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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

martedì 15 gennaio 2019

Tante care cose, vigliacco!





Non mi e ci migliorerà la vita.
Non cambierà di un etto la Storia d'Italia.
Non mi restituirà mio padre.
Ma è comunque una gran bella soddisfazione.
Miseramente umana e cristianamente discutibile, ma...

In questo momento, vi confesso, me ne frego.
In galera, criminale!


martedì 1 gennaio 2019

BUON 2019!!!




Per me finisce finalmente quest'anno 2018, in assoluto il peggiore della mia vita.
Il buon Paolo Fox, bontà sua, ha messo il mio segno all'8° posto nella classifica dei segni dell'anno che arriva, praticamente alle soglie della zona retrocessione... :-)
Vabbé, però dice anche che per il mio segno è un anno che avvia alla rinascita...
Ci devo credere???
Mah, io non lo so, mi basta che sia migliore di quello appena passato, non ci vuole molto, in fondo.



A voi auguro tutto il meglio, amici miei!
Buon Anno.
Ve lo dico col cuore.
Buon Anno a voi, alle vostre famiglie e anche alla nostra povera Italia.

P.S.
E Buon Anno anche a te, papà, anche se penso che dove sei ora questo mio augurio abbia realmente poco significato...


lunedì 24 dicembre 2018

È pur sempre Natale!












Il mio è un Natale strano, tristissimo, il più brutto della mia vita.
È il primo senza mio padre, il primo a rallegrarci le serate con la tombola, i giochi di carte, o magari col CINCO, il "SIMCO" come diceva lui, ma...
Ragazzi, siamo pur sempre a Natale, si tratta di un fatto oggettivo, e a Natale si fanno sia l'albero che il Presepe, con buona pace di chi sappiamo noi.
E io non lo dimentico, no, nonostante tutto non lo dimentico.
Perché la vita va avanti comunque, come sempre.

Quindi, amici miei, come sempre diciamoci Buon Natale.
E se avete ancora i vostri genitori (e i nonni, mi raccomando i nonni!) dategli un bacio speciale anche da parte mia.

Ciao papà, Buon Natale anche a te, ovunque tu sia.


venerdì 21 dicembre 2018

Il diritto all'odio


Si chiamavano Louisa Vesteragen Jespersen, 24 anni, danese, e Maren Ueland, 28 anni, norvegese.
Le hanno ingannate, brutalizzate, violentate, torturate e infine, stremate, terrorizzate e umiliate com'erano, le hanno decapitate, da vive, e non con un colpo secco, no, sarebbe stato troppo facile, troppo "umano", non sia mai, dovevano soffrire...
Quindi hanno usato il loro maledetto, sporco, rugginoso coltello rituale da pecorai e gli hanno letteralmente segato il collo.
Avete idea di quanta forza ci voglia, amici miei?
Di quanta determinazione, di quanto odio ci voglia per fare una cosa simile???
Eppure lo hanno fatto.
Contro due ragazze ingenue, sole, che avevano il solo torto di essere bianche, bionde, europee, addirittura nordeuropee, figurarsi...

Rachid Aftati, Younes Ouazuiad, Abdessamad Ejjoiud



Così le hanno inflitto questo supplizio immane, dolorosissimo, una bestialità durata parecchi minuti: le due povere ragazze hanno cercato di opporsi, poi hanno urlato, pianto, chiesto disperatamente pietà, ma loro niente, hanno continuato quella barbarie senza battere ciglio, anzi divertendosi magari, maledetti bastardi.
Sono morte gorgogliando parole ormai incomprensibili, nel fiotto di sangue che scorreva a fiumi dalla ferita, coscienti fino a pochi secondi prima che il loro capo cadesse a terra, reciso dal collo.

E allora non osate parlarmi più di tolleranza, di rispetto, di comprensione.
Questi cercano la morte, la nostra e anche la loro, una morte che chiamano martirio nel nome di Allah.
Ebbene, DIAMOGLIELA!!!

Altro che perdono, io rivendico il mio diritto all'odio!
Ammazziamoli tutti, e nel modo più doloroso possibile.
Hanno superato il limite dell'indicibile.

ORA BASTA!






Che friggano all'Inferno, questi maledetti da Dio e dagli uomini!

P.S. La Boldrini, Fico, tutte le altre anime belle, hanno qualcosa da dire al riguardo???








domenica 16 dicembre 2018

Addio...polemico

Antonio Megalizzi (1989-2018)




Addio Antonio.
Ucciso dalle tue illusioni.
Le stesse però di chi non ha il coraggio, la voglia, l'onestà di dire che...Chi ti ha ucciso è un ISLAMICO.
E lo ha fatto in nome della sua religione.
In un mercatino di Natale.
Uno di quei tanti che ormai sembrano diventati la loro riserva di caccia.




Basta, mi fermo qui.
Gli sia lieve la terra, povero ragazzo.