No, dico, avete visto, amici miei?
Il mondo occidentale, con l'Italia in primis, sa benissimo che in Libia oggi è in gioco gran parte del nostro futuro, non solo energetico.
Quindi cosa fa?
Siccome si vuole intervenire ma è necessaria come l'aria che respiriamo una maledetta pezza d'appoggio giustificativa si cerca disperatamente tramite l'ONU di far mettere d'accordo le 325423 fazioni libiche, divise in due governi, uno legittimo che sta a Tobruk ed uno scissionista che sta a Tripoli, l'uno contro l'altro armato ed entrambi in lotta contro l'ISIS, affinché partoriscano uno straccio di governo unitario.
Un tentativo fallito, due tentativi falliti, tre tentativi falliti, ovviamente sempre tra baci e abbracci (e coltellate nella schiena): prima il governo non va bene a uno, poi non va bene ad un altro, poi a protestare sono quelle fazioni lì, poi quelle tribù là...
Quindi l'illuminazione! Mo' ne inventiamo uno noi, ha detto l'ONU (su pressione del Napoleone di Chicago, Duce Supremo delle nostre cose terrene, Dio l'abbia in Gloria) !
Quindi l'illuminazione! Mo' ne inventiamo uno noi, ha detto l'ONU (su pressione del Napoleone di Chicago, Duce Supremo delle nostre cose terrene, Dio l'abbia in Gloria) !
Detto fatto, ecco che viene fuori il nome di un altro premier designato, tale Fayez Serraj (chicazzè, dicono i bene informati), con ben 7 ministri designati (figurarsi, per accontentare tutti questi morti di fame non ne basterebbero 770...)
Risultato? Questo qui due giorni fa ha provato ben tre (!!!) volte ad arrivare in aereo a Tripoli da Tunisi, mattina, pomeriggio e sera, e tutte e tre le volte è stato accolto dagli spari festosi della contraerea (!!!), tanto da rinunciare al volo.
Solo ieri mattina il buon Serraj è potuto arrivare in città, via mare, a bordo di un gommone (!!!!), sembra scortato da una nave, che alcune voci dicono italiana...
Ad accoglierlo, mentre costui si lanciava in un improbabile proclama di pacificazione nazionale circondato da uno stretto cordone di sicurezza, un saluto pieno di gioia delle milizie locali: "'Questo qui si arrenda o se ne vada, o l'arrestiamo!", subito replicato dal governo di Tobruk: "Accetteremo questo governo solo se il nostro parlamento darà l'ok!" (sì, campa cavallo...)
Ora, io mi e vi domando: abbiamo in questo momento in Libia tre governi: quello scissionista di Tripoli, quello legittimo di Tobruk e quello iperuranico di Serraj, più il potentato dell'ISIS che cresce e si rafforza sempre di più, il tutto in un mare di milizie, tribù, fazioni, clan, tutte in lotta tra loro e contro le singole autorità regionali...
Ma davvero si crede che noi si possa andare lì, con un pugno di uomini sul terreno, come si dice di voler fare dai nostri irresponsabili governanti (le forze armate italiane si stanno comunque preparando da tempo e molto, molto bene a quest'impegno, "usi obbedir tacendo e tacendo morir", come recita il motto dei Carabinieri, vedi il secondo articolo sotto), sulla base di un supposto ok dato eventualmente da un supposto governo di supposta unità nazionale alla guida di un supposto premier che ha la stessa statura politica del premier di Andorra? (Ma ce l'ha un premier, Andorra?)
Ma ci rendiamo conto che mentre noi aspettiamo i comodacci dei libici qui in Italia negli ultimi 5 giorni sono giunti circa 5000 disperati dal mare (che NOI siamo andati a prendere a 20 km dalle coste libiche)???
Ci rendiamo conto che qui basta che tre libici prendano un gommone per andare a fare un'escursione per i fatti loro sotto costa e subito vengono presi in carico da una delle nostre navi che stazionano a distanza di un tiro di fionda dalle rive???
E ci rendiamo conto che ormai questi qui resteranno a tempo indeterminato in Italia, visto che in tutta Europa stanno chiudendo le frontiere e nessuno intende averli più sul loro territorio ??? (Avevo messo "tra le palle", ma sembrava poco chic, poi c'è gente che si offende).
Ci rendiamo conto che dall'inizio della primavera c'è stato un immediato aumento dell'80% degli sbarchi in Italia e le proiezioni da qui a fine anno, di questo passo, porterebbero all'incredibile numero di 270.000 nuovi arrivi???
Ma davvero si crede che noi si possa andare lì, con un pugno di uomini sul terreno, come si dice di voler fare dai nostri irresponsabili governanti (le forze armate italiane si stanno comunque preparando da tempo e molto, molto bene a quest'impegno, "usi obbedir tacendo e tacendo morir", come recita il motto dei Carabinieri, vedi il secondo articolo sotto), sulla base di un supposto ok dato eventualmente da un supposto governo di supposta unità nazionale alla guida di un supposto premier che ha la stessa statura politica del premier di Andorra? (Ma ce l'ha un premier, Andorra?)
Ma ci rendiamo conto che mentre noi aspettiamo i comodacci dei libici qui in Italia negli ultimi 5 giorni sono giunti circa 5000 disperati dal mare (che NOI siamo andati a prendere a 20 km dalle coste libiche)???
Ci rendiamo conto che qui basta che tre libici prendano un gommone per andare a fare un'escursione per i fatti loro sotto costa e subito vengono presi in carico da una delle nostre navi che stazionano a distanza di un tiro di fionda dalle rive???
E ci rendiamo conto che ormai questi qui resteranno a tempo indeterminato in Italia, visto che in tutta Europa stanno chiudendo le frontiere e nessuno intende averli più sul loro territorio ??? (Avevo messo "tra le palle", ma sembrava poco chic, poi c'è gente che si offende).
Ci rendiamo conto che dall'inizio della primavera c'è stato un immediato aumento dell'80% degli sbarchi in Italia e le proiezioni da qui a fine anno, di questo passo, porterebbero all'incredibile numero di 270.000 nuovi arrivi???
Come se non bastasse tutto questo, poi, c'è il piccolo dettaglio del pericolo che corrono le nostre risorse energetiche, ormai pienamente sotto tiro delle milizie ISIS (e di qualunque altro predone che circoli nei paraggi, ovvio).
Molto interessante a questo punto è l'opinione dell'A.D. di ENEL ed ENI, Paolo Scaroni, che in una sua intervista odierna al Corriere della Sera propugna ormai apertamente una scelta di campo precisa dell'Italia a favore della Tripolitania, lasciando andare al loro destino le altre due regioni storiche libiche, la Cirenaica ed il Fezzan, che restino libere di autodeterminarsi come meglio credono (si veda sotto).
Ahhhhh, quanto aveva ragione Berlusconi ad opporsi all'intervento in Libia contro Gheddafi, mentre qui ed all'esterno ignobili personaggi complottavano per disarcionarlo e portare a certi risultati...
Molto interessante a questo punto è l'opinione dell'A.D. di ENEL ed ENI, Paolo Scaroni, che in una sua intervista odierna al Corriere della Sera propugna ormai apertamente una scelta di campo precisa dell'Italia a favore della Tripolitania, lasciando andare al loro destino le altre due regioni storiche libiche, la Cirenaica ed il Fezzan, che restino libere di autodeterminarsi come meglio credono (si veda sotto).
Ahhhhh, quanto aveva ragione Berlusconi ad opporsi all'intervento in Libia contro Gheddafi, mentre qui ed all'esterno ignobili personaggi complottavano per disarcionarlo e portare a certi risultati...
In questo contesto che oscilla ormai permanentemente tra la farsa ed il dramma, poi, si innesta anche la terribile vicenda Regeni.
Ora, voglio essere molto chiaro per non dare adito ad equivoci.
Io capisco perfettamente i genitori del ragazzo (che poi tanto ragazzo non era, visto che ormai veleggiava verso i trenta), però siamo sempre lì...
Dopo una falsa rivoluzione di progresso che stava pericolosamente spostando l'asse di quel paese verso una dittatura di stampo islamico, PER FORTUNA stoppata da un individuo indubbiamente poco raccomandabile, il generale Al Sisi, ma di sicuro preferibile al predecessore presidente Morsi espressione dei Fratelli Musulmani, un giovane ricercatore, indubbiamente fresco di studi teorici e di brillante intelligenza, ma come al solito con un'idea della realtà frutto solo di ideologia e pregiudizio, tra l'altro sembra alle dipendenze di un'agenzia di consulenza strettamente legata, pare, ai servizi inglesi, non può venire bello bello dall'Italia e muoversi in maniera indubbiamente imprudente ed impacciata cercando contatti ed intrattenendo rapporti più o meno compromettenti tra le file della supposta opposizione democratica, che altro non è che la stessa Fratellanza Musulmana sotto vesti apparentemente rispettabili, infiltrata ovviamente a sua volta dai servizi egiziani e dagli agenti dell'ISIS e degli altri movimenti fondamentalisti, in un contesto di guerra aperta tra spie, movimenti rivoluzionari, governo dittatoriale di Al Sisi, interessi petroliferi, rivendicazioni religiose, interessi occidentali a vario titolo e così via...
Non voglio andare oltre, ma mi permetto solo un dubbio: che interesse poteva avere il governo egiziano, che intrattiene buoni rapporti con noi, con il quale da almeno un anno il nostro esecutivo è in contatto per la questione libica, ed a maggior ragione dopo la scoperta a Zohr di un imponente giacimento di gas da parte dell'ENI, fondamentale non solo per noi e per l'ENI ma anche per lo stesso Egitto, a far fuori ed in quel modo orribile un povero ragazzo italiano indubbiamente ingenuo ma di sicuro non pericoloso? Ed a farne trovare il cadavere, con tanti modi possibili per non farlo trovare più? Con i documenti, lo zaino (peraltro, sembra, nemmeno suo), etc.?
E se fosse invece la classica polpetta avvelenata per intossicare gli eccellenti rapporti tra Italia ed Egitto? A chi gioverebbe tutto questo? A noi no di certo, all'Egitto neppure.
Spero che Renzi e Gentiloni, per una volta, non vadano dietro alle sollecitazioni di pancia che alcuni già stanno lanciando contro l'Egitto, sull'onda emozionale di un simile, terribile delitto: vogliamo la verità, per una questione di giustizia nei confronti di Giulio Regeni e della sua famiglia e per un'altrettanto evidente questione di dignità e prestigio del nostro paese, ma la Verità vera e non quella che già i soliti ambienti stanno cercando di confezionare ad uso ideologico e politico interno.
Ma siamo in queste mani, purtroppo: le mani di chi sta cercando di forzare la situazione in Libia con esiti potenzialmente catastrofici (con la complicità di una classe politica occidentale di rara inadeguatezza), le mani di chi solo ora sta cercando di svegliarsi dal lungo torpore nella vicenda dei marò, le mani di chi sembra non accorgersi che la situazione italiana sul fronte degli sbarchi clandestini sta cominciando a collassare, le mani di chi in tutti questi vertici europei del piffero si è sempre fatto bellamente prendere per i fondelli (mentre la Turchia ne sta approfittando per intascarsi un sacco di soldi ed ottenere un incredibile ok alla sua entrata nell'U.E.).
In questo momento Putin ed Erdogan trionfano, mentre tutti gli altri ronfano.
Dopo una falsa rivoluzione di progresso che stava pericolosamente spostando l'asse di quel paese verso una dittatura di stampo islamico, PER FORTUNA stoppata da un individuo indubbiamente poco raccomandabile, il generale Al Sisi, ma di sicuro preferibile al predecessore presidente Morsi espressione dei Fratelli Musulmani, un giovane ricercatore, indubbiamente fresco di studi teorici e di brillante intelligenza, ma come al solito con un'idea della realtà frutto solo di ideologia e pregiudizio, tra l'altro sembra alle dipendenze di un'agenzia di consulenza strettamente legata, pare, ai servizi inglesi, non può venire bello bello dall'Italia e muoversi in maniera indubbiamente imprudente ed impacciata cercando contatti ed intrattenendo rapporti più o meno compromettenti tra le file della supposta opposizione democratica, che altro non è che la stessa Fratellanza Musulmana sotto vesti apparentemente rispettabili, infiltrata ovviamente a sua volta dai servizi egiziani e dagli agenti dell'ISIS e degli altri movimenti fondamentalisti, in un contesto di guerra aperta tra spie, movimenti rivoluzionari, governo dittatoriale di Al Sisi, interessi petroliferi, rivendicazioni religiose, interessi occidentali a vario titolo e così via...
Non voglio andare oltre, ma mi permetto solo un dubbio: che interesse poteva avere il governo egiziano, che intrattiene buoni rapporti con noi, con il quale da almeno un anno il nostro esecutivo è in contatto per la questione libica, ed a maggior ragione dopo la scoperta a Zohr di un imponente giacimento di gas da parte dell'ENI, fondamentale non solo per noi e per l'ENI ma anche per lo stesso Egitto, a far fuori ed in quel modo orribile un povero ragazzo italiano indubbiamente ingenuo ma di sicuro non pericoloso? Ed a farne trovare il cadavere, con tanti modi possibili per non farlo trovare più? Con i documenti, lo zaino (peraltro, sembra, nemmeno suo), etc.?
E se fosse invece la classica polpetta avvelenata per intossicare gli eccellenti rapporti tra Italia ed Egitto? A chi gioverebbe tutto questo? A noi no di certo, all'Egitto neppure.
Spero che Renzi e Gentiloni, per una volta, non vadano dietro alle sollecitazioni di pancia che alcuni già stanno lanciando contro l'Egitto, sull'onda emozionale di un simile, terribile delitto: vogliamo la verità, per una questione di giustizia nei confronti di Giulio Regeni e della sua famiglia e per un'altrettanto evidente questione di dignità e prestigio del nostro paese, ma la Verità vera e non quella che già i soliti ambienti stanno cercando di confezionare ad uso ideologico e politico interno.
Ma siamo in queste mani, purtroppo: le mani di chi sta cercando di forzare la situazione in Libia con esiti potenzialmente catastrofici (con la complicità di una classe politica occidentale di rara inadeguatezza), le mani di chi solo ora sta cercando di svegliarsi dal lungo torpore nella vicenda dei marò, le mani di chi sembra non accorgersi che la situazione italiana sul fronte degli sbarchi clandestini sta cominciando a collassare, le mani di chi in tutti questi vertici europei del piffero si è sempre fatto bellamente prendere per i fondelli (mentre la Turchia ne sta approfittando per intascarsi un sacco di soldi ed ottenere un incredibile ok alla sua entrata nell'U.E.).
In questo momento Putin ed Erdogan trionfano, mentre tutti gli altri ronfano.
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