No, dico, avete visto, amici miei?
Il mondo occidentale, con l'Italia in primis, sa benissimo che in Libia oggi è in gioco gran parte del nostro futuro, non solo energetico.
Quindi cosa fa?
Siccome si vuole intervenire ma è necessaria come l'aria che respiriamo una maledetta pezza d'appoggio giustificativa si cerca disperatamente tramite l'ONU di far mettere d'accordo le 325423 fazioni libiche, divise in due governi, uno legittimo che sta a Tobruk ed uno scissionista che sta a Tripoli, l'uno contro l'altro armato ed entrambi in lotta contro l'ISIS, affinché partoriscano uno straccio di governo unitario.
Un tentativo fallito, due tentativi falliti, tre tentativi falliti, ovviamente sempre tra baci e abbracci (e coltellate nella schiena): prima il governo non va bene a uno, poi non va bene ad un altro, poi a protestare sono quelle fazioni lì, poi quelle tribù là...
Quindi l'illuminazione! Mo' ne inventiamo uno noi, ha detto l'ONU (su pressione del Napoleone di Chicago, Duce Supremo delle nostre cose terrene, Dio l'abbia in Gloria) !
Quindi l'illuminazione! Mo' ne inventiamo uno noi, ha detto l'ONU (su pressione del Napoleone di Chicago, Duce Supremo delle nostre cose terrene, Dio l'abbia in Gloria) !
Detto fatto, ecco che viene fuori il nome di un altro premier designato, tale Fayez Serraj (chicazzè, dicono i bene informati), con ben 7 ministri designati (figurarsi, per accontentare tutti questi morti di fame non ne basterebbero 770...)