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sabato 14 marzo 2015

DIFENDIAMO IL LIMES!!!




Questa meraviglia qui sopra è Leptis Magna e si trova sulle dune sabbiose della costa della Libia, più o meno a 130 chilometri a sud est di Tripoli, nei pressi dell'attuale Lebda, a circa 3 km da Al Khoms, in quella che anticamente era la regione delle città di Sabratha ed Oea denominata col nome assai significativo di Emporia, ad attestarne la strategica importanza commerciale, ma più conosciuta ancora col toponimo greco di Tripolitania


Fondata dai Fenici tra l'800 e il 1000 a.C., sottoposta al dominio cartaginese, poi divenuta numidica per qualche tempo alla caduta della grande rivale di Roma e infine con Tiberio nel I secolo d.C. entrata a pieno titolo nell'orbita romana, Leptis Magna era con Cartagine e Alessandria una delle tre città principali della provincia Africa.

Giunse ad avere ben 100000 abitanti nel periodo di suo massimo splendore, proprio all'epoca del suo concittadino più famoso, Settimio Severo, il primo imperatore africano di origine, che le rendette visita nel 205 rendendola ancora più bella di quanto già fosse.

Busto di Settimio Severo, Parigi, Louvre
Entrata nel ramo orientale dell'Impero e rapidamente decaduta dal rango di metropoli per l'insabbiamento del suo magnifico porto, evento  che la rese commercialmente non più appetibile, Leptis Magna venne conquistata dai Vandali di Genserico nel 439, saccheggiata poi dai Berberi nel 523, ripresa ai Vandali dal grande generale bizantino Belisario dieci anni dopo e, infine, nel 650, definitivamente strappata ai Bizantini dagli Arabi in piena espansione territoriale, quando era però ormai da tempo una pallida controfigura dell'epoca che fu, abitata solo da una piccola guarnigione imperiale, che ne difendeva più il nome e la fama che l'effettiva importanza.
La Porta Bizantina 

Dopo circa un secolo di scoperte, scavi e restauri archeologici queste rovine sono ritornate quasi al loro antico splendore, tanto che nel 1982 il sito archeologico di Leptis Magna è stato proclamato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

Il teatro 
La basilica 
Ebbene, tutto questo splendido luogo, testimone quasi integro del passato romano di quella grande regione africana, è ormai sotto tiro delle maledette milizie del  cosiddetto Califfato di Derna, quello che si richiama espressamente all'ISIS, e soprattutto dei vari gruppi e gruppuscoli presenti in zona che ad esso si ritengono legati, spesso contigui alle stesse forze governative islamiste "moderate" che reggono (più o meno) quella striscia di terra, dopo averne spodestato il governo legittimo confinandolo a Tobruk.
La cosa nuova è che anche l'inquilino di Palazzo Chigi sembra essersene finalmente accorto, anche se spera sempre che una manina santa dell'ONU venga a dargli un (improbabile) aiuto (v. QUI).

Sin dal 2001, quando vennero abbattuti a cannonate i famosi Buddha di Bamiyan dai Talebani afghani, abbiamo visto come questi bastardi trattino le testimonianze della storia passata, anche quelle ben precedenti a Maometto e che nulla hanno a che fare con quest'ultimo, ritenendole una bestemmia nei confronti dell'unico vero Dio, che non tollera che l'uomo possa raffigurare la natura con qualunque mezzo e forma d'espressione, di fatto costruendosi in tal modo dei veri e propri idoli pagani. 
La distruzione con l'esplosivo dei Buddha di Bamiyan
Hanno distrutto le mura di Ninive, hanno saccheggiato musei, distrutto opere inestimabili, santuari sufi, mausolei e tombe, persino moschee e antiche chiese cristiane, insomma non concepiscono nessuna opera della creatività e della sapienza umana che possa porsi in aperta contrapposizione a Dio e al Creato.


La recente distruzione a martellate delle opere
esposte al Museo di Mosul


Ma Leptis Magna NO.
Non possiamo proprio permetter(ce)lo.
Leptis Magna è la Storia del Mondo, dell'Europa, dell'Italia.
Leptis Magna è la NOSTRA Storia, fa parte del NOSTRO patrimonio ideale, di Cultura, di Valori, di Civiltà, di Tradizioni.
LEPTIS MAGNA, semplicemente, SIAMO NOI!!!
Distruggere Leptis Magna è come distruggere il Colosseo, l'Arena di Verona, Pompei.
Ma anche la Basilica di San Pietro, la Cappella Sistina, Piazza della Signoria...


Il mercato 



Non c'è solo la difesa dall'immigrazione selvaggia.
Non c'è solo la tutela dei nostri approvvigionamenti energetici e di chi ce li assicura.
Non c'è solo la tutela dei meri interessi materiali, insomma...
La verità è che Leptis Magna è il NOSTRO Limes.

Il Foro 


Guardate queste immagini, queste linee architettoniche, questi disegni magnifici.
Leptis Magna corre un gravissimo pericolo.
Davvero la lasceremmo distruggere così, senza colpo ferire?
Siamo così debosciati da lasciarlo fare impunemente?
Solo NOI possiamo intervenire a difenderla, è un compito troppo sopra le forze delle poche e spaurite truppe (più o meno) regolari libiche, che hanno d'altronde, diciamolo, ben altre priorità e tanti, tantissimi problemi già così.


L'arco di Settimio Severo
Ecco perché NOI abbiamo un solo dovere.
DIFENDERE IL LIMES!!!




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