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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

martedì 30 gennaio 2018

Perché voterò per il Popolo della Famiglia






Chi mi conosce, e voi che mi leggete avete imparato a conoscermi, sa bene che, nel fermo rispetto delle idee di tutti, comprese quelle assolutamente opposte alle mie, sono tendenzialmente di centro-destra.

Chi mi conosce sa anche quanto sia tuttora legato alla figura di Berlusconi, alla sua statura umana, politica, professionale e sportiva (senza farne un inutile santino ché tanto siamo maggiorenni e vaccinati, abbiamo fatto il militare a Cuneo ed alle favole non crediamo più, quindi non crediamo agli orchi cattivi e nemmeno ai grilli parlanti, pronti a fare la morale quando riguarda gli altri che non siano loro e la loro parrocchietta e solo in quel caso...)

Chi mi conosce sa che sono stato consigliere comunale di F.I. a Modena nell'ormai lontano quinquennio 1999-2004, che non rinnego nulla di quell'esperienza, anzi, ma sa anche che da tempo, diciamo almeno dal 2012, vivo una situazione di profondo turbamento, causato dall'enorme disagio che provo per l'avvento sulla scena di un nuovo personale politico (chiamarlo "classe politica" mi sembra veramente un omaggio troppo esagerato in rapporto alle effettive capacità dimostrate), del tutto a-valoriale ed a-morale, completamente sganciato dalla realtà vera della gente comune in quest'epoca di crisi economica, umana ed etica, immerso nell'inseguimento di un potere fine a sé stesso, e che con la scusa di difendere i "diritti" sta letteralmente stravolgendo l'architettura identitaria, tradizionale, naturale, antropologica del nostro Popolo.
E allora non posso non pensare a ciò che scrisse ne "La banalità del male" la filosofa e scrittrice ebrea Hanna Arendtuna che la persecuzione l'ha sentita sulla propria pelle davvero, quando nello spiegare il motivo dell'istintivo rigetto con cui furono accolte in Italia le leggi razziali fasciste (si parla ovviamente di prima dell'8 settembre) lo definì "...il prodotto della generale, spontanea umanità di un popolo di antica civiltà".

Salvatore Todaro
(Messina, 16 settembre 1908-
al largo di La Galite, Tunisia, 14 dicembre 1942)
E guarda caso si tratta più o meno della stessa cosa che disse diversi anni prima un personaggio completamente diverso e che la Arendt sicuramente non conosceva, il capitano di corvetta Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini, a chi gli eccepiva che un comandante tedesco non l'avrebbe mai fatto, dopo che aveva condotto in salvo a bordo del suo mezzo i 26 naufraghi del mercantile armato belga Kabalo, da lui stesso affondato al largo di Madera il 16 ottobre 1940: "Ma un comandante tedesco non ha come me duemila anni di civiltà alle spalle..."

Ecco, proprio in nome di quel Popolo e di quella Civiltà che una dirigenza politica imbelle, consapevolmente o no prona ai diktat provenienti da altre entità esterne all'Italia, ha messo in braghe di tela, un Popolo "calpesto e deriso", come dice quel nostro Inno che tutti cantano senza però "sentirlo dentro", e che si sta cercando di affondare colpendolo in ciò che più di tutto è la sua Istituzione unificante, la Famiglia, proprio in nome di quel Popolo ho deciso di affidare ad altri il mio voto.
Altri che siano capaci di difendere davvero ciò in cui credo.

Amici miei, il "Rosatellum", l'orrida legge elettorale che hanno inventato nell'ultimo scorcio della legislatura, ha un solo fine: favorire l'ingovernabilità e di conseguenza l'unione civile tra Renzi e Berlusconi.
Cos'altro significa, secondo voi, l'aver candidato a Bologna in quota P.D. Casini, presidente della commissione banche nata con lo scopo di crocifiggere Renzi ed invece approdata nel nulla, e non aver invece riconfermato la candidatura in F.I. di Andrea Augello, evidentemente ritenuto troppo zelante contro Renzi nella medesima commissione?
E cosa significa aver candidato a Modena in quota P.D. la Lorenzin, ex fedelissima berlusconiana attuale ministro della Salute prima con Renzi ed ora con Gentiloni?
E la Boschi a Bolzano (e in tremila altri posti, vabbè...)?
E non aver ricandidato vecchi arnesi del fu P.C.I., che magari hanno preferito andare nell'orrido Liberi ed Eguali coi suoi cascami ideologici guidati dai sinistri al caviale Grasso, ex magistrato una volta moderato, e Boldrini, la borghesissima figlia di papà con un sacco di soldi che si propone come paladina di quegli immigrati che certo non vedrà mai nei quartierini bene dove è abituata a risiedere...?
Significa aver posto le basi per una fascia demilitarizzata (in realtà militarizzatissima) tra il "nuovo" P.D. di Renzi e la F.I. "normalizzata" di Berlusconi, in modo da creare quel "Partito della Nazione" che ha in Macron il suo ideale punto di riferimento.
E allora io non ci sto.
Resto coerente coi motivi che mi hanno portato a votare no anche al referendum del 4 dicembre 2016.

E allora, mi direte, quali sono le alternative?
Bella roba...
Vedere che Salvini candida Giulia Bongiorno e la propone addirittura come ministro della giustizia,
cioè un'altra persona favorevole a tutti i diritti radicaleggianti più spinti e soprattutto (e da avvocato la trovo inconcepibile 'sta cosa) a quella malefica legge contro l'omofobia che servirebbe solo a tappare la bocca a chi, legittimamente, ha opinioni opposte alle sue in certe materie, in barba all'art. 21 della Costituzione, è un'altra cosa che mi provoca enorme sconcerto...
Certo, potrei votare F.d.I., come no (in particolare mi piace molto Guido Crosetto), ma so bene che in quel partito ci sono anche tanti che hanno francamente idee troppo diverse dalle mie, ad esempio, a proposito del mondo ebraico e di Israele, e poi anche lì, diciamocelo chiaro, anche se in misura minore rispetto ad altri, non manca chi ha dimostrato più volte la sua propensione, volta per volta, a cambiare giacchetta od opinione...
Ed io, su certi temi e certe battaglie di principio, non sono più disposto a transigere.
Ecco perché ho deciso di dare il mio voto al Popolo della Famiglia.





Ho voluto dirvelo per lealtà nei vostri confronti, perché non sono abituato a nascondermi dietro a un dito, a nascondere le mie idee.
Sia ben chiaro, per quel poco che ho potuto vedere e vedo nella mia esperienza politica, concordo su ciò che a suo tempo disse Rino Formica, che la politica spesso, se non sempre, è "sangue e merda".
A certi livelli si avanza col compromesso e con la ruspa, non pigliamoci in giro, e questo anche se non amiamo il nostro interlocutore o, ed è quel che conta ancora di più, le sue idee: la politica è anche arte del possibile, in fondo, e se voglio raggiungere certi obiettivi è possibile anche voltare le spalle a chi ci ha appoggiati fino a quel momento o perorare cause in cui fondamentalmente non crediamo, alleandoci di contro con chi fino a quel momento detestavamo (magari continuando a detestarlo lo stesso...)
Questo non mi scandalizza e non mi spaventa, ma...

Ma c'è un limite a tutto, e te ne accorgi quando ti guardi al mattino allo specchio: arriva un momento in cui, se hai una coscienza, non puoi buttare a mare tutto quel patrimonio di Valori, Tradizioni, Idee, Sentimenti che ti è stato dato alla tua nascita ed in cui dici di credere ancora, non senza sputarti in faccia, almeno...
Ecco, la verità è che in tanti questo limite l'hanno superato: Renzi, per pura ambizione personale di bassa cucina politica (anche se lui la ritiene alta), Berlusconi perché ormai ha più di 80 anni ed è stato "normalizzato" (ce ne vuole di stomaco per andare ad abbracciarsi con Jean Claude Juncker e Angela Merkel, via...), gli altri, i peones, per ancora più basse prospettive politiche di bassa lega... 

E non ci sto più al ricatto del voto utile o inutile: con questa scusa in poco tempo ho dato la mia fiducia a gente francamente impresentabile e così facendo ci siamo ritrovati approvati provvedimenti abnormi, irrispettosi delle reali necessità della gente e del corretto dibattito democratico, votati da una maggioranza trasversale che pure era nominalmente composta in larga parte da cattolici dichiarati e che si fanno puntualmente riprendere mentre vanno alla messa, e che pure potevano tranquillamente impedire tutto questo (Renzi e Boschi in primis, che invece sono stati tra i più zelanti difensori di certe normative e di certi modi di procedere in barba al buon senso ed al rispetto della correttezza parlamentare e politica)...
Ecco, io a lasciare parlare in mio nome certa gente non ci sto più.
Alibi non gliene do più.
Questo giochino va rotto, e per romperlo ci vogliono solo dei guastafeste, gente brutta, sporca e cattiva, personaggi e partiti che a parole nei sondaggi per ovvi motivi vengono snobbati, ma poi emergono pienamente col voto.

Credo che alle urne potremmo avere delle sorprese, soprattutto da parte di due partiti/movimenti: Casa Pound (credo meno in Forza Nuova) e Popolo della Famiglia.
La prima, per motivi ovvi che sono in parte gli stessi che mi impediscono di votare per F.d.I. (ma a livelli ovviamente decisamente ancora più "forti"), non potrei mai votarla, ma il secondo sì.

Non sono particolarmente bigotto, né mi sento di aderire in toto al 100% alle battaglie di Mario Adinolfi (ho dei dubbi, per dire, sul suo no senza se e senza ma alla legalizzazione della prostituzione, che ovviamente peraltro non mi entusiasma), ma ritengo che dopo aver passato anni a giustificare l'ingiustificabile ed a consentire in nome del "male minore" le peggiori nefandezze, dando alibi all'incapacità, piccineria, malafede, voglia di sopravvivenza altrui, non sia più il caso di usare il fioretto.
Ci vuole la spada.

E la spada non fa prigionieri, dove colpisce colpisce, di punta o di taglio, di forza o destrezza, senza stare a questionare sui chi, quando, dove, come e perché.

Resto fondamentalmente di centro destra e ritengo assolutamente di centro destra questa battaglia, perché è ovvio che sotto questo punto di vista (e, ripeto, nell'assoluto rispetto di chi la pensa diversamente da me) le posizioni di sinistra estrema, radicaleggianti o peggio ancora del Movimento Cinque Stelle sono assolutamente agli antipodi del mio modo di vedere le cose, ma essa va condotta al di fuori della coalizione di centro destra, se vogliamo essere utili alle idee del centrodestra.
Non è più combattendo all'interno che si può vincere, ma solo condizionando dall'esterno, per essere liberi di farlo senza vincoli di alcun genere!
Perché se "sangue e merda" la politica deve essere, almeno questo "sangue" e questa"merda" li declino a modo mio.

Siamo ad Alamo e ad Alamo si combatte, non si fanno più questioni di lana caprina.
Mi si dirà: "Ma ad Alamo sono stati tutti sterminati!"
Vero, ma alla fine il Texas ha vinto.
A noi la battaglia, a Dio la Vittoria!


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