Credo sia giunto il momento, in questo periodo drammatico di confusione di Valori e di tramonto della civiltà occidentale, in cui l'uomo ha perso ormai ogni senso del limite e pretende di credersi Dio, che in Italia sorga un nuovo interlocutore politico capace veramente di rappresentare al meglio sul piano politico e parlamentare i sentimenti più veri della nostre radici storiche, tradizionali, culturali ed anche, sì, religiose.
Nel pieno rispetto certo di tutte le diverse sensibilità, seguendo le normali procedure previste in democrazia, nel solco dei principi dettati dalla nostra pur ormai datatissima Costituzione, ma anche con l'assoluta consapevolezza e vorrei dire l'Orgoglio di difendere dei Principi di altissimo valore morale e civile insieme.
Principi che costituiscono da 2000 anni o giù di lì il vero cemento unificatore, il più forte e radicato, del nostro essere Italiani, e che altri che dicono di volerli difendere e che hanno preteso di essere eletti sulla base di tale vana promessa hanno preferito invece abbandonare allo scempio di un disegno di legge iniquo ed abnorme, tutto questo in cambio di 30 denari (si veda QUI)
Ma arriva un momento in cui chi non si schiera diventa automaticamente complice.
L'ansia di Libertà, Giustizia e Verità rappresentata dal popolo del 30 gennaio non può andare dispersa e va canalizzata in un nuovo soggetto politico.
Un soggetto politico forte, orgoglioso delle proprie idealità, entusiasta di rappresentarle al meglio e di difenderle pubblicamente senza esitazioni, a viso aperto come non hanno avuto invece il coraggio di fare con le loro i propugnatori della legge sulle unioni civili, nonostante l'appoggio incondizionatamente acritico di tutta l'intellighentzija progressista al caviale di questo benedetto paese.
L'ansia di Libertà, Giustizia e Verità rappresentata dal popolo del 30 gennaio non può andare dispersa e va canalizzata in un nuovo soggetto politico.
Un soggetto politico forte, orgoglioso delle proprie idealità, entusiasta di rappresentarle al meglio e di difenderle pubblicamente senza esitazioni, a viso aperto come non hanno avuto invece il coraggio di fare con le loro i propugnatori della legge sulle unioni civili, nonostante l'appoggio incondizionatamente acritico di tutta l'intellighentzija progressista al caviale di questo benedetto paese.
Ebbene, come era scritto in quell'enorme striscione esposto con orgoglio nella grande manifestazione del Family Day #CIRICORDEREMO!
E ce ne ricorderemo sin dalle imminenti elezioni amministrative, ma soprattutto nel referendum costituzionale che dovrà promuovere o bocciare la pasticciatissima ed antidemocratica riforma istituzionale voluta a tutti i costi da Matteo Renzi!
E perché il grido di battaglia di questo piccolo blog di periferia non resti un semplice sfogo senza senso ecco elencati qui sotto tutti i sì e tutti i no che hanno decretato l'approvazione al Senato del disegno di legge Cirinnà, ormai diventato disegno di legge Renzi-Alfano, sulla base del processo verbale stenografato al Senato nella seduta del 25 febbraio.
Leggete bene questi nomi, imprimeteveli bene in mente, e ricordateli.
Tutti. Uno per uno.
Tutti. Uno per uno.
I sì sono stati 173, i no 71. I grillini hanno abbandonato l'emiciclo, come alcuni senatori di ispirazione sociale cattolica, tra i quali Sacconi e Formigoni, fino a quel momento facenti parte della maggioranza parlamentare.
L'assenza alla votazione valeva come voto contrario.
L'assenza alla votazione valeva come voto contrario.
"Rispondono sì i senatori:
Aiello, Albano, Amati, Amoruso, Angioni, Anitori, Astorre, Auricchio, Azzollini
Barani, Battista, Bencini, Berger, Bertuzzi, Bianco, Bianconi, Bilardi, Bonaiuti, Bondi, Borioli, Broglia, Bubbico, Buemi
Caleo, Cantini, Capacchione, Cardinali, Casini, Cassano, Chiavaroli, Chiti, Cirinnà, Cociancich, Collina, Colucci, Compagnone, Conte, Conti, Corsini, Cucca, Cuomo
D'Adda, Dalla Tor, Dalla Zuanna, D'Anna, D'Ascola, Davico, De Biasi, De Poli, Del Barba, Della Vedova, Di Giacomo, Di Giorgi, Dirindin, D'Onghia
Esposito Stefano
Fabbri, Falanga, Fasiolo, Fattorini, Favero, Fedeli, Ferrara Elena, Filippi, Filippin, Finocchiaro, Fissore, Fornaro, Fravezzi, Fucksia
Gambaro, Gatti, Gentile, Giacobbe, Giannini, Ginetti, Gotor, Granaiola, Gualdani, Guerra, Guerrieri Paleotti
Ichino, Idem, Iurlaro
Lai, Langella, Laniece, Lanzillotta, Latorre, Lepri, Lo Giudice, Lo Moro, Longo Eva, Longo Fausto Guilherme, Lucherini, Lumia
Manassero, Mancuso, Maran, Marcucci, Margiotta, Marino Luigi, Marino Mauro, Martini, Mattesini, Maturani, Mazzoni, Micheloni, Migliavacca, Minniti, Mirabelli, Monti, Morgoni, Moscardelli, Mucchetti
Naccarato, Napolitano
Olivero, Orellana, Orrù
Padua, Pagano, Pagliari, Pagnoncelli, Palermo, Parente, Pegorer, Pezzopane, Piccinelli, Pignedoli, Pinotti, Pizzetti, Puglisi, Puppato
Ranucci, Repetti, Ricchiuti, Romani Maurizio, Romano, Rossi Gianluca, Rossi Luciano, Russo, Ruta, Ruvolo
Saggese, Sangalli, Santini, Scalia, Schifani, Silvestro, Sollo, Sonego, Spilabotte, Sposetti, Susta
Tocci, Tomaselli, Tonini, Torrisi, Tronti, Turano
Vaccari, Valdinosi, Valentini, Vattuone, Verdini, Verducci, Vicari, Viceconte, Villari
Zanda, Zanoni, Zeller.
Rispondono no i senatori:
Alicata, Amidei, Aracri, Augello
Bernini, Bertacco, Bignami, Bocca, Bocchino, Bonfrisco, Bruni
Calderoli, Caliendo, Campanella, Candiani, Cardiello, Caridi, Carraro, Casaletto, Centinaio, Ceroni, Cervellini, Comaroli, Consiglio, Crosio
D'Alì, D'Ambrosio Lettieri, De Cristofaro, De Petris, De Pin, De Siano, Di Maggio
Fasano, Fazzone, Ferrara Mario, Floris
Gasparri, Ghedini, Gibiino, Giovanardi, Giro
Liuzzi
Malan, Mandelli, Marin, Mastrangeli, Matteoli, Mauro Giovanni, Mauro Mario Walter, Messina, Milo, Minzolini, Mussini
Palma, Pelino, Perrone, Petraglia
Quagliariello
Rizzotti, Romani Paolo, Rossi Mariarosaria, Rossi Maurizio Giuseppe
Scoma, Serafini, Sibilia, Stefani
Tarquinio, Tosato
Volpi
Zizza, Zuffada".
Dal profilo di Mario Adinolfi su Facebook.