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Diavolo che scrive al pc

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Tic tic tic tic tic tic

venerdì 7 aprile 2017

Prima o poi ci scotteremo




Si potrebbero dire tante cose, ora.
Che il raid missilistico americano di oggi è più apparenza che sostanza, che molto probabilmente i russi sono stati avvertiti e di conseguenza anche le autorità siriane (che hanno così potuto salvare il salvabile in tempo, come attestano i soli 5 morti accertati, 3 militari e 2 civili), che si tratta più che altro di un avvertimento, a Corea del Nord e Iran, oltre che alla Siria, che tutto sommato l'attacco è stato circoscritto e militarmente poco significativo, che si voleva solo dare un segnale del ritorno americano sull'area mediorientale dopo l'assenza obamiana per dire a Putin che ci sono anche gli USA, che quindi alla fine è solo un atto politico spinto un po' più in là, tutto quello che si vuole, ma...
...Ma in verità non credo in piena coscienza all'attacco al sarin condotto improvvidamente dai siriani, anzi non credo proprio ad un deliberato attacco chimico in un centro abitato, non con le forze lealiste siriane ormai alla vigilia della vittoria definitiva (con l'appoggio russo), non a pochi giorni dal sostanziale riconoscimento dello status quo da parte di Trump, non con il tentativo in corso di un appeasement tra Trump e Putin, dopo l'attentato ignobile di San Pietroburgo...
Assad è cinico e non ha molti scrupoli, ma non è coglione.
Un vero attacco chimico dall'aria col sarin su una zona densamente popolata come è la città di Khan Sheikhun nella provincia nord-occidentale di Idlib avrebbe causato migliaia di morti, non i (pur troppi) 70 od 80 di cui si parla oggi, come rilevano autorevoli esperti di guerra NBC: se a questo aggiungiamo che le uniche testimonianze visibili dei fatti si devono ad una famigerata ONG recentemente osannata da un documentario vittorioso all'ultimo Oscar, vicina a Fratellanza Musulmana e Al Nusra (un'organizzazione terroristica che è sostanzialmente affine ad Al Quaeda, cui apparteneva fino a pochi mesi fa), non nuova a manipolazioni mediatiche di facile effetto e che guarda caso era presente sul posto quasi in tempo reale, senza che nessuno si preoccupasse di mettere in sicurezza l'area, con i soccorritori senza maschere, tute, indumenti e guanti sigillati, ed il tutto è nato da una denuncia mediatica del solito Osservatorio siriano dei diritti umani che coincide sostanzialmente con una sola persona, un attivista sunnita di nome Rami Abdel Rahman, vicino al Foreign Office inglese, alla Fratellanza Musulmana e ad Al Nusra (ma vah...!), che dalla comodità della sua vita a Coventry da anni sparge fake news a profusione sulla rivolta siriana, be', permettetemi di essere molto scettico sulla buona fede delle motivazioni americane sull'attacco coi 59 Cruise avvenuto oggi.

La dura vita dell'oppositore Rami Abdel Rahman



Intendiamoci, sono convinto che un bombardamento aereo siriano ci sia stato effettivamente, non dissimile però da quelli sanguinosissimi che fa  in Yemen l'Arabia Saudita alleata degli USA e finanziatrice di Obama e Hillary Clinton, o da quello americano che ha causato 200 morti civili innocenti a Falluja in Iraq, ma che abbia avuto per legittimo obiettivo un deposito militare dei ribelli in cui tra le altre cose erano purtroppo accatastate anche scorte di cloro (non sarin, che peraltro è provato essere stato venduto ai ribelli su input della Clinton quando era ministro degli esteri sotto Obama): preso atto che delle atrocità di Arabia Saudita e di USA si parla, quando si parla, giusto il minimo sindacale, non si può non notare come i tanti morti di questo attacco siano purtroppo inevitabili nell'ottica paurosa e crudele della guerra (dimentichiamo le migliaia di vittime civili degli attacchi aero-navali alleati alle città siciliane nel corso dello sbarco del '43?), a maggior ragione se continua la nefanda usanza di piazzare le proprie strutture militari nel bel mezzo dei centri abitati.
E non è che un eventuale avvelenamento da cloro sia poi tanto peggio da essere dilaniati dalle bombe a grappolo o da un missile di precisione...
Certo, fa tanta scena e tanto crimine di guerra, ma si sa, agli americani piace sempre figurarsi come i buoni che distruggono i cattivi.




Lo sappiamo, Assad è un figlio di puttana, peraltro ben osannato fino al 2011 da tutti i notabili occidentali, come era un figlio di puttana Saddam Hussein e come lo era pure Gheddafi, personalmente non mi adonterei certo per la sua scomparsa, ma dietro di lui cosa c'è? Abbiamo solo il buio di una leadership che manca e che in tutti questi anni non ci siamo premurati di trovare, affidabile per gli interessi occidentali e come argine al fondamentalismo islamico di ISIS e non solo...
Ma d'altronde, signori miei, quali sono gli interessi occidentali?
Devono per forza corrispondere a quelli degli USA?
Dietro il perfido dittatore Assad non c'è una democrazia pronta a sorgere, come non c'era in Iraq, in Libia, in Egitto, in Tunisia ed in Algeria, ma nemmeno nei pur osannati Marocco e Giordania, e nemmeno in Turchia: dietro di lui c'è solo una enorme spirale nera, che per biechi interessi politici, militari ed economici, forse non solo, rischia di travolgerci tutti.
Interessi di altri, non nostri.
Non stupisce che Israele sia contenta, o che lo siano la Gran Bretagna, la Francia, la Turchia...
Ma noi? Noi Italia?
Ah, già, noi abbiamo Gentiloni premier ed Alfano ministro degli esteri...
E intanto la spirale nera avanza ed è sempre più vicina ai nostri confini...



In tutto questo brilla per assenza infine l'intera Unione Europea, quella di cui ci riempiamo la bocca ogni giorno, quella nel frattempo pronta ad imporci i suoi diktat pro gender e contro i tradizionali Valori che da sempre hanno contraddistinto il Vecchio Continente negli ultimi 2000 anni, ma che sul dramma siriano e libico alle sue porte non ha finora detto beo...
Ma d'altronde lì abbiamo la Mogherini...
Stiamo troppo sfidando la sorte, amici miei, ed a questo punto mi interessa poco se le subitanee piroette di Trump siano dovute a tatticismi politici, ad un carattere impetuosamente istintivo, o magari più probabilmente ad un possibile ricatto che lo tenga sotto scacco, rendendogli impossibile di reggere alle lobbies industriali-militari-politiche che tanto peso hanno nell'establishement americano e così ben titillate dalla Clinton, fino al punto magari di temere una prematura fine alla JFK...
Come ha detto stamane alla trasmissione di Paola Saluzzi su SKY l'insigne esperto Andrea Margelletti del Centro Studi Internazionali la verità è che "gli europei sono funghetti all'ombra della quercia americana": non valgono un emerito cavolo insomma.

Io so solo che a furia di spingerci troppo in là con gli azzardi guerreschi, in un contesto mondiale che conta diversi fattori di rischio massimo (Corea del Nord, nucleare iraniano, primavere arabe, ISIS, una Cina in espansione, il riarmo delle potenze del Pacifico, etc.), corriamo il rischio di farci molto, ma proprio molto, male.
Ed è inutile che vi dica, e lo dico sommessamente, che anno sia il 2017.
Lo dico in fondo, non mi pronuncio oltre, ma comincio ad avere veramente paura.



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