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Diavolo che scrive al pc

Diavolo che scrive al pc
Tic tic tic tic tic tic

mercoledì 14 gennaio 2015

Bye - Bye


Sua Maestà si è dimesso.
Su di lui la Storia darà il suo giudizio.
Credo che sia stato sempre in buona fede, e dopo averlo disconosciuto alla prima elezione perché votato da un parlamento con una maggioranza farlocca frutto di brogli elettorali (24000 brogli elettorali alla Camera, per l'esattezza, che avevano portato un premio di maggioranza indebito, e un Senato a maggioranza ribaltata grazie al voto di gente, i Senatori a vita e quelli eletti all'Estero, che col corpo  elettorale italiano nulla aveva a che fare) avevo cercato comunque di farmelo mandare giù fino a giungere anche ad apprezzarlo per come apparentemente riuscisse a governare con mano ferma una situazione di totale sbando come quella in cui l'Italia era precipitata a seguito della grave crisi internazionale, più forte di quella del '29 e di quella del '73 messe insieme.
Il suo discorso inaugurale del nuovo corso presidenziale mi aveva addirittura entusiasmato, e non avevo mancato di dirlo in altre sedi (questo blog ancora non era nato).


Ma le successive rivelazioni messe su carta da Alan Friedman nel sul libro Ammazziamo il Gattopardo hanno cambiato le cose.
Esse non sono state alla fine che l'attestazione pressoché notarile, da parte di un giornalista straniero e di sicuro non vicino al mondo berlusconiano, dell'esistenza di un complotto interno e internazionale per buttare giù nel 2011 (dopo un anno di silenziosa preparazione) un governo scomodo e non prono all'idea di una certa Europa che vuole l'Italia sempre a rimorchio e utile solo come grande mercato, non come competitor efficace e interlocutore puntuale e rigoroso su un piano di pari dignità con gli altri Stati della medesima dimensione.



Per sostituirlo con dei fantocci disposti a mettersi a 90°, nessuno dei quali espressione diretta della volontà popolare uscita dalle urne, due dei quali, il primo e l'ultimo, nemmeno candidatisi alle elezioni, con addirittura il primo di essi opportunamente nominato Senatore a vita qualche giorno prima, con una mossa comunque grave, inopportuna, irridente per la politica (anche se applaudita da quella politica ormai ridottasi a bidet delle abluzioni altrui) e con parecchi dubbi di natura costituzionale ed etica.



Un complotto sulla cui esistenza non vi è ormai razionalmente più alcun dubbio ed anzi sussistono innumerevoli, ripetute ed autorevoli conferme, da parte dei diretti interessati, a loro volta (e ovviamente) almeno per la grande maggioranza avversari diretti del Cavaliere in politica e per la parte residua comunque certo lontani da lui per formazione, idee, stile di vita e atteggiamenti politici.
Un complotto di cui il presidente Napolitano è stato parte attiva, pienamente consapevole e INTERAMENTE RESPONSABILE.

Art. 90 della Costituzione repubblicana italiana
Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Lo ribadisco, credo o almeno voglio disperatamente sperare che fosse in buona fede, e questo, oltre al fatto dell'età avanzata e del suo ruolo istituzionale che comunque va rispettato a prescindere, fa sì che non intenda infierire più di tanto sull'EX presidente Napolitano.
MA...
Ma non posso accettare che un politico come lui, PROPRIO un politico come lui, uno che per settanta dei suoi novanta anni ha sostenuto con forza e vigore idee sbagliate;
uno passato dai GUF al PCI staliniano nel breve volgere di pochi mesi;
uno che magari ha anche creduto per un po' (diamogli anche il beneficio del dubbio) alle fole comuniste del paradiso in terra sovietico, ma comunque con un pelo sullo stomaco alto così da riuscire ben presto ad adeguarsi ed a parlare serenamente (da vassallo) con criminali come Breznev, Ceausescu, Honecker e altri della medesima risma;
uno che ha plaudito ai carri armati a Budapest e a Praga;
uno che certo sapeva bene della struttura clandestina messa su dal PCI per andare alla rivoluzione in caso di intervento sovietico in Europa (ma ad essere stata messa sotto accusa è stata STAY BEHIND, la famosa Gladio, che non raggiungeva un decimo delle proporzioni dell'altra);
uno che per almeno metà della sua vita  ha avuto ben modo di rendersi conto della realtà del mondo comunista nel suo insieme, delle code agli alimentari, dell'energia elettrica per due ore al giorno, dei campi di prigionia, della mancanza di libertà, delle torture, delle condanne a morte, insomma di tutto questo schifo qui, eppure è sempre rimasto pervicacemente, costantemente, rigorosamente, coerentemente, rigidamente comunista senza vergognarsene nemmeno un po', tra l'altro non da operaio ignorante costretto ad esserlo per la vita di fabbrica, ma da benestante figlio della buona borghesia napoletana, con ottimi studi e un fiorente studio da avvocato;
uno infine andato al Quirinale sulle ali di un'elezione taroccata, senza evidentemente alcun merito politico dati i precedenti sopra ricordati se non l'opportunismo ipocrita di una politica imbelle e disonesta.




Insomma uno come quest'uomo, con questo curriculum qui, uno che ha fatto della doppiezza politica la sua ragione di vita, e che pure nonostante tutto, ormai giunto al tramonto della sua esistenza, quando pure poteva fregarsene del suo passato e guardare invece con l'occhio disincantato della saggezza senile al reale bene dell'Italia, che è la sua indipendenza e la sua sovranità, intangibili rispetto alla volontà delle potenze straniere, uno che è stato nominato al soglio presidenziale, da un parlamento pure politicamente e non solo delegittimato, come garante dell'Unità nazionale, rappresentante del popolo italiano, anche di chi non ha mai votato dalla sua parte, e in difesa dei suoi interessi, a maggior ragione quando andavano a combaciare con quelli dell'Italia tutta, ebbene...
EBBENE PROPRIO UNO CON QUESTA STORIA DIETRO ALLE SPALLE, PROPRIO PER RISCATTARSI DA QUELL'AURA DI AMBIGUITA', CINISMO E DOPPIEZZA DA SEMPRE CIFRA DISTINTIVA DELLA SUA VITA,  A MAGGIOR RAGIONE DOVEVA OPPORSI AL DISEGNO EVERSIVO CONTRO UN GOVERNO LEGITTIMAMENTE VOTATO SULLA BASE DI UN'ELEZIONE LIBERA E DEMOCRATICA E AL LIMITE CON L'OBBLIGO MORALE DI DIMETTERSI, SE ANCHE NON AVESSE AVUTO IL CORAGGIO (O LA VOGLIA) DI SCHIERARSI APERTAMENTE CONTRO CHI REMAVA CONTRO GLI INTERESSI ITALIANI...




Probabilmente le cose sarebbero andate allo stesso modo, il governo Berlusconi era ormai debole e condannato, Berlusconi sul piano personale era in enorme difficoltà, aveva fatto tanti di quegli errori politici e non solo che ormai era solo questione di tempo.
Ma non era ancora stato sfiduciato in parlamento, disponeva ancora di una sia pur risicata e raffazzonata maggioranza, e magari le dimissioni del Presidente avrebbero potuto innescare una dinamica diversa, portare alla luce determinate storie, scoprire gli sporchi giochi di palazzo di certi personaggi che pure, ancora oggi, si propongono addirittura come candidati alla successione del dimissionario.
E invece tutto questo non è avvenuto, e si è giunti sino all'abominio, inaudito per uno Stato di diritto occidentale, di vedere un ex Presidente del Consiglio preso a pesci in faccia da un altro parlamento di dubbia legittimità etica, istituzionale  e politica, con una procedura irrituale, scorretta, vigliacca e contra legem, forse non spinta ma di sicuro avallata dal solito Napolitano, silente fantasma di Banquo in tutti i pastrocchi politici degli ultimi anni, anche e soprattutto quando a farsene parte attiva è stata certa magistratura da noi puntualmente condannata dalle colonne di questo piccolo blog di periferia, mentre la vittima sacrificale era costretta addirittura all'umile compito di dare assistenza ai vecchietti.
E nonostante tutto, il Premier costretto con l'inganno dello spread a dimettersi, condannato da una sentenza assurda, espulso dalla vita politica, negletto, vilipeso, costretto a stare relegato ad Arcore, con la visita quotidiana alle 11 di sera dei carabinieri, è ancora adesso accreditato, con buona pace di chi sappiamo, di un buon 15% nei sondaggi politici.



Sì, forse tutto questo è stato fatto in buona fede, dettato da Realpolitik.
Ma alla fine cosa è scaturito, da tutto questo?
Tralasciamo gli aspetti etici, tralasciamo quelli strettamente morali, guardiamo proprio alla concretezza dei risultati.
Ebbene, abbiamo tre governi che non hanno ottenuto uno e uno solo degli obiettivi dichiarati alla vigilia, pur avendo pedissequamente seguito tutte le indicazioni, o meglio i diktat, di coloro che in Europa e nel mondo hanno voluto la caduta del Presidente Berlusconi.
Abbiamo dei governi che ci hanno riempito di tasse, tassine e tassette, che hanno affamato e stanno tuttora affamando un'Italia sempre più in difficoltà, ridotta a paria internazionale (il caso Marò, il caso Battisti lo dimostrano), precipitata in tutte le classifiche mondiali, con tutti i fondamentali economici, strutturali, istituzionali crollati, che ci hanno riportato a quindici o venti anni fa, governi capaci solo di promettere e mai di mantenere, di illudere ma sempre mettendoci le mani nelle tasche per prendere tutto ciò che c'è.
La credibilità delle Istituzioni è crollata a limiti ormai pericolosissimi, la gente è talmente disperata che a un certo punto preferisce non pagare le imposte per pagare le bollette (in continuo aumento, anche per l'idea scellerata di sanzionare la Russia), mentre un italiano su tre vuole ormai apertamente la dittatura di UNO che sappia rimettere le cose a posto (percentuale in costante e rapidissimo aumento).
Si dice che milioni di auto circolino senza l'assicurazione obbligatoria, mentre conoscono una nuova vita i Monti di Pietà, i Compro Oro, le finanziarie, i proprietari di case sono sottoposti ad un salasso intollerabile, aumentano i pignoramenti, le partite IVA sono diventate un bancomat per le disastrate casse dello Stato...
COMPLIMENTI!!!
Devo continuare?
Se il metro per giudicare il suo operato, EX presidente Napolitano, doveva essere la Realpolitik ebbene, glielo notifico, se non se ne è accorto, HA FALLITO.
E in tal modo ha dato il definitivo colpo di maglio alla sua credibilità personale, quando invece aveva la classica possibilità che il Destino concede a chi ha sempre sbagliato in vita sua di redimersi, con un guizzo di coraggio.
Perché lei è stato un VILE!



Vada, EX presidente Napolitano, e non si volga indietro.
Le succederà un cane, ne sono quasi certo, so perfettamente che il mio sogno di vedere Antonio Martino al posto suo, un uomo fatto e finito per ricoprire quel ruolo, resterà tale, ma almeno non vedrò più la sua faccia, i suoi predicozzi e le sue lacrime di coccodrillo in tv.
Me ne dispiace, mi creda, non sono contento di quello che ho appena detto, né mi dà particolare piacere l'essere così duro nei suoi confronti.
Ma ognuno, a un certo punto, deve fare i conti con quello che è.
Bye - bye.




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