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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

domenica 24 agosto 2014

Sto con Davide Giacalone




Sto con Davide Giacalone, l'autore di questo articolo QUI.
Sto con lui non solo o non soltanto in quanto Cristiano, sia pur indegno e poco esemplare, ma proprio come essere umano che crede nei valori dell'Umanesimo occidentale.
È inutile girarci intorno, facendo dotte disquisizioni storiche, politiche, culturali e di costume, trovando mille giustificazioni, imputando certi modi di agire solo alle nostre colpe, di cui pure tanti di noi si riempiono la bocca, forse perché in cuor loro sanno di non essersi in alcun modo meritati il benessere in cui si trovano a vivere: tutto questo non importa ora, si tratta di parole che in questo momento sono assolutamente fuorvianti, inutili e soprattutto del tutto superate dai fatti.

Perché la verità vera è che io, come tutti voi che mi leggete, non sono e non mi sento in alcun modo accomunabile su un piano di parità con chi prova un piacere fisico a mozzare teste con un coltellaccio rituale, mi vergogno anzi di far parte di una specie vivente che annoveri tra le sue espressioni questi animali qui e sinceramente sono anche un po' stanco e schifato dalle loro barbe lunghe, dai loro caffetani sporchi, dai loro turbanti del cavolo, dall'esibizione ostentata nei video di propaganda che diffondono dei loro simboli di morte pieni di frasi truci in un alfabeto incomprensibile, inframmezzate dai disegni di scimitarre incrociate o mitra che sparano, tra nenie inascoltabili ed effetti speciali simil anni '80.



Ma va a cagare, coglione!!!



Siamo una civiltà piena di difetti, assolutamente perfettibile e che fa un sacco di errori, ma vivaddio siamo una civiltà superiore a quella di questi beduini assetati di sangue, SUPERIORE, sì, senza se e senza ma, una civiltà che brama la vita laddove questi amano solo la morte, una civiltà che è capace di mettersi in discussione perché si è formata nella esaltazione del confronto delle idee e non è rimasta mummificata ai vaneggiamenti di uno scafato predone nomade di millequattrocento anni fa vissuti come immodificabili e assoluti postulati dell'esistenza, una civiltà che crede nella libertà massima possibile di ogni individuo e non in una vita rigidamente preordinata secondo schemi e rituali inderogabili, dove non conta l'individuo, men che meno se infedele e di sesso femminile, ma le singole esistenze sono solo tasselli indifferenziati di un disegno divino superiore che si svolge sempre nell'alveo uniforme e noioso, ma al contempo pronto sempre a esplodere nella violenza conquistatrice della Jihad, di una religione sempre uguale a sé stessa dai tempi dei tempi.


Ed una volta che questi barbari da un po' di tempo non fanno altro che gridarci in faccia ad ogni pie' sospinto il loro odio, la loro voglia di vederci morti, il loro desiderio di assaporare il nostro sangue e di venire a dominarci a casa nostra noi abbiamo a questo punto un solo unico, inderogabile, preciso dovere: quello di estirparli dalla faccia della terra.
Punto.
Per le geremiadi buoniste ci sarà tanto tempo dopo.
Dopo averli fatti fuori.
Tutti.

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