L'esodo dei cristiani in fuga dal confine curdo-iracheno |
Vedete la foto qui sopra?
Io non so quanto ci sia di coordinato o meno in tutto questo, so solo che in questo periodo tutto sta capitando in fretta ed in maniera mostruosamente efficace in quell'aerea storicamente turbolenta che tutti quanti identifichiamo più o meno correttamente come Medio Oriente.
Io non so quanto ci sia di coordinato o meno in tutto questo, so solo che in questo periodo tutto sta capitando in fretta ed in maniera mostruosamente efficace in quell'aerea storicamente turbolenta che tutti quanti identifichiamo più o meno correttamente come Medio Oriente.
Centinaia di migliaia di cristiani (e non solo), forse addirittura una milionata di persone, in genere facenti parte di quelle antichissime comunità cattoliche dai nomi esotici che da due millenni vivono in quelle lande, vengono calpestati, derisi, martirizzati come accadeva ai primi cristiani di duemila anni fa, vedono le loro donne violentate e vendute come schiave insieme coi loro figli, le chiese spesso antichissime dove erano soliti pregare distrutte, i preti e le suore rapiti e/o uccisi, i simboli della loro Fede (immagini sacre, crocifissi, statue della Vergine), fatti a pezzi, mentre quelli che riescono a scappare sanno che le loro case, così come quelle di chi si ostinasse a restare, saranno saccheggiate e segnalate ad una ad una con la N rossa di Nasrani (Nazareno).
Con l'avanzata inarrestabile nel nord-ovest iracheno delle truppe irregolari sunnite dell'ISIS o ISIL (acronimo di Stato Islamico dell'Iraq e della Siria/Levante) si sta infatti verificando un'inaccettabile "pulizia etnico-religiosa" di proporzioni bibliche, è proprio il caso di dirlo: tutti questi poveracci, quelli sopravvissuti ovviamente, sono infatti costretti o a restare in condizioni disumane, sottoposti ad angherie ed umiliazioni continue, privati sembra persino di luce, acqua e gas, pagando la Jizya, la salatissima tassa islamica prevista per gli infedeli (evitabile solo con la conversione alla fede in Allah), o ad avventurarsi in un esodo penoso, senza nemmeno una precisa direzione di marcia che non sia quella, istintiva, verso la più vicina città ancora in mano dei militanti curdi, cioè Erbil, la loro capitale, pur sempre però sotto il fuoco di quegli invasati, che puntano ad accapparrarsi i giacimenti petroliferi presenti nel sottosuolo di quella regione.
Una povera umanità di derelitti, praticamente privi di tutto, con giusto gli stracci che hanno indosso e qualche masserizia trasportata alla bell'e meglio, che si snodano come un informe serpentone colmo di mestizia lungo quell'insicura camionabile, provenienti tutti dalle città irachene di Mosul, Qaraqosh, Tal Kayf, Karamlesh, Bartella, Bashiqa, Makhmour, sotto l'incalzare della furia fondamentalista che anima il barbuto Al Baghdadi, il neoproclamatosi califfo dell'ISIS, ormai definitivamente sganciatosi da Al Qaeda per diventare il leader incontrastato di quelle bande di sanguinari predoni che in nome di Allah amano comparire in video armati di Kalashnikov e scimitarra, spesso con corredo di teste mozzate intorno a loro, talmente disumani da essere addirittura criticati persino dalla casa madre originaria, per la loro spiccia crudeltà ai limiti del patologico e monomaniacale.
Il contrasto è diventato talmente forte che ormai Al Qaeda appoggia apertamente la fazione rivale "moderata" del Fronte Al Nusra, guidata dallo Sheikh Abu Mohamed Al Joulani, molto attiva fin dall'inizio in Siria contro i soldati di Assad ma a sua volta ormai costretta sulla difensiva e in arretramento dinanzi allo straripamento delle più armate e organizzate milizie dell'ISIS, soprattutto dopo che queste ultime sono entrate in possesso di armi, equipaggiamenti e munizioni ex sovietici ma anche americani appartenenti alle forze armate del governo legittimo iracheno in ritirata (si parla di carri armati T 55 e di veicoli corazzati da combattimento della fanteria BMP, tutti di fabbricazione ex sovietica, ma anche dei formidabili carri M1 Abrahams americani, di varia artiglieria pesante e così via).
Con l'avanzata inarrestabile nel nord-ovest iracheno delle truppe irregolari sunnite dell'ISIS o ISIL (acronimo di Stato Islamico dell'Iraq e della Siria/Levante) si sta infatti verificando un'inaccettabile "pulizia etnico-religiosa" di proporzioni bibliche, è proprio il caso di dirlo: tutti questi poveracci, quelli sopravvissuti ovviamente, sono infatti costretti o a restare in condizioni disumane, sottoposti ad angherie ed umiliazioni continue, privati sembra persino di luce, acqua e gas, pagando la Jizya, la salatissima tassa islamica prevista per gli infedeli (evitabile solo con la conversione alla fede in Allah), o ad avventurarsi in un esodo penoso, senza nemmeno una precisa direzione di marcia che non sia quella, istintiva, verso la più vicina città ancora in mano dei militanti curdi, cioè Erbil, la loro capitale, pur sempre però sotto il fuoco di quegli invasati, che puntano ad accapparrarsi i giacimenti petroliferi presenti nel sottosuolo di quella regione.
Donne cristiane portate al mercato per essere vendute come schiave sessuali |
Una povera umanità di derelitti, praticamente privi di tutto, con giusto gli stracci che hanno indosso e qualche masserizia trasportata alla bell'e meglio, che si snodano come un informe serpentone colmo di mestizia lungo quell'insicura camionabile, provenienti tutti dalle città irachene di Mosul, Qaraqosh, Tal Kayf, Karamlesh, Bartella, Bashiqa, Makhmour, sotto l'incalzare della furia fondamentalista che anima il barbuto Al Baghdadi, il neoproclamatosi califfo dell'ISIS, ormai definitivamente sganciatosi da Al Qaeda per diventare il leader incontrastato di quelle bande di sanguinari predoni che in nome di Allah amano comparire in video armati di Kalashnikov e scimitarra, spesso con corredo di teste mozzate intorno a loro, talmente disumani da essere addirittura criticati persino dalla casa madre originaria, per la loro spiccia crudeltà ai limiti del patologico e monomaniacale.
Il contrasto è diventato talmente forte che ormai Al Qaeda appoggia apertamente la fazione rivale "moderata" del Fronte Al Nusra, guidata dallo Sheikh Abu Mohamed Al Joulani, molto attiva fin dall'inizio in Siria contro i soldati di Assad ma a sua volta ormai costretta sulla difensiva e in arretramento dinanzi allo straripamento delle più armate e organizzate milizie dell'ISIS, soprattutto dopo che queste ultime sono entrate in possesso di armi, equipaggiamenti e munizioni ex sovietici ma anche americani appartenenti alle forze armate del governo legittimo iracheno in ritirata (si parla di carri armati T 55 e di veicoli corazzati da combattimento della fanteria BMP, tutti di fabbricazione ex sovietica, ma anche dei formidabili carri M1 Abrahams americani, di varia artiglieria pesante e così via).
Immagini orrende di autentiche carneficine, nei confronti dei cattolici latini, siriaci, melchiti e soprattutto caldei, degli antichissimi cristiani nestoriani, che non hanno mai riconosciuto i concili di Efeso e Calcedonia, degli Yazidi curdi da sempre stanziati storicamente nell'area montuosa del Sinjar (ritenuti "figli di Satana" e quindi letteralmente sterminati nei secoli perché di religione zoroastriana, esoterica, misteriosa, fortemente simbolica, con forti elementi di sincretismo religioso, quindi demoniaca per definizione), ma anche degli odiati eretici musulmani sciiti, rivali di sempre, come pure dei soldati governativi, iracheni o siriani, fucilati in massa, a gruppi interi o con un singolo colpo alla nuca volta per volta, decapitati, impiccati, seppelliti vivi, lapidati, crocifissi, vengono pubblicate con voluttuoso compiacimento sui siti più diffusi, sui social networks, prima ancora che in tv, strumento ormai sempre più datato perché sempre un secondo in ritardo, sempre meno immediato, sempre più autocensurato in ciò che trasmette, quindi meno funzionale a certi obiettivi.
Una guerra di religione ormai dichiarata, contro tutti coloro che non seguono alla lettera i dettami di Maometto, che l'Occidente non può più (far finta di) non vedere!!!
Cristiani fuggiti dalla furia dell'ISIS cercano rifugio nella cattedrale caldea di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno |
Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, so bene che la maggior parte di chi professa la fede in Allah non ha certi istinti sanguinari di predazione religiosa, ma è sicuro anche che la maggiore minaccia per noi proviene da lì e certo non vi sono nel mondo islamico prese di distanza da parte delle collettività di fedeli, né a maggior ragione voci veramente autorevoli, di intellettuali, di politici, di giornalisti, ma soprattutto diffuse e sonoramente udibili, che si oppongano con forza a queste dinamiche di morte.
Anzi, nelle stesse moschee europee, anche in quelle italiane, si odono prediche di odio contro gli infedeli che pure generosamente li ospitano, che siano cristiani, ebrei, buddisti o atei, senza che nessuno si opponga chiaramente, spesso urlate persino da quegli stessi imam o autoproclamatisi tali che vanno però sui giornali o in tv a predicare Pace e Tolleranza (l'ultimo esempio, quello di San Donà di Piave, é di solo pochi giorni fa).
L'idea, insomma, è che non vi sia OGGI un Islam veramente moderato né sia possibile nel prossimo futuro, per la semplice ragione che l'Islam o è fondamentalista o non è, o è manicheo (i fedeli da una parte, gli altri da un'altra) o perde la sua ragione di esistere, o è Fede cieca o no.
Punto.
In un contesto del genere non c'è spazio per mediazioni, compromessi, distinguo, letture diverse della parola di Dio, come accade invece per la Bibbia giudaico-cristiana: un testo di ispirazione divina, certo, ma umano, messo su carta dopo millenni di tradizione orale sviluppatasi tra i pastori nomadi che abitavano una ristretta fascia di terra combaciante più o meno con l'attuale Palestina, tradotto e scritto sin dall'antichità, con evidenti contributi di altre tradizioni e culture gravitanti in quell'immensa area che va dall'Egitto all'Iraq, in svariate lingue, giocoforza con mille sfaccettature diverse, vieppiù diversificatesi con la predicazione in tutto il mondo di tanti missionari di lingua, razza, provenienza geografica diverse.
L'idea, insomma, è che non vi sia OGGI un Islam veramente moderato né sia possibile nel prossimo futuro, per la semplice ragione che l'Islam o è fondamentalista o non è, o è manicheo (i fedeli da una parte, gli altri da un'altra) o perde la sua ragione di esistere, o è Fede cieca o no.
Punto.
Qui non c'è Convenzione di Ginevra che tenga |
In un contesto del genere non c'è spazio per mediazioni, compromessi, distinguo, letture diverse della parola di Dio, come accade invece per la Bibbia giudaico-cristiana: un testo di ispirazione divina, certo, ma umano, messo su carta dopo millenni di tradizione orale sviluppatasi tra i pastori nomadi che abitavano una ristretta fascia di terra combaciante più o meno con l'attuale Palestina, tradotto e scritto sin dall'antichità, con evidenti contributi di altre tradizioni e culture gravitanti in quell'immensa area che va dall'Egitto all'Iraq, in svariate lingue, giocoforza con mille sfaccettature diverse, vieppiù diversificatesi con la predicazione in tutto il mondo di tanti missionari di lingua, razza, provenienza geografica diverse.
L'Islam al contrario del Cristianesimo non ha purtroppo un Papa che omogeneizzi, diriga, imponga una linea.
È anarcoide e turbolento, diviso in tremila confessioni distinte in lotta feroce le une contro le altre, lacerato dal plurisecolare conflitto che divide soprattutto i sunniti dagli sciiti (maggioritari solo in Iran e largamente minoritari ma al comando in Siria ed in Iraq), con tanti predicatori in concorrenza sanguinosa tra loro, di varia cultura (o incultura), preparazione, intelligenza, competenza, che dalla sera alla mattina si inventano imam, ulema, o mullah, o califfi, o ayatollah e cominciano a predicare ciò che vogliono, a lanciare fatwe, a emettere pareri teologico-giuridici incontestabili, fidando nel fatto che nel Corano ci sono sure per ogni cosa, in un senso o nell'altro, di pace e odio, di tolleranza e persecuzione, di bonomia e ferocia, a favore e più spesso contro gli infedeli, i nemici, gli apostati: il Corano è stato scritto in una vita intera di battaglie ed armistizi, di buoni rapporti e faide, a seconda delle varie situazioni pro tempore, verso ebrei, cristiani e pagani, insomma vi si trova di tutto se si vuole.
ISLAM vuol dire letteralmente "SOTTOMISSIONE AL VOLERE DI DIO", così come MUSLIM, cioè Musulmano, vuol dire "SOTTOMESSO A DIO": non si prevede in alcun modo il LIBERO ARBITRIO che c'è invece nel Cristianesimo, non c'è insomma la libera possibilità concessa all'uomo di autodeterminarsi coscientemente anche in maniera diversa, opposta, persino confliggente da quella che il Dio del Nuovo Testamento indica (INDICA, non IMPONE).
Il Corano infatti non si interpreta, non si traduce, non si contestualizza, non si presta a interpolazioni critiche.
Il Corano si applica, punto.
Non si tratta di un semplice libro sacro, come la Bibbia, è la materializzazione del Verbo increato di Dio, qualcosa di analogo a quello che è Gesù per i cristiani, è la stessa voce di Allah trasmessa per il tramite dell'Arcangelo Gabriele direttamente a Maometto, e chi se ne frega di tutte le incongruenze, contraddizioni, inesattezze che ci possano essere: quindi si legge, nell'arabo in cui è stato scritto, si manda a memoria, si esegue nei termini in cui è scritto.
Il Corano è così, prendere o lasciare.
Da millequattrocento anni.
Senza sconti.
Senza dubbi.
Senza valutazioni interpretative di sorta.
Ogni sua frase va presa alla lettera, pazienza se poi ce n'è un'altra che magari dica il contrario: Allah non sbaglia mai, ci sarà un motivo se c'è un'apparente contraddizione, un motivo che noi non sappiamo ma Allah sì, perché Lui preesiste da sempre all'umanità, anzi esiste da sempre, di conseguenza ogni uomo nasce musulmano per natura, monoteista per principio, nel segno di un patto primigenio tra Dio e l'uomo che non può essere mai infranto (il "Mithaq").
Se per un qualunque motivo l'uomo si distacca dalla vera religione, per nascita oppure per una scelta personale di conversione (la cosa più grave di tutte), é automaticamente spergiuro e apostata, in aperta violazione di questo patto indissolubile, con tutte le conseguenze del caso, che si tratti degli eretici sciiti, dei "cani ebrei", che "tradiscono la Bibbia e uccidono i loro Profeti" (Maometto, cit.), dei cristiani adoratori dei Santi (quindi anche un filino politeisti), degli idolatri pagani o a maggior ragione degli yazidi zoroastriani adoratori del diavolo...
"E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo (cioè DECAPITATELI, nota mia), colpiteli su tutte le falangi!" (cioè TAGLIATEGLI LE DITA, nota mia)".
E' il versetto 12 della Sura VIII, detta Al Anfal [Il bottino di guerra, trad.], annunciata da Maometto dopo la battaglia di Badr, su cui vedi QUI.
Capite perché è così facile, se uno ha personalità, carisma e magari tanti soldi (un Osama Bin Laden, per dire), portare alla Jihâd intere masse di gente spesso poverissima, senz'altro facilmente suggestionabile, superstiziosa, colma di odio ma anche invidia verso dei simboli religiosi, uno stile di vita, una sfacciata prosperità visti come una sorta di sopruso contro (la purezza del)l'Islam, una volta dominante ed ora così schiacciato dall'Occidente"crociato"???
È anarcoide e turbolento, diviso in tremila confessioni distinte in lotta feroce le une contro le altre, lacerato dal plurisecolare conflitto che divide soprattutto i sunniti dagli sciiti (maggioritari solo in Iran e largamente minoritari ma al comando in Siria ed in Iraq), con tanti predicatori in concorrenza sanguinosa tra loro, di varia cultura (o incultura), preparazione, intelligenza, competenza, che dalla sera alla mattina si inventano imam, ulema, o mullah, o califfi, o ayatollah e cominciano a predicare ciò che vogliono, a lanciare fatwe, a emettere pareri teologico-giuridici incontestabili, fidando nel fatto che nel Corano ci sono sure per ogni cosa, in un senso o nell'altro, di pace e odio, di tolleranza e persecuzione, di bonomia e ferocia, a favore e più spesso contro gli infedeli, i nemici, gli apostati: il Corano è stato scritto in una vita intera di battaglie ed armistizi, di buoni rapporti e faide, a seconda delle varie situazioni pro tempore, verso ebrei, cristiani e pagani, insomma vi si trova di tutto se si vuole.
ISLAM vuol dire letteralmente "SOTTOMISSIONE AL VOLERE DI DIO", così come MUSLIM, cioè Musulmano, vuol dire "SOTTOMESSO A DIO": non si prevede in alcun modo il LIBERO ARBITRIO che c'è invece nel Cristianesimo, non c'è insomma la libera possibilità concessa all'uomo di autodeterminarsi coscientemente anche in maniera diversa, opposta, persino confliggente da quella che il Dio del Nuovo Testamento indica (INDICA, non IMPONE).
Il Corano infatti non si interpreta, non si traduce, non si contestualizza, non si presta a interpolazioni critiche.
Il Corano si applica, punto.
Non si tratta di un semplice libro sacro, come la Bibbia, è la materializzazione del Verbo increato di Dio, qualcosa di analogo a quello che è Gesù per i cristiani, è la stessa voce di Allah trasmessa per il tramite dell'Arcangelo Gabriele direttamente a Maometto, e chi se ne frega di tutte le incongruenze, contraddizioni, inesattezze che ci possano essere: quindi si legge, nell'arabo in cui è stato scritto, si manda a memoria, si esegue nei termini in cui è scritto.
Il Corano è così, prendere o lasciare.
Da millequattrocento anni.
Senza sconti.
Senza dubbi.
Senza valutazioni interpretative di sorta.
Ogni sua frase va presa alla lettera, pazienza se poi ce n'è un'altra che magari dica il contrario: Allah non sbaglia mai, ci sarà un motivo se c'è un'apparente contraddizione, un motivo che noi non sappiamo ma Allah sì, perché Lui preesiste da sempre all'umanità, anzi esiste da sempre, di conseguenza ogni uomo nasce musulmano per natura, monoteista per principio, nel segno di un patto primigenio tra Dio e l'uomo che non può essere mai infranto (il "Mithaq").
Se per un qualunque motivo l'uomo si distacca dalla vera religione, per nascita oppure per una scelta personale di conversione (la cosa più grave di tutte), é automaticamente spergiuro e apostata, in aperta violazione di questo patto indissolubile, con tutte le conseguenze del caso, che si tratti degli eretici sciiti, dei "cani ebrei", che "tradiscono la Bibbia e uccidono i loro Profeti" (Maometto, cit.), dei cristiani adoratori dei Santi (quindi anche un filino politeisti), degli idolatri pagani o a maggior ragione degli yazidi zoroastriani adoratori del diavolo...
"E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo (cioè DECAPITATELI, nota mia), colpiteli su tutte le falangi!" (cioè TAGLIATEGLI LE DITA, nota mia)".
E' il versetto 12 della Sura VIII, detta Al Anfal [Il bottino di guerra, trad.], annunciata da Maometto dopo la battaglia di Badr, su cui vedi QUI.
Capite perché è così facile, se uno ha personalità, carisma e magari tanti soldi (un Osama Bin Laden, per dire), portare alla Jihâd intere masse di gente spesso poverissima, senz'altro facilmente suggestionabile, superstiziosa, colma di odio ma anche invidia verso dei simboli religiosi, uno stile di vita, una sfacciata prosperità visti come una sorta di sopruso contro (la purezza del)l'Islam, una volta dominante ed ora così schiacciato dall'Occidente"crociato"???
Oh, magari è un caso, eh...? |
Purtroppo anche il criterio della doppia faccia, la "Santa Ipocrisia" (si chiama "Taqiyya", cioè simulazione, mascheramento, inganno, una pratica che storicamente è sempre stata intesa con la maggiore estensione possibile soprattutto dagli Sciiti, forse perché da sempre largamente minoritari, ma c'è anche il sostantivo sinonimo "Kitman", che con una diversa sfumatura indica una più sottile discrezione, che in realtà si traduce in una assai più insidiosa riserva mentale, v. qui), quella pacifica e accomodante da tenersi in pubblico, di fronte agli infedeli, magari nella loro lingua, e quella bellicista da conservare nella propria casa, tra i musulmani, in arabo, è apertamente teorizzato dal libro sacro dell'Islam, sia in un senso puramente difensivo, per sfuggire alle persecuzioni dei nemici, soprattutto in situazioni di inferiorità numerica, sia in una chiave offensiva, come un utile strumento, una potente arma benedetta da Dio per confondere, tranquillizzare e illudere, e poi infine colpire a freddo e senza pietà i nemici ai fini della Jihâd, la guerra santa contro gli infedeli, vista come missione suprema di ogni buon musulmano per l'affermazione della vera fede, come fine salvifico che lo condurrà dritto dritto alle delizie del Paradiso.
Per farvi comprendere bene di cosa stiamo parlando, di seguito vi leggo al riguardo alcuni passi delle due maggiori fonti del diritto islamico, quelle che insieme compongono appunto la Sharia'a, cioè appunto il Corano e la Sunnah, la Consuetudine (termine da cui deriva il suo nome il Sunnismo, v. qui, praticato dal 90% dei musulmani in tutto il mondo, in contrapposizione soprattutto allo Sciismo, maggioritario in Iraq e Libano e assolutamente dominante in Iran, su cui v. qui) :
- Dalla Sura III del Corano, intitolata Al 'Imran [trad. La famiglia di Imran: Imran è il nome arabo di Amran, che era nome ebraico del padre di Mosè e Aronne], al versetto 28: "I credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciò contraddice la religione di Allah, A MENO CHE TEMIATE QUALCHE MALE DA PARTE LORO. Allah vi mette in guardia nel Suoi stessi confronti. Il divenire è verso Allah".
Il verbo usato in realtà è tuqatan, voce verbale del termine taqiyyatan, cioè appunto la familiare taqiyya, e significherebbe più propriamente, più che "(...) a meno che temiate qualche male da parte loro", la ben più sottile espressione "(...) A MENO CHE (NON SIA) PER SALVAGUARDARVI CONTRO DI LORO", ed è curiosa a mio parere questa sfumatura diversa e meno carica di ambiguità di questa frase, così come ci viene presentata dalla traduzione ufficiale del Corano fatta da Hamza Piccardo dell'U.CO.I.I., l'UNIONE DELLE COMUNITA' ISLAMICHE D'ITALIA, che ricordo in calce, cui si riferiscono le frasi riportate (sul punto in questione v. qui).
Qui si può dire che ci sia la vera e propria teorizzazione della Taqiyya come strumento abituale di lotta contro i miscredenti.
-Dalla Sura XVI sempre del Corano, intitolata An Nahl [Trad. Le api], al versetto 106 si legge: "Quanto a chi rinnega Allah dopo aver creduto -ECCETTO COLUI CHE NE SIA COSTRETTO, MANTENENDO SERENAMENTE LA FEDE IN CUORE- e a chi lascia entrare in petto la miscredenza; su di loro è la collera di Allah e avranno un castigo terribile".
- Dalla Sunnah, che è un insieme di Hadith (cioè racconti, aneddoti brevi) presi dalla vita del Profeta e per estensione dei suoi compagni e delle principali personalità dell'Islam nascente, praticamente una sterminata casistica di comportamenti e situazioni rielaborati dopo la morte di Maometto per trarne un vero e proprio codice di condotta per tutti i musulmani (v. qui), traiamo infine questo passo: "Chi è pronto ad uccidere Ka'b bin Al Ashraf? Ha proferito parole ingiuriose a ha danneggiato Allah e il Suo Apostolo. 'Maslamah si alzò e disse: "Vuoi che sia io a ucciderlo?" Il Profeta proclamò: "Sì". Maslamah disse: "QUINDI PERMETTIMI DI MENTIRE COSI' CHE IO SIA IN GRADO DI INGANNARLO". Muhammad disse: "Puoi farlo"."
Il primo nei tempi moderni a fare larga applicazione di quest'attitudine alla doppiezza è stato il leader dell'OLP, Yasser Arafat, che nelle interviste ai media, nei discorsi all'ONU, nei colloqui coi leaders internazionali diceva delle cose, ma quando parlava ai suoi o nelle assemblee arabe usava ben altre parole (temo che anche Abu Abbas, il suo successore, non sia da meno purtroppo)...
Questa doppiezza tipicamente levantina non è certo cosa di poco conto, una volta applicata alla formulazione ed interpretazione dei trattati, degli accordi di pace, delle tregue, sfruttando le mille sottigliezze lessicali della lingua araba rispetto all'arido e consolidato linguaggio diplomatico dei testi in lingua inglese o francese...
Al riguardo vi invito a leggere questo interessantissimo articolo che ho trovato in rete: http://www.albatrus.org/italian/vivere/tempi-nostri/taqiyya.htm.
Per farvi comprendere bene di cosa stiamo parlando, di seguito vi leggo al riguardo alcuni passi delle due maggiori fonti del diritto islamico, quelle che insieme compongono appunto la Sharia'a, cioè appunto il Corano e la Sunnah, la Consuetudine (termine da cui deriva il suo nome il Sunnismo, v. qui, praticato dal 90% dei musulmani in tutto il mondo, in contrapposizione soprattutto allo Sciismo, maggioritario in Iraq e Libano e assolutamente dominante in Iran, su cui v. qui) :
- Dalla Sura III del Corano, intitolata Al 'Imran [trad. La famiglia di Imran: Imran è il nome arabo di Amran, che era nome ebraico del padre di Mosè e Aronne], al versetto 28: "I credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciò contraddice la religione di Allah, A MENO CHE TEMIATE QUALCHE MALE DA PARTE LORO. Allah vi mette in guardia nel Suoi stessi confronti. Il divenire è verso Allah".
Il verbo usato in realtà è tuqatan, voce verbale del termine taqiyyatan, cioè appunto la familiare taqiyya, e significherebbe più propriamente, più che "(...) a meno che temiate qualche male da parte loro", la ben più sottile espressione "(...) A MENO CHE (NON SIA) PER SALVAGUARDARVI CONTRO DI LORO", ed è curiosa a mio parere questa sfumatura diversa e meno carica di ambiguità di questa frase, così come ci viene presentata dalla traduzione ufficiale del Corano fatta da Hamza Piccardo dell'U.CO.I.I., l'UNIONE DELLE COMUNITA' ISLAMICHE D'ITALIA, che ricordo in calce, cui si riferiscono le frasi riportate (sul punto in questione v. qui).
Qui si può dire che ci sia la vera e propria teorizzazione della Taqiyya come strumento abituale di lotta contro i miscredenti.
-Dalla Sura XVI sempre del Corano, intitolata An Nahl [Trad. Le api], al versetto 106 si legge: "Quanto a chi rinnega Allah dopo aver creduto -ECCETTO COLUI CHE NE SIA COSTRETTO, MANTENENDO SERENAMENTE LA FEDE IN CUORE- e a chi lascia entrare in petto la miscredenza; su di loro è la collera di Allah e avranno un castigo terribile".
- Dalla Sunnah, che è un insieme di Hadith (cioè racconti, aneddoti brevi) presi dalla vita del Profeta e per estensione dei suoi compagni e delle principali personalità dell'Islam nascente, praticamente una sterminata casistica di comportamenti e situazioni rielaborati dopo la morte di Maometto per trarne un vero e proprio codice di condotta per tutti i musulmani (v. qui), traiamo infine questo passo: "Chi è pronto ad uccidere Ka'b bin Al Ashraf? Ha proferito parole ingiuriose a ha danneggiato Allah e il Suo Apostolo. 'Maslamah si alzò e disse: "Vuoi che sia io a ucciderlo?" Il Profeta proclamò: "Sì". Maslamah disse: "QUINDI PERMETTIMI DI MENTIRE COSI' CHE IO SIA IN GRADO DI INGANNARLO". Muhammad disse: "Puoi farlo"."
Il primo nei tempi moderni a fare larga applicazione di quest'attitudine alla doppiezza è stato il leader dell'OLP, Yasser Arafat, che nelle interviste ai media, nei discorsi all'ONU, nei colloqui coi leaders internazionali diceva delle cose, ma quando parlava ai suoi o nelle assemblee arabe usava ben altre parole (temo che anche Abu Abbas, il suo successore, non sia da meno purtroppo)...
Questa doppiezza tipicamente levantina non è certo cosa di poco conto, una volta applicata alla formulazione ed interpretazione dei trattati, degli accordi di pace, delle tregue, sfruttando le mille sottigliezze lessicali della lingua araba rispetto all'arido e consolidato linguaggio diplomatico dei testi in lingua inglese o francese...
Al riguardo vi invito a leggere questo interessantissimo articolo che ho trovato in rete: http://www.albatrus.org/italian/vivere/tempi-nostri/taqiyya.htm.
Ecco quindi da dove deriva la mia diffidenza verso questa religione e chi la professa, un sano dato di realtà che dovrebbe essere fatto proprio da ognuno di noi occidentali e da chi ci governa, a titolo se non altro cautelativo, senza alcuna implicazione di valore di tipo religioso, etnico e men che meno razziale (d'altronde i musulmani, come i cristiani, hanno una diffusione capillare ed assai eterogenea in tutto il mondo).
Noi invece niente, non facciamo proprio niente.
Le divisioni interne al mondo musulmano ci hanno sempre fatto gioco, ma ora per tutt'una serie di ragioni le singole rivendicazioni, pretese, ambizioni di quelle genti, in un coacervo di interessi contrapposti e pure in certi modi anche clamorosamente, stanno convergendo verso un medesimo, incredibile risultato: UNA GENERALE RITIRATA DELL'OCCIDENTE!
Oooppss...Scusate, ci è scappato un razzo da Gaza... |
Ecco perché difendo Israele, con tutte le sue incongruenze, con tutti i suoi errori, con tutte le sue iniquità anche, incongruenze, errori e iniquità che però sono inevitabili per un piccolo Stato costretto ad una guerra continua da 66 anni, circondato da enormi nemici tanto più popolosi, armatissimi e desiderosi di cancellarlo dalla faccia della terra e spargerci il sale sopra.
Israele é in prima linea nella difesa dell'Occidente, indomita enclave di democrazia e civiltà laica e tollerante in un oceano di genti superstiziose, rancorose e manovrate come utile massa d'urto dalle potenze musulmane dell'area, che stanno rapidamente raggiungendo la capacità nucleare nella silente acquiescenza occidentale e del Premio Nobel dei miei stivali...
Signori miei, questi qui, ripeto non so se in maniera coordinata o consapevole (le rivalità interne sono comunque profonde e radicate) ma oggettivamente è così, stanno piano piano riconquistando territori prima in varia misura appartenenti a Stati sovrani, sia pure dominati da regimi dittatoriali o paradittatoriali ma comunque laici e rispettosi delle minoranze religiose, per costruire un moderno sistema di Califfati indipendenti ma legati indissolubilmente tra loro dall'applicazione generale e indiscriminata della Sharia' a e dal pregiudizio anticristiano e antioccidentale, contro la modernità, i diritti individuali introdotti dall'Illuminismo, la parità di genere, la tolleranza.
Il tutto all'insegna della Ummah, cioè l'unione di tutti i musulmani che credono nella tradizione, cioè la famosa Sunnah.
L'ISIS ha preso Tikrit, cittá natale di Saddam Hussein, e Mosul, la seconda città del paese, con la sua strategica diga che serve tutto l'Iraq, e sta avanzando vittoriosamente da un lato in tutto il nord iracheno verso ovest contro le inermi truppe nazionali e i combattivi ma male armati Peshmerga curdi, per ricongiungersi al più presto con i miliziani alleati operativi in Siria (Aleppo é sotto scacco), e dall'altro sta cominciando a mettere sotto tiro più a sud-est le città irachene di Erbil e di Kirkuk e persino la capitale Baghdad.
Tutto questo avviene mentre contemporaneamente sul versante nordafricano gli Shabaab somali sono padroni dell'ex colonia italiana, senza controllo dall'epoca della missione ONU ed ora ridottasi a essere base di partenza per le scorrerie dei pirati nell'Oceano Indiano, e soprattutto i ribelli fondamentalisti libici di Ansar Al Sharia'a hanno ormai in pugno un terzo abbondante di quello Stato e dopo aver conquistato Bengasi, edificata praticamente dai nostri coloni, ricordiamolo, hanno proclamato anch'essi un Emirato sunnita indipendente, puntando ormai senza nascondersi al controllo dei campi petroliferi, senza che le truppe regolari del governo legittimo riescano ad opporsi.
Di Hamas sappiamo, l'Afghanistan è praticamente perso, sarà cara grazia se si riuscirà a ottenere un accordo più o meno (dis)onorevole con i Talebani, in Siria siamo costretti a tifare per quel figlio di buona donna di Assad sennò cadrebbe anche quella (pur se il genio della Casa Bianca ha finanziato quelli che all'inizio gli si erano rivoltati contro, ora letteralmente fagocitati dai ben più forti, organizzati e motivati gruppi fondamentalisti di ispirazione qaedista...)
Tutto questo avviene mentre contemporaneamente sul versante nordafricano gli Shabaab somali sono padroni dell'ex colonia italiana, senza controllo dall'epoca della missione ONU ed ora ridottasi a essere base di partenza per le scorrerie dei pirati nell'Oceano Indiano, e soprattutto i ribelli fondamentalisti libici di Ansar Al Sharia'a hanno ormai in pugno un terzo abbondante di quello Stato e dopo aver conquistato Bengasi, edificata praticamente dai nostri coloni, ricordiamolo, hanno proclamato anch'essi un Emirato sunnita indipendente, puntando ormai senza nascondersi al controllo dei campi petroliferi, senza che le truppe regolari del governo legittimo riescano ad opporsi.
Di Hamas sappiamo, l'Afghanistan è praticamente perso, sarà cara grazia se si riuscirà a ottenere un accordo più o meno (dis)onorevole con i Talebani, in Siria siamo costretti a tifare per quel figlio di buona donna di Assad sennò cadrebbe anche quella (pur se il genio della Casa Bianca ha finanziato quelli che all'inizio gli si erano rivoltati contro, ora letteralmente fagocitati dai ben più forti, organizzati e motivati gruppi fondamentalisti di ispirazione qaedista...)
E noi che facciamo?
Noi???
Noi ci siamo illusi su queste maledette primavere arabe, che abbiamo irresponsabilmente contribuito a far nascere, con uomini, mezzi, armi e soprattutto soldi, tanti soldi, nella convinzione idiota che bastasse far fuori i tiranni per far nascere degli Stati di diritto a democrazia compiuta .
Noi Italiani in particolare stiamo vivendo in tempo reale l'emblematico caso di due ragazzotte ventenni che, traviate da un 45enne connazionale pacifondaio terzomondista, tale Roberto Andervill, rimasto ovviamente a casuccia sua perché lui scemo non è,
dopo aver fondato insieme con questo soggettino il "Progetto Horryaty", un'organizzazione volontaria di raccolta fondi apertamente schierata a favore dei ribelli siriani (le famigerate Liwa Shuadha, le Brigate dei martiri, terroristi suicidi guidati dal cinico Jamal Maarouf, di chiara matrice jihadista), con le quali sembrerebbero assai compromesse a giudicare dalle foto postate su fb
che le ritraggono nel corso di una manifestazione in Italia con un cartello in arabo tenuto tra le mani in bella vista, così concepito: "Agli eroi della Brigata dei martiri- Grazie dell'ospitalità - Se Allah vorrà presto Idlab sarà liberata - E noi ci torneremo", sono andate a fare le volontarie del cuore nel bel mezzo della Siria più infuocata, coll'ovvio risultato di farsi rapire (e da quegli stessi per cui probabilmente in cuor loro tifavano, una cosa che alla fine della vicenda la magistratura dovrebbe attentamente valutare, secondo me).
Un giochetto incosciente che costerà, nella migliore delle ipotesi, SE TUTTO VA BENE, un'enorme pena ai loro cari, un bel gruzzolo milionario a favore dei terroristi e come conseguenza diretta un bell'approvigionamento ai medesimi di armi ed esplosivi così, a gratis: armi ed esplosivi che magari saranno usati per uccidere civili innocenti, cristiani, yazidi, ebrei, soldati governativi, resistenti curdi, o magari per fare nuovi attentati, nelle piazze del mercato, alle chiese cristiane, o ai soldati della coalizione ONU, anche italiani, o rapire altri cittadini stranieri, come il padre gesuita Paolo Dall'Oglio, per tutta la vita impegnato in una indefessa opera di pacificazione e rispetto reciproco tra quelle genti nel nome dell'Amore di Dio che ci accomuna tutti ma ormai da un anno e mezzo in mano dell'ISIS senza che si abbiano altre notizie, o il giornalista de La Stampa Domenico Quirico, lui per fortuna rilasciato dopo un periodo di prigionia, uno che, partito da salde convinzioni filorivoluzionarie, ha radicalmente cambiato opinione sulla reale natura di queste insorgenze, supportato anche da una ritrovata fede in Dio che l'ha sostenuto nel corso del sequestro.
Bel risultato, signorine, complimenti!!!
Nel frattempo però non è che i capi delle nostre democrazie, quelli che dovrebbero saperne di più, quelli che sono stati votati per prendere le decisioni più giuste, quelli che in fin dei conti paghiamo perché gli affidiamo le nostre vite e la nostra libertà di cittadini stiano facendo chissà che figurone, eh...
Appesi alle decisioni di Obama, Dio l'abbia in gloria, noi occidentali tutti ci ritiriamo dall'Afghanistan, ci ritiriamo dall'Iraq, ci ritiriamo dalla Libia che sta come sta grazie alla genialata di Sarkozy che ha voluto attaccarla a sangue freddo per ragioni di grandeur nazionale, commerciale e per inconfessabili motivi personali (unico ad opporsi il puzzone, ricordatelo sempre), tifiamo per Hamas contro Israele, lasciamo fare all'Iran i suoi sporchi comodi, facciamo lingua in bocca coi regimi dittatoriali e fondamentalisti wahabiti degli Emirati, dei Sauditi, del Kuwait, di Oman, del Quatar (persino i mondiali del 2022 gli facciamo fare), in cui tanto per dire si è arrestati se si porta una catenina con la croce al collo, non diciamo e facciamo nulla contro Boko Haram in Nigeria o contro i regimi di Sudan e Yemen...
Noi???
Noi ci siamo illusi su queste maledette primavere arabe, che abbiamo irresponsabilmente contribuito a far nascere, con uomini, mezzi, armi e soprattutto soldi, tanti soldi, nella convinzione idiota che bastasse far fuori i tiranni per far nascere degli Stati di diritto a democrazia compiuta .
Noi Italiani in particolare stiamo vivendo in tempo reale l'emblematico caso di due ragazzotte ventenni che, traviate da un 45enne connazionale pacifondaio terzomondista, tale Roberto Andervill, rimasto ovviamente a casuccia sua perché lui scemo non è,
Roberto Andervill |
che le ritraggono nel corso di una manifestazione in Italia con un cartello in arabo tenuto tra le mani in bella vista, così concepito: "Agli eroi della Brigata dei martiri- Grazie dell'ospitalità - Se Allah vorrà presto Idlab sarà liberata - E noi ci torneremo", sono andate a fare le volontarie del cuore nel bel mezzo della Siria più infuocata, coll'ovvio risultato di farsi rapire (e da quegli stessi per cui probabilmente in cuor loro tifavano, una cosa che alla fine della vicenda la magistratura dovrebbe attentamente valutare, secondo me).
Un giochetto incosciente che costerà, nella migliore delle ipotesi, SE TUTTO VA BENE, un'enorme pena ai loro cari, un bel gruzzolo milionario a favore dei terroristi e come conseguenza diretta un bell'approvigionamento ai medesimi di armi ed esplosivi così, a gratis: armi ed esplosivi che magari saranno usati per uccidere civili innocenti, cristiani, yazidi, ebrei, soldati governativi, resistenti curdi, o magari per fare nuovi attentati, nelle piazze del mercato, alle chiese cristiane, o ai soldati della coalizione ONU, anche italiani, o rapire altri cittadini stranieri, come il padre gesuita Paolo Dall'Oglio, per tutta la vita impegnato in una indefessa opera di pacificazione e rispetto reciproco tra quelle genti nel nome dell'Amore di Dio che ci accomuna tutti ma ormai da un anno e mezzo in mano dell'ISIS senza che si abbiano altre notizie, o il giornalista de La Stampa Domenico Quirico, lui per fortuna rilasciato dopo un periodo di prigionia, uno che, partito da salde convinzioni filorivoluzionarie, ha radicalmente cambiato opinione sulla reale natura di queste insorgenze, supportato anche da una ritrovata fede in Dio che l'ha sostenuto nel corso del sequestro.
Bel risultato, signorine, complimenti!!!
Nel frattempo però non è che i capi delle nostre democrazie, quelli che dovrebbero saperne di più, quelli che sono stati votati per prendere le decisioni più giuste, quelli che in fin dei conti paghiamo perché gli affidiamo le nostre vite e la nostra libertà di cittadini stiano facendo chissà che figurone, eh...
Appesi alle decisioni di Obama, Dio l'abbia in gloria, noi occidentali tutti ci ritiriamo dall'Afghanistan, ci ritiriamo dall'Iraq, ci ritiriamo dalla Libia che sta come sta grazie alla genialata di Sarkozy che ha voluto attaccarla a sangue freddo per ragioni di grandeur nazionale, commerciale e per inconfessabili motivi personali (unico ad opporsi il puzzone, ricordatelo sempre), tifiamo per Hamas contro Israele, lasciamo fare all'Iran i suoi sporchi comodi, facciamo lingua in bocca coi regimi dittatoriali e fondamentalisti wahabiti degli Emirati, dei Sauditi, del Kuwait, di Oman, del Quatar (persino i mondiali del 2022 gli facciamo fare), in cui tanto per dire si è arrestati se si porta una catenina con la croce al collo, non diciamo e facciamo nulla contro Boko Haram in Nigeria o contro i regimi di Sudan e Yemen...
Occorre uno scatto d'orgoglio, per Dio, i sensi di colpa (di che, poi???) sono fatti per i tempi migliori, non ora che SIAMO IN GUERRA, e bisogna che lo capiamo tutti, prima o poi, che piaccia o no: lo dicono per primi, contro un certo sentimento contrario presente nella Curia di Roma, proprio i pastori cattolici di quel gregge perseguitato che é costretto a fuggire dalle sue terre di sempre, l'Arcivescovo di Erbil, Bashar Matti Warda, l'Arcivescovo di Mosul Emil Nona in una intervista all'Avvenire e il Patriarca Caldeo di Babilonia Louis Sako (vedi QUI).
Il sogno di questa gente è ritornare ai fasti delle conquiste arabe, fare un Califfato mondiale che com'era nella sua massima espansione vada dal Pakistan fino alla Spagna (ebbene sì, proprio lei, l'antica e fiorente Al Andalus), e che se possibile vada anche più in là, così da ricondurre con la forza tutta l'umanità alla vera e unica fede.
All'interno di questo vero e proprio impero islamico dominato dalle norme del Corano ricadono o sono destinate a ricadere tutta la fascia superiore dell'Africa (dal Marocco alla Libia, con Egitto, Algeria,Tunisia, Libia, Mauritania, Somalia, Eritrea, Etiopia, Nigeria, Mali, Niger, Kenia), la penisola arabica evidentemente con Sudan e Yemen, l'intero medio oriente con i paesi islamici addossati all'India (Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Iraq), l'Iran sciita e certi Stati un tempo facenti parte dell'ex URSS, ai confini persino della Cina.
Recep Tayyp Erdogan, presidente della Turchia, leader dellì'AKP, il partito "moderato" turco d'ispirazione islamica |
Soprattutto, però, temo molto che questo sogno possa destare il gigante addormentato, la Turchia, storicamente bellicosissimo e ambizioso, diretta discendente dell'Impero Ottomano padrone praticamente dell'intero Medio Oriente fino alla fine della prima guerra mondiale e fino a tre secoli fa con la fissa di conquistare l'Europa e soprattutto Roma, la Città dei Papi, per introdurvi con la forza l'Islam: uno Stato NATO che era fino a poco tempo prima dell'avvento di Erdogan (che sotto quell'apparente maschera moderata nasconde lo spirito di un fiero integralista musulmano) uno stretto alleato industriale, commerciale e militare di Israele ed ora invece se ne sta allontanando sempre più velocemente (come fece l'Iran del dopo Scià); uno Stato infine che da sempre vuole entrare coi suoi 80 milioni di abitanti in aumento costante nella UE, quella stessa Unione Europea che vede alcune sue regioni tra gli obiettivi islamisti, terre come la Spagna, la Sardegna, la Sicilia, le zone costiere pugliesi, l'Ungheria, parte dell'Austria, della Polonia, della Romania, la Bulgaria...Per non parlare di Albania, Kosovo e Bosnia che di fatto già ora sono territori musulmani a tutto tondo, gli unici apertamente tali in Europa (e da noi europei aiutati a diventarlo con le guerre balcaniche di fine anni '90, purtroppo...), in cui è attivissima la predicazione islamica dopo decenni di dittatura comunista che aveva sopito la religiosità originaria di quelle genti e da cui centinaia di cittadini se non di più vanno a ingrossare le fila delle organizzazioni jihadiste, animati da quel fervore ai limiti del fanatismo tipico dei neoconvertiti, soprattutto se non di etnia araba o comunque orientale.
Il principio base che detta questa strategia, quello che noi occidentali satolli e viziati ci rifiutiamo di comprendere, è che ogni terra su cui abbia dominato la spada di Maometto è musulmana, che sia stato ora o 1000 anni e passa fa, che sia stato per pochi mesi o per secoli.
Ecco perché le nostre chiese, ma nemmeno le canoniche o i sagrati, non vanno trasformate in dormitori provvisori e/o temporanei luoghi di culto per costoro, come per malinteso spirito d'amicizia e solidarietá consentono invece certi preti improvvidi: perché agli occhi dei musulmani così diventano come vere e proprie moschee e tali dovranno prima o poi tornare a essere.
Ecco perché Israele non ha titolo di esistere, nemmeno se la Palestina in realtà non è mai stata uno Stato sovrano ma solo una provincia dei vari imperi mano a mano succedutisi nel tempo per 2000 anni: altro che irridentismi nazionali palestinesi o razzismo israeliano, qui se c'è un razzismo è quello religioso islamico e jihadista dei nemici di Israele.
Ecco perché le nostre chiese, ma nemmeno le canoniche o i sagrati, non vanno trasformate in dormitori provvisori e/o temporanei luoghi di culto per costoro, come per malinteso spirito d'amicizia e solidarietá consentono invece certi preti improvvidi: perché agli occhi dei musulmani così diventano come vere e proprie moschee e tali dovranno prima o poi tornare a essere.
Ecco perché Israele non ha titolo di esistere, nemmeno se la Palestina in realtà non è mai stata uno Stato sovrano ma solo una provincia dei vari imperi mano a mano succedutisi nel tempo per 2000 anni: altro che irridentismi nazionali palestinesi o razzismo israeliano, qui se c'è un razzismo è quello religioso islamico e jihadista dei nemici di Israele.
Secondo costoro la Palestina (che poi in realtà era Giudea e Samaria, anche il nome Palestina é di conio recente) è araba per definizione, come la Spagna che gli Arabi presero a Vandali e Visigoti e tennero fino alla Reconquista e al Cid Campeador, come la Sardegna dei quattro mori, la Sicilia, ripresa agli Arabi dal normanno Ruggero d'Altavilla intorno al 1100, come Bari emirato sunnita per decenni a cavallo del 900, come le coste calabresi regolarmente preda delle incursioni barbaresche, come Otranto dei martiri decapitati uno a uno nel '400...
E come certi quartieri attuali di Nizza e Parigi, di Marsiglia e Brighton, di Berlino e Amburgo, di Malmoe e Oslo...
Quartieri dove le autorità civili stanno in certi casi giungendo persino a legittimare giuridicamente l'esercizio della Sharia'a, in nome di quella Tolleranza e di quel Politicamente corretto sotto cui però si nascondono solo indifferenza, ignavia, poca o nulla fede in certi Valori tradizionali dell'Occidente che tendiamo sempre di più a dimenticare, vilipendere, cancellare persino, senza che altri diversi ma di uguale pregnanza identitaria siano giunti a sostituirli.
Dico, ci rendiamo conto di questo o no?
Ci fanno schifo la democraticissima Israele che si difende violentemente da Hamas insieme con l'antipatica Russia di Putin impegnata con le cattive in Cecenia? L'odioso dittatore siriano Assad ci fa ribrezzo? Siamo costretti a sperare nella traballante nuova classe dirigente libica? Ci ispira diffidenza l'Egitto laico del generale Al Sisi che, sconfitto il tentativo di colpo di Stato della Fratellanza Musulmana e deposto il presidente fondamentalista Morsi, si schiera a sua volta anche contro Hamas? No, perché vorrei ricordare che il PRIMO atto in assoluto fatto dai Fratelli Musulmani appena andati al potere in Egitto era stato consentire che il Canale di Suez venisse attraversato da ben due fregate militari iraniane!!!
Così, tanto per allentare la tensione nell'area...
Così, tanto per allentare la tensione nell'area...
No, perché va bene tutto, ma allora perché lasciamo in appalto a questi "bravacci" la nostra sicurezza?
Siamo schizzinosi e ipocriti o puramente e semplicemente vigliacchi?
Non facciamo ancor più schifo noi, che facciamo i sostenuti col culo bello al caldo, però???
FINO A QUANDO DURA, però.
Perché noi possiamo anche fare i buoni, gli umanitari, quelli che bombardano ma solo avvisando che lo fanno, quelli che si vergognano di vincere facendo delle vittime e preferiscono fare delle vittime senza vincere, quelli che appena vedono delle foto più o meno taroccate o leggono dei numeri più o meno artefatti provenienti da chi sappiamo noi inorridiscono e invocano processi internazionali in grande stile contro Israele, ma si voltano dall'altra parte se a perire e ad essere scacciati a migliaia dalle loro case sono i cristiani di Mosul, o quelli nigeriani, o quelli oppressi dai regimi sudanese e yemenita, o se ad essere bombardata vigliaccamente coi missili lanciati dalle case dei civili è la terra dei "maledetti" ebrei che hanno costruito l' "entità sionista" (non parlano nemmeno di Israele, termine onusto di anni e di gloria...)
...Ma quelli continuano a farlo, e più ci vedono fermi e più insistono, perché capiscono che preferiamo farci conquistare senza lottare piuttosto che fare qualcosa per impedire questo scempio!
Le famosissime combattenti donne dei Peshmerga in addestramento |
Non sarà qualche scenografico bombardamento aereo spot sulle basi irachene dell'ISIS disposto dall'incapace che sta alla Casa Bianca quando già i buoi sono scappati dalla stalla (vedi QUI) a risolvere il problema, tanto più se nel momento stesso in cui lo ordina l'imbecille conferma che gli Americani si ritireranno e non hanno alcuna intenzione di tornare in Iraq e parla di "soluzione politica", il tutto dopo aver colpevolmente lasciati soli i poveri Peshmerga curdi a combattere contro l'ISIS, unici capaci di opporsi a quei fanatici mozzateste, purtroppo invano, per non irritare proprio la Turchia, che da sempre li avversa, fedele alleato (per ora?) del bastione sud della NATO!!!
Bel messaggio che lancia all'ISIS, questo politicante che indegnamente usurpa il posto che fu di Ronald Reagan!!!
"What's? Mosul...What is it? ISIS who? It's easy? Easy what??? I don't understand... " |
Persino il Papa ha finalmente gridato il suo sdegno nell'ultimo Angelus, dopo essersi limitato in un primo momento, qualche giorno fa, timidamente, senza fare nomi e cognomi come pure ha fatto in altre (E MENO VITALI) questioni, a far pubblicare una nota non direttamente sua ma del suo portavoce ufficiale Padre Lombardi.
Meglio tardi che mai: forse lo hanno convinto le immagini che ho postato sopra dell'esodo dei cristiani dalle terre prese dall'ISIS, forse il fatto che la crisi di Gaza sia iniziata un attimo dopo l'incontro di pace promosso in Vaticano da lui stesso tra Abu Mazen e Shimon Peres, forse la constatazione che persino nell'incontro ecumenico in occasione della Pentecoste tenuto a Roma l'8 giugno scorso un esponente islamico di primo piano abbia recitato pubblicamente una preghiera in arabo contenente una pesante invettiva contro quegli stessi infedeli miscredenti che ingenuamente pregavano insieme con lui nella propria confessione, sperando in tal modo di combattere l'intolleranza tra le fedi...
Meglio tardi che mai: forse lo hanno convinto le immagini che ho postato sopra dell'esodo dei cristiani dalle terre prese dall'ISIS, forse il fatto che la crisi di Gaza sia iniziata un attimo dopo l'incontro di pace promosso in Vaticano da lui stesso tra Abu Mazen e Shimon Peres, forse la constatazione che persino nell'incontro ecumenico in occasione della Pentecoste tenuto a Roma l'8 giugno scorso un esponente islamico di primo piano abbia recitato pubblicamente una preghiera in arabo contenente una pesante invettiva contro quegli stessi infedeli miscredenti che ingenuamente pregavano insieme con lui nella propria confessione, sperando in tal modo di combattere l'intolleranza tra le fedi...
Ma tra il Papa che fa più o meno il suo lavoro di Papa (ma io, che Dio mi perdoni, mi domando sempre più spesso ormai se sia veramente all'altezza dell'Altissimo Ruolo che é stato chiamato a ricoprire), il presidente pasticcione che risiede a Washington che non sa che pesci pigliare, Israele, Egitto e Russia che combattono duramente contro l'espansionismo musulmano anche per noi: ecco, appunto, anche per noi...
Noi, noi Europei, noi Italiani, che cosa vogliamo fare???
Sarebbe molto facile per me postare qui, ora, certe crudissime immagini che si trovano su internet, ben più strazianti di quelle che già ho messo, ma non lo farò. Non è guardando certe immagini che si deve capire quanto sia importante opporsi a tutto questo.
Dobbiamo trovare dentro di noi, dentro i nostri Valori identitari, dentro la nostra coscienza di uomini liberi e che tali vogliono rimanere la forza di combattere certe barbarie, certe iniquità, certi estremismi omicidi, pur mantenendo con orgoglio la nostra superiorità morale e civile sui fondamentalismi, quella consapevolezza che ci porta a rispettare le altrui credenze, le altrui mentalità, con spirito laico e allo stesso tempo aperto, ma senza vergognarci di ciò che siamo, siamo stati e vorremmo continuare ad essere.
Dobbiamo far capire che certi limiti non si possono superare e a casa nostra siamo NOI a dettare le regole del gioco: liberissimi loro di non essere d'accordo, ma l'alternativa resta quella di adeguarsi o andarsene, se proprio non riescono a integrarsi, senza terze vie che non hanno senso e sono pericolosissime per la civile convivenza nelle nostre città, a maggior ragione se si diventa nuovi cittadini della realtà statuale in cui si è scelto di vivere.
Ultimamente mi sono giunte all'orecchio indiscrezioni su un possibile prossimo intervento militare italiano in Libia: non so se sia vero, né di quale natura possa essere (anche se qualche idea ce l'ho), ma in effetti credo che purtroppo sia un'operazione necessitata e probabilmente ineludibile, perché non è possibile assistere impassibili ad una tale situazione di caos e anarchia, con risvolti pericolosissimi per l'incolumità del nostro territorio, a soli 400 chilometri dalle nostre coste.
Ma non sarebbe mai stata nemmeno ipotizzabile una cosa del genere, se tre anni fa si fosse dato ascolto per una volta, in Europa e nel mondo, alle disperate richieste di non intervento del Cav, che nella sua lungimirante visione aveva perfettamente intuito dove si sarebbe andato a parare.
Se non vogliamo, o non possiamo, fare nulla, allora vuol dire che è giusto che gli altri prevalgano.
Gli altri non si vergognano di ciò che sono.
P.S. Spero ovviamente con tutto il cuore che le due ragazzine si salvino, ma al loro ritorno a casa sarebbe bello se dedicassero le loro energie evidentemente inespresse a favore di cause indigene probabilmente meno mediaticamente visibili e soprattutto meno mostrabili nelle autocompiaciute immagini postate su Facebook e Twitter, ma sicuramente più nobili e utili alla comunità, tipo dare da mangiare e portare comunque sollievo ai malati di Alzheimer presenti nel loro paesello.
Per saperne di più:
http://www.analisidifesa.it/2014/08/il-califfo-abu-bakr-al-baghdadi/
http://news.panoramac.it/esteri/Iraq-cristiani-ISIS-califfato-jihad-Kurdistan
http://www.papaboys.org/n-il-marchio-della-vergogna/
http://www.ilsussidiario.net/mobile/Esteri/2014/8/15/IRAQ-Capuozzo-all-Onu-la-tragedia-dei-cristiani-non-interessa-ecco-perche/2/520652/
VERSIONE UFFICIALE ITALIANA DEL CORANO NELLA TRADUZIONE PER GLI ITALOFONI DI HAMZA ROBERTO PICCADO, CON PREFAZIONE DI FRANCO CARDINI
SULLA SURA AL ANFAL (dal sito ISLAMICAMENTANDO) )
http://www.analisidifesa.it/2014/08/la-diga-di-mosul-bomba-dacqua-dei-jihadisti/
http://www.nanopress.it/mondo/2014/08/08/italiane-rapite-in-siria-chi-sono-le-volontarie-sequestrate/24613/
http://www.imolaoggi.it/2014/08/09/roberto-andervill-il-fabbro-che-ha-mandato-le-due-sprovvedute-in-siria/
http://www.qelsi.it/2014/la-guerra-israele-palestina-lha-fatta-scoppiare-il-papa-forse/
http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11671032/Iraq--Antonio-Socci--i.html
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/119885/rubriche/papa-francesco-su-islam-resta-moderato.htm
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/08/07/news/allarme-sicurezza-ecco-i-terroristi-della-porta-accanto-1.176244?ref=HEF_RULLO
http://www.analisidifesa.it/2014/08/il-sogno-del-califfato-si-estende-a-indonesia-e-malaysia/
http://www.analisidifesa.it/2014/08/nessuno-lo-dice-ma-in-iraq-ve-siria-e-guerra-di-religione/
http://www.analisidifesa.it/2014/09/in-guerra-contro-il-califfo-con-gli-amici-dei-nemici/
TESTIMONIANZA: PATTO CON IL DIAVOLO
RispondiEliminaCiao, amici.
Ti ho contattato seguendo la tua ricerca sul mio forum.
Ho fatto il patto qualche mese fa grazie al Tempio Spirituale.
Dopo aver ottenuto la mia ricompensa che è stimata in 10 milioni 500 mila dollari ho lasciato per comprare una casa a Miami dove attualmente vivo.
Mangio quello che voglio.
Bevo quello che voglio.
Viaggio dove voglio.
Grazie ai miei soldi investo nelle mie aziende che funzionano meravigliosamente.
Ora sono un multimilionario quotato in borsa.
Ecco il contatto del prestigioso tempio che mi ha aiutato: espiritualtemplo@gmail.com