BREAKING_ Kaniye Kurda, the last hill in Kobane that was in the hands of ISIS, just liberated by YPG/J forces.
04:08 - 26 gen 2015
La battaglia per la disperata sopravvivenza di Kobane è vinta.
Ne ha dato l'annuncio l'Osservatorio siriano per i diritti umani (http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2015/01/26/Kurds-expel-ISIS-from-Syria-s-Kobane-monitor-.html).
Le Unità di protezione del popolo curdo (YPG) dopo quattro mesi di asperrima battaglia hanno definitivamente espulso i tagliagole del sedicente Stato Islamico di Siria e Iraq (ISIS) dal confine turco-siriano, di cui la cittadina martire di Kobane è il massimo simbolo.
Oggi alle 13,08 un tweet della Amed News Agency ha infatti riferito che anche l'ultimo quartiere in mano dell'ISIS, quello di Kaneye Kurda, famoso per l'omonima collina che lo sovrastava, è stato finalmente liberato della presenza di quei barbari dai coraggiosissimi combattenti curdi, che sin da sabato scorso avevano annunciato di avere riconquistato ormai un buon 70% dell'intera cittadina.
Dai e dai anche i bombardamenti delle forze aeree alleate, occidentali e arabe (e, diciamo la verità, anche qualche intervento di terra più o meno nascosto), che hanno costretto sulla difensiva i miliziani dell'ISIS, forzandoli a ripiegare dalle zone conquistate in precedenza, unite all'invio a favore dei guerriglieri curdi (anche da parte italiana) di armi e munizioni di varia tipologia, hanno portato a questo grandioso risultato, ma è indubbio che solo la tigna, il coraggio e l'enorme abnegazione degli uomini e (mi verrebbe da dire sopratutto) delle donne dell'YPG hanno consentito di tenere viva la fiammella della speranza nell'eroica città sotto assedio, fino al trionfo di oggi.
Dai e dai anche i bombardamenti delle forze aeree alleate, occidentali e arabe (e, diciamo la verità, anche qualche intervento di terra più o meno nascosto), che hanno costretto sulla difensiva i miliziani dell'ISIS, forzandoli a ripiegare dalle zone conquistate in precedenza, unite all'invio a favore dei guerriglieri curdi (anche da parte italiana) di armi e munizioni di varia tipologia, hanno portato a questo grandioso risultato, ma è indubbio che solo la tigna, il coraggio e l'enorme abnegazione degli uomini e (mi verrebbe da dire sopratutto) delle donne dell'YPG hanno consentito di tenere viva la fiammella della speranza nell'eroica città sotto assedio, fino al trionfo di oggi.
Alla mente viene la famosa frase di Winston Churchill in onore dei piloti britannici della Battaglia d'Inghilterra: "Mai così tanti dovettero così tanto a così pochi".
La guerra contro i jihadisti non è ancora affatto vinta, sia i decapitatori dell'ISIS che i loro rivali interni del Fronte Al Nusra stanno lentamente penetrando anche in Libano, dove solo fino a pochi decenni fa le varie religioni convivevano in assoluta pace ed in cui, lo ricordiamo, è acquartierato da anni un contingente ONU a forte presenza italiana, posto come forza d'interposizione tra la nazione del cedro e il confinante Israele.
La delicatezza della posizione geostrategica del Libano è chiara a tutti.
Ecco perché la guerra contro l'ISIS sarà ancora lunga e durissima.
Ma intanto Kobane è salva!
Ecco perché la guerra contro l'ISIS sarà ancora lunga e durissima.
Ma intanto Kobane è salva!