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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

mercoledì 23 marzo 2016

Chi pecora si fa, il lupo la mangia



Ecco, immancabile arriva dopo ogni tragedia come l'ultima, quella di ieri mattina a Bruxelles, soprattutto sui social networks,  il solito panegirico elogiativo della canzone simbolo della cosiddetta tolleranza, del pacifismo terzomondista, tantrico, modaiolo e soprattutto ipocrita, la mefitica "Imagine".
Indubbiamente in prima battuta una bella canzone, con una musica accattivante, un ritmo suadente, delle parole apparentemente di Pace e Amore universali, insomma una confezione extralusso di buoni sentimenti e belle parole, difficilmente non condivisibili a leggerle così...
Ma è davvero così?
L'avete mai letto il suo testo?
Eccolo qui di seguito, tradotto in italiano.


Immagina

Immagina non ci sia il paradiso
è facile se ci provi
nessun inferno sotto di noi
sopra di noi solo il cielo
immagina tutti quanti
vivere per l'oggi
Immagina non ci siano paesi
non è difficile da fare
niente per cui uccidere o morire
e neanche religioni
immagina tutti quanti
vivere la vita in pace
Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono l'unico
spero che un giorno ti unirai a noi
e il mondo sarà tutt'uno
Immagina nessuna proprietà
mi chiedo se puoi
nessun bisogno di avidità o fame
una fratellanza di uomini
immagina tutti quanti
dividersi il mondo
E il mondo vivrà come unico

Bello fare i "peaceandlovers" alla suite 702 dell'Hotel Hilton di Amsterdam...



Ecco, cosa c'è di più nullificante, sinceramente?
Quella descritta dalla canzone è una visione assolutamente nichilista, senza un Valore per cui valga la pena sbattersi nella propria vita, un Ideale cui aspirare, per cui combattere e spendere la propria misera esistenza, in un nirvana, un vuoto cosmico di progetti, di sentimenti, di passioni che non siano quelle dettate da un vaghissimo buonismo indifferenziato, senza religioni, senza ideali veri, dedito solo ai propri piaceri, ai propri desideri, al sesso, al vivi e lascia vivere, al tutti insieme appassionatamente, senza prospettive, un nulla dell'anima, assolutamente fine a sé stesso, autoreferenziale, presuntuosissimo nella sua convinzione di essere l'unica via da percorrere in un mondo pure così complesso com'è quello che viviamo soprattutto oggi...
E come non vedervi il tipico atteggiamento esistenziale di un personaggio, John Lennon, pace all'anima sua, che ha passato la sua vita negli agi di una esistenza assolutamente fuori dagli schemi reali, confondendo la sua visione oniricamente infantile con quella che è la dura verità delle cose, ma anche l'unica che dà veramente un significato alla propria vita, una visione squisitamente elitaria e quindi profondamente razzista alla fine, nata e sviluppatasi nella confusione di una folle corsa autodistruttiva tra concerti, ricevimenti, viaggi in India, donne, fumo e sedute lisergiche, con i soldi che gli uscivano fuori dalle orecchie ed una popolarità mondiale incredibile, talmente esagerata da essere poi alla fine la causa vera della sua morte...

Ecco, mi viene da dire che la stessa cosa vale per il Belgio e per Bruxelles, per la Francia e per Parigi.
In queste due nazioni, ormai, si vanno cancellando tutte le tradizioni di una volta, la Laicità trionfa, la religione viene ormai apertamente se non osteggiata quantomeno irrisa (tranne quella musulmana, ovviamente), e di questo è almeno in parte colpevole la stessa Chiesa.
Non si crede più a nulla in verità, nel nome appunto di una Laicità e di una Tolleranza del diverso che non hanno però un vero retroterra di Valori alternativi sui quali fondare una nuova morale, una nuova etica, un qualcosa derivante probabilmente anche dai sensi di colpa per una passata esperienza di colonizzatori assai duri, ben più duri sicuramente di quanto lo siamo stati noi: a questo punto conta solo il viver bene, pagarsi la propria tranquillità domestica concedendo tutto e di più al diverso (come fatto ad esempio sin dal 1974 dal tollerantissimo, multiculturale e apertissimo Belgio, che si è svenduto all'Arabia wahabita concedendole di tutto e di più in cambio del petrolio)...
E chi se ne frega delle conseguenze, della nascita di interi quartieri ghetto pieni di cittadini ormai belgi o francesi nella forma ma intimamente ancora fermi al medioevo islamista, in genere con un lavoro, spesso dipendenti pubblici, comunque assistiti passo passo dai servizi sociali, apparentemente integrati ma in realtà assolutamente restii a condividere i nostri valori (se di valori si può parlare, ormai), quartieri in cui la stragrande maggioranza dei cittadini è fondamentalista, ospita e nasconde i terroristi, in cui la polizia stessa ha paura ad entrare, la sharia'a regna incontrastata, e alla fine a sentirsi stranieri sono gli altri...
Chi se ne frega, quando poi l'altro mondo, quello che inneggia ad "Imagine", quello che sarebbe il mondo occidentale "vero", preferisce fottersene, divertirsi, non pensare a nulla che al proprio io, a parlare a vanvera e per puro spirito di cazzeggio di multiculturalismo, antirazzismo, tolleranza e pacifismo, senza andare al fondo vero delle cose, e che pensa di tirare avanti dando spazio a presunti diritti, anche i più assurdi, anche i più innaturali...
Ecco, in questi due paesi, ma ormai in quasi tutta l'Occidente, soprattutto nella molle, mollissima Europa, è il TRIONFO di "Imagine"!!!




Ormai in certe lande l'eutanasia è un dato di fatto acquisito che porta al logico rigetto di chi in qualche modo non è più produttivo né ha più nemmeno dignità di consumatore (i malati, i vecchi, i minori con handicap di una certa gravità, almeno per ora), tanto da costituire di per sé un incentivo alla morte anche per chi semplicemente è stanco di vivere o si sente di peso pur senza un reale motivo.
Le unioni civili tra omosessuali e la facilità del divorzio hanno azzerato il senso del matrimonio, già in crisi di suo, per cui ci si unisce e ci si separa per meri capricci, sulla base semplicemente delle proprie esigenze individuali, anche le più stupide, senza che nemmeno si provi a salvare un'unione che sarebbe magari salvabilissima, sulla base di istanze superiori al solo benessere individuale ma che tengano conto dei figli, dei progetti, delle magari tante ragioni che potrebbero indurre a mantenere in vita un sodalizio con soddisfazione di tutti.
Per non parlare dell'aborto, ormai trasformato in una semplice procedura medico-burocratica spesso affrontata con superficialità disarmante, e che con l'abnormità della pillola del giorno dopo senza ricetta medica è stato ulteriormente derubricato ad una sorta di compressina postprandiale, come quando si prende il bicarbonato per favorire la digestione, senza che si ragioni più sulla serietà sconvolgente di una simile azione, che giunge a rigettare la natura più intima e assolutamente specifica della donna, la sua vera ragione di superiorità sugli uomini.
E non voglio dilungarmi oltre coll'ignobile mercimonio dell'utero in affitto.



Ormai valiamo solo come consumatori: le pubblicità sono piene di gente che si diverte, che beve, che spende, che si spupazza la prima gnocca (o il primo bonazzo) che si incontra per strada, che va in giro con macchinone incredibili, e tutto questo nel periodo di maggior crisi economica mondiale probabilmente della Storia...
Quali migliori consumatori delle coppie gay, notoriamente benestanti e disposte a spendere, dei singles, dei professionisti in carriera? Altro che le famiglie normali, ormai poste ai limiti della sopravvivenza, o gli ultrasessantenni, destinati ad una rapida estinzione con le misere pensioni che si ritroveranno ad avere (SE le avranno...), e figuriamoci con le giovani coppie, che campano di stipendi precari e cassa integrazione...
Ma dietro al mondo perfetto decantato da "Imagine" si nasconde una realtà ben diversa...

La verità è che al mondo siamo diversi, amici miei, e non necessariamente quello che pensiamo noi va bene agli altri. Che ci piaccia o no dobbiamo accettare che al mondo c'è chi il nostro modo di vivere, quello che comunemente si definisce la nostra Civiltà, non solo non lo vuole, ma lo rifiuta, lo odia, e odia chi di tale mondo fa parte.
Non possiamo pretendere di forzare tutti a seguire la nostra concezione di vita e dobbiamo ad un certo punto anche entrare nell'ottica che tutto ciò che abbiamo ora non necessariamente è per sempre, ma va difeso giorno per giorno, perché a perderlo si fa presto.
Occorrerebbe uno spirito forte e dei Valori di consolidata autorevolezza per sorreggere chi di questo mondo fa parte, ma se il nostro pensiero è fondato sul nulla qualcos'altro verrà inevitabilmente a rimpiazzarlo, perché non siamo protetti da porte stagne ma il mondo è fatto di vasi intercomunicanti e ogni vuoto prima o poi è destinato ad essere riempito.
Ecco perché tolleriamo tutto: perché non crediamo più in niente e non abbiamo nessuna voglia di difendere il nulla né riusciamo a trovare dentro di noi il motivo per farlo, questa è la verità.
Abbiamo perso il senso del Divino ma l'abbiamo sostituito con la presunzione che tutto ci sia comunque dovuto, con l'uomo elevato a misura di tutte le cose, senza limiti.
Siccome però siamo uomini siamo fragili e fallaci, senza radici su cui fondare la nostra umanità.
Ma se noi abbiamo perso il senso del Divino, altri non l'hanno fatto: magari in maniera distorta, sicuramente in modi inconcepibili per la nostra sensibilità, assurdi, crudeli, ma loro hanno un motivo per fare quello che fanno, loro sono disposti addirittura  a perdere serenamente la vita in una maniera orribile pur di far trionfare il loro orrido punto di vista, ma noi...?
Noi per cosa saremmo disposti a combattere per difendere la nostra vita, i nostri cari, il nostro modo di condurre onestamente l'esistenza? Per un Dio in cui NON crediamo?  Per la macchina nuova che ci siamo comprati ieri? Per poter uscire tutte le sere a fare uno spritz? Per farci belli con la nostra tolleranza fine a sé stessa e spalancare le nostre chiese alla preghiera dei musulmani, come alcuni preti irresponsabili  su cui preferisco non proferir verbo hanno proposto ultimamente?

Ricordatelo, però, come dice un antico proverbio della nostra tradizione contadina:

"Chi pecora si fa, il lupo la mangia".

Voglio sperare che non siamo arrivati a questo punto, voglio sperare che ci sia ancora una volontà di reagire.
Voglio sperare che siano presenti nella nostra società degli anticorpi ad un simile lassismo ormai sempre più deteriore.
Perché sennò siamo fottuti.
Tutti. 
Anche noi, anch'io, anche te che mi leggi, amico mio.
Esattamente come è capitato a John Lennon.
E come è capitato alle povere, innocenti vittime di ieri.
Gli sia lieve la terra.



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