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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

venerdì 26 giugno 2015

Tu porgi l'altra guancia, e questi si prendono tutta la testa...

 

Ecco, nemmeno il tempo di plaudire ad un esempio bellissimo di integrazione riuscita ed ecco che la nuda cronaca ci riporta alla realtà.


Kuwait

Tunisia

Francia

 
Somalia

Quattro attentati oggi, uno più grave dell'altro, in Francia, in Tunisia, in Kuwait, in Somalia.
In Kuwait, a Kuwait City, un attentatore suicida si è fatto esplodere in una moschea sciita: 16 morti ma si parla già di 25 al momento in cui scrivo.
In Somalia un'autobomba carica di esplosivo guidata da dei militanti di Al Shabab legati ad Al Qaeda si è fatta saltare all'interno di una base AMISOM delle truppe dei peacekeepers burundesi dell'Unione Africana a Leego, 130 chilometri a sud della capitale Mogadiscio: dopo l'esplosione è seguito uno scontro a fuoco, durato oltre tre ore.
Il portavoce del gruppo terroristico, Scheik Abdiasis Abu Musab, ha parlato di 35 soldati morti, mentre fonti sul posto parlano di almeno 30 vittime.
In Tunisia l'attacco più grave in assoluto: più di 30 turisti, tra i quali inglesi, belgi, tedeschi, tunisini, barbaramente ammazzati in spiaggia, nella rinomata località di Sousse, a colpi di mitra sparati da due bastardi sbarcati improvvisamente sulla riva dai gommoni.
Non si esclude che tra i morti possano esserci italiani.
In Francia, a Saint Quentin Fallavier, nell'Isère, a trenta chilometri da Lione, nella regione del Rodano-Alpi, l'attentato sotto certi versi più significativo, anche se meno grave al momento: l'attacco ad un impianto industriale di gas della ditta americana Air Products.
Sembra che a bordo di un'auto due uomini si siano scagliati stamattina contro i serbatoi del gas, cercando di causare una reazione a catena che facesse esplodere l'intero impianto.
I due attentatori sono stati arrestati, insieme con la moglie di uno di loro: uno di essi è un estremista 35enne radicale islamico, Yassin Salhi, già tenuto sotto controllo in passato dai servizi francesi.
Oltre ai tre arrestati (la moglie dell'estremista è stata arrestata a casa sua, dopo la perquisizione da parte della polizia, gli altri due sul posto) sembra che diverse altre persone siano ora sotto il torchio della polizia francese.
E' vero, il bilancio finale, nella intatta drammaticità dell'evento, è comunque (apparentemente) lieve, due feriti e un morto, ma le cose veramente inquietanti sono due: il fatto che si volesse creare una catastrofe ben più mortalmente grave (ci sono tuttora timori di un avvelenamento chimico dell'area, tipo "Seveso" per intenderci) e che la vittima rimasta uccisa, rinvenuta proprio nei pressi dell'ingresso dell'impianto, sembra un manager di una società di trasporto sfortunatamente presente in loco per una consegna, sia stata decapitata e, pare, proprio qualche attimo prima dell'attentato.
La sua testa è stata ritrovata infilzata alla recinzione della statale RD 311 che scorre ad alcune decine di metri di distanza, avvolta in una bandiera dell'ISIS (anche se pudicamente si preferisce per ora parlare di una bandiera con alcune scritte islamiche)...
Bandiere dell'ISIS che sono state viste anche sui luoghi degli altri due attentati in Kuwait e Tunisia.



E' la prima decapitazione che è avvenuta in Europa, e la cosa mi sconvolge.
Significa che ormai nessuno di noi è più al sicuro: persino un oscuro funzionario di un'oscura ditta di trasporti che probabilmente, uscendo oggi da casa, salutando i suoi cari, tutto avrebbe pensato che finire con il corpo da una parte e la testa dall'altra, per la mano omicida di un qualche pazzo sanguinario islamico.
E d'altronde, parliamoci chiaro, se persino una fabbrica, certo potenzialmente pericolosa ma anonima e sconosciuta ai più, finisce sotto tiro degli islamisti, dov'è che ognuno di noi può ritenersi veramente al sicuro?
Non stiamo parlando di un obiettivo visibile, mediatico, prevedibile.

Vi rendete conto?
Ormai siamo tutti potenzialmente sotto tiro, che si sia in fabbrica, o in una caserma, in vacanza o a pregare...
Siamo di fronte ad un attacco globale e forse (probabilmente?) coordinato senza precedenti, e in luoghi con un notevole significato, certo non scelti a caso.
Avviene mentre in Libia le cose volgono al peggio, mentre Kobane è di nuovo sotto attacco (si parla di 146 vittime civili rimaste uccise negli scontri di questi giorni), mentre in Turchia si cerca di instaurare una sorta di regime autoritario d'impronta teocratica...
E noi ancora qui ce la stiamo a menare con i distinguo, i paroloni, i buonismi...
Facciamoli venire tutti qui, mi raccomando...Facciamoli stazionare a non far niente nei luoghi di turismo, nelle caserme, nelle piazze, davanti alle stazioni, sopra le scogliere di Ventimiglia...
Andiamoli a raccattare tutti fin dalle più lontane coste africane...
Poi qualcuno farà esplodere San Pietro e il Colosseo...
E ce la saremo cercata.
Siamo d'altronde già all'estremizzazione della parola di Cristo: da "PORGI L'ALTRA GUANCIA" a "PORGI LA TUA TESTA".
Ma tanto la Chiesa oggi ha altro a cui pensare: a Medjugorje secondo il Sant'Uffizio "non c'è nulla di sovrannaturale"...( V. QUI)
E noi?


Be', noi siamo in mano a quest'incapace qui...
Talmente incapace da non sapere che il saluto militare si fa con l'altra mano.


Per saperne di più:


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