegna i marinai schierati, al momento della sua nomina

Persino alti prelati della Chiesa Cattolica, e non mi riferisco solo agli eroici Vescovi e Monsignori che vivono nelle zone direttamente sotto tiro, ma per esempio al Nunzio Apostolico del Vaticano presso l'ONU, Monsignor Silvano Maria Tomasi, cominciano a parlare di una risposta da dare con le armi, perché il precetto cristiano del perdono e del "Porgi l'altra guancia" può valere per la singola persona, ma non a livello di Stati e di Popoli.


Il Nunzio Apostolico presso l'ONU, Tomasi


La verità è che si stanno avvicinando.
Sempre di più.
E l'impressione, fortissima, è che ai piani alti lo abbiano capito, ma abbiano anche paura a fare la prima mossa.
Temo che prima di agire aspettino il botto.

A dir la verità noi ancora non è che sembriamo così tanto convinti, eh...?
E questo anche dal punto di vista dei bambini: non è che sia granché consolante leggere che 23 bambini su 25 di una classe elementare, alla domanda dell'insegnante su cosa preferirebbero fare se i fondamentalisti dominassero anche qui, ha risposto "Preferiremmo convertirci".
Al di là degli scherzi (più o meno), il punto in effetti è proprio questo: noi, noi cittadini italiani comuni, italiani comuni come quelli che sono stati ammazzati in quel modo a Tunisi, saremo pronti?
O ci faremo veramente schiacciare dai talloni di queste carogne?





P.S. Ecco il pensiero di Toni Capuozzo espresso ieri su facebook alle 2,23 di notte.
"Per il governo italiano - o almeno per Lapo Pistelli - le vittime italiane sarebbero casualties. Persone morte perchè erano nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per sfortuna. Questo è tristemente rassicurante. In compenso hanno taciuto su vittime di fuoco amico. E raccontato un inesistente attacco al Parlamento. La dinamica dei fatti dice: attacco al Bardo, dove erano giunti 12 pullman provenienti da due navi "italiane", fatto sotto il naso del parlamento riunito - e ultradifeso da polizia- per discutere di terrorismo. Insomma non è il governo italiano, dopo tante imprudenti dichiarazioni sulla Libia, a dover rispondere di un attacco a suoi cittadini, ma è un problema tunisino in cui siamo stati accidentalmente coinvolti. Sfortuna. Detto questo andatevi a vedere su Google Maps la distanza tra Parlamento e Bardo, e non preoccupatevi: non siamo nel mirino. Se avete tempo andatevi a vedere anche il ruolo degli "italiani", immigrati espulsi dall'Italia, nella nascita di Ansar Al Sharia".

Per saperne di più:

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Strage-Tunisia-Farnesina-conferma-quattro-i-morti-italiani-isis-rivendica-e-minaccia-nuovi-attacchi-efa72b68-e161-4443-a404-f04d6f492c16.html?refresh_ce

http://www.today.it/mondo/attentato-tunisi-nave-msc-spendida.html

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/esercito-capo-stato-maggiore-pronti-ad-intervenire-libia-1106024.html

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2015/03/19/tunisi-pinotti-piu-navi-e-aerei_26d0f402-c059-4a05-89e2-166974413411.html

http://www.agi.it/estero/notizie/isis_gentiloni_roma_e_un_simbolo_stato_di_massima_allerta-201503190857-est-rt10042

http://www.ilgiornale.it/news/politica/navi-incursori-e-predator-contro-jihad-nel-mediterraneo-ecco-1107532.html 

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