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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

venerdì 5 settembre 2014

Corvo nero, non avrai il nostro scalpo!




Io non so perché lo squallido figuro a destra nella foto, tale Giorgio De Capitani, faccia il prete.
Francamente che un individuo evidentemente un po' disturbato come questo imbecille qui possa avere dentro di sè un tale livore verso chi non la pensa come lui, un tale odio verso le divise, un simile indiscriminato pregiudizio politico, ideologico, umano e direi quasi patologicamente sociologico verso chi non si sdrai sulle sue posizioni vetero comuniste, terzomondiste e pacifondaie già mi fa pensar male sulla sua completa integrità psichica (non tanto per i contenuti, per quanto io li avversi, ma proprio per i toni, gli accenti e i modi), ma alla fine resterebbe un problema suo di convivenza con l'altro...
Ma questo buffone qui indossa (indegnamente) l'abito talare, che dovrebbe essere simbolo di Pace, Comprensione, Carità, Pietà, e allora non mi tengo più: mi sento pienamente autorizzato quindi ad usare nei suoi confronti lo stesso, identico, linguaggio da trivio che lui ama utilizzare contro le sue vittime preferite, i militari, gli Italiani che non votano come lui, ed ovviamente Silvio Berlusconi, colui al quale tra mille contumelie e offese di varia tipologia in più occasioni ha augurato una sincope fatale, preconizzandogli una lesta discesa all'Inferno.
Tanto lui per primo dice di fregarsene delle reazioni altrui...

Come si permette, questo ignobile pretaccio immondo, di usare certi toni, certi accenti, certi modi anche con Giulia Latorre, figlia del fuciliere Massimiliano (sono insieme nella foto sopra, a sinistra, proprio accanto all'immondo), in ambasce per la salute dell'amato papà, colto a tanti chilometri di distanza dai suoi cari da ischemia cerebrale l'altro ieri e ricoverato in ospedale in condizioni critiche (vedi QUI)?
Come osa questo viscido verme del fango intervenire a freddo, così, a piedi uniti, col suo solito fare provocatorio già visto e letto in tante altre occasioni, sull'umanissimo dolore acre, inconsolabile, amaro, di una povera ragazza che si vede privare da quasi tre anni,  nel fiore della sua giovinezza, quando probabilmente più avrebbe bisogno di lui, della presenza del padre, colpevole solo di aver obbedito in silenzio agli ordini di uno Stato imbelle e infingardo, con un comportamento che più che quello di un prete, che dovrebbe essere amoroso e caritatevole, ricorda quello spiccio e bestiale di un "Katanga" degli anni '70 ???
Non una preghiera, non un gesto di comprensione, non un pensiero di umana vicinanza e compassione nei confronti di un padre e di una figlia affranta per la sua sorte, ma solo dure parole di un'inaudita e delirante crudeltà, indegne di un uomo di chiesa, indegne di un uomo e stop!
Non una parola per dei familiari in trepida attesa per i loro due cari da quasi 1000 giorni, che se li sono visti scippare sotto i loro occhi da una cervellotica decisione di quello stesso Stato ufficiale che li aveva inviati lì, quando il governo guidato dall'inetto col laticlavio assicurato ha deciso di rimandarli in India, nonostante le dimissioni immediate dell'allora Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata (chapeau!): una decisione che i due militari hanno dovuto farsi accettare, costretti a fidarsi delle parole del loro Governo, come detta il loro dovere e il loro onore di soldati italiani, ma che non può essere accollata anche sui loro cari, colpevoli solo di essere sangue del loro sangue, carne della loro carne, e che pure come dignità richiede si sono finora adeguati alle superiori esigenze nazionali e sono stati in silenzio e preghiera, loro sì, nell'attesa finora rimasta vana di un loro pronto ritorno in Patria.





Come osa questo mestierante dell'insulto gratuito abusare in un modo così infame di quella tonaca che chissà come si ritrova addosso solo per sfruttare indebitamente la conseguente visibilità e dare pubblico sfogo alle sue frustrazioni umane, cui altrimenti nessuno darebbe il benché minimo ascolto???
Come può la Diocesi di appartenenza, quella di Milano retta dal Cardinale Scola, accettare ancora che un suo parroco in teoria già rimosso dall'incarico possa impunemente continuare a diffondere in giro le sue escrementizie incontinenze verbali, sia nel corso delle sue omelie a messa, sia attraverso addirittura un sito personale, sia per il tramite dei social networks, come se niente fosse???
E come può Papa Francesco, tutto buon cuore, perdono e sentimenti di umanità verso tutti, accettare in silenzio che tutto questo avvenga???

Non sono solo le tante contraddizioni umane della Chiesa, certe sue colpe storiche, lo scandalo della pedofilia, il contrasto tra le prediche e il concreto operato nel Saeculum ad averne affossato soprattutto negli ultimi quarant'anni la credibilità, ma sono anche e soprattutto certe prese di posizione deliranti ed oscene dei suoi pastori, prive di umanità e comprensione, colme di livore unidirezionale e ideologico, ad aver mutato la missione stessa della Chiesa Universale, Cattolica, Apostolica, Romana, che è sì Carità e Comprensione, ma è anche e soprattutto Fede, Rivelazione e Conversione: elementi fondanti che vengono sempre bellamente ignorati ma senza i quali si perde il Senso del Sacro, in favore di un più generico sentimento di solidarietà che spesso si trasforma in acritica e non ponderata sociologia modaiola dell'impegno, intessuta forse, apparentemente, di buoni propositi, certo, ma soprattutto impregnata dell'acre afrore dei pregiudizi politici, nonché di odi sociali e di vigorosi interessi di parte, economici, ideologici, come se la Chiesa fosse solo una grande ONLUS al pari di tante altre, solo più grande, più organizzata e più ricca, e chi se ne frega del messaggio autentico di Cristo, che ha ben altra ampiezza.
Voglio credere sinceramente che sacerdoti come Don De Capitani, ma anche altri che non cito per non fargli pubblicità, siano una risicata, risicatissima minoranza, ma certo sono destinati ad avere sempre maggior spazio se ai piani alti della Chiesa qualcuno non si svegliasse per tempo.






Per fortuna sembra che le condizioni del nostro militare siano in corso di miglioramento, in questo momento sembra abbia ripreso l'85% delle sue funzioni e la prossima settimana dovrebbe raggiungere il 92%, ma certo ha fatto impressione vedere la nostra ministra della difesa Roberta Pinotti precipitarsi nella notte in India con un aereo di Stato per andare a sincerarsi di persona della sua situazione.

Roberta Pinotti
Non voglio pensare ad una scena puramente ad uso e consumo dei mass media né ad una sorta di improvvisata estemporanea figlia del timore dettato dai sondaggi negativi nel caso, facendo le corna, la situazione medica di Latorre precipitasse.
Preferisco invece pensare ad una SVOLTA nella vicenda, figlia di una presa d'atto dell'impossibilità che questa assurda vicenda si prolunghi ancora oltre ogni umana decenza, posto che la soglia dell'umana decenza non sia stata nel frattempo già superata.
Mi fa ben pensare al riguardo la decisione UNANIME adottata dalle Commissioni congiunte Esteri e Difesa della Camera (v.QUI), col placet della stessa Pinotti,  di dare il via libera ad un emendamento del deputato leghista Gianluca Pini
al decreto sulla partecipazione italiana alle missioni militari anti pirateria "Atalanta" (U.E.) e "Ocean Shield" (N.A.T.O.), riformulato a seguito dell'intervento dell'ottimo Elio Vito
di F.I., presidente della Commissione Difesa, che subordina la prosecuzione dell'impegno tricolore oltre la scadenza fissata al 31 dicembre 2014 ad una effettiva soluzione internazionale del caso dei due fucilieri detenuti illegalmente in India (con buona pace del verme schifoso in tonaca).
L'intervento italiano nelle missioni di questo tipo, sempre professionalmente ineccepibile, tecnologicamente adeguato e ottimamente condotto in sinergia con le altre principali marine occidentali, è unanimemente apprezzato e non è facilmente sostituibile con eguale efficacia da altri, e lo stesso dicasi anche per le altre missioni di terra e dell'aria sia di "peace keeping" che di "peace enforcing" svolte dalle nostre forze armate.





Si tratta di una presa di posizione FORTE, se adeguatamente supportata da tutto il nostro mondo politico e istituzionale, che può avere significativi risultati a breve termine.
Cominciare intanto ad internazionalizzare sul serio, anche con le cattive, al di là degli aspetti puramente giuridici e formali, l'ormai infinita telenovela indiana, minacciando come prima misura, in caso di mancato appoggio delle principali istituzioni mondiali (O.N.U., N.A.T.O., W.T.O., etc.) e degli Stati più responsabili, il nostro ritiro da questi impegni di rilevante importanza per la sicurezza della pace, in un momento in cui più focolai di questo tipo sembrano accalcarsi sempre di più sulla scena globale, appare finalmente una prima risposta CONCRETA a quest'emergenza, ma non certamente sufficiente.
Il prossimo passo dovrà essere il rimpatrio immediato dei nostri due militari.

Non è soltanto Giulia che aspetta il suo papà.
Siamo tutti noi, popolo italiano, tranne pochi beceri mascalzoni (tra cui l'indegno di cui sopra), che li aspettiamo tutti e due.
In perfetta forma.
Insieme.
Liberi.





Alla faccia del corvaccio nero che sproloquia in rete!!!


Povera Chiesa, bianca colomba in balia dei corvi neri: io questa scena non l'ho mai dimenticata, come non ho mai dimenticato certe parole dette da Papa Giovanni Paolo e da Papa Benedetto sul fatto che le maggiori insidie per la Chiesa risiedano nella Chiesa stessa! 





P.S. Onore alla SS Lazio, alla Lega di Serie B e ai rispettivi presidenti Lotito e Abodi, che hanno deciso di aderire fattivamente alla campagna a favore dell'immediata liberazione dei due soldati italiani, quella col fiocco giallo e la bandiera della marina.
Spero che il mio Milan si accodi al più presto a tale lodevole iniziativa e che tutto questo sia solo l'inizio di un ancor più vigoroso sostegno dello sport più popolare d'Italia ad una causa così nobile e giusta.

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