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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

mercoledì 30 luglio 2014

I stand with Israel




Cari amici, per la prima e unica volta posto qui una mia immagine.
Il motivo è molto semplice: intendo aderire all'iniziativa avviata dal quotidiano on line QELSI in favore delle ragioni israeliane nell'attuale crisi di Gaza, che la stragrande maggioranza dei mass media italiani e non solo tende vergognosamente ad eclissare in favore invece delle posizioni antioccidentali, integraliste e antimoderne di Hamas (su contenuti e finalità dell'iniziativa vedi QUI).

Insomma, contro ogni convenienza personale ho deciso di METTERCI LA FACCIA.
Non pretendo che tutti voi mi diate ragione, lo so che tra di voi sono diversi coloro che sono su posizioni diametralmente opposte alle mie, ma sinceramente non mi sentirei in pace con me stesso se per puro spirito di quieto vivere non seguissi la mia coscienza, a maggior ragione su questo blog che di fatto è diventato l'appendice scritta della mia personalità inquieta.

Ormai avete imparato a conoscermi, sapete che sono un misero cattolico pieno di dubbi e forse vagamente irrispettoso, non sono ebreo (ma come posso escludere che nel mio sangue non ve ne sia almeno qualche lontana, lontanissima stilla, di cui si è persa traccia nel tempo?), sapete che sono tendenzialmente di destra, una destra insieme conservatrice in certi valori ma moderna nei propositi, nazionale ma aperta all'Europa, garantista ma non moraleggiante, ma questo non mi pone affatto in contrasto col mio essere filoebraico in certe questioni di principio.
Perché dovrei essere per forza filo-Hamas, scusate?
Ieri un mio contatto destrissimo -donna- mi ha cancellato dalle amicizie e alle mie richieste di una spiegazione mi ha dato del "fanaticamente filo-sionista", aggiungendo che "siamo su pianeti inconciliabili, direi in collisione", anche se ha riconosciuto, bontà sua, "di non essere una persona particolarmente tollerante": le ho risposto, molto plasticamente, che aveva ragione ed era meglio così, siamo su pianeti inconciliabili.
Che dovevo risponderle?
Che non aveva capito niente?
Che non è dando ragione alle presunte ragioni di Hamas che si fa il bene dell'Occidente?
Cioè il NOSTRO bene?
Forse dovrei eliminare tutti quei miei amici su fb, persone con cui è piacevolissimo conversare, con una certa intelligenza, una certa cultura, una certa razionalità, che quando si parla della crisi di Gaza perdono però completamente il lume della ragione e mi parlano dei soliti ebrei con le orecchie appuntite, le dita arcuate, il nasone, le massonerie giudoplutocratiche???
Oh, bimbi, sveglia!!!
L'Occidente si difende alle porte di Gerusalemme, ricordatelo sempre, e che lo vogliate o no ha le fattezze della Stella di Davide.






Le guerre sono tutte brutte, ma solo quella che si combatte nella striscia di Gaza, pur con tutte le crudeltà, i lutti e le distruzioni che ogni guerra comporta, viene definita da un'informazione a senso unico GENOCIDIO, con miserevoli e vigliacchi paragoni tra Israeliani e Nazisti, quando gli stessi numeri, nella loro fredda eppure incontestabile razionalità, le modalità operative dell'uno e dell'altro avversario, le leggi della statistica applicate alla grande densità abitativa di Gaza (1000 vittime circa su poco meno di due milioni di abitanti in un'area ristretta, in una ventina di giorni, molte delle quali morte per mano della stessa Hamas, e tanti comunque miliziani, quando nel solo attentato alle Torri Gemelle ve ne furono circa 3500 in pochi minuti, TUTTI CIVILI, in Siria circa 125000 dall'inizio della guerra civile, nei due giorni del 13 e 14 febbraio 1945 dell'inutile bombardamento alleato di Dresda, 650000 abitanti, circa 25000, e così via), le stesse evidenze che chiunque di noi, se in buona fede, può trovare su internet e sui media fanno agevolmente comprendere che così non è.
Israele, che pure se volesse potrebbe risolvere la questione in pochissime ore se potesse dispiegare per intero il suo enorme potenziale offensivo ed avesse effettiva volontà di sterminio, cerca al contrario di MINIMIZZARE AL MASSIMO le perdite civili nei suoi attacchi, a costo di perdere tanti soldati sul terreno, alla ricerca di quelle migliaia di maledetti tunnel scavati nel sottosuolo da Hamas e che dovevano giungere nel silenzio fino ai villaggi israeliani al confine, per un attacco generale dei suoi miliziani in programma per settembre durante il Rosh Hashana, il capodanno ebraico: un attacco mortifero coordinato tra terra e aria, che doveva portare allo sterminio, questo sì voluto e consapevole, di tante migliaia di civili innocenti, allo scopo di creare un vulnus difficilmente sopportabile ai danni dell'unica democrazia di tipo occidentale del Medio Oriente.  






Pensate solo a quanto dispendio di tempo, denaro (dell'ONU, quindi anche nostro), energie lavorative possa essere costato tutto quell'intrico di gallerie destinate a portare la morte, che poteva invece essere molto più utilmente utilizzato per costruire scuole, ospedali, infrastrutture civili, acquedotti, tutto ciò che insomma fa di uno Stato uno Stato CIVILE!!!






Così, mentre quei macellai dei capi di Hamas, al sicuro dei loro lussuosi appartamenti in Quatar  e lautamente mantenuti da quei maledetti sceicchi che ora ambiscono pure a organizzare i mondiali di calcio del 2022,
Khaled Mashal, leader di Hamas, si diverte col ping pong al riparo dei lussi di Doha in Quatar, mentre manda la sua gente al macello a Gaza
preferiscono far rapire e uccidere a tradimento cittadini israeliani, che siano o meno in divisa, mandare a morte i loro concittadini facendoli esplodere come bombe umane tra la gente comune delle città, o nascondere le loro armi mortali nelle case della gente, dispiegando le batterie missilistiche sui tetti degli ospedali, o delle abitazioni, o degli uffici pubblici, o delle moschee persino, celando interi arsenali nelle scuole, persino quelle istituite dall'ONU, insegnando persino ai bambini come si spara e come si uccide un uomo, e impedendo con la forza ai civili di abbandonare le loro case anche se le forze armate israeliane li avvisano che presto la loro zona verrà bombardata, gli Israeliani sono sempre in prima linea anche di fronte a tutto il mondo, non solo di fronte a quei vigliacchi, e costretti a combattere una battaglia spesso persa in partenza sul piano mediatico per la difesa delle loro giuste ragioni, e che nessun IRON DOME, il pur meraviglioso sistema antimissilistico che sta dando enormi risultati contro i Qassam sparati da Gaza, praticamente rendendoli quasi tutti inoffensivi, potrà mai sovvertire.
Anzi, addirittura proprio il fatto che per la prima volta forse i razzi sparati da Hamas non abbiamo fatto tanti morti e tanti danni dà paradossalmente in qualche modo ulteriore linfa a chi è contro Israele, in quanto consente di usare la presunta sproporzione tra i morti palestinesi e quelli israeliani come prova del supposto "genocidio".




Il bello è che tutto questo avviene mentre indiscriminati massacri avvengono sì, in Medio Oriente, ma nella guerra civile in Siria, ad opera di musulmani contro altri musulmani e tanti cristiani, in Iraq, da parte dei miliziani dell'ISIS, quelli che vogliono riesumare il Califfato, anche qui contro altri musulmani e tanti cristiani, e su su nelle zone tribali dell'Afghanistan e del Pakistan, sempre più preda degli integralisti religiosi, mentre sul versante africano la Libia in piena anarchia va a fuoco e viene abbandonata da quegli stessi Occidentali che pure sono colpevoli di aver fatto fuori Gheddafi, favorendo l'avvio di un potente fondamentalismo, che già ha contagiato l'intero corno d'Africa e sta scendendo sempre più a sud: in tutte quelle zone martoriate i cristiani in particolare conoscono in questi anni forse le maggiori persecuzioni della loro storia bimillenaria, vengono espulsi a forza, crocifissi, fustigati, condannati a morte per apostasia, decapitati, e persino la Nigeria è sotto attacco da parte dei fondamentalisti musulmani di Boko Haram.





Eppure di tutto questo, dell'attacco fondamentalista musulmano generalizzato agli stessi postulati del mondo occidentale, la democrazia, la parità di genere, la tolleranza religiosa, il rispetto dei diritti individuali, civili, politici, religiosi, caratteristiche tutte presenti nell'unico Stato libero e democratico del Medio Oriente quale appunto è Israele, non si parla, non si sa a questo punto se per ignoranza, per conformismo idiota, per pura e semplice inettitudine, o via via sempre peggio per malafede, per complicità, o per il vigliacco clima intimidatorio che accompagna ogni giornalista in loco che non si adegui alle direttive di Hamas (leggete QUI cos'è capitato al reporter nativo di Gaza Radjaa Abou Dagga, collaboratore del quotidiano francese Liberation, non precisamente una testata filoebraica).






Israele, che piaccia o meno, è infatti l'unico Stato del Medio Oriente nel quale nonostante le oggettive difficoltà di uno stato di guerra pressoché permanente anche gli arabi hanno la cittadinanza e sono considerati Israeliani come tutti gli altri, hanno i loro rappresentanti eletti in parlamento, i loro giornali, i loro diritti come tutti, eppure tutto questo non viene mai preso in considerazione, si preferisce dare fede a dei terroristi patentati e riconosciuti tali da tutte le principali agenzie antiterrorismo del pianeta, gente vigliacca che si nasconde dietro i civili, che li tiranneggia come fa normalmente un qualunque sistema di stampo mafioso, che li manda a morte con l'orrenda superficialità di chi in fondo non solo se ne frega, ma è contento che ne muoiano tanti, perché più immagini di bambini morti, in lacrime, feriti si vedono più gente si impietosisce, e pazienza se poi le foto o i video sono di anni prima, sono magari state prese in Siria, o in Libia, o in Iraq, se magari i bambini, le donne, gli anziani delle immagini sono o erano musulmani come loro: chi se ne frega, tutto fa brodo in fondo e poi quei boccaloni degli occidentali tutti sensi di colpa e coda di paglia ci cascano sempre...


Strane medicine trovate in un ospedale di Gaza








Ecco quindi che si parla scompostamente solo di Gaza e di un supposto genocidio che non c'è, una tesi che si appoggia sull'efficientismo dei solerti uffici propaganda di Hamas e trova facile ascolto nella disonestà intellettuale di tanti mass media, che puntualmente riscoprono in certe circostanze il loro atavico odio per Israele e gli Ebrei, nascosto malamente sotto le mentite spoglie di un contrasto solo ideologico e politico per il Sionismo e le supposte colpe storiche dell'Occidente che trovano in Israele e negli USA i loro più immediati capri espiatori, portando ad inedite sinergie, ad inconsulte alleanze tra estrema sinistra ed estrema destra, in un coacervo insieme antidemocratico e violento di pulsioni antisemite che si sperava avesse trovato finalmente la fine dopo la sconfitta della Germania nazista.



E' incredibile come la visione di una semplice cartina possa rendere così evidente la situazione di minorità territoriale, numerica, strategica, psicologica della grande, crudele, razzista, bellicosa, cattiva Israele rispetto ai suoi poveri, inoffensivi, pacifici, democratici, sparuti Stati confinanti

Non mi nascondo certo la complessità e la drammaticità della situazione nella striscia di Gaza, so bene che storicamente le ragioni non sono mai tutte da una parte o dall'altra, che ci sono state stragi, errori, passi falsi diplomatici, superficialità anche da parte israeliana, e prego per una soluzione pacificatrice finalmente duratura e stabile per l'intera area.
Ma il primo a crederci deve essere proprio Abu Mazen, il successore di Arafat alla guida dell'ANP, l'Autorità Nazionale Palestinese, quell'embrione di Stato arabo-palestinese mai sviluppatosi in Stato vero dal 1993, quando nacque a seguito degli accordi di Oslo poi ratificati a Washington qualche giorno dopo da Rabin e Arafat in persona, alla presenza del presidente americano Bill Clinton.


Abu Mazen




Cominci per esempio NON LUI, Abu Mazen, a recarsi a Doha da Hamas, come se andasse in pellegrinaggio dalla Madonna Pellegrina, ma COSTRINGA I LEADERS DI HAMAS SEMMAI A RECARSI DA LUI, FACENDOSI PERSONALMENTE GARANTE CON ISRAELE DELLA LORO INCOLUMITA': nel caso che non accettino, SI RIFIUTI DI ANDARE DA LORO.
Riacquisterebbe in Autorità tutto ciò che non è stato finora, li costringerebbe in caso positivo a fidarsi di lui, a riconoscergli quel ruolo che finora mai gli hanno veramente attribuito, in definitiva sarebbe un primo, fondamentale passo per ridurre la loro criminale invadenza nei confronti dell'ANP, mentre ove non accettassero farebbe chiaramente capire che LUI sta col popolo, soffre col popolo, vuole bene al popolo, NON CHI SE NE STA BEL BELLO IN PANCIOLLE A FARE CYCLETTE MENTRE ALTROVE LA GENTE MUORE...

Se veramente Abu Mazen ha a cuore le sorti del suo popolo dimostri finalmente di essere un capo autorevole, si prenda in carico personalmente la questione, non la deleghi ad altri, non si affidi ad Hamas, non si nasconda dietro l'ONU, cerchi insomma di trovare la forza di isolare quei pazzi sanguinari di Hamas che lo tengono in pugno coi loro ricatti di morte, prenda in mano la situazione, disconosca il loro operato se ne è in grado. 
E se proprio non lo è, passi subito  la mano a qualcuno in grado di farlo.
Con gli accordi di Oslo eravamo ritornati FINALMENTE al 14 maggio 1948, quando bastava un passo per la creazione auspicata di due Stati in Palestina, ma siamo rimasti lì, a quel giorno prima: a quel giorno prima dell'invasione proditoria degli eserciti di Egitto, Siria, Transgiordania, Libano e Iraq al neonato Stato di Israele, un'invasione che, clamorosamente tradottasi in disfatta, avrebbe dato il la a sessantasei anni di guerre, lutti, distruzioni, paura, dolore, tanto dolore...









Un dolore che ora DEVE FINIRE, e questo è un compito immane in cui anche l'Europa, più ancor direttamente interessata degli Stati Uniti, dovrebbe dire la sua, con Autorevolezza e Lungimiranza. e l'Italia davanti a tutti. 
Certo poi penso che noi abbiamo Federica Mogherini agli Esteri e allora forse è meglio se ne stiamo fuori...

Federica Mogherini tiene sotto controllo la situazione internazionale


A parte gli scherzi,  qui ci vogliono soluzioni coraggiose, e fino a quando lo statuto di Hamas proclamerà come suo fine primario la scomparsa dai suoi schermi radar dell'"Entità sionista" (non hanno nemmeno la volontà di dare a Israele il suo nome ufficiale, perché questo non sembri una sorta di riconoscimento implicito della situazione) e la diffusione dei precetti coranici della Shari'a nella regione, con l'annichilimento di ogni presenza estranea, non vi potrà mai essere pace vera, stabile, sincera, nel benessere.
Solo una serie interminabile di armistizi tra una guerra e un'intifada, tra un lancio di razzi e la scontata risposta israeliana.
Così non si può continuare.







E allora no, io non ci sto e nel mio piccolo mi ribello a tutto questo!
Siamo impegnati in un conflitto globale contro un nemico subdolo, abile, scafato e crudele, che non si ferma davanti ad alcun ostacolo.
Non possiamo dargliela vinta a questi qui, né ora né mai, non dopo l'11 settembre, non dopo i massacri che avvengono ormai tutti i giorni contro i cristiani, non ora che il fondamentalismo jihadista si sta diffondendo in tutto il mondo.
Ecco perché, pur con tutti gli errori, le debolezze, le meschinità che senz'altro gli Israeliani, come ogni esercito in armi in fondo, compiono, hanno compiuto e probabilmente compiranno ancora nel loro agire, in questo come negli altri conflitti della loro storia, anch'io posto la mia foto e urlo pubblicamente:
"I STAND WITH ISRAEL".




Se siete d'accordo, aderite anche voi.
E' un semplice selfie, in fondo...
Ma forse potrebbe essere assai più utile di quanto pensiate.


P.S. Oh, stasera, mercoledì 30 luglio 2014, dalle 21,00 alle 24,00, davanti alla sede della redazione de IL FOGLIO, a Roma, in Lungo Tevere Raffaello Sanzio, 8/C, insieme col Direttore Giuliano Ferrara si svolgerà una veglia a favore di Tzahal, le forze armate di Israele, e dei Cristiani perseguitati in tutto il mondo.
Io non potrò esserci, ma se volete, se potete, andateci.

I  particolari dell'iniziativa QUI.

Doppio P.S. Devo alcuni dati statistici sulle vittime di Gaza a Giovanni Bernardini, che ringrazio.


Per saperne di più:

LA STORIA DI ISRAELE (WIKIPEDIA)

LE CINQUE BUGIE SU ISRAELE

LO STATUTO DI HAMAS

LA BELLA VITA DEL LEADER DI HAMAS IN QUATAR

VIDEO TRATTO DAL TGCOM CON L'INTERVENTO DEL BLOGGER VITTORIO PESATO

UNA VOLTA I PAPA' REGALAVANO I TRENINI (VIDEO) 

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