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Diavolo che scrive al pc

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mercoledì 30 luglio 2014

Ogni tanto vola un missile...(con Aggiornamento del 14/8/2014)

I tragici resti del BOEING 777 della Malaysia Air Lines del volo Amsterdam-Kuala Lumpur precipitato al confine russo-ucraino, con 280 passeggeri, per la maggior parte Olandesi, tra cui tantissimi bambini, e 15 membri dell'equipaggio, tutti morti


Vabbè, prima di andare in vacanza, se questo tempo infame me lo consente, dico la mia anche sul Boeing 777-220 della Air Malaysia del volo MH17, partito da Amsterdam con destinazione Kuala Lumpur ma precipitato in Ucraina il 17 luglio scorso ai confini con la Russia con circa trecento persone a bordo, sembra a causa di un atto doloso di guerra.
Subito sono stati posti sotto accusa i separatisti filorussi, e da lì a mettere sotto assedio mediatico direttamente la Madre Patria russa c'è voluto un attimo.
Ma davvero loro possono essere stati i colpevoli? Che cosa ne avrebbero guadagnato? 
Vediamo di ragionare.

L'unica cosa CERTA che si può dire al riguardo è solo una: che abbattere un aereo del genere, a circa 8/10000 metri di altezza, ad una velocità di crociera sugli 800 Km/h, non è cosa da tutti.
E' praticamente impossibile che siano stati dei miliziani filo qualcosa muniti di missili spalleggiabili, tipo Stinger o Strela per dire, i più diffusi al mondo, perché con quegli ordigni si possono abbattere dei velivoli di quel tipo solo in fase di decollo o di atterraggio, nelle immediate vicinanze dell'aeroporto, e comunque non oltre una certa altezza che può essere al massimo di millecinquecento/duemila metri per avere qualche probabilità di riuscita credibile, anche se la gittata teorica arriva fino a quattro chilometri, quattro e mezzo...

Un missile Stinger FIM-92 dell'esercito americano al momento del lancio
(U.S Army Photograph)
Restano a questo punto due sole altre possibilità, a parte una causa accidentale o un errore di pilotaggio: da una parte l'esplosione a causa di un ordigno presente all'interno dell'aereo, ipotesi che sembra essere stata esclusa già dall'esame dei resti dell'aereo ritrovati nella vasta area di caduta, e dall'altra quella dovuta ad un ordigno proveniente dall'esterno, cioè un missile, che la presenza di danni sulle lamiere esterne del Boeing, probabilmente causati dalle schegge del missile stesso, tenderebbero a rendere assai più probabile.
Ecco, mi pare evidente che solo un missile può aver abbattuto quell'aereo.
Sembra che sin da subito gli inquirenti, impegnati in una difficilissima indagine sul posto, aggravata dalla vastità dell'area interessata dall'impatto dell'aereo, dalla presenza di tanti miliziani e truppe regolari ucraine, dalla confusione e dall'interesse di ambo le parti contrapposte, quella ucraina e quella russa, a mischiare le carte a proprio favore, si siano indirizzati su una simile pista: una caduta dovuta a una fortissima decompressione causata dall'esplosione di un missile.




A questo punto subentra la logica: che tipo di missile può aver fatto precipitare un gigante del genere?
Può essere stato un missile lanciato da una batteria a terra, sicuramente semovente, condotta da truppe regolari e altamente addestrate, non certo da raffazzonate bande di ribelli che chissà come siano venute ad impossessarsi di simili mezzi militari, che oltre al sistema lanciamissile vero e proprio presuppongono l'utilizzo di un mezzo radar di avvistamento e di assistenza asservito al lancio, un minimo di serventi esperti, personale altamente professionale, e magari anche dei sistemi antiaerei nei dintorni per prevenire eventuali attacchi dal nemico.
Insomma, tutto un circo semovente di mezzi, ruotati e/o cingolati, di uomini, quantificabili a decine, di missili che devono essere lanciati e lasciano ovviamente dietro di sé una certa scia, insomma tutt'un insieme di cose mortali di varia natura sparse in un certo raggio di miglia e che soprattutto non può di sicuro sfuggire agli occhi puntati su quella area infuocata dei satelliti USA e non solo.
Pare strano però che tutte queste accuse alla Russia da parte degli USA, degli Ucraini (ovviamente) e della stessa U.E. non siano supportate da uno straccio di credibile prova satellitare, da una foto, da un video, niente di niente...




Al contrario, l'UNICA cosa che è stata provata al riguardo è l'esistenza nella zona di Donetsk  fino a pochi giorni prima dell'incidente di varie batterie missilistiche antiaeree dell'esercito ucraino, della ragguardevole consistenza di tre o quattro battaglioni, munite di missili terra-aria BUK M1 SAM (SA-11 in codice NATO), asserviti al sistema radar  9S18 Kupol 1, perfettamente in grado di tracciare, identificare e indirizzare sul bersaglio quei missili, a loro volta ben capaci di distruggere l'obiettivo (vedi QUI ), come documentato in via pubblica e ufficiale in una conferenza stampa delle forze armate russe, condotta da personaggi importanti quali il Capo di stato maggiore russo Andrey Kartopolov ed il Comandante dell'aeronautica Igor Kartushev, non certo due scartine insomma, bensì due generaloni coi controcogl...ni che in questa faccenda hanno messo la propria faccia e il proprio onore militare in gioco...


La conferenza stampa mondiale tenuta dai due alti ufficiali russi




A questo punto molte domande si accavallano, secondo Massimo Zucchetti, de ilmanifesto.it:
1) Perché il Boeing ha scartato verso nord giunto all'altezza di Donetsk? Un errore del pilota o una precisa indicazione dei controllori di volo ucraini di Dnepropetrovsk?
E dovuta a cosa, eventualmente?
2) Perché in quella zona era stato dispiegato un sì imponente schieramento di batterie antiaeree, visto che le milizie filorusse non dispongono di aeronautica?
3) Perché quelle batterie risulta alle osservazioni satellitari che si siano spostate da un giorno all'altro dalle originarie posizioni?
4) A cosa si deve l'improvviso aumento delle attività radar del sistema Kupol 1 di quei sistemi registrato il giorno dello schianto dell'aereo?
5) E infine, il video che doveva dimostrare l'abbattimento del Boeing da parte dei separatisti filorussi, con un missile lanciato da un sistema Buk appositamente spostatosi dalla Russia in Ucraina in una zona in mano ai separatisti, è un'evidente bufala, in quanto girato in un luogo che è in possesso dei militari ucraini sin dall'11 maggio scorso, come si nota da un'insegna pubblicitaria che compare nel filmato. Chi l'ha commissionato? E perché? E comunque, che fine ha fatto quel sistema che avrebbe lanciato il missile? E quando ha lanciato per l'ultima volta un missile?






Ma c'è anche la seconda possibilità, che ad abbattere l'aereo passeggeri sia stato un missile lanciato da un caccia, cosa che personalmente mi sembrerebbe ad occhio la più probabile, perché quella più facilmente sfuggibile ad un eventuale controllo satellitare.
Nella medesima conferenza sopra citata è stato messo in rilievo come dalle analisi dei tracciati radar si evidenziasse un caccia Sukhoi SU 25 dell'aeronautica ucraina, conosciuto come "Frogfoot" in ambito NATO, ordinariamente munito di missili aria-aria R-60, oltre che di un cannoncino a doppia canna ed alta celerità di tiro Gryazev- Shipunov GSh 30 da 30 mm, il corrispondente del letale GAU-8 americano, perfettamente in grado anch'esso, pure da solo, di conseguire l'abbattimento di un velivolo di quelle dimensioni, che volava a circa 3/5 Km di distanza dal Boeing malaysiano, verso il quale dirigeva puntando in alto.
I missili R-60, in codice NATO individuati come AA8 "Aphid", sono perfettamente in grado di agganciare un velivolo in volo a 12 Km e di distruggerlo senza problemi a 5 Km.
Ma la domanda che si fanno i Russi è: che cavolo ci faceva un caccia ucraino su una rotta civile, a così poca distanza dal Boeing poi precipitato?



Un Sukhoi Su.-25 "Frogfoot" in volo munito di missili aria aria-R 60



A tal riguardo registro la interessante testimonianza raccolta da un non ben identificato pilota ucraino di un caccia Sukhoi SU 25, che si accollerebbe personalmente il peso dell'abbattimento.
Potete leggerla QUI.
La fonte è sospetta, troppo vicina ai Russi, il nome dell'aviatore, il suo grado, il suo stesso numero di matricola sono sconosciuti, quindi c'è la forte, fortissima possibilità che si tratti di una bufala.
Ma anche no...


Un missile aria aria a corto raggio R 60 AA8 "Aphid". Può essere stato un missile come questo ad abbattere il Boeing 777 dell'AIR MALAYSIA?
Qui si può vedere l'alloggiamento del cannone GSh 30, con l'arma al suo posto



Ma poi, perché ci sarebbe stata la volontà da parte degli Ucraini di colpire quell'aereo innocente?
Be', se escludiamo il puro e semplice errore, o la volontà di creare comunque un incidente internazionale talmente grave da mettere nei guai la Russia di Putin, con la complicità di un certo spirito occidentale sfavorevole a quest'ultimo, c'è una terza ipotesi.

Guardate questo raffronto tra l'aereo abbattuto e l'aereo presidenziale russo su cui Putin generalmente si muove.




Somiglianza inquietante, eh...?
I due enormi velivoli pare percorressero quel giorno più o meno lo stesso tratto aereo, tanto che risulta che una fonte anonima abbia detto all'agenzia russa (ma non governativa)  INTERFAX che "l'aereo di Putin e il Boeing malese s'intersecano nello stesso punto e nello stesso scaglione. Presso Varsavia, lo scaglione 330-m e alla quota di 10100 metri. Il jet presidenziale era lì alle 16.21 ora di Mosca e l'aereo malese alle 15.44 ora di Mosca".
Peraltro la stessa INTERFAX sembra contraddirsi in quanto, prima e unica fonte mediatica a dirlo, riferisce che in quella circostanza il jet presidenziale russo, proveniente dal Brasile dove Putin aveva presenziato al vertice dei paesi BRIC, non avesse attraversato l'Ucraina, cosa che non succede da tempo come conferma a Gazeta.ru una fonte anonima interna a Vnukovo-3, il terminal da cui ordinariamente decolla il jet di Putin (denominato "Ufficio 1"): contraddizione comunque solo apparente, a ben vedere, perché il fatto che il jet presidenziale russo non sia transitato sull'Ucraina nè lo facesse da tempo non vuol dire necessariamente che per un qualche motivo non possa aver attraversato comunque lo stesso punto intersecato dall'aereo malese, sulla verticale di Varsavia (quindi sopra la Polonia), né impedisce di pensare che comunque qualcuno non a conoscenza di questo, constatato il passaggio dell'aereo con le insegne russe sullo scaglione 330-m ed alla quota di 10100 metri sopra citati dello spazio aereo polacco, potesse comunque fare due più due e organizzare una sorta di trappola mortale, decidendo di colpire quindi lo sfigatissimo BOEING della Malaysian Air Lines credendo che si trattasse di...

Come si vede, dunque, ogni genere di deduzione al momento è fattibile e ha appigli e controindicazioni.
Staremo a vedere, tutte le ipotesi sono ancora in gioco, in questo drammatico Risiko che ci sta riportando a climi, atmosfere, parole e pericoli propri della Guerra Fredda e che credevamo di aver definitivamente chiuso con la Caduta del Muro di Berlino il 9 novembre del 1989, con l'inevitabile strascico di accuse contrapposte, di minacce di sanzioni internazionali a carico della Russia, di sviluppi bellici imprevedibili e soprattutto un colpevole già annunciato, cioè lui:

Il presidente russo Vladimir Putin




Ecco, io non ne sarei così sicuro.
Tutto qui.

AGGIORNAMENTO DEL 14 AGOSTO 2014

Cari amici, la vicenda si sta facendo veramente inquietante.
La macchina dell'accusa incalzante e impietosa contro la Russia si è messa ormai in pieno moto e si sta dispiegando in tutta la sua spaventosa potenza, avendo portato all'immediata inflizione ai danni di Putin di tutt'una serie di sanzioni economiche di rilevante gravità da parte sia dell'Unione Europea che degli Stati Uniti: sanzioni che, come al solito, si stanno traducendo per quanto ci riguarda in un danno più per noi che per la Russia, per dire, prontamente soccorsa dalla Cina, mentre ad esempio la Germania continua allegramente ad intrattenere proficui rapporti con Putin, grazie anche ai buoni uffici dell'ex cancelliere Schröder, da anni a libro paga di Gazprom, la Francia procede come se niente fosse alla vendita e relativa consegna delle due navi militari classe MISTRAL da tempo in programma, la Gran Bretagna ha ottenuto che non venisse toccata la più grande banca russa impegnata in millemila investimenti nella City, e gli USA sono così autosufficienti nelle loro necessità petrolifere che anzi possono approfittarne per vendere le loro eccedenze a noi...
Noi, invece, più realisti del re, ci facciamo male da soli con un'applicazione integrale e contro i nostri stessi interessi nazionali del dispositivo sanzionatorio emesso contro la Russia (sai le risate quando sarà inverno e avremo bisogno del gas russo...), e tutto questo perché la nostra inesperta ministra Mogherini deve superare il veto antirusso dei paesi baltici e comunque orientali dell'UE alla sua nomina ad Alto Rappresentante UE per gli Esteri, dovuto ad una sua presunta esagerata vicinanza a Putin: una convinzione errata sorta a seguito di alcuni passi falsi politici compiuti di recente, l'ultimo dei quali un pastrocchio diplomatico nato al termine di un incontro bilaterale sul delicato tema energetico con l'Azerbaijan del discusso dittatore Alijev (sui particolari v. QUI) che, abilmente cavalcato dagli scafati rappresentanti azeri, ha dato l'impressione di capovolgere a favore del loro paese (musulmano) tutta la tradizionale linea italiana a favore dell'Armenia (cristiana), da sempre coincidente con quella di UE e OSCE, sull'annosa questione territoriale, spesso sfociata in aperto scontro armato, dell'enclave armena in territorio azero del Nagorno-Karabakh, con grandissima irritazione soprattutto da parte della Francia.
Fatto sta che, per l'ennesima volta dal momento della caduta del governo Berlusconi, l'ultimo praticamente scelto dal corpo elettorale, l'Italia si è messa prona di fronte al diktat euro-americano di colpire la Russia con le sanzioni, per un puro puntiglio personale della Mogherini e dello stesso Renzi, e così facendo si è data la classica martellata sugli zebedei, senza peraltro nemmeno fare il solletico al gigante russo.
Il bello, poi, è che a tutt'oggi non vi e una prova che sia una dell'effettiva colpevolezza russa nella caduta dell'aereo malaysiano.
Anzi, a dirla tutta le prove rese pubbliche, le indiscrezioni trapelate, la stessa logica tendono sempre più a scagionare i Russi e semmai a indicare gli Ucraini come colpevoli, più esattamente uno o più probabilmente due loro aerei militari che avrebbero abbattuto l'aereo passeggeri a colpi di missili e cannone addirittura da due direzioni opposte, con un attacco evidentemente coordinato e consapevole il cui esito sarebbe stato la letale perforazione da parte a parte della cabina di guida del BOEING su entrambi i lati.
Leggete al riguardo questo articolo QUI.





Certo, la fonte è probabilmente di parte, quindi da prendere comunque con le pinze, ma sono citate testimonianze di persone viventi, di addetti ai lavori, con nomi e cognomi, dati di fatto conosciuti, elementi difficilmente contestabili, e d'altronde, la butto lì, immagino che un'autopsia approfondita dei corpi delle vittime, e nel caso specifico di quelli dei piloti e degli altri membri dell'equipaggio presenti nella cabina del pilotaggio, potrebbe eventualmente confermare o smentire una simile, drammatica ricostruzione dei fatti, che prefigura un autentico scenario di guerra dei cieli che non può che rimandarmi alla mente l'abbattimento nell'estate del 1980 del DC-8 ITAVIA su Ustica, su cui la sapeva lunga l'ormai defunto Francesco Cossiga.
Ma è stata mai fatta un'autopsia su quei corpi?
E dove sono, ora, quei corpi?


I resti della cabina di pilotaggio passati da parte a parte da quelli che a prima vista apparirebbero decine di colpi di cannoncino automatico


Ora, io non so esattamente cosa sia successo in quei cieli il 17 luglio, ma tutta 'sta fretta sospetta di accusare la Russia, infliggerle delle sanzioni, di additarla al pubblico ludibrio senza che sia stata resa di pubblico dominio alcuna prova certa a suo carico, quando tanto per dire un'altra tragedia similare accaduta pochi giorni dopo ad un aereo di linea algerino è stata già risolta in quattro e quattr'otto mi puzza.
Mi puzza molto.
E qui mi fermo.






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