Pagine

venerdì 24 maggio 2019

Elezioni 2019: istruzioni per l'uso




Hanno fatto tacere le corse dei cavalli, ma non posso non parlare delle fondamentali elezioni di domenica prossima.
Premesso che ritengo veramente indecoroso, e lesivo del diritto del corpo elettorale di avere un'informazione piena, completa e corretta degli umori della gente sull'operato dei nostri partiti, a maggior ragione quando nella realtà tutti i politici, i giornalisti, i Poteri vari che reggono la scena pubblica del nostro paese sono perfettamente a conoscenza di tutti i numeri, cercherò ora a chi interessa di dare un'idea di quello che può accadere.



I sondaggi danno tendenzialmente, in un panorama di apparente forte astensione, una Lega in decrescita rispetto ai picchi registrati solo fino a un mese, un mese e mezzo fa, ma comunque superiore al 30%, il che ne farebbe di gran lunga il partito più votato in Italia e probabilmente in Europa: un miracolo, ove si pensi che il 4 marzo 2018 questo partito si era attestato poco sopra il 17%, sotto persino al P.D. disastrato dalla gestione Renzi, e fino a cinque anni fa era praticamente confinato al nord e faceva fatica a superare il 4%.
Sempre nell'ambito del centro-destra, F.d'I. dovrebbe fare anch'esso meglio delle scorse elezioni politiche, nelle quali aveva fatto poco meno del 4,5%, e probabilmente supererà il 5%, andando intorno al 5,5: c'è chi prevede addirittura una cifra intorno al 7%, ma sinceramente faccio fatica a crederci.
E F.I.? Be', il vecchio leone è tornato, e questo probabilmente consentirà alla truppa berlusconiana di riguadagnare qualche consenso che nei mesi scorsi, tra le gite in gommone della Prestigiacomo, gli (inverecondi) strusci con la Merkel e Juncker e la scelta di un candidato "forte" come il buon Tajani, un uomo con lo stesso carisma di uno scaldabagno, era andato clamorosamente perso, crollando fino ad un incommentabile 4,5%: sarei però sorpreso se alla fine il partito superasse il 10-11%, un risultato comunque ben inferiore al 14 e poco più delle ultime elezioni politiche.
Il totale per il centrodestra credo sarà quindi ben superiore al 40%, ma, attenzione, da sole Lega e F.d'I. potrebbero toccare già il 35-36%: questo, per la conformazione geografica delle circoscrizioni elettorali, potrebbe significare già la maggioranza assoluta del Parlamento prossimo venturo in capo a questi soli due partiti, ove si andasse a votare a breve, diciamo entro la fine dell'anno, con una "marginalizzazione" di F.I.
Non si tratta di annotazione di poco conto, perché una delle condizioni ritenute inderogabili dai costituzionalisti perché il presidente decida di sciogliere le camere e andare a nuove elezioni prima del tempo è proprio la certificata esistenza di una nuova maggioranza elettorale, tale da rendere il Parlamento al momento vigente non più rappresentativo del corpo elettorale.
E questo Sergio Mattarella, che costituzionalista è, lo sa bene.

E sugli altri due campi opposti?
Be', l'offensiva a tutto campo scatenata dal Movimento 5 Stelle contro Salvini, più ancora che contro la Lega, con l'evidente appoggio di una parte della magistratura e la complicità del P.D. zingarettiano, che vede l'occasione di un'alleanza di sinistra col movimento di Grillo (ma Renzi non è d'accordo, e ancora qualche sostegno nel partito il "putto di Rignano" ce l'ha), ha consentito ai pentastellati di tamponare un'emorragia che sembrava infermabile, e che ad un certo punto aveva fatto temere un crollo addirittura sotto il 20%, dal 32 e passa di solo poco più di un anno fa.
Tuttavia l'evidente inadeguatezza di quel finto bravo figlio di Di Maio e di alcuni membri del governo (Toninelli, Bonafede, Grillo, ma negli ultimi tempi è emersa in tutta la sua straordinaria impresentabilità l'incommentabile "rezdora" Trenta), del Presidente "mani in tasca durante l'inno nazionale" Fico, nonché le parole del libero viaggiatore Di Battista, dubito faranno breccia in più del 20-22% dell'elettorato, un bel 10 % secco in meno rispetto a solo 14 mesi fa.
Parte di quelli che allora votarono Cinque Stelle ora andranno senz'altro a rimpinguare gli esangui consensi del P.D., che probabilmente supererà il 20% e forse anche lo stesso movimento grillino, in una corsa a sinistra che però ha almeno due incognite: prima di tutto perché la polarizzazione a sinistra in questi due partiti porterà all'ennesimo flop delle liste concorrenti, da Potere al Popolo a Liberi ed Eguali (o come si chiamano ora, queste sigle nascono e muoiono con la stessa periodicità delle zanzare), e penso di + Europa, che propriamente sinistra non è ma comunque è la più europeista di tutte e quindi sarà oscurata dall'enorme bocca da fuoco del P.D., nonostante l'aiuto di Soros, ed in seconda battuta perché fino a quando si cercano i consensi per abbattere un feticcio (Salvini) tutto va bene, ma poi governare insieme è altra cosa, e francamente vedo difficilmente nello stesso calderone gente come Calenda, Renzi e Cottarelli da una parte e Di Maio, Fico e Zingaretti dall'altra.
Più facile immaginare un'alleanza di centro sinistra tra Berlusconi, Calenda, Renzi e la Bonino, per dire...



In conclusione, capite quanto sono fondamentali queste elezioni? Non solo per l'Italia, perché immagino che a seconda dell'esito molte cose cambieranno dal 27 maggio in poi, ma anche per l'Europa.
Molti ritengono che nell'Unione Europea i cosiddetti sovranisti, pur avendo successo, non avranno quella vittoria epocale che si augurano, tale da provocare reali sommovimenti nella governance europea.
Hanno ragione, nonostante sia convinto che Salvini in Italia e la Le Pen in Francia saranno i più votati in due nazioni chiave come Italia e Francia i sovranisti non avranno da soli la vittoria definitiva, ma attenzione, si tendono a sottovalutare almeno tre aspetti:
1) molti che votano contro l'establishment, soprattutto quelli che sono stati indecisi fino all'ultimo, non lo dicono nei sondaggi pre-voto o negli exit polls, ma direttamente alle urne;
2) gli inglesi vanno regolarmente a votare, e tra loro nonostante le corbellerie che si dicono in giro gli euroscettici sono ancora la maggioranza;
3) a parte i sovranisti che si dicono tali, ci sono i conservatori (tra i quali F.d'I.) e persino quelli, non dichiarati, che militano nel P.P.E., il Partito Popolare Europeo (il vituperato Orban, per esempio, ne fa parte, e pure F.I. si deve ancora capire cosa farà).
Occhio, quindi, che i giochi sono ancora tutti da farsi.
E il pallino, stavolta, cari amici, l'abbiamo noi.
Usiamolo bene.



P.S. (Spoiler)
A chi interessasse, dopo tante riflessioni ho deciso di dare per la prima volta in assoluto il mio voto europeo alla Lega.
Avrei votato volentieri, come la volta scorsa, il Popolo della Famiglia, ma, caro Adinolfi, tu non puoi dire di tutto contro Salvini perché le sue parole in appoggio a certe istanze sui Valori cristiani sarebbero insincere e strumentali e poi al contempo allearti in sede europea col Partito Popolare, che insieme ai Socialisti è il responsabile primo della deriva antivaloriale e puramente econometrica di questa scassatissima Unione Europea.
Capisco che si tratti di una convergenza anche solo di opportunità, perché consente di figurare nella scheda elettorale bypassando tutt'una serie di pastoie burocratiche, ma se fai il puro devi dimostrare purezza sempre, senza deroghe, sennò non hai più titolo a moraleggiare sugli altri.
E allora a quel punto voto Salvini: lo so che lui ha un atteggiamento strumentale su certi temi, ma almeno li proclama in faccia a tutti, contro tutti, come te, certo, ma, se permetti, con ben altro peso elettorale!
E in questo momento, se voglio che un certo modo di intendere l'Europa prevalga, è a lui che mi devo rivolgere, non al P.d.F.
A livello comunale, però, visto che a Modena si vota e c'è forse per la prima volta nella storia l'opportunità di mandare a casa il Partitone, voterò ancora P.d.F., che è in una lista comune con F.d'I. ed appoggia con tutto il centro destra finalmente unito (compresa F.I.) il candidato della Lega, Stefano Prampolini.
Se devo fare il nome che scriverò sulla scheda elettorale come preferenza per il Consiglio Comunale, dico Elisa Rossini, che conosco personalmente, appassionata, competente, seria.
Per chi votasse nell'ambito del centro destra modenese faccio altri nomi di possibili consiglieri comunali: Lorenzo Rizzo, per F.I., Ferdinando Pulitanò per F.d'I. e Beatrice de Maio per la Lega.


Nessun commento:

Posta un commento