Leggete quest'articolo QUI, per favore.
Vorrei riassumere la questione, riallacciandomi a quanto già detto QUI, in un post del 24 giugno scorso (Chi è la bestia? Lui o i suoi accusatori???), che vi invito a rileggere.
Qui abbiamo un tale, Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore, una persona comune, come tutti noi, che da ormai quasi quattro mesi vegeta in galera, IN ISOLAMENTO TOTALE (anche e soprattutto per la sua sicurezza, si sa cosa accade in carcere a quelli accusati di certi reati), perchè accusato di un delitto orribile e per il quale, colpevole o innocente che sia, sarà comunque additato per tutta la vita: il rapimento e il successivo omicidio di una ragazzina tredicenne, Yara Gambirasio, di Brembate di Sopra, avvenuto ormai quattro anni fa, il cui corpo è stato ritrovato mesi e mesi dopo, mezzo sepolto e mezzo no, in un terreno in località Chignolo d'Isola, a dieci chilometri dal punto della scomparsa, una zona di cantieri edili, un luogo di passaggio molto trafficato, insomma un posto comunque tutto sommato di facile accessibilità, tanto che il cadavere era ormai molto offeso dal tempo trascorso, dalle condizioni atmosferiche, dagli animali.
Il 16 giugno 2014, dopo oltre tre anni e mezzo dalla scomparsa della ragazzina, avvenuta il 26 novembre 2010, al culmine di una mega indagine condotta su circa 100000 persone dell'intero comprensorio, tutte sottoposte all'esame del DNA, e dopo che ad esser finito immotivatamente nel mirino degli inquirenti era già stato un altro povero disgraziato, un altro muratore, il marocchino Mohamed Fikri, anche lui operaio nel cantiere di Mapello dove sono state trovate tracce di Yara, finito per due giorni in galera e successivamente rilasciato con tante scuse a causa di un'intercettazione telefonica "sbagliata" ("Quisquilie, pinzellacchere" direbbe Totò), è stato arrestato questo ultraquarantenne, sposato e padre di famiglia, sulla base di minime, minimissime tracce del suo DNA ritrovate sui leggins e gli slip della ragazzina, talmente minimissime da non poter più consentire la ripetibilità dell'esame e da non poter consentire in alcun modo di poter risalire all'origine organica delle stesse, anche se è assolutamente escluso potesse trattarsi di saliva, sperma e sudore, e quindi SOLO PER ESCLUSIONE si è dedotto che potesse essere sangue.
Da allora questo disgraziato 44enne è recluso nel carcere di Via Gleno a Bergamo, con la sola possibilità di vedere i suoi legali Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, il cappellano della struttura e, una volta alla settimana, la moglie, Marita Comi, senza che sia avvenuto NULLA, ma proprio NULLA oltre al ritrovamento di quella maledetta ed assolutamente DISCUTIBILE "prova regina" del DNA che ne giustifichi la permanenza in carcere, nonostante una istanza di revoca/sostituzione della misura cautelare dei suoi difensori inviata al GIP Ezia Maccora il 12 settembre scorso (v. QUI) e dallo stesso giudice rigettata, come copincollano a pappagallo solerti i cronisti, senza andare a vedere le cose come sono nella realtà, per la sussistenza di GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA e per il PERICOLO DI REITERAZIONE DEL REATO.
Perché uso il termine "copincollano a pappagallo"?
Molto semplice.
Andiamoli a vedere nello specifico questi "gravi indizi di colpevolezza" e capiremo che essi non sono altro, né più né meno, che le stesse identiche cose contestate al muratore sin dal 16 giugno 2014, cioè sempre questo cavolo di prova del DNA di cui si afferma con sfrontata sicurezza l'assoluta infallibilità, nonostante si tratti di cosa non vera:
1) perché comunque scientificamente parlando non è vera, visto che a reperti integri, ben conservati, presi in condizioni ideali, esaminati in laboratori specializzati (ad es. per il test di paternità), in contenitori assolutamente sterili, da personale adeguato, una percentuale certificata del 99,9% o giù di lì di certezza non è il 100% che si accompagna all'aggettivo "assoluto" e lascia comunque un sia pur minimo margine di errore;
2) perché questo sia pur minimo margine di errore va pertanto ampiamente compensato da altre e più sicure prove, AD OGGI NON EMERSE, tanto più che pure ammettendo per pura ipotesi di scuola che il DNA ritrovato sugli indumenti della ragazza sia effettivamente del Bossetti questo proverebbe solo la presenza di tale DNA e stop, non il motivo per cui sia lì, né tanto meno il compimento di un delitto così ignobile come quello che si contesta al muratore;
3) perché la percentuale sopra citata del 99,9% cala drasticamente quando i reperti sono in cattive condizioni, presenti su un corpo rimasto esposto all'aperto per mesi, offeso dalle intemperie, dagli animali, dai batteri, in una zona molto frequentata, piena di cantieri edili, con gente che la attraversa regolarmente, sporca, impolverata, sudata, magari mangiando un panino o bevendo della birra, e lo stesso sito dove è stato ritrovato il cadavere è stato bazzicato da centinaia e centinaia di soccorritori, passanti, curiosi, giornalisti, inquirenti, etc. etc.;
4) perché comunque l'esame dei reperti non è più ripetibile, sia per la distanza del tempo, sia per il deperimento organico degli stessi, sia come detto per la quantità infinitesimale di DNA riscontrata sul corpo della ragazza e ormai non più esaminabile;
5) perché il fatto che non se ne conosca l'esatta natura organica (e mai se ne raggiungerà la certezza scientifica, come ammesso dallo stesso RIS) non è un elemento da poco, come chiunque può intuire;
6) perché quindi la tesi che possa trattarsi di sangue, oltre che di pura origine deduttiva e quindi ovviamente pienamente contestabile sul piano scientifico, non è certo decisiva, e ad ogni buon conto il Bossetti ha anche provato che soffre spesso di epistassi;
7) perché l'unica cosa certa al riguardo è semmai l'assoluta negazione che il materiale organico trovato possa essere sperma, saliva o sudore, cioè un tipo di riscontri che, essi sì, ove trovati, soprattutto i primi due, avrebbero potuto effettivamente dare all'indagine una sua ben precisa caratterizzazione probatoria, trattandosi evidentemente di elementi specifici di un certo tipo, la cui natura organica è tale che necessiterebbero, a maggior ragione se presenti su certi indumenti intimi della ragazza, di una ben motivata spiegazione, laddove invece il sangue può avere infinite altre spiegazioni, tra le quali quella assolutamente normale di una propensione alle epistassi...
Da allora questo disgraziato 44enne è recluso nel carcere di Via Gleno a Bergamo, con la sola possibilità di vedere i suoi legali Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, il cappellano della struttura e, una volta alla settimana, la moglie, Marita Comi, senza che sia avvenuto NULLA, ma proprio NULLA oltre al ritrovamento di quella maledetta ed assolutamente DISCUTIBILE "prova regina" del DNA che ne giustifichi la permanenza in carcere, nonostante una istanza di revoca/sostituzione della misura cautelare dei suoi difensori inviata al GIP Ezia Maccora il 12 settembre scorso (v. QUI) e dallo stesso giudice rigettata, come copincollano a pappagallo solerti i cronisti, senza andare a vedere le cose come sono nella realtà, per la sussistenza di GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA e per il PERICOLO DI REITERAZIONE DEL REATO.
Perché uso il termine "copincollano a pappagallo"?
Molto semplice.
Andiamoli a vedere nello specifico questi "gravi indizi di colpevolezza" e capiremo che essi non sono altro, né più né meno, che le stesse identiche cose contestate al muratore sin dal 16 giugno 2014, cioè sempre questo cavolo di prova del DNA di cui si afferma con sfrontata sicurezza l'assoluta infallibilità, nonostante si tratti di cosa non vera:
1) perché comunque scientificamente parlando non è vera, visto che a reperti integri, ben conservati, presi in condizioni ideali, esaminati in laboratori specializzati (ad es. per il test di paternità), in contenitori assolutamente sterili, da personale adeguato, una percentuale certificata del 99,9% o giù di lì di certezza non è il 100% che si accompagna all'aggettivo "assoluto" e lascia comunque un sia pur minimo margine di errore;
2) perché questo sia pur minimo margine di errore va pertanto ampiamente compensato da altre e più sicure prove, AD OGGI NON EMERSE, tanto più che pure ammettendo per pura ipotesi di scuola che il DNA ritrovato sugli indumenti della ragazza sia effettivamente del Bossetti questo proverebbe solo la presenza di tale DNA e stop, non il motivo per cui sia lì, né tanto meno il compimento di un delitto così ignobile come quello che si contesta al muratore;
3) perché la percentuale sopra citata del 99,9% cala drasticamente quando i reperti sono in cattive condizioni, presenti su un corpo rimasto esposto all'aperto per mesi, offeso dalle intemperie, dagli animali, dai batteri, in una zona molto frequentata, piena di cantieri edili, con gente che la attraversa regolarmente, sporca, impolverata, sudata, magari mangiando un panino o bevendo della birra, e lo stesso sito dove è stato ritrovato il cadavere è stato bazzicato da centinaia e centinaia di soccorritori, passanti, curiosi, giornalisti, inquirenti, etc. etc.;
4) perché comunque l'esame dei reperti non è più ripetibile, sia per la distanza del tempo, sia per il deperimento organico degli stessi, sia come detto per la quantità infinitesimale di DNA riscontrata sul corpo della ragazza e ormai non più esaminabile;
5) perché il fatto che non se ne conosca l'esatta natura organica (e mai se ne raggiungerà la certezza scientifica, come ammesso dallo stesso RIS) non è un elemento da poco, come chiunque può intuire;
6) perché quindi la tesi che possa trattarsi di sangue, oltre che di pura origine deduttiva e quindi ovviamente pienamente contestabile sul piano scientifico, non è certo decisiva, e ad ogni buon conto il Bossetti ha anche provato che soffre spesso di epistassi;
7) perché l'unica cosa certa al riguardo è semmai l'assoluta negazione che il materiale organico trovato possa essere sperma, saliva o sudore, cioè un tipo di riscontri che, essi sì, ove trovati, soprattutto i primi due, avrebbero potuto effettivamente dare all'indagine una sua ben precisa caratterizzazione probatoria, trattandosi evidentemente di elementi specifici di un certo tipo, la cui natura organica è tale che necessiterebbero, a maggior ragione se presenti su certi indumenti intimi della ragazza, di una ben motivata spiegazione, laddove invece il sangue può avere infinite altre spiegazioni, tra le quali quella assolutamente normale di una propensione alle epistassi...
Insomma, dove cavolo sono, in nome di Dio, i "gravi indizi di colpevolezza", UNICA RAGIONE per cui la legge, in presenza di delitti gravi di un certo tipo, ammette come extrema ratio la custodia cautelare in carcere???
Qui non siamo in presenza di un semplice test di paternità, o di una ricerca scientifica sulle mummie egiziane, o di una verifica storica sui poveri resti terreni di un condottiero del '500, qui si deve stabilire se un uomo è effettivamente colpevole di un delitto atroce e crudelissimo, e punirlo di conseguenza, magari gettandolo in galera e buttando pure via la chiave: e per farlo ci vogliono prove inoppugnabili!
Ma ci sono queste prove?
Dal 16 giugno scorso Massimo Giuseppe Bossetti è in carcere, e ormai sappiamo vita, morte e miracoli di lui e della sua famiglia.
Ora sappiamo che l'uomo è un fanatico della palestra, della lampada, ama uscire fuori con gli amici, pavoneggiarsi un po'..Mej cojoni, che cose orribili, sicuramente sarà colpevole per tutto questo...(Prima botta alla privacy).
Quindi?
Oh, ora sappiamo anche che insieme alla moglie amava andare a visitare talvolta i siti porno...Caspiterina, che cosa schifosa, non lo fa proprio nessuno...(Seconda botta alla privacy, sua e della moglie).
Vabbene, sono due sporcaccioni, e allora?
Vogliamo fare una verifica statistica nazionale al riguardo? Vogliamo proprio?
Ci è stato detto e ripetuto che il suo presunto padre biologico, Giuseppe Guerinoni, peraltro defunto da tanto tempo e nemmeno a conoscenza della cosa (certo che sfiga, oh...), non è quello anagrafico (terza botta alla privacy sua, della mamma, della sua famiglia, del padre biologico e della sua famiglia, del padre anagrafico).
Interessante, ma ai fini del delitto c'entra qualcosa?
Abbiamo saputo (quarta botta alla privacy di cui sopra) che la mamma ("Hai capito quella maialona..." il commento più simpatico della gente che si abbevera a fonti privilegiate come GIALLO, VERISSIMO e i mattinali di questura che si spacciano da quotidiani nazionali) ha allegramente cornificato il marito in più occasioni ("Bel cervo quello lì...", altro simpatico commento dei medesimi soggetti di cui sopra).
Idem come sopra.
Ci fanno sapere, sempre quelle fonti privilegiate lì (quinta botta alla privacy), che "La mamma ha mentito!", perché nega disperatamente i tradimenti di cui viene incolpata, e quindi sicuramente Bossetti è colpevole (chissà per quale arcano meccanismo mentale si arriva a un tale salto logico, per cui un EVENTUALE tradimento di tanti anni prima giunga conseguentemente a significare che l'EVENTUALE frutto di tal tradimento possa aver rapito e ucciso una ragazzina dopo quarant'anni, boh...), senza porsi nemmeno il dubbio (scolastico? essia, scolastico) che magari la madre abbia ragione, e che da un errore iniziale e non più rimediabile sull'attribuzione del DNA ad una persona sbagliata (magari per uno scambio di identificativi sulle provette, che ne so...) possa esserne derivata a catena una serie di conseguenze aberranti e fuori dalla realtà, quali appunto due figli illegittimi (eggià, perché Bossetti ha pure una sorella gemella) che invece potrebbero non esserlo, un padre cornuto che magari invece non lo è, un padre biologico che invece magari non c'entrava nulla, e così via...?
Ma anche se così non fosse, a chi si domanda: ma perché la mamma non confessa che il padre di Bossetti non è il marito legittimo?, io dico...APPUNTO, PERCHÉ NON LO FA?
Capisco il desiderio di tenere per sé la storia, di cui nemmeno i figli sembra fossero a conoscenza, di non parlarne con nessuno, la vergogna, capisco tutto, ma alla fine le cose sono emerse lo stesso...PERCHÉ allora, pervicacemente, testardamente, contro ogni regola di logica, di opportunità, di convenienza, passati ormai dei mesi, la mamma di Bossetti continua a negare?
Ma davvero non c'è alcun dubbio che POSSA DIRE LA VERITÀ? O almeno QUELLO CHE IN BUONA FEDE CREDE SIA LA VERITÀ?
E CHE SIA MAGARI L'ESITO DELLA PROVA DEL DNA A SBAGLIARE???
Non può essere, questa sua continua negazione di fatti che si ritengono invece certi, una prova indiretta semmai ulteriormente a favore del Bossetti? Fermo restando che, se anche la signora finalmente ammettesse che sì, i tradimenti ci sono stati e i figli sono di un altro, questo lascerebbe comunque impregiudicato il vero, autentico punto focale della questione: COSA C'ENTRA TUTTO QUESTO CON L'EVENTUALE COLPEVOLEZZA DEL BOSSETTI???
PERCHÉ' TUTTO DEVE SEMPRE ESSERE CAPOVOLTO CONTRO BOSSETTI E NON VISTO MAGARI A SUO FAVORE???
Fotogramma tratto dal film giudiziario "Il buio oltre la siepe" (1962), con Gregory Peck |
E' esattamente quello che sostengono i legali dell'imputato, che hanno depositato una nuova istanza di scarcerazione al Tribunale della Libertà di Brescia, che sarà esaminata martedì 14 ottobre, incentrata proprio su questo punto: TUTTE LE RISULTANZE AGLI ATTI DELL'INCHIESTA SONO ESPOSTE NEL SOLO, UNIVOCO SENSO DELLA COLPEVOLEZZA DELL'IMPUTATO, quando invece sono tutte assolutamente contestabili nel merito e nella forma e sono anche emerse moltissime evidenze a discarico di cui pure, CONTRO IL DETTATO NORMATIVO, non viene però data alcuna contezza da parte degli inquirenti.
I PM italiani hanno infatti ormai lo spiacevole vizio di atteggiarsi come i procuratori distrettuali americani, che però a differenza dei primi:
a) sono eletti a livello direttamente del territorio dove operano e devono rendere quindi conto del loro operato non di fronte a un CSM, ma di fronte al popolo che li ha portati sin lì, con risultati concreti e verificabili, non con teoremi puntualmente disattesi in sede dibattimentale, pena la trombatura con disdoro alla successiva elezione e la ingloriosa fine della carriera pubblica, peraltro spesso anticipatrice di un successivo ingresso nella politica vera e propria;
b) hanno un vero e proprio compito di avvocati dell'accusa, ma nel rispetto assoluto delle procedure, delle norme sostanziali e soprattutto delle garanzie poste a favore dell'imputato, e su tutto questo vigilano i giudici, nel solco di un vera, completa, effettiva, rigidissima, assoluta separazione delle carriere, che procedono su binari assolutamente paralleli e per niente interscambiabili;
c) non fanno quindi parte del corpo giudiziario americano in senso stretto ed anzi incorrono in severissime sanzioni in caso di errori, senza tante storie, perché negli USA il rispetto delle garanzie procedurali a favore dell'imputato è un totem indiscutibile, mica come da noi, dove viene vissuto come una rottura di balle;
d) se falliscono vengono cacciati a calci in culo dal loro incarico e fanno fatica a continuare la carriera forense anche come semplici avvocati, talvolta;
e) in conclusione, i procuratori distrettuali americani, quindi, sono semplici avvocati, in genere di altissimo livello, e non magistrati, e perseguono il compito istituzionale di accusare l'imputato sotto il profilo pubblicistico, mentre i giudici sono magistrati veri e propri, e hanno il compito TERZO ed ESCLUSIVO di giudicare, esaminando le prove portate pro e contro l'imputato, dando la giusta sanzione che ritengono adeguata al caso concreto, sulla base però di una valutazione di innocenza o colpevolezza data SOLO ED ESCLUSIVAMENTE NEL PROCESSO, in genere SENZA TELECAMERE DI MEZZO, e SOLO E SOLAMENTE DA UNA GIURIA POPOLARE, scelta accuratamente, tra una rosa di candidati sorteggiati all'inizio a caso, da entrambe le parti, pubblica accusa e difesa, per garantire un'adeguata equità di partenza, sulla base delle loro tendenze politiche, religiose, culturali e persino tenendo contro della loro origine etnica e razziale, e da essa decisa in piena autonomia, senza il supporto di giudici di carriera come da noi: e se il giudizio di questa giuria è INNOCENTE il processo SI CHIUDE.
Fine dei giochi.
A differenza dei loro colleghi americani i PM nostrani quindi NON SONO E NON DEVONO ESSERE delle star mediatiche, o degli showmen da aula giudiziaria, ma sono e restano dei magistrati che hanno la toga addosso: NON sono quindi, E PRIMA SE NE CONVINCONO E MEGLIO E', avvocati dell'accusa, come tutti i cittadini credono sull'esempio dei film provenienti da oltre oceano, ma hanno un fine TERZO esattamente come i giudici, che è quello di inseguire la verità, quanto meno quella giudiziaria, che non è detto corrisponda per forza a quella effettiva: il loro quindi è un compito non di inseguire una tesi accusatoria, bensì anch'esso di garanzia, nei confronti della vittima, dei danneggiati ma anche dello stesso imputato, su un piano strettamente paritario, quello di far emergere tutte le prove contro ma anche pro nei confronti dell'accusato.
COSA CHE IN QUESTO COME IN TANTI ALTRI CASI PRESENTI; PASSATI (E PRESUMIBILMENTE ANCHE FUTURI) NON E' AVVENUTO E NON AVVIENE!!!
Ecco quindi che da quasi quattro mesi noi siamo spettatori di una vicenda kafkiana in cui un uomo sta dentro per un delitto orribile che può avere commesso ma può anche tranquillamente non averlo fatto, i suoi figli faticano ad andare a scuola perché vengono fatti oggetto di continue offese dai compagni, la sorella gemella ha già ricevuto diverse aggressioni in casa e minacce assortite, colpevole di essere la sorella gemella dell' "assassino", "quella puttana" della mamma ha denunciato ben due aggressioni anche lei, l'ultima proprio rivelata oggi, la moglie di Bossetti viene vivisezionata anche lei in tutto ciò che fa, dice, sospira, ed ogni cosa che fa, dice, sospira viene regolarmente usata contro di lei e il marito, sbucano fuori a distanza di decine di anni presunti amanti della mamma, nuove rivelazioni sui suoi tradimenti, il marito legittimo ormai sta diventando lo zimbello del paese, fino a quando arrivi all'assurdo di leggere quell'articolo di cui ho postato il link all'inizio, di Repubblica, secondo il quale emerge che tra gli indizi gravissimi di colpevolezza a carico di Bossetti ci sarebbero, tra gli altri:
- una non ben specificata lettera colma di minacce composta di ritagli di giornale con le frasi "Ti impicco", "La pagherai cara" e simili, indirizzata A BOSSETTI (!!!), PRIMA addirittura della scomparsa di Yara, e rinvenuta A CASA SUA durante una meticolosa perquisizione compiuta il 25 luglio scorso;
- un silenzio "anomalo" (!!!) tenuto dal muratore subito dopo la scomparsa della ragazza: un indizio gravissimo, sicuro indice di colpevolezza, come no, perché in tutt'Italia tutti parlavano dell'omicidio e lui no!!!!
-addirittura un suo supposto "straniamento" rispetto all'omicidio (!!!). un mutismo anch'esso di sicuro indice di una coscienza sporca, perché non ha parlato mai con nessuno di quanto accaduto alla povera Yara, che in quei giorni era solo una ragazzina scomparsa...
Ma si tiene in galera una persona in isolamento totale per quattro mesi per questi motivi qui???
Sì, dicono gli inquirenti, perché questo contraddice le cose riferite da Bossetti, perchè quest'ultimo aveva detto di essere rimasto molto colpito invece dalla vicenda di Yara, e poi, poche balle oh, questo andava a vedere i siti porno, addirittura avendo digitato su google una volta la parola "tredicenne", e per giustificarsi dice che ha un figlio di quell'età e voleva verificare cosa vedesse su internet...Quindi, dicono gli inquirenti: si preoccupava per il figlio tredicenne e non si preoccupava per una ragazzina della stessa età scomparsa in quei giorni in quella stessa zona???
IO LEGGO QUESTE COSE E RABBRIVIDISCO, AMICI MIEI!!!
Qui si fanno i processi postdatati alle intenzioni di un soggetto x qualunque, partendo da poche stille organiche di chissà cosa attribuite a lui e trovate sugli indumenti di un'altra persona purtroppo uccisa, a mesi di distanza, come se uno debba ricordarsi per filo e per segno tutte le sue questioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue paure...
Quanto allo "straniamento", eccerto, in quel periodo era stato arrestato il marocchino, per cui lui in qualche modo si sentiva al sicuro, l'attenzione mediatica era tutta su Fikri, quindi Bossetti decise di chiudersi in sè stesso, non parlare, non dire nulla, un modo di fare che si doveva evidentemente "oltreché da una precisa determinazione del soggetto, anche da una sorta di copertura offerta dall'attenzione mediatica concentrata su un soggetto altro"...
NO DICO; MA STIAMO SCHERZANDO O COSA???
MI CASCANO LE BRACCIA DAL CORPO, amici miei, veramente...
Ma vi rendete conto di come qui tutto passi dall'assunto, dal dogma, dal postulato incontestabile che ogni cosa Bossetti e il suo entourage familiare abbiano fatto o non fatto, detto o non detto, scritto o non scritto, sia stato sicuramente dettato dalla sua indiscutibile colpevolezza, di cui tuttavia io (sarò limitato) continuo a non vedere alcuna ragione logicamente plausibile???
Siamo ad un fatto che si ritiene certo senza esserlo proprio per niente e sulla cui base vengono prese decisioni assolutamente lesive della libertà personale di una persona, giustificate proprio in base a quel fatto...E' IL COMMA 22, SIGNORI MIEI (v. qui).
Una cosa che emerge ancora di più se teniamo conto del fatto che, quanto alla lettera minatoria coi ritagli di giornale ritrovata a casa di Bossetti, quest'ultimo ha chiaramente spiegato di non sapere chi potesse esserne il mandante, ma di avere avuto uno spiacevole litigio con la persona che gli aveva venduto nel '99 il furgone Daily IVECO che secondo gli inquirenti sarebbe stato usato dal muratore per trasportare il corpo della ragazzina...
Insomma, di che cosa stiamo parlando?
VE LO DICO IO; STIAMO PARLANDO DEL NULLA!!!
EPPURE E' SU QUESTO NULLA, a leggere Repubblica, che si basano quei gravissimi indizi di colpevolezza che hanno indotto il GIP a negare la scarcerazione dell'imputato a metà settembre...
I due legali di Massimo Giuseppe Bossetti, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, a Brescia |
Perché, a detta del GIP, ci sarebbe il CONCRETO PERICOLO DI REITERAZIONE DEL REATO, una delle sole tre condizioni, insieme con il PERICOLO DI INQUINAMENTO DELLE PROVE e il PERICOLO DI FUGA (ritenuti evidentemente, questi ultimi due, insussistenti), che, in presenza appunto dei gravissimi indizi di colpevolezza, giustificano la permanenza cautelare in carcere di un sospetto, ai sensi dell'art. 274 c.p.p. il cui testo se volete potete leggere qui.
E da cosa si dedurrebbe questo pericolo di reiterazione del reato, di grazia?
Ma è evidente, dice il giudice, (v. QUI) permane l'esigenza cautelare "per la gravità intrinseca del fatto, connotato da efferata violenza e dalla personalità" di Bossetti, il quale si sarebbe dimostrato "capace di azioni di tale ferocia posti in essere nei confronti di una giovane ed inerme adolescente", il che in presenza dei sopra visti indizi gravissimi di colpevolezza a suo carico e della "mancanza di freni inibitori" fanno appunto sorgere il pericolo di reiterazione del reato!!!
Siamo al solito punto.
A carico di Bossetti c'è solo la discutibilissima prova del DNA, non c'è assolutamente altro.
Punto.
Tutte le altre frattaglie del diritto, supposizioni, pregiudizi, intemerate, deduzioni, suggestioni, arzigogoli, pippe mentali che si possono ravvisare in questa come in altre decisioni adottate dagli inquirenti risalgono sempre e solo a quella "pistola fumante" lì, che non è una pistola né è tanto meno è fumante, semmai è solo una piccola fionda male in arnese e piuttosto vecchiotta lasciata incustodita nelle mani di un pazzo furioso.
Il colpevole è stato individuato ed è Bossetti, tutto ciò che ha detto e fatto è stato e sempre sarà usato solo contro di lui, e a questo punto solo un colpo di culo o un colpo di genio del suoi avvocati potrà salvarlo, se si continua così...
La sua personalità distorta si ricava dalle modalità e dalla gravità "intrinseche del fatto criminoso", il che sarebbe anche corretto se avessimo veramente la prova provata che lui c'entri qualcosa, e così non è, e quanto al resto non si capisce da cosa sia emersa una personalità così disturbata nel Bossetti, posto che a tutt'oggi lui è formalmente ancora solo un sospettato di omicidio e non un colpevole, non fa altro che gridare al mondo la sua innocenza (O E' VIETATO???), gli inquirenti ancora non hanno di fatto cavato un ragno dal buco checché ne dicano, né si può avere l'ardire di parlarne come di una sorta di maniaco sessuale solo per aver lui compulsato qualche sito porno, per frequentare la palestra, farsi regolarmente la lampada, tingersi il pizzetto e i capelli, andare a cena fuori anche senza la moglie, vestirsi alla moda...
Fosse così, allora suggerirei agli inquirenti di ampliare le loro ricerche, di estenderle ben oltre rispetto ai 100000 soggetti verificati nel circondario, diciamo ad almeno a 15 o 20 milioni di Italiani maschi tra i 20 e i 60 anni.
Glielo anticipo, avrebbero delle sorprese...
Per quanto mi riguarda, l'esito dell'istanza di scarcerazione al Tribunale della Libertà è già scritto.
A questo punto non conta nemmeno più se Bossetti sia o no innocente, perché il punto in gioco ora è un altro.
Quando si sarà fatta una vera riforma della magistratura come Dio comanda, con una effettiva e blindata separazione delle carriere come in America, a cui tutti si abbeverano senza saperne mezza, e soprattutto con l'introduzione di una vera, concreta, rigorosa, puntuale responsabilità civile PERSONALE in capo ai magistrati, secondo il principio sacrosanto che CON LA VITA DELLE PERSONE NON SI SCHERZA, E CHI SBAGLIA PAGA. allora, forse, questo paese avrà fatto un salto di civiltà di valore incommensurabile.
Fino a quando questo non sarà, un paese con una magistratura (e dei giornali) così è un paese che mi fa solo paura!!!
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