A Conselice, in provincia di Ravenna, la tradizionale processione della Madonna partita dopo la messa domenicale è stata gravemente turbata dalle intemperanze sguaiate, offensive e irriguardose di un gruppo di giovinastri di religione musulmana presenti nell'edificio che ospita l'associazione di cultura islamica Attadamun, davanti al quale transitava il centinaio circa di fedeli che seguivano la Sacra Statua (v. QUI).
La Parrocchia di Conselice |
A Terni, invece, vicina a quella Perugia teatro di un'altra indecente manifestazione di intolleranza ai danni di una statuetta della Madonna, posta in Via Tilli (v. QUI), di cui abbiamo parlato anche in questo blog (v. QUI),
La Madonnina di Via Tilli (foto Fabrizio Troccoli) |
giovedì scorso una ragazzina italiana di 12 anni che frequentava le medie è stata aggredita violentemente alle spalle all'uscita dalla scuola da un coetaneo di origine senegalese, musulmano, in quanto REA di indossare una collanina con il crocifisso, come il ragazzino stesso avrebbe confessato ai carabinieri (v. QUI).
La ragazzina, difesa dalla madre dall'attacco del giovanotto, ha riportato forti contusioni con una prognosi di venti giorni, e i suoi genitori si sarebbero riservati di sporgere querela, anche perché risulta che l'aggressore, pure non imputabile a causa dell'età, già nei giorni precedenti l'avesse presa di mira a causa di quel crocifisso.
Perugia, Conselice, Terni.
CIttadine e città della sana provincia italiana.
Quella che meno dovrebbe risentire di certe contrapposizioni, che si immaginano più forti in realtà più grandi e complesse.
Località, tra l'altro, poste in zone in cui radicatissimo è un certo sentimento democratico, tollerante, antifascista, multiculturale che almeno a parole dovrebbe favorire una certa coesione sociale, al di là delle appartenenze razziali, religiose, culturali...
Ora, capisco i buonismi, capisco l'ansia di non generare ulteriori motivi di contrapposizione, capisco la voglia di non precipitare le cose, di chiarire bene motivazioni, genesi, precedenti, tutto quello che si vuole ma....
CIttadine e città della sana provincia italiana.
Quella che meno dovrebbe risentire di certe contrapposizioni, che si immaginano più forti in realtà più grandi e complesse.
Località, tra l'altro, poste in zone in cui radicatissimo è un certo sentimento democratico, tollerante, antifascista, multiculturale che almeno a parole dovrebbe favorire una certa coesione sociale, al di là delle appartenenze razziali, religiose, culturali...
Ora, capisco i buonismi, capisco l'ansia di non generare ulteriori motivi di contrapposizione, capisco la voglia di non precipitare le cose, di chiarire bene motivazioni, genesi, precedenti, tutto quello che si vuole ma....
Ma al netto di tutto questo trovo estremamente grave, e non affatto irrilevante come si vorrebbe far credere, che certe manifestazioni di intolleranza, con sì tanta ostentata sicumera, del tutto indifferente a che fossero presenti tante persone, in luoghi che dovrebbero essere tranquilli, sicuri, siano state messe in atto da ragazzini e/o giovinastri.
E trovo veramente improvvido che si voglia derubricarle a semplici "ragazzate", o che la preside dell'istituto dove è avvenuta l'aggressione, assente al momento in cui si è verificato il fatto, creda bene di smentire la mamma della ragazza, che invece era presente, semplicemente perché il ragazzo senegalese è venuto da poco in Italia e non conosce la lingua, come se l'espressione "Togliti quel crocifisso" sia una terzina dantesca e non una frasetta di tre parole che chiunque potrebbe imparare dopo poche ore, o come se i gesti e le espressioni del viso non siano del pari inequivocabili, né significa nulla che "ogni aula della scuola ha un crocifisso alle pareti"...
La verità è che se persino dei ragazzini, addirittura appena arrivati, e tutti, che lo si ammetta o no, riconducibili alla medesima religione, si permettono di fare certe cose è perché evidentemente in casa loro, nel loro ambiente, nei loro luoghi abituali di frequentazione si pensano le medesime cose, e altrettanto evidentemente si è perfettamente consapevoli della sostanziale impunità.
E soprattutto la verità è che noi, ancora una volta, vogliamo far finta di non vedere, per quieto vivere, per ignavia, per incoscienza, per complicità.
Forse, il che è anche peggio, non solo non abbiamo coraggio, ma non abbiamo nemmeno paura, in nome di chissà quale principio per cui crediamo di essere comunque al sicuro, come se la Libertà non sia un qualcosa che si conquista e si mantiene giorno per giorno, ma un dato acquisito, che una volta ottenuto non si può perdere più, e bene ha fatto , con la franchezza che da sempre gli viene riconosciuta, a denunciarlo apertis verbis sul Giornale due giorni fa (v. QUI).
Vittorio Feltri
Che tragico errore è il nostro, se siamo veramente messi così.
Forse, il che è anche peggio, non solo non abbiamo coraggio, ma non abbiamo nemmeno paura, in nome di chissà quale principio per cui crediamo di essere comunque al sicuro, come se la Libertà non sia un qualcosa che si conquista e si mantiene giorno per giorno, ma un dato acquisito, che una volta ottenuto non si può perdere più, e bene ha fatto , con la franchezza che da sempre gli viene riconosciuta, a denunciarlo apertis verbis sul Giornale due giorni fa (v. QUI).
Vittorio Feltri
Che tragico errore è il nostro, se siamo veramente messi così.
Eggià, perché io poi lo so come si va a finire.
Va a finire che, al momento dell'attentatone (e non ci sono dubbi che prima o poi avverrà, temo anzi che le nostre Autorità non aspettino purtroppo altro, per non essere accusate di essere loro a fomentare lo scontro di civiltà), si darà il via ad una serie di misure repressive che non avranno altro risultato che quello, loro sì, di inasprire i rapporti con la comunità islamica nazionale (tipo quella, minacciata da alcuni esponenti UMP in questi giorni, di abolire l'Islam in Francia), quando invece basterebbe semplicemente far rispettare le norme che già ci sono ed introdurre ad esempio tanto per cominciare norme di buon senso come l'obbligo di un albo per gli Imam e i vari rappresentanti religiosi islamici a vario livello, di seguire dei corsi specifici per esservi iscritti, di fare giuramento sulla Costituzione e sui suoi principi fondamentali, di fare le prediche nella lingua nazionale e non in arabo, e così via...
Vogliamo finalmente cominciare a far capire che, con tutto il rispetto e la comprensione possibili, a casa nostra si seguono le regole NOSTRE???
Vogliamo finalmente cominciare a far capire che, con tutto il rispetto e la comprensione possibili, a casa nostra si seguono le regole NOSTRE???
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