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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

martedì 28 febbraio 2017

È solo finta libertà






Traggo queste mie riflessioni da un pacato e civile confronto che ho avuto su facebook.
Lo copincollo qui, opportunamente adattato: questo è anche il motivo per cui i caratteri e l'impaginazione sono diversi dai soliti, cosa di cui mi scuso.


Io francamente sono contento che il mio Stato non consenta certe aberrazioni.

Se le voglio vado appunto in Svizzera, è pure vicina, chi me lo impedisce.

Perché anche la legge sull'aborto inneggia alla "tutela sociale della maternità", prevede in teoria mille condizioni, sostegno psicologico, medico, sociale per chi scelga di tenere il bambino, chiama tutti ad evitare quella che è vista solo come extrema ratio, prevedeva e prevede tuttora la possibilità dell'obiezione di coscienza, e invece come è andata a finire? Che in Italia ci sono circa 100.000 aborti ogni anno (vado a memoria), che di fatto l'aborto è diventato un'ordinaria pratica quasi ambulatoriale, che nessuno nemmeno ne parla più, che con la RU-486 ormai siamo andati anche oltre (nemmeno fosse il bicarbornato dopo aver mangiato troppo), che tutte quelle circospezioni, quei consigli, quelle valutazioni che dovevano essere in teoria fatte presenti alla donna prima che effettivamente si accingesse a questo passo fatale sono ormai nel 99% dei casi allegramente bypassate.


Una pillola, va giù e non ci pensi più

Un'ordinaria pratica burocratica da togliersi dalle palle prima possibile. È andata così per l'aborto (potrei dire che lo stesso discorso vale anche per la legge sul divorzio, ma qui almeno non è in gioco il sì od il no ad una vita umana, in fieri o in corso), andrebbe così anche per qualunque legge che finisse col consentire l'eutanasia, in forma diretta, indiretta, con un nome o con un altro, in casa o in ospedale.



Si parte dal caso singolo, toccante, da una situazione vista come eccezionale (il pretesto per la legge sull'aborto fu il dramma di Seveso), obiettivamente commovente, come nel caso di DJ Fabo, e poi però si finisce come nei paesi scandinavi, con la gente che ormai può suicidarsi, magari anche giovanissima, perché non vuole più vivere (magari per il naufragio della prima cotta giovanile), con i minorenni disabili messi a morte per volontà dei genitori (magari vogliono vivere, ma chi glielo dice ai genitori se loro vogliono passare i w.e. in montagna e non al capezzale dei figli?), con i vecchi che chiedono di morire perché secondo loro non hanno più nulla da dire, anche se sono in salute, vitali e pieni di esperienze da poter condividere coi più giovani. 

In Olanda, Belgio e Lussemburgo si è passati dai 60 casi del 2001 agli oltre 15.000 del 2016. E non mi si dica che si tratta di casi tutti di persone malate in fase terminale.


La verità sapete qual è?
La verità è che se non sei bello, efficiente, produttivo, se non hai un lavoro di successo, belle donne (o bei uomini), se sei brutto, grasso, se sei pelato, se non hai soldi a sufficienza, o se sei anche soltanto "normale", be'...Ti fanno sentire un peso. Anche se non lo sei. Anche se in realtà tu sei assolutamente a posto, non hai niente che non va. Ti fanno quasi vergognare di vivere. Anche se non hai nulla di cui vergognarti.



Ecco perché non sono d'accordo. 
Lo Stato non può arrogarsi anche questo potere, indistinto, generale, indifferente, quello di mettermi a morte perché non (più) produttivo, perché mi sento (e quindi sono, anche se così non è) un peso per la società, perché mi sono semplicemente stufato di vivere...Stiamo ormai entrando nella cultura dell'autodistruzione di massa, quella che direttamente o indirettamente parla sempre di morte (che sia aborto, libertà di drogarsi, di dissiparsi, eutanasia, l'obbligo di essere sempre belli, tonici, in forma, se no sei out).
Ed alla morte infatti conduce, nel nome del più completo e totalizzante nichilismo.


Li chiamiamo diritti, ma sono solo un modo per costringerci solo a fare quello che vogliono LORO.

Perché se entra nel concetto generale l'idea che si è vivi solo quando non si è un peso tutti quanti finiamo sotto tiro. E qualunque contrarietà, qualunque ostacolo ai nostri progetti, ai nostri sogni, alle nostre ambizioni diventa un pretesto per dire basta. Per sentirci delle merde. Quindi per andare da una di queste società svizzere della morte, che al prezzo di 18.000 euro (iniezione di Pentobarbital, costo del principio attivo 13 euro, pratiche burocratiche e funerali compresi) ti fanno morire in santa pace.



Certo, si parte sempre dai casi pietosi, ma un'industria è un'industria. 

Quanti sono nel mondo i casi come quelli di DJ Fabo? E davvero voi credete che ci si fermerebbe a quelli?

No, ci vogliono i grandi numeri, sennò i bilanci andrebbero a ramengo.

Ed allora non saremmo più nel campo di una libera scelta individuale, nell'ambito di una disgrazia incommensurabile come quella capitata a DJ Fabo, che probabilmente condurrebbe chiunque di noi, me compreso, a pensare almeno una volta che uscire dalla vita sia l'unica soluzione.

Ci troveremmo di fronte inevitabilmente a situazioni in cui persone senza problemi di salute, giovani, magari sposate, con figli, una famiglia felice, un lavoro sicuro, vengono di fatto indotte a farsi sopprimere per un qualsiasi motivo, magari stupido, in un momento particolare di demoralizzazione. 

Loro non vogliono Uomini, vogliono amebe, senza spina dorsale, che alla prima difficoltà decidano di farla finita. 

Per un facile profitto, abilmente trasformato nel quasi disinteressato impegno a rendere piena una libertà individuale. 

La natura umana è egoistica, amici miei, e l'egoismo emerge soprattutto quando si fa di tutto per estirpare quei Valori più alti che dovrebbero servire a limitarlo prima che diventi autodistruttivo, perché senza quei Valori non solo emerge l'egoismo di chi, ed ovviamente è comprensibile, è gravissimamente malato e non ce la fa più, ma soprattutto, per dirne una, quello di chi, vicino a te, dovrebbe cercare di aiutarti e starti vicino, ed invece non vede l'ora che tu ti tolga dalle palle, anche inconsciamente, perché non ce la fai più tu per primo, fisicamente o psicologicamente, perché costa, perché vorresti divertirti e invece sei costretto a stare a casa ad assisterlo, perché con l'eredità dopo la sua morte potresti rifarti una vita ai Caraibi... 
Ecco perché fanno di tutto per contrastare certi Valori, mandarli in vacca, denunciarli come orride costrizioni al libero esplicarsi della propria volontà! 

Matteo sceglie di vivere, invece


Fate una legge, come tale generale, astratta ed indifferenziata per tutti, che passata la prima fase temporale si trasformerà in un micidiale strumento omicida a disposizione di tutti, così come è accaduto per la legge sull'aborto (coi feti ormai "prodotti di scarto oggetto di apposite procedure di smaltimento": brrrrr, ma non inorridisce anche voi?), aprite il vaso di Pandora, rivestite di dignità legale e morale quello che è un puro e semplice atto di egoismo e avrete dato dignità legale e morale all'abominio. 
Be', io di finire in un simile tritacarne non ci sto.
Sempre nel nome delle massime istanze di civiltà, del rispetto della libertà individuale, delle più buone intenzioni di questo mondo...
Di cui, come è notorio, sono lastricate le vie dell'Inferno.


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